Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: fralesuebraccia    12/11/2013    0 recensioni
- Non posso.
- Perché?
- Troppe persone sono entrate e uscite nella mia vita, lasciandomi a terra. Non posso permetterlo di nuovo. - Distolse lo sguardo.
- Ma io non lo farò. Non ti lascerò mai andare. Te lo giuro. - Evitò il mio sguardo.
Dopo una lunga pausa parlò - Come fai? - Chiese, guardandomi negli occhi.
- A fare cosa?
- A farmi impazzire così. - Disse con una smorfia divertita sulle labbra.
- Ehy, ti ricordo che sei stato tu quello che per tre mesi mi hai fatto dannare par darti ripetizioni di Chimica! - Lo guardai divertito.
E chi l'avrebbe mai detto che mi innamorassi di quel ragazzo?
- Vero, scusa. Come posso farmi perdonare?
- Io un modo lo conosco - Dissi vagamente, prima di posare nuovamente le labbra sulle sue. Dio solo sapeva quanto amavo quando mi stringeva in quel modo.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
4.
 
 — Jen, muoviti! Quanto diavolo ci metti ad arricciare due capelli?  — Sospirai l’ennesima volta, alzando gli occhi al cielo.
 — Cazzo, Cat! Le ragazze non impiegano cinque secondi a prepararsi! —  Rispose lei dal bagno mentre continuava ad usare il ferro arricciacapelli.
 
Sbruffando mi alzai dal letto e la raggiunsi in bagno.
Eravamo a casa di Jennifer per prepararci alla festa di Spancer - e, come al solito, eravamo già in ritardo.
 
 — Ma che fai, vieni vestita così? —  Chiese scettica con un dito puntatomi contro.
 — No, tranquilla. Ora vado a prepararmi. — Risi io.
 — Cioè — mi disse mentre uscivo dal bagno. — Ti stai lamentando perché io mi sto facendo i capelli e tu ancora non sei ancora pronta?
 — Si, si. Come vuoi. — Risposi agitando una mano con noncuranza.
 
Mi avvicinai alla borsa poggiata sul letto e tirai fuori le cose che avrei indossato per quella sera.
Mi misi un vestito bianco che mi arrivava al ginocchio. Era a fascia, tutto stretto e lo ricopriva una stoffa simile allo chiffon che lo gonfiava su tutta la lunghezza.
Poi infilai le scarpe lilla, tacco dodici, ed infilai l’ iPhone nella borsetta del medesimo colore.
Sulle palpebre avevo già messo un velo leggero di ombretto bianco semitrasparente per dare luminosità agli occhi azzurri e una matita nera all’interno dell’occhio; avevo allungato ed incurvato le ciglia con il mascara, messo del correttore per cercare di nascondere quelle terribili occhiaie che mi ritrovavo e sulle labbra avevo passato del lip gloss rosa acceso.
I capelli castani li avevo mossi, con delle onde perfette che facevano risaltare qualche ciocca più scura.
 
Raggiunsi Jennifer nel bagno, per vedere a che punto era con i capelli. Con grande sollievo, la trovai che si stava aggiustando i capelli con qualche spruzzata di lacca.
 
 — Pronta. — Disse con un sorriso smagliante rivolto a me. Prese la borsa e spense la luce del bagno.
 
Lei invece, quando eravamo andate a fare shopping, aveva preferito un vestito che le rispecchiava più il carattere.
Indossava un vestito nero che le fasciava perfettamente la vita, con maniche lunghe fatte di una stoffetta leggera semitrasparente sfumata sul nero e ornata di pizzo – ovviamente nero.
Poi indossava delle scarpe tacco quindici di un rosso laccato, una pochette praticamente identica alle scarpe e una cavigliera d’argento che rendeva il tutto ancora più bello.
Per il trucco, invece, aveva optato per qualcosa di più semplice.
Sulle palpebre aveva un ombretto nude sfumato ad uno marrone, solo per dare un po’ di profondità all’ occhio. Da prassi aveva allungato le ciglia con il mascara e aveva anche messo un rossetto rosso intenso in tinta con le scarpe e la borsa.
 
  — Il telefono l’hai preso?
  — Ovvio! — Rispose lei con semplicità.
 
Ci incamminammo fuori dalla sua camera e salutando i suoi genitori, andammo a prendere la sua macchina.
Appena sedute e messa in moto la macchina, iniziò a squillare il mio cellulare. Prendendolo e leggendo l’ ID, risposi e misi il vivavoce.
 
 — Hey Spancer!
 — Ehy Cate! Non venite?
 — Ovvio che veniamo! Ma Cenerentola qui ci ha messo un po’ troppo a farsi bella per il ballo. — Risi alla linguaccia di Jennifer.
 — Ah ok. — Rise anche lui sapendo quanto era lenta Jen a prepararsi. — Ti sei fatta bella anche tu, Cenerentola?
 — Sì, ma io, al contrario di qualcuno, non devo trovare il principe stasera! 

Jennifer tolse una mano dal volante e mi picchiò sulla gamba.
 

 — Ai! Ma sei scema?
 — Falla finita! — Disse lei sorridendo. 

Tornai con l’attenzione su Spacer.
 

 — E invece… stasera c’è il principe anche per te! — Quasi mi strozzai con la saliva.
 — E chi sarebbe, scusa?
 — C’è un ragazzo qui che sembra un’ anima in pena in attesa di una ragazza. — Rimasi in silenzio cercando di capire chi diavolo potesse essere. — Sta aspettando solo te, Cate! Alquanto pare, hai fatto colpo. — Rise leggermente. 

Rimasi in trance, presa dai miei pensieri. Chi diamine poteva essere?
 
 — Sveglia, Catelynn! È Bieber! Possibile che tu sia così tarda da non capire?
 — Ma che cazzo dici, Jen! Tu spari cazzate! Bieber ed io, pff! Figurati se potrebbe mai accadere.
 — Apri gli occhi, principessa! Quel ragazzo è innamorato di te, tu di lui. Baciatevi e fatela finita!
 — Ma che cazzo dici! A me piace Bieber… ma sei seria, Jen? 

Jennifer stava per aprire bocca ma Spancer si intromise.
 
 — Cat, una cosa importante.
 — Dimmi.
 — Quando scopate, però, usatelo un diavolo di preservativo. Non voglio impicci  che scorrazzano per casa!
 — SPANCER! — Urlai rossa in viso, verso l’altra parte della cornetta. 

Jennifer e Spancer si stavano ammazzando dalle risate, tanto che non riuscivano nemmeno a prendere aria. Dopo circa un minuto, finalmente riuscirono a ricomporsi.
 
 — Non sei divertente. — Replicai con tono placato.
 — Sisi, come vuoi. Tu pensa ad arrivare!
 — Stiamo svoltando la Jeffery Street, un minuto e siamo lì — rispose Jennifer.
 — Ok. A tra poco — disse lui e chiusi la chiamata senza neanche salutarlo. 

Io e Bieber… ma cosa si inventano? Siamo tipo il Sole e la Luna. Non riusciamo a stare insieme per più di qualche ora che iniziamo ad urlarci contro. Come gli può anche minimamente passare in mente un’idea del genere?
 
“Tutti strani su questo mondo!” Conclusi fra me e me.
 
 
***
 
 — Ehy, ehy, ehy, ehy, ehy! Fermi tutti! Da quando vi vestite così fottutamente sexy per le feste? — Chiese Spancer con un sopracciglio alzato, appena ci vide.
 — Perché, non posso? — Sorrisi abbracciandolo.
 — No, se non vuoi che ti tenga segregata in casa a vita! — Dichiarò sorridendo.
 — Come vuoi — sorrisi a mia volta. 

Poi squadrò Jennifer e gli disse:
 
 — La fai finita di dimagrire così? Sei pelle ed ossa!
 — Che palle Spancer! Non sei mio padre!
 — Lo sai che scherzo. —Sorrise avvicinandola e lasciandole un bacio fra I capelli.
 — Oh, stai attento che me li rovini tutti! — Disse scostandosi, infastidita. 
Io e Spancer ci guardammo e scoppiammo a ridere. Jen si limitò a fissarci a braccia conserte, ma alla fine sorrise anche lei.
 
In un secondo, Spancer si fece serio vedendo passare una ragazza che gli sorrise. Lo guardai interrogativo.
 
 — Ehy ragazze, devo presentarvi una persona. — La cercò con lo sguardo e poi la chiamò. — Camille, loro sono le ragazze che ti dicevo. Cat, Jen, lei è la mia ragazza, Camille. — Concluse con un sorrisone.
 — Piacere. — Sorrise a sua volta lei.
 — Woh, fermi tutti. E quando pensavi di dircelo? — Chiese Jennifer alzando il sopracciglio sinistro.
 —Ora? — Alzò le spalle on noncuranza. 

Risi. Lei era veramente carina per Spancer ed ero molto contenta che avesse trovato una ragazza.
 
 — Ora però vedi di non fartela scappare, eh! — Dissi scherzosamente.
 —Tranquilla, lei non me la faccio scappare di certo! — Strinse Camille al suo fianco.
 — Cazzo, sorridi come un coglione! Mi stai dicendo che ti sei innamorato? — Risi.
 — Correggo: lui è sempre un coglione! — Rise Jen.
 — A chi picchio per prima? 

Camille rise.
 
 — No, ti prego no. Non dirmi che sei dalla loro parte! — La guardò sconcertato.
 — Bhe… — alzò le spalle con il sorriso sulla bocca.
 — Batti il cinque! — Jen e Camille si diedero il cinque e Spancer le guardò incredulo.
— Ecco, bene, lo sapevo! L’ho persa. — Scrollò la testa — Andate a farvi un giro prima che sia dalla vostra parte in tutto e per tutto. — Concluse con finta aria esasperata. 

Noi tre ridemmo, poi Jen mi prese una mano e con quella libera salutai con la mano I due.
Jennifer continuava a camminare decisa e sapevo già dove mi voleva portare.
Nel casino. Nella mischia, con la musica e una birra in mano.
 
— Pronta a divertirti? — Mi chiese con un sorriso.
 — Basta che se hai intenzione di ubriacarti me lo dici, almeno una di noi rimarrà abbastanza sopra per inventare qualche cazzata a tua madre domattina. — Sorrisi sorniona.
 — Okay, allora bevi poco! — Si raccomandò mentre stappava una bottiglia e iniziava a ballare. 
Io, invece, stavo letteralmente morendo dalla fame e andai verso il tavolo con tutto il possibile cibo sopra. Spancer si era veramente superato!
 
 — Ehy Cate! — Disse una voce familiare da dietro. Sentii i brividi percorrermi tutta la lunghezza della schiena.
  — Ciao Justin. — Mi girai e gli sorrisi. Gli diedi un occhiata veloce e rimasi quasi incantata. 
Indossava dei jeans stretti calati molto al di sotto della vita, una maglia lunga bianca a mezze maniche, un berretto nero messo al contrario e un paio di Supra bianche.
Eh, cazzo, dovevo proprio ammettere che era un gran figo vestito in quel modo. Cioè, non che lo sia sempre ma…
 
“Catelynn falla finita!” Mi rimproverai mentalmente. È sempre quell’ arrogante di Bieber al quale dai delle ripetizioni, ricordalo!
 
 — Non balli?
 — Dopo, ora sto morendo dalla fame e penso che e non mangio qualcosa in fretta, cadrò sul pavimento!
 — Mmm ok. Allora, a dopo?
 —Certo, a dopo — gli sorrisi. 

E mi lasciò un bacio sulla guancia.
Ok, Justin mi ha appena baciata. Perché l’ha fatto? La mia mente stava impazzendo!
 
 
 
‘Perché l’ha fatto?’
La stessa, identica domanda che mi era ronzata in testa per tutta la sera.
Ballavo, e non riuscivo a non pensare a quel bacio. Andavo in giro per la stanza, e lo cercavo con lo guardo.
Ma niente. Niente per tutta la sera.
 
Alla fine decisi di prendere una boccata d’aria e andai sul portico all’ aperto. Attraversai la cucina e trovai Spancer a parlare con qualche suo amico.
 
 — Dove scappi?
 — A prendere una boccata d’aria, ora torno. — Gli sorrisi. Mi fece segno di aver capito.

Aprii la porta scorrevole e portai le braccia al petto per la ventata fresca che mi era arrivata di botto sulla pelle.
 
 — Ci vediamo sopra tra cinque minuti. — Sentii sussurrare Justin.

Cercai con lo sguardo da dove proveniva la voce e mi paralizzai alla vista di Justin e una ragazza - che non conoscevo – baciarsi.
 
 — Okay. — Assentì lei. 

La guardai mentre se ne stava andando, immobile, cercando di realizzare cosa avevo appena visto. Justin alzò lo sguardo su di me si rivelò sorpreso.
 
 — Cosa ci fai tu qui?
 — Cos’era quello? — Chiesi cercando di mantenere stabile il mio tono di voce.
 —Cazzi miei. Non certi un cazzo tu. — Rispose duro. Mi irrigidii più di quanto non lo ero. — Fottiti.
 Feci per rientrare dentro ma le sue successive parole mi bloccarono completamente. — Forse quello è tuo compito. Non è questo, quello che fanno le puttanelle come te?
 
Mi vennero immediatamente le lacrime agli occhi. Mi pizzicava il naso e provai a ricacciare dentro le lacrime.
 
— Ehy, Cate, mi sa che è ora che- — Ma si interruppe vedendo in che stato ero. — Che è successo?
Lo ignorai completamente. — Così, è questo quello che sono per te? — Dissi con un filo di voce mentre una lacrima mi rigava il volto. Me l’asciugai in fretta, quasi fosse un reato. — Una puttana? — Feci una pausa. — Bhe, guardatela bene la faccia di questa puttana perché è l’ultima volta che la vedi.
 
Corsi via, ignorando di nuovo quel — Catelynn, aspetta! — Di Spancer. Sentii Justin prendere a calci qualcosa, ma ignorai anche quello. Volevo solo tornare a casa.
 
Per caso incrociai Jennfer mentre si apriva un’ altra birra.
 
 — Che cazzo è successo? — Bene, era ancora lucida.
 — Andiamo via, ti prego. — Sussurrai mentre le lacrime minacciavano di rigarmi il volto di nuovo. 

Per prima cosa, mi scuso enormemente per il ritardo. La scuola mia sta rubando tantissimo tempo e non trovo quasi mia il tempo per scrivere. Questo capitolo ho cercato di farlo un po' più lungo, anche se i contenuti non mi convincono tanto.
 
Seguitemi su Twitter per sapere quando aggiorno (: ! (
@1HeroKidrauhl) Al prossimo capitolo C:
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: fralesuebraccia