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Autore: Neverforgetthis    12/11/2013    1 recensioni
E se qualcuno se ne va?
Se qualcuno che fa parte della tua vita ti lascia?
E se tutti cambiano idea?
E se nessuno si aspetta nulla di tutto ciò?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 3: My Glasses.
-vai con le scuse-

-vado con le scuse?-chiesi
-si, dove sei stata?-
-d-da Kat- dissi con la voce tremolante
-dovevi avvisarmi-
-scusa-
Se l’era bevuta? strano, bhe meglio così.
Salii le scale velocemente e mi misi a mettere sotto sopra la stanza e tutte le borse.
-cosa stai facendo Faith?- urlò Jade dal piano sotto.
-Jade ho perso gli occhiali-
I suoi passi facevano due scalini alla volta e in due secondi arrivò alla mia stanza.
-come li hai persi- mi chiese allarmata.
-sii, non li trovo più Jade-
Era un bel problema, io senza occhiali non ci vedevo, si usavo le lenti a contatto ma per un massimo di sei, sette ore, dopo mi irritavano gli occhi.
-Jade io ho bisogno degli occhiali-
-quelli vecchi dove stanno?-
-quelli vecchi hanno due decimi di meno, era da tre anni che tenevo questi, e in tre anni sono peggiorata.-
-e che dobbiamo fare? dobbiamo prenderli nuovi?-
-no, adesso li facciamo saltare fuori, ma devo togliere le lenti mi danno troppo fastidio.-
-ma ci vedi?-
-no-
-li cerco io- mi disse Jade.
Annuii.
Andai al bagno a levare le lenti, le sciacquai e le misi nell’apposita scatoletta.
Vedevo via via sempre più offuscato, non vedevo dove mettevo i piedi.
-Faith questi?-
Li tastai con le mani.
-sono quelli vecchi-
Provai a metterli e decisamente vedevo meno offuscato che senza, ma comunque non vedevo perfettamente.
Continuammo a cercarli ma nulla non si trovavano.
Pensai all’ultima volta che li avevo. Era ieri mattina, per andare a scuola, li avevo messi in borsa, arrivata a scuola li usai e poi li rimisi nella borsa, e andai alla metro dove mi cadde la borsa, presi tutto e lo buttai velocemente dentro per non perdere la metro.
-La metro- urlaì
-la metro?-
-si, mi era caduta la borsa e li ho lasciati li, accidenti-
-Faith sei sempre la solita- mi disse Jade mettendosi le mani tra i capelli.
-dobbiamo comprarli nuovi?- chiese.
-si, con questi non ci vedo.-
-preparati che andiamo-
-due minuti, devo rimettere le lenti-
-ma hai gli occhi tutti rossi, lascia stare ti porto io-
-ok arrivo-
Presi la borsa e scesi le scale lentamente evitando di mettere il piede nel posto sbagliato.
-Pronta?-
-certo, andiamo-
Jade mi prese da dietro e mi fece strada fino all’auto.
Salite in macchina le indicai la strada.
In circa venti minuti arrivammo, Jade mi fece strada fino all’entrata.
-Oh, Faith.-
-ciao Michelle-
Michelle era un’amica di Margareth, e,  al contrario di lei, Michelle era dolce e disponibile.
Venivamo sempre qui se avevamo bisogno di occhiali o di una visita periodica ogni tanto per me e mia cugina.
-di cos’hai bisogno?- mi chiese Michelle.
Era impegnata sistemare una scatola di occhiali, li stava sistemando per grado, come sempre e, ogni volta mi incantavo ad osservare la rapidità con cui li sistemava.
-tesoro- mi disse schioccandomi le dita sotto il naso.
Soffocò una risatina.
-ho perso di nuovo gli occhiali-
-Faith ancora?-
-alla metro-
Rise. –sempre la solita.-
All’ improvviso entrò Luke, il figlio di Margareth, aveva la mia età ed era un ragazzo con cui era piacevole passere il tempo.
-Faith- disse correndomi incontro e gettandomi le braccia al collo.
Ricambiai volentieri l’abbraccio.
-Luke, vai a fare la spesa, ciao- li disse Michelle.
-ciao- ci salutò.
-tesoro vuoi fare un controllo così vediamo se sei peggiorata?-
Annuii.
Feci segno con la mano a Jade di aspettarmi la.
Andammo nel solito stanzino, uno stanzino alquanto accogliente.
Mi vece i vari controlli e mi mandò all’entrata.
-Faith- mi chiamò Jade facendomi segno con la mano di avvicinarmi.
-si-
-guarda questi, non ti piacciono?-
Jade mi mostrò un paio di occhiali allungati all’estremità, da gatta diciamo.
Due minuti dopo tornò Michelle con in mano delle carte svolazzanti. Si appoggiò sopra il banco e con una penna iniziò a scrivere di qua e di là.
-allora,  sei peggiorata di uno a destra e a sinistra sei rimasta uguale, quindi abbiamo tutte e due le lenti uguali adesso.-
Annuii.
-hai già visto degli occhiali che ti piacciono?- mi chiese con lo sguardo rivolto verso le carte.
-si, quelli- indicai gli occhiali appesi alla parete-
-ok, vuoi provarli?-
-li ho provati prima- sorrisi.
-ok allora te li faccio avere il prima possibile-
-Michelle pero’ io con questi non ci vedo-
-ti servono le lenti a contatto? intanto usi quelle.-
-no, sai che mi fanno infezione se li porto più di sei, sette ore-
Pensò un attimo e poi sparì dietro la tenda.
Tornò due minuti dopo con in mano due tre buste.
-provane uno dei tre, sono di prova, ma te li lascio fino a che non arrivano i tuoi, guarda li ordino subito-
-ok, grazie Michelle-
-sei l’amica?- chiese indicando Jade con un sorriso a 32 denti.
-ecco…-
-SI- saltai fuori io.
Mi girai verso Jade con gli occhi lucidi e misi un dito davanti alla bocca.
Poi mi rigirai con un sorriso.
-noi andiamo- dissi agitando la mano.
Misi gli occhiali e ringraziai Michelle.
Mi recai alla macchina seguita a cagnolino da Jade.
Entrai in macchina e da li partì l’interrogatorio.
-perché non le hai detto la verità?-
-lo verrò a sapere da sola, non ero in grado di spiegarle tutto, mi basterà lunedì a scuola, passerò per lo zimbello della scuola, quindi lasciami stare.-
Misi le cuffiette con la riproduzione casuale ed iniziai ad ascoltare musica.
-levale- disse Jade con tono autoritario.
Non risposi.
-levale ho detto-
Nulla, rimasi in silenzio.
-maledizione Faith, leva quelle cuffiette.- mi urlò contro.
Le levai e fermai la musica.
-è questo il modo di affrontare i problemi? le cuffiette? prendili di viso i problemi devi crescere, devi capire che non puoi senpre piangere sopra i problemi, non li farai scivolare via, anzi, diventeranno ancora più grandi-
-no, non cresco, io trovo protezione nella musica e certo non sarai tu ad impedirmi di ascoltarla.-
Nel frattempo arrivammo a casa.
Aprii lo sportello dell’auto e la richiusi con furia, entrata in casa andai al piano superiore e iniziai a riordinare camera mia.
Presi un foglio bianco e scrissi con l’indelebile ‘LASCIAMI IN PACE’ in maiuscolo con un ’GRAZIE’ alla fine e lo appesi fuori dalla porta.
Misi la musica a tutto volume e iniziai a sistemare camera, non sapevo da dove iniziare, era  un disastro quella camera, infondo come tutta la mia vita.
Iniziai a ‘piegare’ i miei vestiti e a metterli nell’armadio, poi sistemai i libri e dopo ancora rifeci il letto.
All’improvviso entrò Jade.
-è pronto da mangiare-
-si, arrivo-
Bloccai lo stereo e andai al piano di sotto.
-eccomi-
Mi misi a sedere a capotavola e Jade si mise nel posto accanto.
-buona?- mi chiese Jade guardando il mio piatto.
Non avevo ancora toccato cibo, quella sera non avevo per niente fame.
-scusa Jade, non mi va di mangiare-
-fa nulla-
Mi alzai e portai il computer in salotto, mi sdraiai e accesi la televisione mettendo il pc sopra le gambe.
Feci su e giù nella home di Twitter quando lessi un tweet ‘nessuno sa della mia esistenza’ quel tweet mi colpì al cuore.
***
Mi alzai dal divano e portai il mio peso morto in camera, misi la sveglia e mi buttai sotto le coperte per poi cadere in un sonno profondo.
Alle 6:45  suonò la sveglia, puntuale come sempre.
Mi levai le coperte di dosso e mi alzai di malavoglia, misi gli occhiali persi il cellulare ed andai in bagno.
I vestiti erano già sopra il mobiletto, i trucchi erano in ordine e gli shampi pure, la doccia era pulita e anche il lavandino, il mio bagno non era mai stato così pulito.
Feci capolino con la testa nella stanza, e vidi Jade sulla poltrona che stava beatamente dormendo.
Ritornai al bagno.
Mi lavai e mi truccai per poi recarmi allo specchio dove mi vestii, presi lo zaino ed andai al piano di sotto a prepararmi la colazione.
Scaldai una tazza di latte e ci gettai dentro dei cereali, li mangiai velocemente e poi scrissi un biglietto a Jade ‘Sono già andata a scuola dormigliona. Ti voglio bene Faith’
Presi le chiavi e corsi a prendere la metro.
Mi fermai alla fermata del parco dove, fuori dalla metro trovai Kevin, puntuale come sempre, altro che, quella in ritardo ero sempre io.
Agitai la mano per farmi riconoscere.
-quante volte devo dirti che non occorre sbracciarti?-
-tante- dissi con il faccino da bimba piccola.
-sciocca- rise.
Mi abbracciò e io ricambiai l’abbraccio.
-miele?-
-si- risi.
Riusciva sempre ad indovinare lo shampoo che usavo anche se ne usavo 5 tipi diversi.
-andiamo- lo spinsi.
Nel giro di 5 minuti arrivammo alla scuola.
Kevin andò a destra io a sinistra.
Lo salutai con la mano e lui mi mandò un bacio che io, per scherzo, afferrai.
Varcai i cancelli della scuola e tutti gli occhi erano puntati su di me.
Tutte le persone si parlavano all’orecchio fissandomi e poi arrivai li, arrivai dove stavano sempre loro, i cinque ragazzi che erano il centro della scuola, coloro che, se non eri la popolare della scuola, ti prendevano a pugni, erano in 4° perché erano stati bocciati un anno tutti e cinque.
Io girai prima di arrivare di fronte a loro e andai verso Kat, Lauren e Camille.
Andai ad abbracciarle e, inevitabilmente iniziai a piangere sulle loro spalle.
-tesoro che succede?- mi chiese Camille.
-non hai visto, vengo presa di mira da tutti, nessuno escluso-
-dimmi chi e gli spacco quelle esili gambicine che si ritrovano- disse Lauren
Risi nel pianto.
-grazie Lauren.-
La campanella suonò e tutti si recarono in classe.
Una mano mi fermò prima di entrare in classe.
-dammi i soldi-
-no- sibilai con gli occhi chiusi.
-dammeli-
-no- dissi levandomi di dosso il riccio.
Mi prese per la spalla e impostò la mano a pugno, in quel preciso istante passò in corridoio il preside.
-Styles, in presidenza, subito-
L’avevo scampata per un soffio.
Scappai in teatro, quel teatro era il mio posto, il mio rifugio, sotto il palco c’era un pianoforte, il pianoforte che mio padre aveva dato alla scuola prima della mia nascita. Passavo pomeriggi in quel teatro a suonare a e cantare, consapevole del fatto che nessuno  poteva sentirmi.
Suonai le note di Be Alright di Justin Bieber, adoravo quel ragazzo, si era fatto strada da solo, per puro caso.
Iniziai a cantare.
“Across the ocean, across the sea  Attraverso l’oceano, attraverso il mare
Startin’ to forget the way you look at me now  Ora sto cominciando a dimenticare il modo in cui mi guardi
Over the mountains, across the sky  Sulle montagne, attraverso il cielo
Need to see your face and need to look in your eyes  Ho bisogno di vedere il tuo viso e ho bisogno di guardarti negli occhi
Through the storm and, through the clouds  In mezzo alla tempesta e tra le nuvole
Bumps on the road and upside down now  Asperità sulla strada e sottosopra
I know it’s hard baby, to sleep at night  Piccola, so che è difficile dormire la notte
Don’t you worry”  Non preoccuparti
Si aprii di colpo la porta.
Mi bloccai.





HEY I'M HERE!
Ciauuu c:
Allora volevo dirvi due tre cose, prima di tutto mi scuso per il capitolo, lo so non è stupendo e per questo mi scuso davvero tanto, seconda cosa chiedo ancora chi sa fare i banner per EFP perchè io non li so fare, perfavore mi contatti e ultima cosa da oggi in poi proverò ad aggiornare la storia ogni MARTEDì, ripeto che cercherò, ma non assicuro nulla, ci proverò e mi scuso in anticipo se non riuscirò ad aggiornare con regolarità ♥
Baci & Nutella
Neverforgetthis.



  
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