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Autore: sallythecountess    12/11/2013    1 recensioni
A qualche anno dal loro "matrimonio-non matrimonio" i due immaturi, irresponsabili e egomaniaci ritornano a far danni. Questa volta, tra bambini, baci saffici, sbronze con ottuagenari e liti familiari, si ritroveranno a fare i conti con un problema ben più serio: diventare adulti.
Ricordo a tutti che questa storia è il sequel di "La ragazza di Tokyo" che potete leggere qui: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3886156&i=1
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La ragazza di Tokyo'
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Capitolo 56: coccole al cinema.

“Non voglio che questa notte finisca. Non voglio mai più separarmi da te, ma vie.”

“Ed io voglio che tu capisca che mi fa ancora paura tutto questo...”sussurrò Alice senza fiato. Sì, Lor lo sapeva, lo aveva sentito. Lo sentiva ogni volta che la toccava, lo sentiva persino durante i baci; una parte di lei opponeva resistenza. Era come se da qualche parte nel cuore di Alice ci fosse una voce che le ripeteva “sì, va bene è stato tenero, ma davvero siamo così idiote da caderci di nuovo?”

“Non riesci proprio a fidarti di me?” Le sussurrò dolcemente accarezzandole i capelli. Alice era diversa, in un modo che non capiva.

“Mi stai forzando. Mille volte ti ho detto di non forzarmi, ma tu non capisci...”aggiunse nervosa. L'alba stava arrivando e con essa la consapevolezza di non aver fatto la cosa giusta. Aveva accettato di risposarlo solo per non ferirlo, perchè era una cosa meravigliosa e dolcissima, ma dal primo istante qualcosa dentro di lei l'aveva messa in allerta: era davvero pronta a farsi tradire di nuovo?

“Va bene...”fece Lor alzandosi dal letto. Non si aspettava una cosa simile da lei, non credeva di essere ancora a quel punto. Perchè aveva accettato se non era sicura di voler tornare con lui?

E poi Alice fece una cosa particolare: scese dal letto nuda e lo abbracciò con forza. Non aveva smesso di amarlo, non voleva che lui pensasse questo, ma non riusciva a tenere a bada i suoi sentimenti. Così scoppiò in un fragoroso pianto e Lor si ritrovò a calmarla.

“Io ti amo, ma non ce la faccio, lo capisci?Non voglio perderti, voglio davvero essere tua moglie, ma mi fa male. Adesso, per qualche strano motivo, non riesco più a lasciarmi andare come prima. Mi sembra sempre di dover dubitare di ogni parola che dici, e credimi fa male da impazzire.”Singhiozzò, e Lor dolcemente ribattè “lo so, capisco, ma non so più cosa fare.”

La tenne stretta per qualche minuto, asciugando le sue lacrime e accarezzando i suoi capelli arancioni sussurrò “dimmi che non devo lasciarti andare, je t'en prie. Dimmi che non siamo arrivati a quel punto in cui uno ama l'altro, ma deve lasciargli del tempo per capire cosa prova...”

“Una parte di me lo vorrebbe...”sospirò Alice, e Lor tremò. “...un'altra non vorrebbe mai divincolarsi dalle tue braccia.”

In quell'istante si strinsero forte e lei capì che lui stava soffrendo e allo stesso tempo realizzò una cosa strana: nulla le faceva più male di sapere di essere la causa del suo dolore.

“Forse devo solo tornare a casa. Magari una volta insieme mi renderò conto che tu sei solo mio e che non hai modo di tradirmi...”sussurrò speranzosa e Lor baciandole la mano aggiunse “magari sì...”

“Non manca poi tanto tempo. Bibi nascerà tra tre settimane e allora tutto si sistemerà. Nel frattempo...”sussurrò perdendosi in quei dolcissimi occhi verdi che la fissavano con dolcezza “godiamoci quest'unica notte insieme. Basta pensare alle mie paranoie. Io voglio riuscire ad amarti... ”

“Sono qui” rispose lui stringendola forte e ricominciarono a fare l'amore, questa volta con qualche remora in meno.

Vedete amici miei, Alice era alquanto confusa. Lo amava e aveva paura di perderlo, eppure aveva involontariamente tirato il freno a mano. Era arrabbiata con se stessa per quella maledetta paura che la tormentava, ma credeva di avere ancora molto tempo per potersi chiarire le idee. Le cose erano cambiate molto da un giorno all'altro, e lei sentiva che in tre settimane potevano cambiare ancora. Vedete in realtà i calcoli di Alice erano errati: Beatrice non aveva più voglia di attendere tanto e li avrebbe sorpresi neanche quarantotto ore dopo, durante la notte di San Valentino.

“Stasera ci vediamo?” Le sussurrò lui dolcemente, mentre lei si rivestiva. La notte era passata in un lampo ed era giunta l'ora di separarsi.

“No, devo andare al cinema con George e Jordan. Lei porta la sua nuova ragazza e ho giurato a tuo cugino di fargli compagnia. Se lo lasciassi solo penso che se la prenderebbe...”

“Beh e noi non lo lasciamo solo...”aggiunse Lor con sguardo accattivante.

Ovviamente quella sera Alice si aspettava di trovarlo al cinema, ma di Lor nessuna traccia. Fecero la fila per ritirare i biglietti, presero il popcorn e lui ancora non c'era. Alice cercò di essere gentile con George, ma aspettava Lor e ora aveva paura che lui decidesse di darle buca. Le aveva chiesto che film andavano a vedere e anche a che ora; era praticamente certa di vederlo, eppure il film iniziò e lui non c'era. Alice pensò persino di scrivergli,ma cosa doveva dirgli? “Mi aspettavo di vederti al cinema e mi hai dato buca?” Così estrasse il cellulare e rimase per qualche secondo a fissarlo.

Il film era iniziato da venti minuti quando qualcuno li raggiunse in sala. Lor si sedette accanto a lei col fiatone e baciandole il collo sussurrò “scusa, ma credevo aveste scelto quello in 3D. Potevate dirmelo che ce n'era uno alla stessa ora, nello stesso cinema, non in 3D. Ci ho quasi provato con una ragazzina accanto a me.”

Ecco perchè non era arrivato. Alice fu talmente felice di vederlo, da cominciare a baciarlo con passione, tanta da spingere Lor a sussurrarle all'orecchio “ammetto che pomiciare al cinema era mia intenzione, ma non avrei mai creduto che fosse anche la tua, ma femme. Mi sorprendi sempre.”

E così mentre il film procedeva, i nostri sposi novelli si dedicavano ad attività poco...cinematografiche? Quando George provò a lamentarsi Lor sorridendo ribattè “Oh che idiota. Dug fa' a cambio con tua sorella.” E Dug obbedì volentieri.

“Così questo film è tipo il signore degli Anelli?” Provò a chiedere a George, che alzò lo sguardo al cielo.

“E' il prequel del Signore degli Anelli e questa è la prima parte.”rispose, molto seccato. Dug continuò a fare domande e battute e George scosse la testa per tutto il tempo. Dopo venti minuti, quando Ai e Lor lasciarono la sala, George fissò Dug con fare serio e concluse “beh se, come sembra, tu sarai il mio partner da oggi in poi, tanto vale che ti addomestichi.”

E così cominciò a spiegargli il film e tutto il resto, ma Dug concluse solo che era il caso di prendere una birra e per la prima volta concordarono. Si sbronzarono da lupi al cinema, e alla fine del film finirono col parlare come due vecchi amici.

“Quindi ti serve un passaggio?” Chiese gentilmente George al suo nuovo amico, ma Dug indicò l'auto di Lor nel parcheggio e sussurrò “No, non credo. Almeno mi ha aspettato...”

In realtà, però, Lor non lo stava minimamente aspettando e se ne accorsero quando bussarono ai finestrini completamente appannati dell'auto: Lor emerse scombinato e a torso nudo e, con un'invidiabile faccia tosta, gli chiese cosa volessero.

“Ma non ci credo! Ma cosa avete undici anni? Fate sesso nel parcheggio del cinema?” Gridò George seccato, ma Lor ringhiò seccamente “è mia moglie e le faccio quello che voglio, quando voglio e dove voglio. Se hai qualche problema, posso tranquillamente spaccarti la faccia, dammi solo il tempo di mettere qualcosa.”

“Sì Romeo rivestiti o ti verrà una polmonite, ne parliamo dopo” ribatté Dug un po' seccato. Alice uscì dall'auto per prima e un po' imbarazzata sorrise e chiese “com'era il film?”

“Com'era? Oh fantastico. Sono stato tutto il tempo a spiegare a tuo fratello cosa fosse praticamente ogni cosa e lui ha messo in discussione ogni singola parola uscita dalla mia bocca. Non ti chiederò mai più di fare nulla, tanto è risaputo che arriva lui e tu ti comporti come una ragazzina dagli ormoni impazziti.”

George era seccato, ma Alice gli fece un sorriso così dolce da calmarlo e aggiunse “ne parliamo dopo, va bene? Scusa per tutto...”

In quel momento Lor uscì dalla macchina e seccamente ringhiò “non capisco cos'hai da scusarti sinceramente...” gli dava fastidio quell'atteggiamento di George, sembrava quasi che non volesse farli tornare insieme. Così prendendola sottobraccio aggiunse “hai fatto l'amore con tuo marito, che diavolo c'è di male in questo?”

“Ecco, magari non diciamolo proprio a tutti...”aggiunse Dug cercando di far abbassare la voce all'innamorato. Se qualcuno avesse messo la voce in giro e suo padre l'avesse saputo sarebbe stato un bel guaio.

“Sentite io non mi vergogno di nulla. Sono stato con mia moglie, e allora? A chi devo dare spiegazioni? Io lo volevo, lei lo voleva e basta.” Ribattè Lor arrabbiato, ma Alice baciandolo dolcemente sussurrò “è per mio padre...”

In quel momento Lor si calmò e stringendola forte sussurrò “vieni a casa con me, ti prego. Passiamo la notte insieme, come ieri...”

“Non si può e lo sai. Ci vediamo domani...”

“Domani? Credete davvero di poter uscire a San Valentino?” Ringhiò Dug stravolto. Sapeva che suo padre avrebbe fatto il possibile per impedirle di uscire, ma non aveva previsto ciò che avrebbe detto Alice.

“Già, anzi ricordati di chiedermi davanti a lui di fare il babysitting, o non funzionerà.”

Dug aveva due milioni di domande, ma Lor gli fece segno di discuterne dopo. I due sposi si strinsero ancora un po', poi Lor ringhiò a George di “andare piano e guidare con tutta la prudenza che potesse concepire, o lo avrebbe ucciso” e si salutarono.

“Sei troppo allegro e fiducioso...”gli disse Dug dopo aver sentito il piano per San Valentino, ma Lor sorridendo ribattè “Non potrei essere diverso. Sono pazzo di lei, sai che vuol dire? Pazzo, pazzo. L'ho sempre amata molto, ma ora le cose stanno assumendo una piega assurda, che mi fa morire. Lei non sa ancora cosa vuole fare, si abbandona a me un momento sì e mille no e questo, francamente, mi fa venire i brividi. E' una donna tutt'altro che scontata ed io sto impazzendo...”

“Non ti capisco, ma...va bene. Se siete felici...”

“Oh se lo siamo! Un attimo prima ti sembra di morire e un attimo dopo lei è lì e ti dice che ti ama e...Dio, è meraviglioso.”

Lor sembrava felice come nessuno mai; aveva fatto l'amore con lei di nuovo e questa volta le barriere di lei erano crollate. Tremava sotto le sue mani e gli aveva sussurrato di essere ancora sua.

“Senti...” rispose Dug con un tono formale e serio che lo preoccupò “non dire queste cose.”

“Non volevo metterti a disagio, scusami.” Sussurrò mortificato, ma Dug sembrava realmente offeso.

“Non è una questione di mettermi a disagio. Parli di Alice come se ne fossi infatuato e basta e questo non va bene. Sembri un ragazzino che ha una stupida cotta.”

Lor quasi spalancò gli occhi; come cavolo poteva fargli un'obiezione del genere? Lui infatuato?Infatuato da sei anni quasi?

“Ma sì dai! Questa storia del matrimonio improvviso e tutto il resto. Ti comporti come un ragazzino con una cotta e parli di lei in modo...irrispettoso, ecco.”

Dug era piuttosto arrabbiato: Lor non si rendeva conto che il suo comportamento sconsiderato poteva avere un sacco di conseguenze drammatiche. Era contrario all'idea del secondo matrimonio, perchè sapeva che avrebbe separato ancora di più Alice da suo padre. Se Mr Neil lo avesse saputo, non avrebbe certo reagito bene. In più non capiva per quale motivo dovesse starle così tanto addosso. Sì è vero che Mr Neil era esagerato nei confronti di Alice, ma Lor davvero non la lasciava in pace un attimo.

“Questa storia di fare sesso nel parcheggio del cinema...insomma siete due animali? Siete capaci di trattenervi? Lo volete capire che se mio padre viene a scoprire tutta questa storia non ci andate di mezzo solo voi?”

Lor lo fissò contrito: non voleva creare problemi al suo migliore amico, ma forse effettivamente aveva un po' abusato della sua amicizia in quei mesi. Tendeva ad essere sempre un po' egocentrico e non si era posto il problema di mettere nei guai Dug.

“...insomma sembra quasi che lo fate apposta. Volete attirare l'attenzione del mondo con queste continue e inopportune manifestazioni d'affetto? O forse volete creare una guerra in famiglia?”

Dug sembrava realmente fuori di sé e Lor si sentì in dovere di intervenire per chiarire un paio di punti. “Senti hai ragione, credimi non avevo pensato a tuo padre. Effettivamente il nostro comportamento è stato un po' troppo azzardato, ma ti posso giurare sulla mia bambina che non c'è mai stata la voglia di creare problemi alla tua famiglia.”

“E allora parla con mio padre. Prova a spiegare quello che è successo e quello che provi per sua figlia, senza dire le cazzate che hai detto a me.”Ringhiò Dug furente.

“Cazzate? Io amo tua sorella da una vita e tu le definisci cazzate? Sì, forse ho sbagliato con la storia del matrimonio e tutto il resto, ma non ti permetterò di insultare i miei sentimenti. Alice è il mio mondo e credevo che...”

“Beh ti chiedo solo di non parlarne come se fosse una tua compagna di classe delle medie che ha pomiciato con te in gita.”

“Ma di che parli? Di cosa?” Gridò Lor, questa volta incredibilmente arrabbiato. Aveva dei torti nei confronti di Mr Neil e non avrebbe dovuto sedurla in quel modo, ma Dug stava esagerando.

“Se tu l'amassi cercheresti di rimettere insieme i pezzi.” Ribattè Dug molto seriamente e Lor stravolto gridò “ma è quello che faccio da un mese e più ormai! Ma sei impazzito?”

“Non lo hai fatto mai. Sei mai andato da mio padre a chiedergli scusa? Hai mai provato a dire al padre della donna che ami, che hai sbagliato?”

“Mi ucciderebbe Dug, che senso avrebbe?” Gridò Lor confuso, ma Dug scosse la testa. “...e poi”continuò lo chef “...io non voglio litigare con lui. Alice sta per avere Bibi e una lite tra noi comporterebbe stress per lei. Qualunque cosa tu pensi di me, io la amo e la mia preoccupazione più grande è che lei stia bene.”

“Ah sì? Beh dovresti sapere, mio caro Don Giovanni, che non si fa sesso con una donna che sta per partorire, perchè questo mette a rischio il bambino. Non volevi farlo quando lei era sana, e ora che non dovresti neanche sfiorarla ti è venuta la voglia?”

Ecco, adesso Lor capiva perchè Dug si era così innervosito, perchè aveva messo in dubbio i suoi sentimenti e tutto il resto. Gli diede un pugno sulla spalla, allora, e ridendo rispose “ma sei pazzo? Ma ti pare, veramente?”

Dug non capiva, ma il pugno sulla spalla l'aveva fatto male. “Ma secondo te io facevo qualcosa che poteva fare male alle mie bambine? Abbiamo fatto...un tipo di sesso...un tipo innocuo, approvato e promosso dalla ginecologa.”

“Oh...è che tu eri sopra e...”provò a dire Dug, più arancione dei suoi capelli, ma Lor ridendo rispose “devo spiegarti tutta la dinamica o ti basta quello che ho detto?”

Dug rimase in silenzio e Lor seriamente aggiunse “ho intenzione di parlare con tuo padre una volta nata Beatrice. Voglio sistemare tutto e ricomporre la mia famiglia, e Neil ha un ruolo importante in tutto questo. Hai ragione, non ho pensato che la cosa del matrimonio avrebbe potuto ferirlo, ma chiederò scusa anche per questo. Litigheremo, ci picchieremo magari, ma per Bibi e per Alice accetterà.”

Vedete, Lor ci aveva preso in pieno: una tremenda rissa e una lite lo attendevano, e questo avrebbe provocato terribili conseguenze ad Alice e Beatrice.

Nota:
Ed eccoci qua, meno due alla fine. Come vi sentite? Vi dispiace un pochino? Io ho le lacrimucce, ma allo stesso tempo ho già iniziato a lavorare alla mia prossima commedia! Allora, cosa sta per succedere? Quali saranno le conseguenze per Bibi e Ai?
   
 
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