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Autore: billrussell    11/11/2013    2 recensioni
[The Night Angel Trilogy di Brent Weeks]
[The Night Angel Trilogy di Brent Weeks]A causa di una serie di eventi Kylar Stern si ritrova nel mondo dello strigo Geralt di Rivia. I due spadaccini si trovano a combattere fianco a fianco contro dei terribili nemici che minacciano la stabilità di entrambi i loro mondi.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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Lo strigo scattò in piedi impugnando la spada e guardandosi intorno.

Era quasi l'alba e nel bosco regnava il silenzio; solo qualche piccolo volatile volava da un albero all'altro, ma non c'era sentore di pericolo.

Ranuncolo, appena svegliato, si stava stropicciando gli occhi.

''Geralt, che succede? Ti ho sentito gemere'', non appena vide la spada in mano allo strigo si appiattì con la schiena all'albero preoccupato. ''Perché hai la spada in mano? Siamo in pericolo?''

''No, stai tranquillo Ranuncolo, va tutto bene.''

''Sei sicuro? Hai la faccia di uno che ha visto...''

''Non preoccuparti per la mia faccia'', lo interruppe Geralt. ''Piuttosto pensa a prepararti, io intanto vado al fiume a darmi una rinfrescata.''

 

La sensazione dell'acqua fresca fu molto piacevole per lo strigo, che così poté togliersi il sudore. Quella specie di sogno lo aveva turbato parecchio, come lo avevano turbato quelle creature apparse quasi dal nulla. Non aveva mai visto niente di simile né nei libri a Kaer Morhen né nelle pergamene consultate durante i suoi tanti viaggi: la pelle era nera come i peli che ricoprivano gran parte del corpo tozzo, le lunghe braccia finivano con mani artigliate, la testa aveva una forma umanoide ma gli occhi erano enormi e completamente bianchi, mentre la larghissima bocca era fornita di denti aguzzi. Si muovevano a quattro zampe ed erano molto veloci. Possedevano una forza sovrumana e Geralt lo aveva constatato vedendo come erano stati ridotti gli alberi che si erano trovati sul cammino delle creature.

Il fatto che non conosco creature simili non fa che rafforzare l'idea che il mondo di quel sogno così vivo e reale non sia il mio. Devo trovare qualcuno che si occupi dello studio di altri mondi; probabilmente c'è qualche mago che ha determinate conoscenze in questo campo. Ma chi? Nessuno che io conosca si occupa di certe cose, la maggior parte di loro penserà che sono solo stupidaggini dietro cui non vale la pena perdere tempo. A dire il vero su questo argomento ero scettico anche io, prima che iniziassero quei sogni. Devo saperne di più, potrebbe essere importante. Proverò a contattare...

''GERALT, CI SEI ANNEGATO IN QUEL FIUME?'' l'urlo di Ranuncolo interruppe i pensieri dello strigo, che si asciugò il viso e si sistemò la fascia intorno ai capelli per poi tornare dall'amico.

''Finalmente. Che ti era successo, hai incontrato una driade e hai voluto sedurla?'' disse sghignazzando Ranuncolo.

Lo strigo lo fulminò con uno sguardo ''se proprio non riesci a trattenerti dal dire idiozie, fa che almeno siano coerenti: una driade in questa zona, da sola per di più. Ora monta in sella, che voglio raggiungere Wyzima il prima possibile.''

Il bardo montò a cavallo borbottando, offeso, frasi di rimprovero sull'assenza di umorismo dell'amico, poi spronò l'animale in direzione della nuova destinazione.

 

Era primo pomeriggio quando Geralt e Ranuncolo giunsero nella capitale Temeriana. Dopo aver attraversato il quartiere commerciale brulicante di vita, come ci si sarebbe aspettato da una città come Wyzima, i due si diressero verso il castello reale passando per le magnifiche vie del quartiere reale.

Arrivati al cancello che divideva il quartiere dal castello di Re Foltest lo strigo e il bardo vennero fermati da due guardie.

''Fermi. Chi siete e cosa volete?''

''Che incolti. Come fate a non sapere chi sono io...'', cominciò Ranuncolo.

''Sono Geralt di Rivia'', rispose lo strigo interrompendo l'amico prima che potesse cacciarli nei guai con le guardie temeriane. ''Accompagnato dal bardo Ranuncolo. Sono qui perché ho bisogno di parlare con la maga Triss Merigold. Fa sempre parte del consiglio di Foltest, vero?''

''Ho sentito parlare di te'', disse la prima guardia. ''Sei lo strigo che chiamano il macellaio di Blaviken. Per tua sfortuna non siamo tenuti a rivelare nulla sul Re e la sua Corte. Quindi vedi di levarti di torno.''

''Almeno potreste riferire alla maga che l'ho cercata e che mi potrà trovare in città?'' chiese Geralt.

Le due guardie non risposero e a quel punto Ranuncolo, spazientito, non seppe più trattenersi.

''Stupidi ipocriti, voi non avete capito bene con chi avete a che fare. Questo è lo strigo che ha sciolto da una maledizione la principessa Adda figlia del vostro amato Foltest, presso cui gode di una profonda stima.''

''Smettila Ranuncolo'', lo interruppe Geralt. ''Lascia stare, non ne vale la pena. Torniamo giù in città.'' I due amici stavano per incamminarsi quando la prima guardia li richiamò.

''La maga non si trova a Wyzima attualmente, strigo. Ha accompagnato il Re per un viaggio diplomatico.''

''Quando torneranno?''

Le guardie si scambiarono un occhiata, poi finalmente gli risposero. ''Il rientro è previsto per domani sera.''

 

''Devo presumere che ci fermeremo in città per aspettare Triss?'' chiese Ranuncolo mentre con l'amico si dirigeva verso il quartiere commerciale.

''Si.''

''Dove pensi che alloggeremo visto che non abbiamo soldi?''

''Cercherò un lavoro. Ci sarà pur bisogno di uno strigo'', rispose con tono duro Geralt.

''Sento dell'astio nella tua voce. Non è che sei ancora arrabbiato per quello che ho combinato a Maribor?''

Geralt sospirò ma non disse nulla. Ogni tanto si fermava a controllare gli avvisi affissi ai muri in cerca di un lavoro, ma senza successo.

''Maledizione'', imprecò Geralt a voce alta. ''Niente, non c'è nessun lavoro per uno strigo.''

Imprecò nuovamente, guadagnandosi occhiatacce da parte dei passanti.

''Geralt forse è meglio non attirare troppo l'attenzione su di te'', intervenne il bardo per cercare di calmare l'amico.

''Tu, Ranuncolo, sei l'ultima persona al mondo che dovrebbe dirmi una cosa del genere visto che in ogni città in cui ci fermiamo non fai altro che attirare l'attenzione. Solo mezz'ora fa per poco non ti sei messo a litigare con le guardie al cancello. Quindi adesso vedi di chiudere la bocca'', ribatté lo strigo sedendosi su un muretto.

Ranuncolo abbassò lo sguardo veramente dispiaciuto senza ribattere alle parole dell'amico.

''Ehi tu, capelli bianchi'', Geralt si girò nella direzione da cui era arrivata la voce. Un uomo ad una ventina di passi da lui e Ranuncolo lo fissava.

Geralt si alzò e si diresse verso l'uomo, ma questi lo fermò con un gesto della mano.

''Dicono che sei uno strigo. È vero?''

Geralt annuì.

''Ho un lavoro da affidarti'', continuò l'uomo.

''Di cosa si tratta?''

''Forse un vampiro'', rispose. ''Tra Wyzima e Dorian. Sia chiaro, strigo, che il prezzo è fisso a 100 oren.''

''Per 100 oren posso solo andare a chiedere al vampiro di cambiare zona di caccia'', rispose Geralt con un sorriso sgradevole in volto. ''Sono 200 se volete che risolva il problema.''

''Non tratto con te, mutante.''

''Bene. Allora chiedete alle guardie temeriane di aiutarvi. Dopotutto è il loro lavoro proteggere i cittadini.''

''Bastardo'', disse l'uomo a denti stretti. ''Va bene 150 è la mia ultima offerta.''

''200'', ripeté Geralt senza scomporsi all'insulto dell'altro. ''E 100 in anticipo.''

L'uomo borbottò alcuni insulti diretti allo strigo, poi prese un borsellino e glielo lanciò.

''Che siano dannati quelli come te. Vedi di risolvere il problema, mutante. O te la farò pagare''; detto questo si allontanò.

Geralt tornò dall'amico. ''Ranuncolo, prendi i soldi e affitta una stanza alla Vecchia Narakort.''

''Lì forse è meglio di no.''

''Perché scusa?''

''Be' vedi non penso mi faranno entrare'', rispose il bardo, sotto lo sguardo rassegnato dell'amico che già in parte si immaginava la risposta. ''È una lunga storia. È iniziato tutto qualche tempo fa...''

''Fermati Ranuncolo, non voglio sapere niente'', lo interruppe Geralt. ''Prenota in una locanda qualsiasi.''

''Ok, aspetta un momento. E tu dove vai?''

''Vado a fare ciò per cui sono stato pagato.''

''Non vuoi che venga anch'io?'' chiese Ranuncolo.

''No, meglio di no. È troppo rischioso, non so nemmeno se si tratta di un normale vampiro. Quindi rimani qui.''

''Ok. Meglio così, non è che morissi dalla voglia di far conoscenza con qualche succhia-sangue o con chissà quale mangia-carogne.''

''Non mi sembra di averti mai costretto a venire con me quando do la caccia ai mostri.''

''Si si...Comunque me ne starò al sicuro tra le mura di Wyzima'', disse il bardo allontanandosi. ''Magari comporrò una nuova ballata e mi diletterò con qualche graziosa fanciulla.''

''Vedi di non cacciarti nei guai Ranuncolo'', gli gridò dietro Geralt, il quale era più preoccupato di dover lasciare solo l'amico che del mostro che avrebbe dovuto affrontare da lì a poco.

  
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