One Direction, 'ricordare non è un peccato' di aryanns

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Lennon ricorda molte cose: ricorda il suo primo giorno d'asilo, quando si sbucciò il ginocchio cadendo dalla bici, il suo primo bacio che "E' stato uno schifo!", la sua prima cotta, i suoi pattini verdi, l'espressione di Harry quando è confuso, la festa dei suoi quattordici anni e la prima volta che incontrò lo sguardo di Zayn Malik.

La palestra era deserta, un pallone, un canestro e un ragazzo.

"Vuoi provare?"

Lennon aveva scosso la testa e si era seduta sugli spalti ad osservarlo, fin troppo timida per andare e tirare quel maledetto pallone arancione.

Lui si era girato ed "E' facile: dai, vieni" l'aveva presa per mano e portata al centro della palestra e lei, con lo sguardo basso e le guance rosse, l'aveva seguito.

Si era messo dietro di lei e aveva poggiato le sue mani calde e grandi sui suoi gomiti.

Aveva tirato e aveva fatto canestro.

Si era girata verso di Zayn che la stava guardando e il loro occhi si scontrarono.

Lennon si ricorda anche della sua prima uscita con il moro.

La macchina rossa un po' rotta se la ricorda benissimo.

Zayn l'aveva convinta e "Sarà una sorpresa" aveva detto ma una cosa che Lennon odia sono proprio le sorprese.

L'aveva portata in un ristorante carino, spazioso ed elegante; avevano cenato e l'aveva accompagnata a casa.

Una cosa che Zayn aveva capito dopo quella uscita era che Lennon era una tipa silenziosa e timida, fin troppo.

Lennon si ricorda della prima litigata.

"Parlami, Lennon! La apri qualche volta quella bocca?"

"Non capisci" aveva detto, ma Zayn era proprio la persona che la capiva di più.

E lui si era arrabbiato perchè lo sapeva "Ma ti senti?!" aveva urlato ed era uscito dalla palestra.

Lennon l'aveva seguito e gli era andata vicino.

L'aveva abbracciato e "Io voglio sapere ciò che pensi di me" aveva detto lui.

"Mi piaci, Zayn. Mi sembra ovvio"

Lennon si ricorda del suo primo "ti amo".

Pioveva e lei non riusciva più a tenerselo dentro.

Aveva corso fino a casa di Zayn, aveva bussato e lui aveva aperto la porta.

"Puoi uscire un attimo?" e lui, anche se sapeva che si sarebbe bagnato, era uscito.

Lei si era buttata su di lui e l'aveva baciato e, a fiato corto e con le labbra rosse e gonfie, aveva detto "ti amo", lui aveva sorriso.

Ma la verità era che lei lo aveva fatto uscire solo perchè sognava da sempre baciare qualcuno sotto la pioggia.

Lennon si ricorda il primo regalo da parte di Zayn.

Si era avvicinato all'ora di pranzo e l'aveva fatta uscire dalla mensa.

"Buon anniversario" aveva detto, poi le aveva messo tra le mani una scatola nera.

"Non è niente di che..." continuò. Ma proprio quel 'niente di che' faceva star bene Lennon.

"Ti amo" aveva detto, l'aveva baciato.

Lennon però, non vorrebbe ricordare proprio un bel niente.

Perchè i ricordi sono dolorosi, di rompono il cuore in mille pezzi, ti uccidono, ti fanno pensare, ti costringono a riportare alla mente parti dolorose della propria vita.

Parti dolorose come Zayn perchè lui ormai è scomparso.

Scomparso perchè non ne ha voluto saperne più di lei. Scomparso perchè preferisce baciare qualcun'altro invece che lei. Scomparso perchè Lennon non ce la fa più a guardarlo in faccia. Scomparso perchè semplicemente non viene più a prenderla da casa per portarla a scuola. Scomparso perchè non è pronto a crescere e maturare. Scomparso perchè non le importa più di lei.

Ma è questo che lui vuole far credere: in realtà ci pensa ogni giorno e spera che quando lui sarà pronto Lennon lo avrà aspettato. Perchè sa che Lennon non dimentica niente, nemmeno la più insignificante delle cose e sa anche che si deve muovere a ritornare da lei perchè non ci sarà per sempre.

Ricordare non è un peccato, ma forse per Lennon lo è.