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Autore: iononlosochisono    12/11/2013    3 recensioni
"Parlavano poco, ma trascorrevano il tempo insieme, ognuno concentrato sulla propria voragine, con l'altro che lo teneva stretto e in salvo, senza bisogno di tante parole." Tratto dal libro "La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come ogni mattina il mio umore era a pezzi; la voglia di scrollarsi di dosso quelle lenzuola verdi, che da sempre mi hanno protetta, era pari a zero. 

Erano le sei e dieci, la sveglia era suonata in orario, ma i miei "dieci minuti di relax mattutino", com'ero abituata a chiamarli, avrei dovuto prendermeli in ugual modo. Controllai i messaggi ricevuti durante la notte, lessi le notizie di facebook e mi soffermai sull'applicazione "what's app", dove i miei amici mi scrivevano abitualmente. 

Da: Harry
Buongiorno principessa, ti sei svegliata di buon umore quest'oggi? Ci vediamo davanti alla tua classe più tardi, devo darti una cosa.

Sorrisi.

Di certo il mio umore non era migliorato in una maniera molto visibile, ma ricevere un sms alle sei del mattino, da un ragazzo bello, sensuale e dolce, come Harry, il figlio della professoressa di economia turistica, avrebbe fatto piacere anche alla persona più apatica di questo pianeta. 

Lo conobbi qualche anno fa quando, arrivata nella nuova scuola, sentendomi inappropriata e fuori luogo, mi posizionai fuori dal cancello principale a scrutare la gente; notai il modo in cui le ragazze si truccavano e si vestivano, l'unica cosa che pareva le gente volesse fare, in quel contesto, era "attirare l'attenzione", ed io di certo non ci sarei riuscita, bassa e bruttina com'ero. Come un angelo mi comparve davanti un ragazzo sui sedici anni, alto e snello, con i capelli ricci, gli occhi verdi ed un sorriso mozzafiato, che porgendomi la mano mi disse: "Sono Harry, Harry Styles, e nulla, mi piace essere gentile con le ragazze carine, quindi ben arrivata in quest'istituto!"
Mi sentii felice, un misto tra l'imbarazzo e la vergogna, ma felice. Da quel momento in poi diventò uno dei miei punti di riferimento più grandi e mi fece conoscere anche gli altri ragazzi che uscivano insieme a lui. Ci scambiavamo idee, opinioni, studiavamo insieme, ci aiutavamo come fossimo due fratelli, due amici dei tempi dell'asilo, andavamo a correre nei momenti di noia e rabbia, ci è sempre bastato uno sguardo per capire le emozioni dell'uno e dell'altro. 

Mi alzai dal letto barcollando e mi diressi con beata calma verso la mia cabina armadio. Fissai le ante chiuse del primo mobile per qualche secondo, fino a quando mi decisi ad aprirlo e a scegliere cosa indossare in quella fredda mattinata di novembre. Pescai un jeans chiaro e la camicia blu, a fiori, che mi aveva regalato un'amica di mamma per il mio diciottesimo. Guardandomi allo specchio potevo vedere il riflesso di una ragazza che non mi apparteneva del tutto, lo sguardo era triste, ma si intravedeva un filo di sicurezza in più rispetto ai tempi passati.  Un po' di trucco, giusto per sentirmi leggermente più protetta e mascherata in questo mondo così strano e via.

Uscii di casa in fretta e in una mezz'ora raggiunsi la scuola, quella scuola che in cinque anni non ha fatto altro che farmi dannare, ma che ancora oggi, risulta la scelta migliore della mia vita. Quando frequentavo la scuola media, vedevo quest'istituto come il migliore del paese, in quanto volevo che il mio futuro si svolgesse in mezzo a tantissime persone, in uno degli areoporti più grandi del mondo. Ero ancora una bambina ingenua, ma la voglia di avere intorno la gente, di ogni etnia, di ogni sesso e di ogni colore, non è mai svanita.

"Megan!" mi sentii chiamare e ritornai alla realtà, voltandomi.

"Che volto pensieroso, hai dormito male?" disse Niall, un ragazzo fantastico del quarto anno che conobbi grazie ad Harry, nell'estate di due anni fa.

Sorrisi e lo abbracciai fortissimo. Non gli dissi nulla, solo lo abbracciai. I suoi abbracci riuscivano a trasmettermi una forza e una carica incredibile. Era una sorte di angelo per me.

"Sto bene Niall, sono solo un po' distratta oggi", risposi, staccandomi dall'abbraccio. 

"Hai per caso visto Harry? Mi ha detto che sarebbe venuto qui, il suo messaggio diceva che mi avrebbe dato qualcosa, non ha specificato", aggiunsi.

"Si, me ne ha parlato! Lo sai che è un ritardatario quel ragazzo, arriverà in una manciata di minuti, vedrai", sorrise misterioso Niall.

"Io corro, ho lezione di biologia e non ho studiato nulla. Ci vediamo piccola!", disse scomparendo poco dopo in mezzo agli studenti della scuola.

Entrai in classe e mi sedetti nel mio attuale posto, aspettando il mio amico, piena di curiosità.

Lo vidi entrare solo pochi istanti dopo, con un sorriso stampato in faccia e una busta bianca in mano.

"La mia dolce Megan! Come stai?", esclamò felice.

"E' tutto ok, sono impaziente, che dovevi dirmi o darmi o comunicarmi o, che ne so, arriva al punto! Cosa voleva dire il tuo messaggio?", gli dissi tutto d'un fiato mentre ci scambiavamo un abbraccio.

"Questa è per te. Non voglio tu la apra ora. Aspetta di arrivare a casa, di distenderti sul tuo letto e di essere tranquilla e rilassata", mi comunicò con un'aria più seria dell'inizio, porgendomi una busta bianca, con sopra inciso il mio nome a carattere corsivo.

"Va bene, ma devo preoccuparmi? Insomma, non mi hai dato nessun indizio, non mi hai spiegato nulla. E' qualcosa di bello o brutto?", dissi fissandolo.

"E' una cosa bella, Megan. Passa una buona giornata e ricorda, non aprirla fino a quando non sarai a casa!", mi ricordò nuovamente prima di mandarmi dei baci nell'aria e correre distratto verso la sua classe.

La mia giornata non passò così velocemente, tra interrogazioni e compiti, sentivo che la mia testa sarebbe potuta scoppiare da un momento all'altro. Eppure il pensiero di quella lettera teneva accesa una forte curiosità in me. Non sapevo cosa aspettarmi, Harry era il tipico ragazzo che faceva sorprese alle persone a cui teneva; ricordo che una volta si presentò sotto casa mia con una scatola di cioccolatini e una collana bellissima che tutt'oggi amo portare. 

Arrivo l'ora del termine delle lezioni e corsi a casa, felice che l'ennesima giornata di studio e compiti era ormai finita. Mamma mi aveva preparato la pasta all'arrabbiata, la mia preferita, forse perché il nome mi ricordava qualcosa, o forse qualcuno, forse perché quel sapore forte e leggermente piccante mi rappresentava. Pranzai e mi diressi verso la mia camera, pronta a scoprire che segreto si nascondesse all'interno di quella busta. Mi sedetti sul letto e cominciai a strappare quel pezzo di carta che conteneva ciò che mi era stato donato. Impaziente e nervosa buttai all'aria i pezzi di carta bianca che non servivano ed estrassi una lettera, molto probabilmente scritta a computer con una scrittura di tipo "Arial". Cominciai a leggere e non mi resi nemmeno conto di che facce buffe stavo facendo, ma sono sicura che se qualcuno mi avesse filmato, avrebbe riguardato il video centinaia di volte, e ancora, alla centesima volta, avrebbe riso a crepapelle. 

Mi resi conto di balbettare a vuoto, nessuno mi stava ascoltando eppure io avevo iniziato a balbettare, blaterando parole senza significato. Mi guardai intorno in uno stato di estasi. Quello che avevo appena letto e ancora stringemo tra le mie mani, sotto i miei occhi, non poteva essere reale. Sembrava una sorte di telenovela o uno di quei programmi stupidi dove i telecronisti portano una busta misteriosa ad una persona, la quale poi dovrà presentarsi in trasmissione.

Mi pizzicai la guancia sinistra e questo gesto mi fece male. Ero viva, quindi, e no, non era un sogno. Presi il telefono e, tremando, digitai il numero di Harry. 

"Pronto?", rispose una voce divertita e sarcastica.

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Spazio autrice.

Ehm, ciao *sventola la manina con un sorriso dolce*
Sono una frana a scrivere e sono una frana ad inventare e storie; diciamo che quando il Signore distribuiva la fantasia, io stavo dormendo.
Però questo è il mio primo capitolo, il primo capitolo di una prima storia. Quindi chiedo perdono a tutti voi ç_ç

Lieta di conoscervi, vi auguro una buona giornata e vi mando tanti baci.
P.s.: se passate di qui lasciatemi un segno, positivo o negativo che sia. Ah, e ringrazio infinitamente @gretasorzato per il banner.

Iononlosochisono
 
  
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