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Autore: Lotr87    11/11/2013    1 recensioni
Quel giorno aveva deciso di mettere fine a tutto quel circolo di ipocrisia, rancore e maschere per vivere senza filtri anche davanti ai genitori e il coraggio non le mancava era solo il momento, carpe diem, cogli l'attimo diceva Orazio* e lei lo avrebbe fatto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Purtroppo per Faith passò poco tempo prima che i suoi tornassero. Il padre era freddo e gelido come al solito ma la madre, nonostante cercasse di mantenere la sua solita compostezza, era visibilmente turbata da migliaia di pensieri indecifrabili. Nulla però sembro mutare dalla solita routine quotidiana. Faith rimase a guardare quella scena sbirciando dalla porta aperta della sala stando attenta a non fare alcun rumore. Era indecisa se annunciare la sua presenza o starsene indisparte aspettando un cambiamento delle cose anche se sapeva essere impossibile. Quando decise di farsi avanti il campanello suonò e la ragazza si ritrasse colta alla sprovvista. Il padre spense il computer e la madre risistemò le scartoffie che stava firmando mentre il maggiordomo andò ad aprire la porta per poi far entrare due poliziotti.

-Buongiorno- disse il primo dei due uomini entrati alla coppia di genitori in piedi ad aspettarli.

-Buongiorno- rispose il padre di Faith con calma.

-Siamo venuti quà per indagare sulla scomparsa di vostra figlia-

-Lo sappiamo, appreziamo la puntualità è una cosa abbastanza importante- La mora non credeva alle sue orecchie. Avevano chiamato la polizia! Forse ci tenevano davvero… La conversazione tra i due uomini continuò con le consuete domande che poterono far capire alla mora quanto poco i suoi genitori sapessero di lei. Nonostante questo non poteva tenere bloccate le forze dell'ordine per colpa di genitori superficiali e decise di uscire alla scoperta.

-Bene signori, inizieremo immediatamente la ricerca…-

-Non ce ne sarà bisogno!- esordì la ragazza entrando con calma e braccia conserte nella sala -Sono qui ora potete andare- i poliziotti la guardarono stupita e i genitori ancora di più ma Faith non si scomponeva e reggeva benissimo agli sguardi dei presenti.

-Signori voi lo sapevate?- riuscì poi a domandare uno dei due poliziotti.

-C-certo che n-no… Noi non s-sapevamo niente…- rispose la madre con un filo di voce.

-Allora noi togliamo il disturbo ma accertatevi meglio di dove si trova la prossima volta…-rispose a sua volta l'uomo salutando e uscendo di casa seguito dal collega. Ci fu un attimo di silenzio in cui i genitori di Faith dovettero fare mente locale della situazione.

-Pensavate davvero di trovarmi in quel modo? Non sono 1.60 ma 1.70, ho gli occhi azzuri e non verdi e le “amiche” che avete elencato non le sento più da anni… Avrebbero trovato un'altra ragazza come minimo…- ruppe il ghiaccio la ragazza con tono aspro e di disgusto.

-Quindi eri li ad ascoltare? Hai fatto perdere tempo a tutti! A quegli uomini, a me, a tua madre, tempo e soldi buttati via per una ragazzina viziata!-le urlò addosso il padre ma la mora rimase impassibile.

-Ci hai fatto preoccupare per nulla! Ieri tuo padre voleva che andassi all'università, oggi io decido di rinchiuderti in un collegio o in convento! Oggi avevo un'importantissima riunione e l'ho saltata per venire qui perché tu eri sparita! Se pensi di passarla liscia hai proprio sbagliato…- aggiunse la madre dirigendosi minacciosamente verso la figlia per poi fermarsi accanto al marito.

-Bene… Ora sono viziata e valgo meno di una riunione… Sapete è bello avere certe conferme… Ma sapete cosa vi dico, mamma nessuno ti ha chiesto di venire a casa a fare questa stronzata se volevi tanto andare a quelle cazzo di riunioni dove vai ogni giorno al posto di stare con me! E poi viziata… Cos'ho ottenuto io in 18 se non un conto in banca?! La finizone della vita perfetta secondo i vostri parametri! Da voi non ho mai visto una parvenza di umanità, uno straccio di emozione… Mi avete riempito di cose che non mi sono mai piaciute invece di quelle che mi interessavano che mi sono sempre dovuta procurare da sola, non mi avete dato un cazzo! 18 anni ho sopportato in silenzio aspettando con ansia il giorno del mio compleanno per essere considerata ma ora non me ne importa più… Io me ne vado non chiamate la polizia ho 18 e scelgo cosa farene della mia vita! Addio…- disse asciugando le lacrime che erano scese sul suo viso per poi andare in camera sua a prendere le valigie già pronte e trascinandosele fino a fuori casa senza nemmeno voltarsi. Era un nuovo inizio, non sarebbe stato facile ma lo era…

  
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