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Autore: Hipatya    23/04/2008    5 recensioni
[Cinquantadue one-shots basate sui temi della LJcommunity 52flavours.]
20. Dancing in the moonlight: "Dimmi" proseguì Minato interrompendo il flusso disordinato dei suoi pensieri, "Che avevi scritto nel tuo tanzaku?"
Kushina ricordò allora che l'aveva ancora nella manica destra del kimono, appallottolato in una tasca segreta, e che s'era dimenticata di buttarlo nel fiume insieme con gli altri:"Cose che non ti riguardano. E poi non credo a queste sciocchezze, io."
"Sarà" borbottò l'altro, lo sguardo al cielo.
"Colgo un lieve segno d'incredulità da parte tua" gli fece notare Kushina con particolare ironia.
"L'ho già detto che sei perspicace?"
"Sì. Ti ripeti, sei noioso."
[MinatoKushina - Auguri Lè!]
21. Less remain in one place: Si accorse che la luna era definitivamente caduta: era l'alba.
Temari si stropicciò gli occhi appiccicati dal sonno, si sporse all'indietro, afferrò il collo della bottiglia di sakè e la poggiò accanto a sé sul parapetto.
La sua prima, fottutissima e stramaledetta notte da ventenne si era appena conclusa. E lei era sopravvissuta, più che altro.
Ma allora 'fanculo a tutto il resto.
[Temari Tribute - Coming Back ]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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E, sì, la cosa che state per leggere è un omaggio, un attestato di stima per _ayachan_, alias Susanna (w le pagine personali di EFP

 

E, sì, la cosa che state per leggere è un omaggio, un attestato di stima per _ayachan_, alias Susanna (w le pagine personali di EFP!), dato che oggi compie vent'anni.
Ho voluto scriverti qualcosa perchè, ecco, le tue storie mi emozionano davvero, come poche riescono a fare. Mi hanno fatto ridere, sorridere, un paio di volte anche piangere, soprattutto divertirmi, che è quello che ogni storia che voglia definirsi tale dovrebbe fare. Mi hanno dato qualcosa a livello di sensazioni, emozioni e tutta quella parte suscettibile e "animale" di ogni individuo.
Non so, sono piuttosto impacciata  nello scrivere una dedica di questo tipo, forse perchè non c'è poi più molto da dire: spero solo di restituirti qualcosa del grande dono che, da vera scrittrice, tu hai saputo darmi coi tuoi racconti (non le chiamo fanfictions, è una definizione troppo riduttiva).



Grazie dell'attenzione,
Eleonora

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                        It's not for nothing
                                                                       he has chosen to shed tears!

 

 



Crossroads Blues

 

 

 

Come ci si sente?
No, dimmi, come ci si sente
a essere solo
senza nessuna direzione
come un perfetto sconosciuto
come una pietra che rotola?

 

 

 

Stai piangendo, ragazzino.
Ti hanno detto di non farlo, di non farlo mai se vorrai essere un ninja, eppure questo non basta per fermarti.
Piangi nascosto dietro la porta che hai appena tempestato di pugni, cieco e furioso, piangi nel silenzio di quella stanza che sei abituato a chiamare casa. Pensi che nessuno possa vederti, ragazzino, pensi che a nessuno importi dei piccoli, patetici singulti con cui tenti di liberarti del grosso boccone amaro di rabbia che proprio non ne vuole sapere di andarsene dalla tua gola, e forse hai ragione.
Oh, come detesti la cordata di silenzio che ti opprime, come impazzisci nel vuoto dell'assenza, quando non c'è nessuno a distrarti da te stesso, quando tutto, tutto quanto è una prigione e non ti offre via d'uscita e tu scuoti scuoti scuoti le sbarre e non riesci ad uscire...

 

Non hai scelto tu di vivere. Non hai scelto tu di essere odiato, preso in giro, evitato, lasciato solo. Tu non hai fatto proprio niente, gli hai solo ricordato che, beh, esistevi, ed era stupido fingere che non fosse così.
Gli hai ricordato che tu eri il salto che non osavano compiere, la parola di troppo, il vestito sbagliato: tutte cose che loro non avevano avuto il coraggio di essere, per questo avevano preso ad odiarti. Era più semplice odiare piuttosto che tremare d'invidia, era più facile dare il buon esempio una volta che tu personificavi quello negativo, che neanche nei sogni avrebbero osato emulare. Si è così sedimentato in quelle teste tutte uguali, quest'odio, che si è trasformato in niente più che una buona, sana abitudine, quasi come alzarsi presto la mattina o correre al tramonto.
Una buona, salutare abitudine che fa sentire tutti quanti più rilassati, più leggeri.

 

Tu stai lì, ragazzino, nel centro perfetto, e osservi quell'oscurità minacciosa che ti fronteggia pur senza volerti veramente attaccare.
Tu stai lì, forse sei incredulo, oppure infuriato, oppure triste, e sprechi le tue grida e i tuoi singhiozzi per una sfera di buio che non ha né orecchie nè voci, ma soltanto occhi che non ti perdono mai di vista.
Ma non demordi, non ti arrendi.
E glielo gridi ancora, a pieni polmoni, glielo sputi in faccia:"Avete fatto tutto da soli!!!"
Hanno scelto loro di odiarti, loro di etichettarti come l'irritante scemo del villaggio, loro di lasciarti solo. Loro e solo loro, ragazzino: non ti hanno mai voluto concedere il dominio sulla tua vita, non ti hanno mai permesso di diventare qualcosa di diverso da quello che avevano deciso per te.

Dunque piangi, piangi forte in questa casa che non ti piace; chiediti se qualcuno verrà a consolarti, anche se conosci già la risposta.

 

Verranno i tuoi amici?
Sono talmente sballottati dalle loro vite da non porsi neanche il problema che l'idiota allegrone potrebbe avere qualcosa che non va, che poi che nausea ascoltare la sequela di singhiozzi di un ragazzino che si impappina con le parole e non riesce a costruire una frase sensata, e poi che problemi vuoi che abbia un tipo come lui, che è sempre entusiasta di tutto quanto, una persona come quella non è certo fatta per l'infelicità, andiamo, di certo lui sta molto meglio di -

 

Verrà il tuo maestro?
Sì, verrà lui: ti abbraccerà, ti sorriderà, ti darà amichevoli pacche sulle spalle, ti rassicurerà con voce flautata e poi se ne andrà contento d'aver smaltito il suo quarto d'ora filantropico. Ti dirà che andrà tutto bene, fossero questi i problemi della vita, vedrai che si sistema tutto per il meglio, la tua età è così splendida da berne fino all'ultima goccia, ti dirà che non si può essere tristi a sedici anni, si può essere solo felici, e non ci sono motivi per -

 

Verranno i tuoi genitori?
Non sono venuti neppure quando dovevano, quando tu li aspettavi sveglio per notti intere davanti alla porta, cascando dal sonno e tremando di freddo in una vecchia coperta di lana. Non sono mai arrivati, nessuno ti ha mai svegliato con un bacio e tanti abbracci dopo un incubo, così hai smesso a poco a poco di stare sveglio ad aspettarli, accoccolato come un cane fedele davanti alla porta di casa. Piano piano ci hai creduto sempre meno, sempre meno, ma sai che la speranza morirà solo quando anche tu morirai, perchè sei un ragazzino e vorresti, oh come vorresti che si affacciassero alla porta sorridendo, anche se fossero estranei, anche con un ritardo incalcolabile di anni, tu -

 

Verrà l'Hokage allora?
L'Hokage che ti tollera appena perchè le ricordi qualcun'altro, le ricordi tutti i suoi morti, tutti i suoi errori e le occasioni sprecate, l'Hokage che ti urlerebbe di reagire, ti darebbe del vigliacco e del bamboccio, ti sbraiterebbe contro come si urla a un mulo testardo, convinta che smuovere te avrebbe significato smuovere se stessa, scambiandoti per la causa persa che ha seppellito anni fa.
Eppure ti basterebbero i rimproveri, le parole aspre, i denti stretti, a patto che qualcuno, non chiedevi tanto, solo che qualcuno, una persona qualsiasi, anche un estraneo, si rendesse conto dannazione che c'era qualcosa che non andava, non andava in lui e aveva bisogno di dirlo, di gridarlo con quanto fiato aveva in corpo e di sentirsi compreso da un viso capace di esprimere compassione, capace di aiutarlo a sostenere un peso come quello.
Voleva solo qualcuno, diavolo, qualcuno, per non stare solo, per poter giocare di nuovo al ragazzo allegro e spensierato, per convincersi che tutto stava andando benone, come no, davvero a meraviglia, benissimo, mai stato meglio nella mia vita.


Ma non c'è nessuno, Naruto.


Sei proprio solo.

Ci sei soltanto tu, i tuoi demoni, i tuoi incubi, la tua cocciutaggine e la tua solitudine.
Ti pesa, non è vero?

Non lo senti il grido del vento? Non lo senti il cuore che ti balza dal petto e vorrebbe correre via? Non senti la voglia dei muscoli di tendersi in distanze infinite ed eterne?
Non senti che la tua natura non è qui, ragazzino, non appartiene a qui, non senti che tu sei fatto della stessa sostanza indomabile e feroce del Vento e ogni cosa per te è una prigione da cui non potrai mai, mai uscire? Loro lo sanno, lo sentono: ti temono come temono ogni forza primitiva e distruttiva, come temono gli incendi, i maremoti, i tornado, le valanghe, come temono ciò che li sovrasta e che non possono sovrastare.
Loro fiutano l'eternità in te, ragazzino, e tremano di paura perchè, per quanto il tuo corpo possa deteriorarsi e tornare cenere, sanno che tu continuerai a correre col vento e trascinerai le loro anime inutili in una risata senza fine.
Lo hanno scelto loro, capisci? Loro hanno scelto di renderti il loro incubo peggiore, ragazzino, e così ti hanno condannato.

Oh, sì, l'hanno fatto, e senza rimorsi: hanno scelto la loro vita al posto della tua, non si sono voltati indietro, non hanno pensato a te, no, neanche per un istante.

 

Dunque piangi, ragazzino, perchè sai di essere solo un cumulo di contraddizioni da cui non ti potrai mai liberare, amenochè...

Eh, cosa dici?

Hai deciso di scegliere?
E per quale motivo dovresti farlo adesso?

E poi, che cosa vuoi scegliere, ragazzino, che cosa?
Vuoi scegliere tra il Vento e il Fuoco?
Avanti allora, scegli. E' solo l'ennesimo errore, tu sai che né il Fuoco nè il Vento possono esistere senza l'altro, oppure vuoi farmi credere che riprenderai davvero possesso della tua vita?
Oh... E non hai paura?
Non pensi a tutte le conseguenze del tuo gesto?
No, per te non hanno importanza.
Dici di essere sicuro. Devo crederti?
Sì, tu dici che devo crederti.
Ah no, non prendertela, ragazzino, non rido di te, rido per l'assurdità delle nostre vite.
Rido per abitudine, già, per abitudine.

Sono sempre stata allegra, non trovi?
Ma sì, ma sì, non tergiversiamo: dunque sei pronto, hai finalmente deciso. Sai bene cosa ti aspetta.
Non ti volterai indietro, ragazzino? Non avrai rimpianti o rimorsi? Non penserai di voler tornare indietro? Non cambierai idea quando sarà troppo tardi?
No, non lo farai: loro non l'hanno fatto quando hanno scelto, non si sono mai voltati indietro, non hanno avuto scrupoli né odiosi rigurgiti di coscienza. E tu vuoi essere come loro, non è vero? Vuoi essere come loro, almeno in questo caso, vuoi che loro conoscano cosa significa vivere così. Vuoi avere lo stesso brutale cinismo che in molti, moltissimi modi ti hanno dimostrato.
Ci riuscirai, certo che ci riuscirai. Se adesso farai la scelta migliore, tu ci riuscirai.
Loro ti ameranno. Sarai Fuoco e loro non potranno vivere senza di te.
E tutto questo, tutto questo svanirà e tu...
...Tu potrai sorridere davvero, non con quella vaga imitazione che sovente ti incolli sul viso.
Non sei felice al pensiero? Non sorridi già?
Ma sì, sì. Sorridi, io lo vedo.
D'accordo, d'accordo, ci stavo arrivando, ho solo divagato un po'. Non sai che è l'attesa, l'attimo in cui pregusti la gloria del trionfo, il momento migliore della vita?
No, ovviamente ancora non puoi saperlo, ci vorrà del tempo anche per questo.
E quindi cosa scegli, ragazzino?

 

 

Il Vento                                     o   il        Fuoco?

 

 

 

 

 

«...Ti sembra facile? No, dico, ti sembra facile? Credi che sia semplice vivere come me? Credi che sia semplice essere me?»

 

 

Fin

 

 

 

 

 

Disclaimer: I personaggi citati appartengono a Masashi Kishimoto, che ovviamente si prende tutti i diritti del loro uso. Sotto il titolo, la strofa citata è la mia traduzione di Like a Rolling Stone, la più bella canzone rock di tutti i tempi, che ovviamente appartiene al sommo Bob Dylan <3.

 




 

Nota finale -poi giuro che non scasso più-:
Il titolo orrendo, Crossroads Blues, vuol dire Il blues del crocicchio, questo perchè il nostro protagonista sceglie una strada anzichè un'altra. 
Per chi non l'avesse capito, stiamo parlando di Naruto e Kyuubi-chan. Naruto è il Vento, e Kyuubi è logicamente il Fuoco.
Io so cos'ha scelto Naruto tra le due cose. Secondo voi ;)?

  
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