A
radioactive
e a questa coppia sculata
Terza base. ♥
Seth passò
lentamente l’indice sull’avambraccio che lo stringeva all’altezza della vita.
Sentiva il respiro
del ragazzo dietro di lui accarezzargli il collo, facendolo rabbrividire e pregare
che l’altro non si accorgesse della sua pelle d’oca – anche se non c’era da
preoccuparsi: Nid davanti alla televisione diventava
un bambinone troppo preso a seguire per accorgersi di quello che gli accadeva
attorno. Sarebbe potuta cadere una bomba in quell’istante, ma lui non avrebbe
fatto nemmeno una piega. Sorrise affondando il naso nella felpa, chiudendo gli
occhi e lasciandosi cullare dalla sensazione di calore e sicurezza che gli
donavano quelle braccia.
Sono un caso talmente disperato che per trovare un
fidanzato ho dovuto rischiare di morire, pensò continuando a far scorrere la punta
delle dita sul braccio dell’altro, disegnando dei complessi motivi senza capo
né coda – esattamente come quelli dell’oscena tappezzeria del divano sulla
quale erano stesi. Non avrebbe cambiato niente di quegli ultimi giorni: aveva
dato e perso, si era ritrovato immischiato per sbaglio in una cosa più grande
di lui, ma tutto, ogni singolo avvenimento, lo aveva portato su quel petto, a
contare i battiti regolari di quel cuore.
«Dormi?» gli domandò
il moro sporgendosi un poco di lato, cercando di incrociare il suo sguardo.
Seth scosse piano il
capo girandosi lentamente fra quelle braccia, così da riuscire a guardarlo
negli occhi scuri. Era incredibile quanto riuscisse ad essere bello e delicato,
come un angelo, anche se di
ultraterreno non aveva niente. Gli sorrise poggiando la fronte contro la sua,
felice di aver ottenuto finalmente la sua attenzione.
Almeno vengo prima della televisione, si disse, stiamo facendo passi avanti.
Nid gli prese una delle
lunghe treccine bionde fra le dita, giochicchiando un po’ con una delle perline
celesti che ne chiudevano le basi. «Posso dormire sulla poltrona, se vuoi»
mormorò il ragazzo dai capelli scuri, ma Seth scosse di nuovo la testa:
potevano dormire benissimo in due sul divano, non era un’impresa poi così
impossibile.
«Va bene qui…» sussurrò in risposta, disegnandogli il profilo delle
labbra con l’indice prima di allungarsi a lasciargli un piccolo bacio sulle
labbra morbide e calde.
Baciare Nid era come immergersi nella neve fresca: gli dava una sensazione di calore mista a fremiti,
come tante piccole scosse in tutto il corpo.
Le loro bocche si
sfiorarono ancora, si accarezzarono delicatamente con fare dolce, per poi
riunirsi di nuovo con più urgenza, come se da quell’incontro di labbra
dipendesse la vita di entrambi. Si persero in quel contatto, consci solo delle
loro mani e dei loro corpi, quando uno starnazzare fece sobbalzare Seth,
costringendolo a ricomporsi.
Sebastian era poggiato
alla parete della cucina a dorso nudo, stringeva una tazza in mano e sulla sua
spalla sinistra vi era appollaiato quell’odioso uccellaio rosso.
«Qualcuno ha
intenzione di andare in terza base,
stasera» commentò divertito portando la ceramica alle labbra «solo non fate
troppo casino, c’è chi vorrebbe dormire qui dentro».
Seth avrebbe voluto
alzarsi e strozzarlo, dirgli che in realtà la situazione gli bruciava per il
semplice motivo che la sua ragazza –
se così si poteva davvero definire – non aveva intenzione di farsi sfiorare da
lui nemmeno con un dito. Ma non lo fece, si limitò a lanciargli uno dei cuscini
che durante la foga del bacio erano finiti sul pavimento. Osservò il guanciale
volare attraverso la stanza e schiantarsi contro la parete, finendo a terra
esattamente come la tazzina che il ragazzo fino a poco prima stringeva nella
mano.
L’uccello dallo
strano piumaggio gracchiò di nuovo, volando fino al suo trespolo.
Non aveva mai odiato tanto gli animali in vita sua.
«Fanculo»
sibilò fra i denti guardando i cocci e i vestiti di Sebastian sul pavimento,
pensando a cento modi diversi per uccidere quell’odioso gatto che lentamente si accingeva a sparire dietro la porta di una
delle due stanze, con la sua solita aria di superiorità.
“I
gatti, come categoria, non hanno mai completamente superato il complesso di
superiorità dovuto al fatto che, nell'antico Egitto, erano adorati come dèi.
Pelham Grenville Wodehouse”
|
MULLINER NIGHTS |
• NdA;
Eccomi qua, già.
Devo dire che per
chi non conosce la storia tutto questo sarà risultato un delirio, ma non ci
posso fare niente: perdonatemi se potete. La Shot è
uno SPIN-OFF de “Sarò
lì quando cadrai” che trovate linkata sul nome, se a qualcuno interessa.
Tutto ciò è chiaramente dedicato a radioactive che ama e venera la coppia, ma spero che abbiate
apprezzato un po’ anche voi.
Diciamo che è un
pochino spoiler, e a proposito di questo vi informo che Sebastian è
effettivamente un gatto – lo dico soprattutto per chi non segue e non avrà
capito un fico marcio del tutto. Il riferimento alla terza base è… sì: non fatemelo spiegare, vi prego. La terza base è quello che tutti
chiaramente avete pensato, insomma.
Perdonate eventuali
errori di battitura e ripetizioni, ma la mia beta non c’è e magari a me sono
sfuggiti come una saponetta bagnata(?). ;u;
Non ho altro da
aggiungere, lo giuro.
Se tutto ciò vi ha
catturati non esitate a passare per le mie sponde, altrimenti saluti e buona
domenica.
~yingsu.
Ta ta ta
ta… pubblicità.
• I’m frozen to the bones [73rd Hunger Games | Roel
Flos | Distretto 2] di yingsu
• Die on the front page, just like the
stars [72nd Hunger Games |
Lyosha and Ariel Isaacs | Distretto
8] di radioactive