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Autore: ChrisAndreini    11/11/2013    2 recensioni
Prendiamo una secchiona asociale con un cervello incredibile e un'autostima zero (anche se non lo ammetterebbe mai)
Poi prendiamo il suo silenzioso diario, i suoi progetti, le persone che la prendono in giro e il ragazzo nuovo, e vediamo come la situazione si complicherà.
***
Cioè, non capisco come le persone normali ragionano, perché è ovvio che io non sono normale, ma credo che l'umanità mi stia prendendo in giro, insomma, il ragazzo nuovo sembra davvero molto, molto, stupido, eppure alla prima interrogazione mi spiazza dando una di quelle risposte che solo io in tutta la classe poteva sapere, e forse neanche.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Diario di...'
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Diario di una secchiona asociale

11|11|13

Caro diario, 
Sto aspettando la notizia di mio zio, non so definire se il fatto che è in ritardo sia una cosa buona o cattiva, perché dipende da molti fattori, e non riesco a scervellarmi per pensare a tutto quello che potrebbe accadere.
Così scrivo su di te in attesa che mio zio chiami e che Alexander finisca di preparare la camomilla.
Meglio che ti spiego perché Alexander è venuto da me oggi.
Stamattina a scuola sono scoppiata a piangere alla prima ora, perché la professoressa di latino mi continuava a riprendere perché non ero attenta.
Il suo tono si è subito addolcito e mi ha chiesto se volevo uscire un attimo per riprendermi.
Credo di aver sentito Natasha ridere come una matta, ma non ci ho fatto molta attenzione perché mi sono precipitata in bagno, finché non ho sentito bussare.
Ho detto, tra le lacrime, che era occupato, ma la persona dietro alla porta continuava a battere.
Alla fine ho aperto la porta e mi sono trovata davanti Alexander, che mi guardava come se mi stesse aspettando.
Ho subito fatto dietro front, ma Alexander, contro ogni aspettativa mi ha abbracciato.
Ero troppo scioccata, all’inizio ero rigida, ma poi mi sono lasciata andare, e devo ammettere che la sua presenza mi ha confortato tantissimo.
Poi mi ha chiesto perché ero in questo stato, e gli ho raccontato tutto, più per liberarmi del peso che per altro, e poi lui è l’unico a scuola che conosce mia madre, insegnanti esclusi, ed è stato d’aiuto, alla fine mi sono calmata.
Poi, all’ora del professor Wayne, io e Alexander siamo dovuti andare in laboratorio per continuare il progetto, ma in realtà abbiamo fatto tutt’altro.
Io ero distratta, continuavo a pensare a mia madre, e sbagliavo tutto.
Quando stavamo per far esplodere la scuola abbiamo deciso di smettere e continuare un altro giorno.
Io mi sentivo tremendamente in colpa, poi Alexander mi è venuto vicino, mi ha detto che è comprensibile che io stia in questo stato, che devo solo sfogarmi e che lui c’è se ho bisogno di lui.
Io gli ho chiesto perché era così gentile con me e faceva questo, e lui mi ha risposto con un semplice:
“Non è così che fanno gli amici?”
Io gli ho sorriso riconoscente, e lui mi ha dato una pacca sulla spalla per tirarmi su.
Il resto della giornata è andato bene, ma alla fine, sulla soglia di casa, ero terrorizzata e non riuscivo a entrare, avevo troppa paura per ciò che avrei potuto scoprire.
Così, con una forza d’animo dettata dal panico, ho deciso di chiamare Alexander, che è stato così gentile da venire subito.
Si è offerto di preparare una camomilla, dice che aiuta molto a calmare le persone in ansia, ed ora sto scrivendo su di te.
Devo ammetterlo, è stato davvero molto gentile.
Ora vado, è pronta la camomilla.

21.30

Non riesco a crederci!!!
Tutta questa paura, questa ansia e queste lacrime per niente!!!
Mamma sta bene, ha avuto solo un calo di zuccheri dovuto allo stress per l’abbandono di papà.
Non rischia niente e tornerà a casa domani, sono così felice che non riesco a dormire.
Quando ha suonato il telefono ho sputato la camomilla, ma Alexander non si è arrabbiato, almeno credo, perché era nervoso anche lui.
Quando ho risposto per poco non ho urlato dalla gioia e dall’incredulità.
Dall’altra parte dell’apparecchio ha risposto mia madre in persona, con la sua immancabile dolcezza e vivacità, nonostante la stanchezza.
Mi ha spiegato tutto e alla fine ero felice come una pasqua.
Ho spiegato tutto ad Alexander, che era visibilmente sollevato, si è fermato comunque a fare i compiti da me.
L’ho ringraziato per tutto e gli ho detto che potrebbe fare lo psicologo da grande, lui poi mi ha confessato che è il suo sogno segreto fin da bambino.
Poi è tornato a casa, ed io ho disegnato un po’, e mi sono anticipata alcuni compiti per dopodomani.
Sono così felice che potrei scoppiare, sarà il caso che ora vada a dormire, domani mi aspetta la piccola e dolce Lily.
Ti scrivo domani.

   
 
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