Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: Placebogirl_Black Stones    11/11/2013    13 recensioni
A volte, un regalo semplice ma fatto col cuore, vale molto di più di un regalo che sembra perfetto solo all’apparenza…
* una shot per festeggiare il compleanno di Zoro! *
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

THE PERFECT GIFT

Erano ormai due ore che vagava ininterrottamente per tutti i negozi della città, alla ricerca del regalo ideale.

Ma niente sembrava giusto, nonostante la vasta scelta.

Il problema erano i gusti del destinatario del regalo: quasi impossibili da soddisfare.

Se si fosse trattato della sua sorellona, non avrebbe avuto dubbi: un libro o un bel vestito.

Nemmeno sul cuoco avrebbe avuto dubbi: utensili da cucina o una cravatta.

Così come sarebbe stato semplice anche per tutti gli altri suoi nakama.

Tutti tranne uno.

Possibile che l’unica passione di quel buzzurro fossero le spade?

Ne aveva già tre, di certo un’altra non gli serviva.

Poteva regalargli qualcosa per la loro cura, ma non aveva la più pallida idea di cosa servisse, dal momento che non aveva mai maneggiato una spada in vita sua.

Di vestiti non se ne parlava proprio: da quando si era messo quell’orrendo yukata, sembrava aver dimenticato l’esistenza di capi di abbigliamento più consoni alla sua giovane età.

Stava per compiere ventidue anni e si vestiva come un vecchio!

Insomma: ogni scelta si rivelava essere quella sbagliata.

Chissà se anche gli altri si erano trovati così in difficoltà…

Doveva trovare una soluzione: la festa a sorpresa si sarebbe tenuta quella stessa sera.

Continuò a girovagare per le vetrine per un’altra ora buona, invano.

Così, scoraggiata, tornò alla nave.

Quasi come un brutto scherzo del destino, la prima persona che vide fu proprio Zoro.

Si stava allenando sul ponte, sollevando quegli enormi pesi e ripetendo sempre gli stessi, meccanici gesti.

In quella posizione, con il petto nudo, i pettorali scolpiti e il sudore che stillava in piccole gocce lungo tutto il torace, aveva proprio le sembianze di un’antica statua.

Doveva ammetterlo: era un buzzurro, ma al tempo stesso anche un bel ragazzo.

 

- Ehi Nami!- la salutò Robin, che usciva in quel momento dalla loro cabina.

- Ciao Robin…- disse, il tono di voce sconsolato.

- Allora? Hai trovato un regalo per il nostro spadaccino?- chiese a bassa voce, per non farsi sentire.

- Purtroppo no…- rispose arricciando il naso - Non trovo nulla di adatto…Colpa sua, che non ha altri interessi che le spade!- si infervorò.

- Dai, non arrabbiarti- sorrise la mora - Un regalo non deve essere per forza qualcosa di spettacolare o qualcosa che ci si aspetta. A volte, un regalo semplice ma fatto col cuore, vale molto di più di un regalo che sembra perfetto solo all’apparenza…-

 

Aveva ragione.

Zoro era un ragazzo semplice, e di sicuro avrebbe apprezzato di più un regalo semplice che qualcosa di troppo costruito.

 

- Hai ragione! Grazie sorellona! Mi farò venire in mente qualcosa!- le sorrise, ricambiata dall’amica.

 

Già…ma era più facile a dirsi che a farsi.

Puntò di nuovo sguardo in direzione dello spadaccino, studiandolo attentamente, in attesa di un’illuminazione.

Ripensò alla sensazione che le aveva dato quando lo aveva osservato poco prima.

Una statua…

Ed ecco che la risposta arrivò, come un lampo.

Si precipitò nell’officina di Franky: solo lui poteva aiutarla, con le sue abili mani di carpentiere.

 

- Sorella! Che ci fai qui?- le chiese stupito il cyborg.

- Ho bisogno del tuo aiuto!- rispose decisa - Devi costruirmi…-

 

 

 

Era semplicemente perfetta, proprio come l’aveva immaginata.

Anche i più piccoli dettagli erano curati a regola d’arte.

Un lavoro da vero maestro.

Stringeva fra le mani quella statuetta in miniatura, osservandola estasiata.

Un samurai, dalla fisionomia quasi identica a quella di Zoro, che brandiva orgogliosamente la sua spada.

Era semplice, ma di grande effetto.

Esattamente ciò che stava cercando.

 

- Grazie Franky! È stupenda!- sorrise entusiasta.

- Ma certo che lo è! L’ho costruita io!- si vantò il carpentiere, indicandosi.

- Vado a fare il pacchetto! Grazie ancora!- lo salutò.

- Di nulla!- sorrise felice l’altro.

 

Stando attenta a non farsi vedere (in modo particolare da Zoro), andò in cucina, dove trovò Sanji che stava ultimando il suo regalo per il “marimo”: una bellissima torta.

 

- Deve essere deliziosa!- disse guardandola.

- Oh, Nami cara, sei tu tesoro? Sono così felice di vederti!!!!- iniziò con le sue solite moine.

 

Ignorandolo, si sedette al tavolo, pronta per impacchettare il regalo.

Solo in quel momento si accorse di non aver preso la carta e il fiocco.

 

- E quello cos’è?- chiese il cuoco, dopo aver smesso di elogiarla.

- Shhh- si portò un dito alla bocca, per fargli capire di abbassare i toni - Ѐ il regalo di Zoro-

- Wow, è fatta davvero bene!- se la rigirò fra le mani.

- Merito di Franky- fece l’occhiolino - Però ho dimenticato la carta…Vado a prenderla- disse, uscendo dalla cucina.

 

Ignaro di ciò che stava per accadere, il biondo playboy tornò alle sue mansioni culinarie, lasciando la statuetta sul tavolo.

 

- SANJI!!! HO FAMEEEEEEEEEEE!!!!- entrò all’improvviso l’uragano Rufy.

- Sta buono, fra mezz’ora si cena- rispose apatico il cuoco.

- Uffa…- mise il broncio.

 

Ma i suoi capricci non durarono a lungo, perché la sua attenzione venne catturata proprio dalla famigerata statuetta.

 

- Che bella!!!!!- esclamò, gli occhi a forma di stellina.

- Non toccarla! È il regalo di Nami per il marimo…- lo avvertì Sanji.

 

Ovviamente il ragazzo di gomma fece l’esatto opposto, prendendola in mano e iniziando a studiarla.

 

- Wow! È identica a Zoro!!!-

- Mettila giù…-

- E dai, la sto solo guardando!-

- Posala…-

- Ehi Sanji, guarda: “le centotrentasette passioni demoniache della fenice!”- simulò l’attacco di Zoro, muovendo la statuetta come se fosse un vero guerriero.

 

E quello fu l’inizio della fine.

La spada, fatta di legno molto sottile, urtò violentemente il tavolo, spezzandosi, e trascinando con sé anche il braccio del povero samurai.

Impossibile descrivere gli sguardi di terrore che si dipinsero sui loro volti in quel preciso istante.

Nami li avrebbe uccisi…

 

- GUARDA CHE HAI FATTO!!!!!!- sbraitò il cuoco.

- Non l’ho fatto apposta- rispose sconsolato - Chiederò a Franky di aggiustarla!- fece, entusiasta dell’idea.

- Non sarà mai come prima…- lo avvertì il cuoco.

- Sono tornata!- fece capolino Nami, con in mano carta e fiocco.

 

Vedendo gli sguardi allucinati dei due, rimase essa stessa basita.

 

- Che succede?- chiese.

 

Poi lo vide.

Anzi, li vide.

Spada e braccio sul pavimento.

E il samurai ancora nelle mani di Rufy.

L’occorrente per impacchettare il regalo le cadde dalle mani.

Voleva urlare con tutto il fiato che aveva in gola, voleva pestare a sangue il ragazzo di gomma.

Ma non riusciva a muoversi.

Tutti i suoi sforzi erano andati in fumo.

Mancava solo mezz’ora alla festa, e Franky non sarebbe riuscito a rifarne un’altra in così poco tempo.

Era senza un regalo.

Si avvicinò lentamente ai due, tenendo lo sguardo basso.

Afferrò la statuina dalle mani di Rufy e la fissò.

Le tremavano le mani.

Stava per scoppiare a piangere.

Ma non lo avrebbe fatto davanti a loro.

Guardò per un’ultima volta in faccia Rufy: uno sguardo carico d’odio.

Poi scappò di corsa dalla cucina, rifugiandosi nella sua stanza.

 

 

 

- Nami dov’è?- chiese Chopper.

 

Mancava solo lei a tavola.

Erano tutti riuniti, anche se l’atmosfera non era quella di una festa di compleanno.

 

- Nella sua cabina…- rispose semplicemente il cuoco.

- Beh, allora qualcuno vada a chiamarla- fece Usopp.

- Non verrebbe…- rispose nuovamente Sanji.

- Perché?- chiese Chopper.

- Chiedetelo a Rufy…-

 

Il capitano aveva la faccia di un bambino affranto.

Era davvero dispiaciuto.

Aveva cercato di scusarsi, ma Nami lo aveva malamente cacciato.

 

- Che è successo?- continuò Usopp.

- Ha distrutto il regalo che Nami aveva fatto a Zoro-

 

Il verde, che fino a quel momento aveva ascoltato in silenzio, sollevò lo sguardo in direzione del cuoco.

Era stupito da quell’affermazione: Nami gli aveva fatto un regalo…

E, vedendo la sua reazione, ci teneva anche tanto.

Questo per lui era sufficiente.

Si alzò da tavola, sotto lo sguardo di tutti, e si diresse verso l’alloggio delle ragazze.

Bussò.

Nessuna risposta.

Bussò di nuovo, stavolta parlando.

 

- Nami? Sono io, apri-

 

Dopo pochi secondi, sentì la serratura scattare.

Davanti a lui comparve la rossa, con lo sguardo basso.

Si vedeva che aveva pianto, e che stava continuando a farlo.

 

- Posso entrare?- chiese.

 

Gli fece cenno di sì.

Si sedettero sul letto, uno di fianco all’altro.

Dopo alcuni secondi di silenzio, Zoro riprese la parola.

 

- Ascolta…So cos’è successo. Non devi essere arrabbiata, sai com’è fatto Rufy. È davvero dispiaciuto. Non mi importa se non hai un regalo, mi basta il pensiero. Sei stata gentile- le sorrise.

 

Lo guardò, con i suoi grandi occhioni nocciola.

Sentire un “grazie” dalla bocca di Zoro era un evento raro.

 

- Ѐ quello? Il regalo intendo…- chiese, indicando la statuetta rotta sul comodino.

 

Fece cenno di sì con la testa.

Lo spadaccino allungò un braccio per prenderla.

La osservò, rigirandosela fra le mani.

 

- Ѐ molto bella- disse infine.

- Ѐ rotta…- rispose Nami bisbigliando.

-  Ѐ bella comunque. Posso tenerla?-

 

Lo guardò stupita.

Davvero la voleva?

 

- Se vuoi…- disse.

- Allora la prendo- ghignò.

 

Gli sorrise.

Era stato davvero gentile.

Si meritava un regalo molto più bello.

Gli posò un delicato bacio sulla guancia.

Zoro la fissò, stupito e rosso in volto.

Fu un attimo.

I loro sguardi si incatenarono, scatenando in entrambi una sensazione di calore che andava dritta al cuore.

I loro volti si avvicinarono, e le loro labbra si unirono in bacio dapprima casto, poi più passionale.

Era quello che entrambi volevano.

Era quello che avevano sempre voluto.

Si staccarono per riprendere fiato.

 

- Sai, credo che non serva un’altra statuetta- disse Zoro.

- Perché?- chiese lei, ancora estasiata.

- Perché questo regalo è molto meglio…- ghignò il verde.

 

E mentre le loro labbra si univano di nuovo, Nami ripensò alle parole di Robin: un regalo che viene dal cuore, vale più di qualsiasi altra cosa.

 

 

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE

Ed ecco il mio regalo di compleanno per Zoruccio bello! <3

Tantissimi auguri al nostro spadaccino preferito! E ovviamente spero che la storia sia piaciuta anche a voi!

Baci

Place

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 13 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Placebogirl_Black Stones