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Autore: p a n d o r a    10/11/2013    4 recensioni
Harry Styles è un fiero ragazzo omosessuale, non molto popolare ma con abbastanza amici quanto basta. Louis Tomlinson è, invece, un ragazzo solo, strano e triste, ma soprattutto nei suoi occhi non c'è niente, è come se fosse morto. Ed è quando Harry nota che in Louis c'è qualcosa che non va, sarà per il suo corpo troppo magro, per la sua espressione sempre triste o altro che decide di volerlo conoscere e, possibilmente, aiutarlo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dead eyes.
- Ottavo Capitolo.




Che faccio? Chiamo o non chiamo? Devo chiamarlo, ma ho troppa vergogna. Sono seduto da circa mezz’ora sul mio letto, sul telefono c’è digitato il numero di Louis ma ogni volta che cerco di premere il tasto di chiamata l’imbarazzo prende il sopravvento. Devo chiamarlo per forza, quindi adesso o dopo che cambia? Prendo un respiro profondo e prima che il mio cervello faccia spostare di nuovo il mio dito premo il pulsante verde. Sta squillando. «P-Pronto?» Ha risposto! Forza Harry, parla. «Ehi, Louis!» Sento la sua voce sorpresa e … singhiozzante? «Oh, Harry? Scusa, non ho il tuo numero salvato. Hai chiamato in fretta. Hai già parlato con i tuoi amici?» C’è qualcosa nel suo tono di voce che non mi convince, per niente. Ho paura. «No, loro non escono più, ma noi usciamo lo stesso, vero?» Sto … mentendo? In realtà l’ho fatto anche stamattina quando ho messo in mezzo il parco giochi, ma era a fin di bene, no? Perché lo sto facendo di nuovo? Perché ho la strana voglia di stare con lui da soli? «Capisco. Certo che usciamo.» Sorrido e arrossisco, meno male che non può vedermi attraverso il telefono. «Bene. Allora puoi venire verso le otto a casa mia, andiamo a mangiare qualcosa e poi andiamo dove ti ho detto stamane. Va bene?» Sono abbastanza eccitato all’idea di passare un’intera serata in sua compagnia. «Va benissimo. Mandami un messaggio con il tuo indirizzo, così non lo dimentico. A stasera!» Cerco di rispondere con un ‘a dopo’ ma lui chiude troppo in fretta, quasi come se stesse cercando di nascondermi qualcosa.
Digito in fretta il messaggio, deglutisco ed invio. Sono agitato, tremo e ho una strana sensazione. Compongo in fretta un altro messaggio: “Demi. S.O.S. - A casa mia fra 10 min.” Mi sento tanto ridicolo nell’inviare quel messaggio, però non ho altra scelta. Mi butto con la testa sul cuscino ma, non appena chiudo gli occhi, sento suonare il campanello della porta. È stata rapida. Mi precipito giù e appena apro la porta, trovo una Demi con il fiatone sullo zerbino e dietro di lei un Niall altrettanto affannato. «Cosa succede?!» Per poco non urla. «Calma, non volevo farti spaventare così.» Capisco che erano in giro a fare una passeggiata, vista la rapidità con cui sono arrivati. «Beh, lo hai fatto. Cosa è successo!?» Io vorrei parlare ma rivolgo uno sguardo al ragazzo biondo dietro di lei. «Ehm...» Lei guarda dove porta il mio sguardo e capisce. «Scusami un attimo.» Gli stampa un bacio sulle labbra, lo spinge dietro di lei, entra in casa e chiude la porta alle sue spalle. «Allora?» Mi incita a parlare, ma io non trovo le parole. Ho troppa vergogna, eppure non sono un tipo da imbarazzo, per niente. «Ecco … In realtà, ecco, io … Stasera avrei un … chiamiamolo, appuntamento.» È stato più difficile che mangiare ciò che cucina mia madre, e quello è difficile, credetemi. Lei sgrana gli occhi e poi sorride, un sorriso a trentadue denti. Riapre la porta e fa entrare Niall, fa come se fosse casa sua. In effetti è come se lo fosse. Prende per mano il ragazzo e ci trascina nella mia stanza. Mi costringe a sedermi sul letto e fa sedere il biondo sulla sedia vicino alla scrivania. Per un attimo vedo due fuochi nei suoi occhi, fa paura. Spalanca il mio armadio e mentre inizia a guardare i miei vari vestiti «Chi è il fortunato?» chiede. Guardo verso Niall, non soltanto perché una mia maglia è appena volata sul pavimento vicino ai suoi piedi. «Lo sa tutta la scuola, Harreh, non credo che Niall sia così stupido!» Mi arriva una maglia in testa accompagnata da un ‘questa è carina’ di Demi. Guardo di nuovo il ragazzo e lui mi sorride scoprendo quello che sembra essere un apparecchio, anche se non mi sono mai accorto che lo aveva. «Tranquillo, fai come se non ci fossi.» Sento, non so il perché, il mio stomaco alleggerirsi e gli sorrido di ricambio. Poi sento un urlo e mi volto verso la mia migliore amica che ha un pantalone nero, una camicia bianca, una giacca marrone ed un papillon rosso tra le mani. «Cosa cazz? Oh no, no no! Demi no!» Lei annuisce più che convinta mi prende per una mano e mi butta nel bagno lanciandomi dietro i vestiti. «Non uscire fin quando non sarai pronto.» Mi arrendo. Non posso tenerle testa. Non a Demetria Devonne Lovato. Lei è una delle poche persone, come mia madre, contro le quali non riesco a controbattere quando si mettono in testa qualcosa. Mi infilo i pantaloni, la camicia e mi sistemo il papillon. «Scarpe!» Urlo da dentro il bagno. Sento un po’ di rumori, sta frugando nell’armadio. La porta si apre e per poco un paio di converse rosse non mi colpiscono in pieno. Non faccio storie, le indosso, mi sistemo i ricci, prendo la giacca ed esco.
Appena fuori vedo Niall sorridere e Demi battere le mani saltellando sul posto. Le do la giacca e mi giro. Tiro le braccia verso l’indietro e lei me la infila, mi rigiro per farmi aggiustare il colletto. Lei si alza leggermente sulle punte per darmi un bacio sulla guancia. Sembriamo proprio una coppietta felice, se solo non ci fosse un piccolo particolare. Il mio piccolo particolare. Sorride fiera e incrocia le braccia dicendo «Non è stupendo?» il biondo annuisce e «Sta bene.» dice. «Sta bene? Meh. Se non fosse gay lo stuprerei ora.» Molto diretta la mia amica. «Invidio chiunque uscirà con te stasera. A proposito, non hai risposto alla mia domanda di prima!» Sbotta indispettita. Cazzo, speravo se ne fosse dimenticata. Faccio finta di guardare l’orologio, dopodiché spingo fuori dalla stanza entrambi, li trascino giù per le scale e li spintono fuori dalla porta congedandoli con un «È tardi, devo finire di prepararmi. Buona continuazione di serata!» Sorrido e chiudo la porta. Vado a sedermi sul divano, continuo a scompigliarmi ed aggiustarmi i capelli in continuazione. Perché sono così nervoso?! Ho forse paura di fare una brutta figura? Sto iniziando a pensare che questo completo sia ridicolo. Mannaggia Demi! Cazzo, mi sento ridicolo. Sono troppo formale. Questo non è nemmeno un vero e proprio appuntamento. Merda. Mi alzo per andare in camera e cambiarmi, ma sento il telefono vibrare. Un messaggio, mittente: Louis. “Sono qui fuori. :)” Perfetto, è la fine.







angolino autrice:

AVVISO: i capitoli sono già pronti, sì, ma sono corti poiché ero partita dal presupposto di farne uno solo, ma per evitare di lasciarvi a "bocca asciutta" per troppo tempo, l'ho spezzettato in più capitoli.. corti.
spero vi piaccia, cercherò di aggiornare l'altro che ho già scritto al più presto possibile.
a presto!
panda.
  
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