Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: Colei che scrive    10/11/2013    1 recensioni
Da sempre il mio desiderio è quello di aiutare le altre persone, non salvare il mondo, ma ius terre; col tempo ho realizzato che il sorriso che qualcuno ti rivolge dopo aver ricevuto un 'informazione per la strada, o il respiro di sollievo della commessa quando hai quei quattro centesimi che fanno la differenza; queste piccole cose, piccoli gesti che in apparenza irrilevanti, in realtà nascondono un mare di fortuna, col tempo hanno assunto per me il valore dell'oro.
Ragion per cui a diciassette anni, tra il liceo e lo sport, girando ho trovato una sorta di impiego, non è un granché ci guadagno poco o nulla, ma a parte il fatto che è comunque un guadagno in più, non è quello che mi importa. A me importa dei sorrisi.
Per cui la "guida turistica" nella città di Torino, soddisfa i requisiti.
Chi avrebbe scommesso un euro sulla possibilità di dover guidare una famiglia americana in cerca di tranquillità? Io no di certo, eppure talvolta le cose prendono un risvolto inaspettato.
Genere: Poesia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi trovo stupita da me stessa. Non ho mai dato particolare importanza agli attori o ai personggi famosi, non ho mai avuto i poster di un idolo, non mi ha mai ossessionato nessuno; eppure il viso di josh continua a tornarmi in mente, un'immagine stampata nel cervello ed ogni volta la mie guance riprendono fuoco. Non ha senso.
Non mi reco subito a casa, prima rivolgo uno sguardo al fiume, il suo scorrere lento mi ha accompagnata in tutti questi anni, io crescevo e lui scorreva. Due vite parallele.
La vita è come un fiume: talvolta scorre monotona senza alcun cambiamento, capita che diventi secca e senza senso e poi all'improvviso strabordante di novità, sentimenti e sensazioni; tutto estraneo, tutto complicato e senza senso ma inevitabile. Ora penso di essere travolta da una piena inaspettata e potente. Potente come solo le cose senza senso sanno essere
                 
                                                            
                                                                             ººº

Il sole gia i è issato nel cielo e l'aria afosa di Torino sta racandosi senza tregua in ogni angolo della città.
Tra pochi minuti avrò raggiunto la casa affittata dagli Hutcherson. Perchè mi trema il cuore in questo modo?
Imboccando la via mi si appiccica addosso un'agitazione che fa concorrenza ai vestiti che il caldo mi incolla alla pelle.
Il suono del campanello è sgradevole come tutti gli altri, ma mi rimbomba forte nelle orecchie.
-Avanti! Entra pure, è aperto!-
La voce di Michelle è delicata ed allegra.
-Permesso- è la prima volta che vedo gli interni della casa, decismente è spaziosa e comoda: niente male.
-Vieni siamo in cucina. Gradisci qualcosa da mangiare? cusaci ma stiamo ancora facendo colazione.-
Al tavolo sono seduti tutti e quattro, ma incosapevolmente il mio sguardo corre a cercare il vso di Josh: per poi subito fuggire imbarazzato a vagare sugli sgabelli della stanza.
-Oh, no grazie, ho gia mangiato di stamane. Comunque non preoccupatevi, fate con calma, forse sono adirittura io in aticipo..-
-In verità saresti in ritardo di ben cinque minuti.- il tono è sarcastico e persino leggermente fastidioso. Mi volto verso di lui stupita e poi desolatamente verso Michelle e Chris che però mi rivolgono due paia di occhi rassicuranti. Poi la voce di Connor rompe il silenzio: -Tranquilla non importa, lascialo stare. Se fossi arrivata cinque minuti fa ci avresti trovato tutti a dormire!
-Helen, sei sicura di non volere nulla? Nemmeno un spremuta d'arancia?- Michelle mi guarda dritta negli occhi ed io non posso che accettare. -Beh a questo punto.. Solo un bicchiere di spremuta, nulla di più!- -Subito!-
Passata mezz'ora in questo splendido ambiente familiare, siamo pronti ad uscire e visitare Torino.
-Allora, io per oggi vi proporrei alcune scelte: la prima è di visitare un museo e poi girare le vie pù importanti di Torino; in alternativa possiamo o girare più musei o girare tutto il centro della città, l'ultima proposta è, dopo aver girato un museo o il centro, passeggiare sul lungo fiume. A voi la scelta, potete anche decidere di abbinare tra loro le varie cose come preferite.- Chris si rivolge agli altri tre membri della famiglia : -Voi cosa preferite?- Terminato l'acceso dibattito sulla scelta migliore, optarono per visitare il centro città e po passeggiare sl lungo fiume.
-Perfetto! Ora io comincerei da Piazza Vittorio per poi porterci nelle varie vie!.
Camminare sotto il sole cocente delle undici era tutto fuorchè gradevole, per cui arrivati ai negozi fui più che felice di entrare e godermi il ventilatore o condizionatore che fosse.
-Ehi Helen! Perchè non ti provi qualcosa anche tu?- Allontano i pensieri fittizzi che mi affollano le mente e mi volto verso di lui: -E cosa dovrei provarmi? Sentiamo un po' !- In fondo, nonostante non lo vogliaammettere, il commento di sta mattina non solo mi ha infastidita, ma ancora non l'ho digerito del tutto.
Josh si allunga verso un espositore e tira fuori un vestito verde e leggero.
-Tipo potresti vedere come ti sta questo!- -Solo per farti felice.- Mi alzo e con il vestito sotto braccio entro in un camerino.
Il tessuto verde smeraldo cangiante è leggero, liscio e morbido, immagino sia raso, ma non me ne intendo affatto.
Appena esco per guardarmi allo specchio Josh si volta verso di me: per una frazione di secondo mi pare stupito poi sul suo bel viso appare un sorriso compiaciuto. -Visto che hai fatto bene a provarlo?- Mi dirigo allo specchio più vicino e devo dire che o quel pezzo argento coperto di vetro è stregato o l'abito mi sta davvero bene.
Sento gli occhi di Josh addosso.
-Sì, mi sta vagamente bene..-  -Aspetta che ti vedano mamma, papà e Connor!- Lo guardo un po' sconvolta: -Oh no, m lo tolgo subito!- La sua espressione si contorce in una smorfia contrariata e leggermente offesa. -Almeno prima vediamo la gonna come gira..- Sono perplessa -In che senso?- Mi porge una mano, quasi a voler ballare,  rispetto alla mia è leggermente più grossa e ento che se volese potrebbe avere una stretta formidabile, dopo di che mi fa fare un giro u me stessa, proprio come se fossimo due ballerini. La gonna del vestito si solleva leggermente e il tesuto cangiante cambia tonalita ad ogni movimento e cambio di luce ondulndosi ed alzandosi un po' di più in un puno per distendersi in un altro. Non capisco più nulla e guardo i suoi occhi, dotati di una scintilla particolare.
-Sei fantastica. 
Tutto questo non ha nessun senso.

                                                                         ºººº




Buona sera a tutti, o nel caso buon giorno/pomeriggio.
Questo capitolo l'ho scritto tutto d'un fiato senza pensarci. Dopo lo scarso successo del primo quasi mi era passata la voglia di cimentarmi in questo ma ho voluto cimentarmi anche in questo. 
Spero lo gradiate, fatemi sapere!

Colei che scrive.



 
  
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