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Autore: sibley    11/11/2013    2 recensioni
No, non poteva essere. Era sempre stata lei quella a lasciare i fidanzati, ma adesso le cose non erano andate così. Erano passate due settimane dal suo rapimento, e Superman era diventato ufficialmente un ghiacciolo nei suoi confronti. Aveva pianto per due lunghi giorni, aveva pianto tutte le proprie lacrime, e tutto per cosa? Per un ragazzo! Aveva pianto solo nel vedere sua madre trattata male da suo padre... Tanto, tanto tempo fa. E ora, le sue lacrime erano dedicate a Clark Kent. Doveva assolutamente smetterla.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Wonder Woman's Stories'
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"Batman è solo un donnaiolo, un puttaniere, uno stupido! Vorresti davvero uscire con uno stupido tale? Sei una donna intelligente, Diana. Sei intelligentissima, vuoi uscire con un troglodita? E poi cercherà di portarti a letto subito al primo appuntamento! Se è così fai pure, ma ti rovinerai la vita con le tue stesse mani..."

Diana rifletteva sulle parole proferite poche ore prima da Superman. Le aveva chiesto di essere amici, come una volta, e lei in piena crisi ormonale, si era divertita a rispondergli che ora usciva con un altro, e Superman si era lanciato in una tirata assolutamente esilarante contro Batman, insultandolo, in quanto a quanto pare non doveva seminare ulteriore zizzania nella Justice League. Diana rifletteva voracemente, pensava sveltamente a cosa potesse significare tutta quell'iperprotettività. Concluse che era geloso. Probabilmente qualcosa l'aveva spinto a lasciarla, qualcosa l'aveva mosso in avanti in questo senso, mentre lui in primis non voleva. Era sicuramente lì il problema. Ma chi c'era dietro a tutto questo? Non se lo sapeva spiegare. Era meglio uscire con Supergirl. Kara la passò a prendere a piedi, decidendo di andare solo ad un parchetto nel piccolo paese in cui si era rintanata Diana dopo l'incontro con Batman. Camminarono un quarto d'ora quasi, parlando, ridendo, discutendo sulle novità. Kara sapeva dell'accaduto, e si dispiaceva enormemente per ciò che aveva fatto Clark. Arrivate al parchetto, si dilettarono ad asciugare due altalene bagnate dalla rugiada. Erano due ragazze molto avvenenti, soprattutto in quel momento, in jeans e maglietta, vestite normalmente erano due schianti umani.

"Sai, quasi quasi chiedo a Batman di venirmi a prendere."

"No, ti prego. Poi sai che finisce con voi insieme, e io a guardarvi..."

"Mh. Già."

Le due iniziarono a disquisire di quisquilie umane, mentre lentamente si divertiva a leggere le scritte sulle altalene. Kara parlava, ma lei non la ascoltava del tutto. Ogni rombo sospetto che sentiva, era un sobbalzo. Il timore che fosse la Batmoto, o la Batmobile, era tremendo, e sapeva che Batman per rimediare una limonata, o qualcosa di più, sarebbe stato prontissimo a scendere dalla base spaziale, per venire sulla Terra, e provarci. Nel suo soggiorno terrestre si era trascinata appresso un cellulare di seconda mano. Era riuscita, con molta fatica a ricaricarlo, sia di credito che di batteria, ed aveva fatto in modo che tutti avessero quel numero. Certo, non tutti riuscivano ad usarlo, Kara ad esempio non sapeva di preciso cosa fosse, mentre Clark era già perfettamente in grado di utilizzarlo, così come Freccia Verde, oppure proprio come Aquaman. Sperava solo che Batman non si mettesse in testa di scriverle, o di chiamarla. Aveva iniziato a mandarle messaggini affettuosi, ma lei davvero non se la sentiva di uscire con lui. In particolare perché il giorno prima soltanto, Catwoman l'aveva informata che era già impegnato sentimentalmente con qualcuno, e lei una mezza idea già ce l'aveva, ma non gli interessava. Batman ora le sarebbe solo servito a far ingelosire Clark, e presto l'avrebbe fatto tornare da sé.

Bip Bip.

Diana aprì il messaggio arrivatole, mentre cercando di non farsi notare Kara si allungava sul cellulare per leggere. Non avrebbe comunque capito tutto, ma forse qualche parola l'avrebbe capita. Il suo linguaggio era ancora precario, sebbene in molti si adoperassero per convincerla a non usare solo ed esclusivamente il Kryptoniano come lingua.

"Ehi. Ti andrebbe di passare con me il Weekend? Rispondimi, per favore. Forse, potremmo riaggiustare le cose. Clark."

Diana si illuminò. Solo la prospettiva di uscire con Bruce Wayne, scatenava il caro Clark Kent e i suoi desideri di vendetta e rivendicazione! Ah-ah! Obiettivo raggiunto, sebbene a metà! Ovviamente, la risposta era sì. Ma, ovviamente, Diana essendo donna, non poteva mica rispondere immediatamente. Doveva farsi attendere, doveva farsi desiderare a lungo, e decise che sarebbe stato molto più saggio fingere di non aver sentito il cellulare. Chiuse il messaggio, infilò il cellulare nella tasca dei Jeans, e fece l'occhiolino a Kara, mettendosi un dito davanti alle labbra. "Shhh." mormorò. Kara rise di gusto, con la sua solita risata cristallina, tintinnante come un cucchiaino d'argento su dei bicchieri di cristallo. Sorrise a Kara, mentre la bionda, smetteva di ridere, continuando però a scuotersi debolmente. Ah, era una vita che non stava tranquilla in quella maniera. Niente Lobo in cerca di Supereroine da vendere, niente Era incazzata nera, tanto per far pure rima... Solo sé stessa, una amica, uno spasimante, un ex e una miriade di problemi, che seppur non implicassero rischio mortale per l'intera Terra o l'intero Universo, rimanevano comunque la cosa più dolorosa mai affrontata.

"Accetti?"

"Be', sicuramente. Ma non adesso. Gli risponderò verso le undici, o verso mezzanotte. Mi farò aspettare. In fin dei conti, non voglio nemmeno che mi veda come una deficiente totalmente innamorata persa di lui, che non può far altro che corrergli dietro come un cane, no? Anche se effettivamente è quello che sono."

"Sta' zitta. Non sei una deficiente, e nemmeno un cane. Lo ami e basta, è questo che fa l'amore. Rispondigli tra un paio di minuti, ma non così tardi. Se gli risponderai a quell'orario assurdo, sicuramente capirà che l'hai fatto apposta, o peggio penserà che tu sia stata in giro con qualcuno, non necessariamente femmina, e probabilmente penserà che tu non lo ami a sufficienza, e che tu ti sia già consolata, non pensi?"

"Mh, questi uomini sono davvero complicati. Clark è sempre sembrato il paladino della giustizia, sembra che non abbia mai avuto in mente altro se non la giustizia. Sembra sempre il ragazzo disposto a credere a tutti, ma in fin dei conti è un uomo, e anche lui, in quanto uomo può avere questi piccoli problemi. Siamo supereroi, ma questi problemi, li abbiamo tutti, che ci piaccia o meno. O meglio, tutti tranne Sinestro. Lui questi problemi proprio non se li fa."

"Se li fa, credimi. Anche lui ha avuto una amata. Ma l'ha persa tanto tempo fa, e nel peggiore dei modi. E' per questo che ha sempre malvisto le tue unioni con Superman, oppure ogni tua relazione. Non ti odia come hai sempre creduto. Si comporterebbe così anche con me, anche se mi mettessi insieme ad Aquaman, per esempio. Lui è fatto così. Pensa che l'essere supereroi sia più una condanna che una reale occupazione. Da quando è una Lanterna, non ha fatto altro che venir scacciato. Per cosa credi abbia cambiato millemila corpi, in questi anni?"

"Cielo, Kara. Tu hai intenzione di farmi uscire di testa completamente. Non avrei mai detto che Sinestro potesse essere una persona così... Okay, risponderò a Clark. Queste cose mi fanno paura, tantissima paura, sai?"

"Hai paura dei cosiddetti supercattivi, come li chiamano i Terrestri?"

"No, ho paura di perdere le persone a cui tengo senza poterle salutare bene per l'ultima volta. Se mi ritrovassi qui, e Clark morisse adesso, senza aver ricevuto almeno un mio bacio d'addio... Se morisse, e le ultime parole che gli ho detto fossero dei banali 'Ok', detti tanto per stemperare, per fargli capire l'odio che stavo provando nei suoi confronti... Io non so come avanzerei in questa vita. E la mia vita, è quella di una Dea. Dunque, è molto, molto lunga... Lo sai."

"Sono certa che tu abbia ragione. Non piacerebbe nemmeno a me se le persone che amo morissero con lo spettro di qualche mia stupidaggine in testa."

"Infatti... Non vorrei nemmeno morire con la consapevolezza che l'ultima cosa eclatante fatta è stata baciare Batman, o andando un poco più indietro, farsi rapire da Lobo. Bella morte del cavolo... Giusto, Kara?"

"Giustissimo, Diana. Sai, penso che sarà meglio andare. I ragazzi nel bar qua affianco stanno venendo verso le panchine... Non mi va di trovarmi in mezzo a gente che cerca di abbordarmi."

"Sì, andiamo."

Diana si alzò, e subito Kara la seguì. Le due si incamminarono verso una via un po' isolata, dalla quale avrebbero raggiunto più in fretta casa di Diana. In pochi giorni, Wonder Woman era stata costretta ad imparare quelle viuzze. Purtroppo qualche fanatico incallito, l'aveva già riconosciuta, e l'unico modo per andare in giro per gli affari suoi, era scappare per scorciatoie che in pochi conoscevano. Mentre camminavano verso casa, Diana rispose a Clark, chiedendogli solo se fosse passato lui a prenderla.
Forse, il loro amore poteva proseguire... Forse, Diana sarebbe riuscita a riavere l'uomo della sua vita.

= Sono in ritardo, lo so, lo so ç_ç Ma ecco un nuovo capitolo. Probabilmente ho mandato un po' OOC Superman, e anche Wonder Woman. Kara invece, non avendo ancora letto tanto di lei, l'ho interpretata come penso che sia nei fumetti. Grazie mille a tutti quelli che leggono, anche senza commentare, e grazie di cuore a Ley, la cui intera storia è dedicata, per apprezzare tutto questo! =
  
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