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Autore: ValeA    12/11/2013    1 recensioni
Lasciare il luogo dove hai vissuto per diciotto lunghi anni è sempre difficile, difficile per tutti eccetto me.
Io quando l'ho saputo, circa cinque giorni fa, ero quasi sollevata.
Lì, in quel posto pieno di ricordi orribili, non vedevo l'ora di scappare. Vi ero nata ma sentivo come se mi trovassi nel posto sbagliato al momento sbagliato come se appartenessi altrove.
Ogni tanto nella vita però arrivano delle buone notizie, un trasferimento in cui non ci speravo più.
Volevo evadere da quel posto, nello stesso modo in cui vorrebbe evadere un carcerato dalla sua cella.
Non lasciavo nulla che mi potesse mancare, non avevo amici di cui potevo far a meno ma solo semplici conoscenti che oltretutto con i quali non avevo molta confidenza, non avevo più neanche un padre. Non che fosse morto ma per me era come se lo fosse.
Lo odiavo, odiavo le sue azioni del passato, odiavo come trattava mia madre, odiavo il fatto che non fosse presente, odiavo tante cose di lui. Potevo anche fare una lunga lista perchè quello che non mi stava bene di lui era abbastanza da completarla.
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Always be together




Era il mio secondo giorno in Inghilterra e non potevo nemmeno rilassarmi, svuotare gli scatoloni o disfare le valigie perchè mia cugina era già a casa mia, mettendomi fretta, perchè dovevamo uscire. Presi una giacca di jeans e la indossai, era una giornata abbastanza fredda.
«Qual è il programma di oggi?» volevo sapere cosa mi spettava, non si sapeva mai cosa aveva in mente.
«Rifare il tuo guardaroba.» il suo sguardo mi spaventava. 
Quando si trattava di fare spese, lei si trasformava, diventava un'altra persona. Era quasi intrattabile e si prendeva il diritto di scegliere anche per gli altri. Non mi ero preparata psicologicamente per questo.
Io avevo uno stile sobrio, non volevo cambiarlo ma evidentemente lei la pensava diversamente e io non avrei saputo dirle di no. Lei sapeva essere anche molto convincente.
«Presumo che non potrò obiettare.» constatai dando voce ai miei pensieri.
Mi guardò maleficamente o forse la parte malefica del suo sguardo la notavo solo io. «Esattamente.»
Ma in fondo aveva ragione, io e mia madre c'eravamo trasferite qui per cambiare vita, potevo anche permettermi di cambiare modo di vestire. Ma riflettendoci meglio non potevo. Lei aveva troppe idee e io troppo pochi soldi.
«Non ho molti soldi.» dovevamo limitarci a poco. 
«Non è un problema...» come non poteva esserlo? «Te regalo tutto io!» no, era pazza. 
Non la vedevo da un anno cioè dall'ultima mia estate passata insieme ed era peggiorata, aveva qualche rotella fuori posto. Come poteva pensare di regalarmi tutti quei vestiti che sicuramente aveva voglia di farmi prendere?
«Sii seria...» speravo che scherzasse.
«Sono seria.» ma non potevo accettare un regalo del genere. «Facciamo così, tu paghi il pranzo e io tutti i vestiti e siamo pari.» ok, se la condizione era questa, potevo farmela stare bene. Anche se di pari non c'era niente, il pranzo al Mc Donalds costa molto meno di tanti vestiti. «Se te li regalo è perchè ti voglio bene e perchè neanche la nonna si vestiva così ai suoi tempi.» sapeva essere gentile e cattiva allo stesso tempo, anche per questo l'adoravo. Diceva sempre la verità a ogni costo, alcune volte le mancava anche un po' di tatto però. Non in questo caso ovviamente. «Ah, voglio che domani indossi qualcosa di quello che compreremo oggi.» era il minimo che potevo fare per ringraziarla.
Tra tutte quelle chiacchiere non mi ero nemmeno accorta che eravamo già in macchina e avevamo già fatto un bel po' di strada. Era anche migliorato il suo modo di guidare, l'ultima volta che ero andata in macchina con lei avevo pregato che arrivassimo sane e salve perchè non rispettava i segnali stradali, andava troppo veloce e non teneva fermo lo sterzo. In poche parole, era un completo disastro.
Tutto il resto del viaggio in auto lo passammo in assoluto silenzio.
Ero persa nei miei pensieri, preoccupata per il giorno dopo.
Iniziavo la scuola in un nuovo liceo, conoscevo solo due persone, Lauren e Liam, poi per tutto il resto dovevo iniziare tutto zero. Ovviamente questo non era un male, avrei avuto l'occasione per farmi una nuova reputazione e non essere sempre la solita sfigata pazza.
«Non scendi?» eh? Mi voltai verso mia cugina e non era più nel sedile accanto a me, era già scesa dal veicolo. 
Non mi ero nemmeno resa conto che eravamo arrivati e che aveva parcheggiato poichè ero troppo presa dai miei pensieri.
«Sì, sì...» cominciamo male. «ti raggiungo subito.» 
Era confusa ma non mi fece domande, conosceva già queste mie stranezze. 
«Ok, ti aspetto all'ingresso.» mi lanciò le chiavi. «Chiudi tu appena hai finito di fare qualunque cosa stai facendo.» e sparì dalla mia visuale.
Non so perchè ma mi era preso un attacco di ansia, il centro commerciale era uno dei luoghi che in tutta la mia vita avevo frequentato pochissime volte e lo si capiva già da quanto ci tenessi al mio abbigliamento. Ma il mio problema principale non era l'edificio di per sé, il mio problema era un altro. Avevo il presentimento che qualcosa che stava per succedere avrebbe cambiato tutto.
Speravo solamente che qualche folle non si fosse messo in testa di rapinare uno dei tanti negozi del centro commerciale, speravo che il mio presentimento fosse sbagliato. Speravo solamente che stessi delirando, che fosse tutta una mia fantasia.
Scesi, inserì l'allarme alla macchina e mi diressi nel punto in cui mi aveva detto di farsi trovare mia cugina. La stavo facendo aspettare inutilmente.
Non appena le fui affianco, mi chiese «Tutto bene?»
«Sì, tutto ok.» non indagò oltre e varcammo la soglia dell'entrata.
Mi sentì un attimo disorientata, c'era centinaia di gente da ogni parte. Lauren mi prese per mano e iniziò a fare strada per entrambe, sapeva destreggiarsi egregiamente tra tutta quella folla, sapeva dove dovevamo andare.
«Questo è il miglior negozio di tutto il centro commerciale.» si bloccò all'improvviso. 
Annuì, per me era indifferente. 
Non appena entrammo, iniziò a prendere magliette, jeans, giacche, gonne, pantaloncini e tirarli nella mia direzione dicendo a ogni indumento tirato "questo devi assolutamente provarlo!" 
A un certo punto, quando non riuscivo più a contenere altro nelle mie mani, la bloccai. «Ren, sono troppi...» ma non mi dava retta. 
La richiamai altre dieci volte ma l'ultima, quella in cui finalmente si girò verso di me, urlai il suo nome e un paio di gente nel negozio ci guardò male, soprattutto le varie commesse.
«Che c'è?» aveva anche il coraggio di chiedermelo? Non poteva vedere da sola qual era il problema?
«Questi penso vadano bene per adesso...» li avrei provati, quelli che non andavano bene li scartiamo e il carico si sarebbe alleggerito e poi se voleva aggiungere altro, lo avremo aggiunto dopo.
«Va bene, vai a provarli.» sapessi dove sono i camerini. «Seguimi.» non me lo feci ripetere due volte.
Entrai nel primo che vidi libero e iniziai a provare qualcosa e ogni volta indossato, uscivo fuori per farlo vedere a Lauren.
Alla fine una buona parte per mia fortuna fu scartata e un'altra invece no, mi fece fare un secondo giro di prove e poi dopo aver provato quasi tutto il negozio, andammo alla cassa. 
Quanto vidi il prezzo che avevamo raggiunto solo con la metà dei vestiti, mi misi una mano nei capelli. Non potevo permettergli di spendere tutti quei soldi per me.
«Laur...» ma non mi fece parlare e dalla tasca estrasse una carta di credito.
«Paga papà.» ma appena mio zio l'avrebbe saputo l'avrebbe fatta fuori. «Tranquilla, lo sa. Ha detto lui di divertirci.» ma non penso intendesse spendendo tutti quei soldi.
Non appena pagò, ci dirigemmo verso l'uscita del negozio.
«Giuro che ti ripagherò.» mi sentivo troppo in colpa, aveva speso 250 £ solo per me.
«Non devi nemmeno pensarlo.» guardò l'orologio. «Che ne dici di andare a pranzo?»
Annuì, il mio stomaco reclamava cibo e da quello che diceva mia cugina, anche il suo.
Come prima, fece strada lei. «Oh no, andiamo di qua...» disse fermandosi e poi cambiando direzione.
«Perchè?» che cosa aveva visto? 
Il Mc Donalds era proprio di fronte, perchè dovevamo allungare il tragitto? Non c'era nemmeno tutta questa confusione che ci bloccava il passaggio.
«Stronzi nei paraggi.» ok, ogni risposta concreta e comprensibile avrebbe avuto il suo tempo.
Aumentando il passo, andai a finire addosso a qualcuno che stava sorseggiando una bevanda e che gli si rovesciò nella maglietta. «Sta' attento, dannazione!» mi disse la persona con cui avevo appena avuto lo scontro. Era biondo, alto quanto me ma avendo il viso rivolto verso la maglia bagnata e non riuscivo a scorgerlo.
«Sono una ragazza.» gli feci presente. Alzò il viso verso di me e non potei non notare che non era un brutto ragazzo.
Mia cugina si accorse che non ero più al suo fianco e ritornò indietro.
«Horan.» disse sprezzante. «Speravo che almeno oggi senza vedere una delle vostre facce di cazzo, sarebbe stata una buona giornata...» si conoscevano? 
«Sempre simpatica, Patel.» poi distolse l'attenzione da mia cugina riportandola su di me. «Conosci questa pazza?» ma come si permetteva a definire mia cugina in quel modo?
Era eccessivamente vivace ma non pazza. Anche se ovviamente i rapporti non sembravano essere dei migliori tra loro due. Chissà perchè!
«Sono sua cugina.» risposi. 
«Mi dispiace per te.» a me dispiaceva per lui che aveva conosciuto solo il lato peggiore di mia cugina.
In aiuto di questo suddetto "Horan" venne un ragazzo alto e dai capelli ricci.
«Oh ma guarda...» l'appena arrivato si annunciò così. «che sorpresa!» 
Guardai mia cugina, la conoscevo abbastanza da sapere che avrebbe voluto prendere a pugni uno dei due se non entrambi.
«Andiamocene.» "prima che succeda qualcosa di sgradevole" volevo aggiungere ma preferì tenerlo per me. 
«Sì, è meglio. Non ne vale la pena sprecare il tempo con loro...» mi prese per mano per allontanarci ma non appena gli fummo a pochi metri di distanza, il riccio, rivolgendosi a Lauren, disse «Pensavo che ci avessi messo una pietra sopra, ormai sono passati sei mesi da quando stavamo insieme.» stavano insieme? Perchè Ren non mi aveva mai detto nulla?
Mi aveva detto di non aver avuto mai una storia con nessuno.
«Styles, io e te NON siamo stati MAI insieme!» chiarì lei a sua volta al ragazzo.
La gente si era voltata per guardare la scenetta che si era venuta a creare per pochi secondi, poi non appena vide che era terminata tornò a fare  gli affari propri e noi eravamo arrivate anche a destinazione.
"Chi sono quei due? Sei stata fidanzata con quello riccio? Scappavi da loro? Perchè non mi hai mai detto niente?" tutte domande che volevo porle però erano tutte domande che tenni per me.
Avevamo appena ordinato e la ragazza che lavorava al fast-food ci stava consegnando tutto ciò che avevamo preso, nel tempo di attesa vedevo Lauren scrutarmi.
«Che c'è?» le domandai.
«Avanti, fammi quelle domande.» ma cosa? «So che muori dalla voglia di avere delle risposte.» come aveva potuto capirlo da uno sguardo?
«Non ho nessuna domanda.» rise non credendomi.
«Si chiama Harry Styles è ti conviene starci alla larga, non solo da lui ma da tutti loro.» rispose a una domanda che non era stata fatta. Ma loro chi? Insieme a quel ragazzo, c'era un certo Horan. 
«Chi sono gli altri? E perchè devo tenermi alla larga?» domandai. 
«Il ragazzo che era con lui, si chiama Niall Horan e l'altro è Zayn Malik. Non appena senti dire che sono nelle vicinanze, cambia strada.» la ragazza ci consegnò tutto e noi andammo in uno dei tavoli. «é meglio non averci nulla a che fare con loro.» cosa facevano di così terribile? 
Eppure lei era una persona che non si faceva intimidire da nulla.
«Sei stata fidanzata con Harry Styles?» aveva detto che si chiamava così?
«Non proprio.» disse addentando il suo panino. «Voleva solo una cosa da me e non appena l'ha ottenuta è sparito.» la guardai non capendo e lei continuò. «Tutto è durato un mese.» per un mese non si era resa conto delle vere intenzioni del ragazzo? «Mi cercava quasi sempre per messaggi, per i corridoi della scuola camminavamo mano nella mano, andavamo al parco e al cinema, sembravamo una coppia a tutti gli effetti e dopo essermi "concessa" a lui, il giorno dopo non si è fatto più sentire, mi trattava male e sono venuta a conoscenza che era tutta una scommessa con i suoi due amici idioti.» parlò così velocemente che avevo paura di perdermi qualche pezzo del discorso, si stava sfogando con me e mi faceva piacere che si fidasse a tal punto.
«Ti piace ancora?» 
«Adesso lo odio.» fu risoluta. 
Non le feci altre domande e lei non aggiunse altro.


La giornata dedicata allo shopping era terminata e adesso ci trovavamo davanti la porta di casa di Liam che si stava facendo attendere da due minuti.
«Forse non è a casa.» dedussi, se no avrebbe già aperto.
«Lo conosco troppo bene, si sarà addormentato.» mi contraddì mia cugina, mentre con una mano teneva il cellulare vicino all'orecchio. 
Stavo per risponderle ma mi fece segno di tacere. «Oh finalmente...» Liam le aveva risposto. «Muoviti ad aprire, stiamo aspettando da mezz'ora qui fuori.» esagerata come sempre.
Se fosse stata un'altra persona, col tono che mia cugina aveva usato, l'avrebbe lasciata marcire fuori. Ma Liam era troppo buono e infatti in pochi secondi ci venne ad aprire. Aveva uno sguardo quasi assente e non si lasciò scappare nemmeno uno sbadiglio non appena entrammo.
Aveva ragione Ren, si era addormentato e lei lo aveva svegliato bruscamente.
«Non puoi addormentarti quando sai che sto arrivando io!» si mise al centro dell'attenzione. «E poi c'è anche mia cugina, che figura ci fai?» ed era proprio in questi momenti che volevo far finta di non conoscerla.
«Ciao.» salutai.
Lui ricambiò nello stesso modo ma il suo fu quasi un impercettibile sussurro e infatti lo capì solamente dal movimento delle sue labbra.
«Che facciamo?» non capivo perchè stesse parlando con voce esageratamente alta. Non che Ren di solito fosse silenziosa, tutto il contrario anzi. Lei era eccessivamente rumorosa, era impossibile non notare la sua presenza.
Io e Liam la guardammo, aveva organizzato tutto lei. Doveva sapere lei come trascorrere la giornata.
«Siate collaborativi!» ci rimproverò. «Ma menomale che penso io sempre a tutto...» speravo che non era qualcosa di folle tanto quanto lei.
«Film!» urlò e sparì dalla nostra vista.
E ora che facevo? Mi sentivo in imbarazzo da sola con Liam in salotto, non è che lo conoscevo molto.
«Dove è andata?» domandai, domanda stupida ma non sapevo che altro dire.
«In camera mia.» e perchè? Poi mi ricordai che Lauren mi aveva parlato della vasta collezione di film che possedeva Liam. «Conviene aspettarla qua perchè tanto sceglierà lei e non possiamo nemmeno obiettare.» non mi aveva detto nulla di nuovo.
La conversazione si concluse così, il tempo scorreva e io mi sentivo sempre più in imbarazzo. Mi sentivo anche di troppo. Io non c'entro nulla con la loro amicizia, forse se fingo un dolorosissimo mal di pancia... Non funzionerebbe! Lauren mi accompagnerebbe fino a casa, farei saltare solo i piani del nostro pomeriggio con Liam.
Ma quanto tempo perdeva per scegliere un film? Uno qualsiasi andava più che bene.
«Cosa avete fatto stamattina?» forse neanche lui sopportava più quel silenzio pesante e fastidioso. 
«Siamo andate al centro commerciale.» purtroppo i nostri discorsi non portavano a conversazioni infinite. 
Terminavano dopo la prima risposta.
«Conosci un certo Harry Styles?» domandai e non appena pronunciai quel nome, lo vidi irrigidirsi. 
Forse non dovevo fare quella domanda.
«Purtroppo sì.» disse quasi con rabbia. «E anche i suoi amichetti.» a ogni parola vedevo la sua rabbia crescere. «Perchè me lo chiedi? Te ne ha parlato?» strinse la mano in un pugno per cercare di calmarsi.
La gelosia e la rabbia se lo stavano divorando vivo.
«L'abbiamo incontrato stamattina, era insieme a un ragazzo biondo, mi pare si chiami Niall...» mi fece segno di sì, che quello era il nome. «In realtà sono finita contro di lui mentre seguivo Lauren.» 
«Che vi hanno detto o fatto?» era  strana la sua reazione.
«Nulla, quello biondo mi ha detto di stare più attenta e poi Ren ha avuto un battibecco con entrambi.» annuì pensieroso.
«Stai lontano...» perchè sia lui che mia cugina non facevano altro che ripetere di evitarli? «Da tutti e tre.» ok, uno dei due aveva illuso mia cugina e solo per questo era da considerarsi uno stronzo ma oltre questo perchè erano, a loro detta, così poco raccomandabili?
«Il peggiore è...» 
«Zayn Malik.» Lauren era appena arrivata nella stanza, interrompendo Liam e continuando lei per lui. «Ma basta dargli tutta questa importanza e vediamoci questo.» guardai la copertina del film, Il Messaggero.
«Ma l'abbiamo visto tantissime volte.» si lamentò Liam.
«Ma sono sicura che mia cugina non lo conosce...» aveva ragione. «e poi lo sai che è il mio preferito.» concluse il discorso, inserì il cd nel lettore dvd e lo fece partire.
Appena vidi comparire basato su una storia vera, mi venne un brivido.
Speravo di fare sogni tranquilli, non amavo i film horror.







Note dell'autrice:
Sono di fretta, è tardi e domani ho scuola quindi non mi dilungo molto :)
Vorrei sapere se questa storia merita davvero la pena di essere scritta o se è una perdita di tempo già dalla partenza, ripeto che ancora non si è entrati nel vivo della storia ma già dal prossimo ci saranno tutti i personaggi che ne faranno parte.
Qui abbiamo la comparsa di Niall, Harry e Liam, personaggi importanti nella storia e nella vita della protagonista e per di più c'è anche Lauren, sinceramente adoro il suo personaggio.
Vestiti: http://www.polyvore.com/please_hug_me_for_rest/set?id=101969871
Buonanotte, un bacione <3
  
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