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Autore: Misaki Ayuzawa    11/11/2013    3 recensioni
Chi è Tessa Gray? Ve lo dico subito. Tessa Gray è una povera sedicenne in crisi. Perchè, non solo frequenta il terzo anno di liceo, e si sa, il liceo è un problema per tutti, ma anche perchè non riesce a trovare il libro giusto... si avete capito, è una lettrice appassionata che non riesce a trovare un libro appassionante e questo è un problema per qualunque lettore che si rispetti! Questa, signori è la storia di Tessa Gray e della sua caccia alla "trama perfetta" ma non solo la sua perchè compariranno, con la stessa importanza, gli altri personaggi che fanno di Shadowhunters il ciclo di romanzi che è!
Dal 7° cap.: Il blu si fuse col grigio per diventare tempesta.
Dal 9° cap.: "E che cosa cerchi?"
"Romanzi. Ce ne sono pochissimi. O poesie ... Ci sono soltanto enciclopedie e storici!"
Will si sentì ferito nell'orgoglio. Quella era la sua biblioteca e nessuno la poteva offendere!
Dal 13° cap.: "Ah non preoccuparti! In caso scacciamo via Will!"
"Chissà perchè non credo prenderebbe la cosa con diplomazia ..."
"Mmmm ... forse no" Rise.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Theresa Gray, William Herondale
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 5: Dietro ogni problema si cela un'opportunità

Quando Henry era uscito dalla sua stanza, inondato dai pensieri sulla sua … su Charlotte e con incise sulle palpebre le immagini di lei in compagnia di un altro giovane uomo che Henry non conosceva, quest’ultimo aveva pensato di andare a prepararsi una camomilla, ma di certo non si era aspettato di trovare in mensa William Herondale  e di trovarsi le scarpe ricoperte dal suo rigurgito …

Schifato buttò di lato le pantofole e si caricò sulle spalle il ragazzo, che intanto era svenuto. Ad ogni passo rabbrividiva in quanto non aveva calze e il pavimento era gelido.

Non sapeva dove esattamente Will alloggiasse così decise di portarlo in camera sua, nel frattempo avrebbe avuto tutto il tempo di riflettere sull’annosa questione che lo turbava ‘sì tanto. Chi era quell’uomo? Non l’aveva mai visto in vita sua ma ricordava i particolari di quei cinque secondi come se fossero stati impressi nella sua mente col fuoco.

Henry sotto il porticato all’ingresso dell’Istituto. Charlotte gli passa davanti senza nemmeno salutarlo. Charlotte, con un gran sorriso corre verso quell’uomo e gli stampa un bacio sulla guancia. L’uomo sorride in modo malizioso e punta gli occhi dritti in quelli di Henry. Gli occhi sono verdi e profondi, i capelli  biondi e il viso magro, gli zigomi pronunciati, completamente privo di barba. Charlotte, sempre sorridendo, entra nella Volvo dopo che l’uomo le ha aperto la portiera, entra anche lui dall’altro lato e partono.

“E ancora non sono tornati!” Henry si accorse di aver parlato a voce alta, ma Will non si era comunque svegliato.

Finalmente arrivarono a destinazione, Henry pose Will sul letto con molta nonchalance e lasciò un tocco personale su Will facendogli sbattere il naso e la fronte contro l’armadio. L’impatto aveva causato un suono potente e ovattato … Henry aveva sempre pensato che quel ragazzo fosse più scemo di quanto dimostrasse e questa ne fu la conferma.

La mattina dopo fu alquanto imbarazzante. Henry si era addormentato sulla sua poltrona e quando si sveglio lo attendeva già in piedi, incredibilmente completamente sobrio, Will, pronto con una raffica di battutine e doppi sensi del tipo: “Guarda che se volevi farlo con me non c’era bisogno di farmi ubriacare”. Henry però era troppo nervoso per considerarlo, voleva soltanto fare irruzione nella camera o nello studio di Charlotte per vedere se era tornata e per indagare sull’accaduto. William però, evidentemente non aveva intenzione di fargliela passare liscia e continuò a blaterale sulla sua apertura ai diversi orientamenti sessuali fin quando Henry non sbottò:” WILLIAM HERONDALE! TU STAMATTINA HAI VOMITATO SUL PAVIMENTO DELLA MENSA E SULLE MIE PANTOFOLE! SE TI RIFIUTI DI SOTTOSTARE ALLE NORMALI REGOLE CHE PREVEDONO IL MALDITESTA DOPO LA SBRONZA, ALMENO FINGI!”

Henry doveva fare proprio paura perché Will si zittì borbottando un “ok”, poi aprì la porta e si incamminò ciondolando per ritornare in camera sua lasciando Henry che continuava ad arruffarsi i capelli e a camminare avanti e indietro per la stanza.

Già qualche minuto dopo William Herondale era perfettamente presentabile, se non contiamo un grande livido viola e verde che gli occupava la radice del naso e la fronte, e mai si sarebbe detto reduce da un’ubriacatura. Will controllò l’orologio, era mezzogiorno così decise di fare un salto nella camera di Jem, per andare a pranzo insieme.

James Carstairs, per tutti Jem, era il suo migliore amico ma era totalmente diverso da lui. Mentre Will era impulsivo e spesso maleducato, Jem era quanto di più buono il mondo avesse mai creato e riflessivo. Era la sua coscienza e sapeva esattamente, ogni volta, come comportarsi con Will. Parlavano di tutto pur avendo interessi diversi e differenti modi di pensare. Jem e Will erano due facce della stessa medaglia e questo ormai tutto l’avevano riconosciuto, nessuno invece ne aveva mai capito il motivo.

Will, senza bussare, entrò nella camera di Jem. Non c’erano segreti tra loro due ma forse quella volta sarebbe stato bene non prendersi tutta quella libertà, soprattutto per una terza persona che in quel momento, per la seconda volta in un mese, avrebbe tanto voluto essere risucchiata dal ciclone del Mago di Oz.

Angolino dell'autrice: Ringrazio tutti coloro che hanno messo la storia tra le seguite, le preferite e le ricordate, grazie veramente :) Noterete che ho apportato alcune modifiche ai capitoli precedenti, mi sono infatti accorta di alcuni errori e ho ritenuto opportuno correggerli ... che dire ... vi sta piacendo la storia? Spero di si anche perchè io mi sto divertendo moltissimo a scriverla! Mi piacerebbe ricevere qualche recensioncina in più, si insomma non le disdegno :) Arrivederci e al prossimo capitolo :)

  
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