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Autore: ChrisAndreini    12/11/2013    5 recensioni
Prendiamo una secchiona asociale con un cervello incredibile e un'autostima zero (anche se non lo ammetterebbe mai)
Poi prendiamo il suo silenzioso diario, i suoi progetti, le persone che la prendono in giro e il ragazzo nuovo, e vediamo come la situazione si complicherà.
***
Cioè, non capisco come le persone normali ragionano, perché è ovvio che io non sono normale, ma credo che l'umanità mi stia prendendo in giro, insomma, il ragazzo nuovo sembra davvero molto, molto, stupido, eppure alla prima interrogazione mi spiazza dando una di quelle risposte che solo io in tutta la classe poteva sapere, e forse neanche.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Diario di...'
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Diario di una secchiona asociale

12|11|13

Caro diario, 
Oggi c’è stato un vero e proprio diluvio universale che ha colpito tutta la città.
L’autunno comincia a farsi sentire.
Oggi Lily mi ha invitato alla sua festa di compleanno, che si terrà il 23 novembre, e sarà in maschera stile Disney.
Mi ha chiesto, inoltre, se mi andava di fare l’animatrice.
Mi ha fatto il suo sguardo dolce, e non ho saputo dire di no.
Almeno ho una buona scusa per vestirmi da principessa e guadagnerò tanti soldi divertendomi.
Da Lily è andata davvero bene, comunque, abbiamo visto i Disney come al solito e l’ho aiutata a fare i compiti.
Poi l’ho aiutata ad organizzare la festa, che sarà nel suo cortile con tutti i suoi compagni delle elementari.
Lei però non voleva invitare due sue compagne di classe perché la prendono sempre in giro, ed io non le ho dato torto.
E’ la sua festa, e non deve essere rovinata da nessuno.
Io mi sono organizzata per fare qualche gioco a squadre, e mi sono incaricata di disegnare i manifesti.
Mi sto affezionando davvero molto a questa bambina, ogni giorno sempre di più.
Quando sono tornata a casa mamma…
A, vero, non ti ho detto che stamattina sono stata svegliata dal suono del campanello, che alle 6 di mattina ha suonato perché mamma ha dimenticato le chiavi di casa dagli zii.
Se mia cugina Augustine un giorno entrerà di nascosto in casa mia ora sapete di chi è la colpa.
Augustine Drower è la cugina che ti ha regalato a me al mio compleanno un mese fa, ma devo ammettere che è la cugina più rompiscatole del mondo.
E’ quel tipo di ragazza che segue sempre la moda, che prende le serie tv come se fossero la vita vera e che crede di essere una celebrità americana che deve vivere in grande.
Quindi mette chili di trucco, scarpe, vestiti e borse firmate, ha fatto la permanente a tredici anni e sostiene che tutte le ragazze debbano spettegolare come oche in calore appena un individuo di sesso maschile passa loro davanti (genitori, nonni e bebè compresi).
Nonostante tutto mi piace mia cugina, perché, a differenza di montate come Natasha, non ha mai diffamato nessuno, anzi cerca di aiutare (per quanto il suo possa definirsi aiuto) le persone che vede in difficoltà.
Da parte di zio Joe ho moltissimi cugini, anche se Augustine è quella con cui ho legato di più, nonostante la grande differenza di carattere.
Il fatto è che siamo cresciute insieme, abbiamo solo qualche mese di differenza.
Quando mi ha regalato te ho pensato ad una delle sue fisse inutili, ma devo ammettere che è divertente sfogami su di te.
A natale, quando verrà da noi per le vacanze, sarà soddisfatta e orgogliosa del suo operato, ci sono grandi probabilità che vada a dire a tutti che un regalo che mi ha fatto lei mi è piaciuto.
Che poi sarebbe il primo, ci tengo a sottolineare.
Ma tornando a noi, quando ho aperto la porta ho trovato mamma con un sorriso tirato e le valige in mano, l’ho abbracciata forte, poi ho salutato lo zio, che l’ha accompagnata (papà s’è fregato anche l’auto).
Si vedeva che era piuttosto scossa, non si è neanche preoccupata di controllare dov’era finito Nate.
Io le ho riscaldato un po’ della camomilla che era avanzata ieri, e lei è andata a dormire, mentre io mi sono preparata per la scuola. 
A proposito di camomilla, e quindi, di Alexander, non ti ho detto che è successo ieri, prima che se ne andasse.
Ero così felice per mia madre che ho sorriso tutto il tempo, poi, quando ho accompagnato Alexander alla porta lui mi ha detto una frase che, ora che ci penso, mi ha lasciata per un attimo interdetta:
“Sei bella quando sorridi”
Poi si è corretto e si è spiegato meglio:
“Cioè, volevo dire che è più bello quando sorridi che quando sei triste, come per tutti datronde”
Però la prima frase era diversa, o forse sono io che ho capito male!
Ti scriverò domani, spero con gioia (e senza cugine rompiscatole fra i piedi)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)
Domani sarà il trentesimo capitolo, spero che la storia continui ad appassionarvi come ai primi capitoli se non di più, io continuerò ad aggiornare, e grazie a tutti quelli che seguono, recensiscono, leggono la storia.

   
 
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