Capitolo 2: la follia
sopita.
Merry
2034. Campo
mezzosangue.
L’anfiteatro era gremito di gente e io ero stretta
tra la
mia "matrigna" e la mia "sorellastra"-non lo erano ma praticamente ero
stata allevata da loro-. I posti a noi riservati erano stretti e
questo mi faceva girare le pal.. Ehm le scatole alla grande – Hope mi
ha fatto
promettere di non dire più parolacce a gratis. Dannata piccola.. ehm-!
“Jason, il discorso lo inizia Percy, vero? O lo
fai tu?”
Mio padre scosse le spalle. “Lui, Reyna, ci tiene
molto.”
“Pagare ora per i proprio sbagli è tardi.”
“Reyna..”
“Pagare per quale sbaglio, Jason?” m’intromisi.
Le storie delle loro battaglie erano leggenda. Oh,
chiunque
le ha sentite!
Ma è interessante scoprire il torbido dietro le
loro
vicende.
“Merry, non chiamarmi per nome.”
Sbuffai irritata.
Lo diceva solo quando eravamo in pubblico, a casa
neppure
badava a me.
“Parlavamo di Nico di Angelo, Merry.” Intervenne
Reyna. “Lui è morto vent’anni fa in questo giorno ed è per questo che
lo ricordiamo. Lui è stato il più grande eroe di tutti.”
Certo, mi manca moltissimo mia madre.
Orami sono passati dieci anni da quando Piper Mc
Lean-Grace
è morta in una missione e io le voglio bene, ma sono stata allevata da
Reyna e
le sono grata per non avermi mai fatto scordare chi è mia madre e chi
si è
preso cura di me.
“Non avevo mai sentito parlare di lui.”
Mi passai la mano sinistra sulla metà di testa che
avevo
rasato.
Jason si era incazz.. ehm, incavolato nero, ma
Reyna mi ha
difeso.
Tutti mi dicono che sono identica a mia madre:
stesso fisico
tonico, stessa pelle da nativa, con i bei tratti del viso che ho
ereditato da
nonna Afrodite.
Ci distinguiamo solo per due cose: gli occhi e i
capelli.
I miei occhi non hanno dei colori mobili come i
suoi, sono
principalmente blu-viola, circondati da un cerchietto di marrone-rosato
e con
tante scaglie verde brillante. Ricordano le piume dei pavoni.
Mentre i miei capelli sono alla radice biondi come
quelli di
mio padre e stranamente proseguono scurendosi in una tonalità
cioccolato lunghi
e lisci fino i reni.
“Non so perché tutti tacciono su di lui, ma io
no.” disse Reyna con un lampo di determinazione negli occhi. “Nico
merita di più! Solo Will parla di lui ormai!”
Era questo quello che mi accumunava a lei: una
determinazione
costante.
Ok, beh, mi accomuna pure a zia Thalia, se
dobbiamo essere
sinceri.
Papà riprese a parlare con Reyna e io spostai lo
sguardo
verso la mia "sorellastra".
“Com’è andata la riunione? Morirete tutti?”
Lei ed io andavamo d’accordo, lo ammetto. Non è sciocca, né si comporta da oca. Un po’ troppo seria e perfettina, ma è ok.
Il fatto che nessuno sappia chi sia suo padre
–forse neppure
lei- non sembra turbarla.
Elenia sorrise sconsolata e scosse il capo, ma poi
si fece
seria. “No, non so bene cosa bolle in pentola, ma mi sa che è piuttosto
grave.
Moira ha addirittura avuto due visioni, di cui una incontrollata.”
Feci scivolare lo sguardo su Moira Dare.
Sembrava pallida e un po’ agitata e fingeva di
sorridere ai
suoi fratelli.
I Valdez stavano arrivando proprio ora, con Leo e
Calipso
che litigavano su chissà cosa –litigano sempre e poi si baciano con
passione
per sancire la pace fatta, dei!, ma non è possibile che nessuno si
prenda una
cazz..ehm, cavolo di stanza?-, seguito da Tony e Hope che si sedettero
accanto
ad Elenia.
“Ciao Merry!” mi salutò allegro Tony.
Anthony Valdez era identico a suo padre, solo più
bello e
più muscoloso.
Mi sorrise con quel bel sorriso caldo che non
posso non
ricambiare –è l’unica persona a cui ricambio il sorriso, ma non fatevi
strane
idee!- mentre le sue mani stanno giocando con degli oggetti da cui
tirerà fuori
chissà cosa. Altro che Mac Gyver!
Hope intanto si sedeva facendo attenzione a non
sporcarsi il
grazioso abitino che indossava con chissà cosa. Ma che si aspettava da
un
campeggio? Non è un grand hotel questo!
“Tony! Hope!”
“Oh ciao Merry!” si
sistemava le pieghette sul suo vestito “è da un po’ che non ci si
vede.” Mi
squadrò da capo a piedi. “Non avevi niente di meglio da metterti?” lo
sguardo
era leggermente schifato da mi abbigliamento.
Indossavo la maglietta viola e dei pantaloncini
col pizzo e
le solite scarpe da ginnastica. Ok forse non mi sono proprio impegnata,
ma
sinceramente è esagerato mettersi un vestito!
Lei indossava un vestitino rosa chiaro con le
balze e un
nastro sotto il seno.
A-do-ra-bi-le! Bleah!
Impegnarsi per chi?
Non ci vogliono neppure qui gli altri
campeggiatori!
E lo so per certo.
Lo sento.
“No e non mi pare necessario, almeno oggi che
siamo in
‘vacanza’” imitai delle virgolette su vacanza.
Sbuffò esasperata, come se non sapesse che farsene
di me.
E io sbuffai di rimando facendole il verso.
Tony si mise a ridere.
“E’ brava però!” disse alla gemella beccandosi un
pugno sul
braccio, mentre batteva il cinque con me.
“Smettila Tony!”
“Ragazzi, per piacere.” Disse Elenia e Hope si
calmò di
colpo.
Hope adorava Elenia. Era il suo massimo. Calma,
dignitosa e
elegante sempre e comunque.
“Tra l’altro forse era meglio se vi nascondevate
meglio per
origliare questo pomeriggio.”
“Era un buon posto, se Luc non ci avesse beccati!”
“Si, non è stato bello!”
Rey Zhang e suo fratello Kai si sedettero accanto
a Hope.
Gli Zhang presero posto poco più in là.
Frank Zhang faceva paura: grande, grosso e dallo
sguardo
deciso. Certo perfetto per spaventare, se non fosse che aveva un alto
del
carattere molto gentile.
Non avrebbe fatto male ad una mosca se non fosse
stato
necessario.
Hazel invece era l’immagine della mamma. Dal
fisico morbido,
un bel sorriso e un lampo d’intelligenza negli occhi dorati.
Non rappresentava tutto ciò che ci si aspetta
dalla figlia
di Plutone, direi.
I loro figli erano il maggiore Rey –che fa parte
della
nostra combriccola ‘quattordicenni-troppo-piccoli-e-sfigati’- e il
dodicenne
Kai –sta sempre con Tori Jackson-.
Rey era altissimo, dalla pelle mulatta e buono
come il
padre.
Si sedette tutto imbarazzato vicino a Hope, cosa
che la fece
leggermente arrossire –ok, era leggermente, me è pur sempre arrossita-.
Lui e Kai avevano poco in comune a parte la pelle
mulatta e
l’altezza.
Rey aveva gli occhi a mandorla dorati e i capelli
nerissimi
e crespi che portava sempre corti, mentre Kai gli occhi grandi e neri e
i
capelli lisci color toast come la madre.
Tony ed io ci scambiammo uno sguardo d’intesa per
la
scenetta tra Hope e Rey, dopo li avremmo torturati fino allo sfinimento.
In quel momento arrivarono anche i Jackson con
Annabeth e
Percy che presero posto accanto a mio padre e Reyna e poco più in là
Luc –che
salutò Elenia e ignorò il resto di noi-, An –che pareva assorta in
altri
pensieri- e Tori la più piccola che ci salutò con la manina.
Gli occhioni grigi erano gentili e allegri e i
capelli neri
mossi legati in due codini bassi.
Stavamo per iniziare finalmente.
Chirone e Lupa si stavano preparando a parlare
davanti al
fuoco che veniva considerato sacro.
Poi un vento improvviso lo spense.
Cosa?
Portai la mano a Katoptris –Jason me lo lasciava
tenere-.
Sentii la voce di Percy urlare per sovrastare il
casino che
facevano gli alti “State tutti calmi!”
Le oche smisero un po’ di schiamazzare.
Sentii Elenia irrigidirsi al mio fianco.
Percy era in piedi accanto alle braci spente. “Va
tutto
bene, state..”
La sua voce era scesa di tono, come quando spegni
la radio
lentamente.
Mi accorsi che non c’erano luci da nessuna parte e
la notte
era senza luna.
Eppure doveva essere luna piena?!
Annabeth si alzò e raggiunse Percy che era
immobile da un
po’.
“Percy..?”
Con scatto fulmineo Percy strinse le mani attorno
la gola di
Annabeth e iniziò a stringere.
Tutto parve immobile.
Scattai in piedi. “La ucciderà! Fermatelo!”
Chirone avanzò a fermarli e riuscì a trattenere
Percy.
‘Voltati!’
Non so di chi fosse la voce che sentii, ma feci
come mi era
stato detto e per poco non rischiai di morire.
Jason, mio padre, aveva impugnato Ivlivs *, la sua
spada
d’oro e aveva tentato di colpirmi.
Aveva tentato di uccidermi.
Mio padre.
Ero sconvolta!
Reyna i frappose in fretta tra noi prima che il
secondo
fendente mi colpisse.
“Merry. Ora scappa!” mi disse mentre tentava di
bloccare
Jason.
Mi mossi in fretta e presi la mano di Elenia per
allontanarci, solo allora mi accorsi: non solo Percy Jackson e Jason
Grace
erano impazziti, pure Hazel Lesquez stava cercando di colpire suo
marito e i
suoi figli.
Il terreno sotto i nostri piedi prese a tremare,
il cielo a
riempirsi di fulmini e di vento e il mare si stava ingrossando molto
rapidamente.
“La profezia si
realizza. La profezia si realizza. Oh dei, perché?”
Cos’era che diceva?
Ah si, i più grandi eroi finiranno preda della
loro follia.
Ora era ovvio, non i semidei normali, ma i loro
eroi erano
preda di una maledizione in cui cercavano di uccidere le persone che
amavano di
più.
Era mostruoso!
Percy era ancora trattenuto da Chirone e Hazel se
la vedeva
brutta contro suo marito.
Molto semidei erano scappati.
Ma io rivolsi il mio sguardo a mio padre.
I suoi occhi erano totalmente neri.
Reyna non poteva combattere per sempre e io dovevo
dimostrare che non aveva cresciuto una ragazzina indifesa.
Scattai in avanti e schivai sia il colpo che aveva
fatto
cadere Reyna e mi fermai di fronte a mio padre.
Avevo le lacrime agli occhi.
“Mi dispiace papà.”
Ingaggiammo un breve combattimento, ma sapevo che
per quanto
lui fosse forte, io avevo un vantaggio: conoscevo il suo tallo
d’Achille.
Così schivai il colpo e mi mossi alle sue spalle.
‘Non colpirlo a morte, fagli solo perdere i sensi.’
Lo colpii quindi con il manico di Katoptris ala
collo, sul
punto in cui ha tatuata la corona e lui cadde a terra.
Ma prima di farlo aveva pronunciato una frase che
mi lasciò
ferma immobile anche mentre Leo Valdez usava delle manette speciali per
bloccare mio padre.
“Non volevo ucciderti Piper”
Cosa?
No, no aveva senso. Jason amava Piper con tutto sé
stesso.
Non poteva averla uccisa, giusto? Giusto?
Sentii una mano sulla mia spalla. “Stai bene?”
Lo sguardo scuro di Reyna mi scrutava in cerca di
ferite.
Annuì meccanicamente.
“Sei stata sconsiderata, osserva meglio il tuo
avversario.”
Mi disse seria. “Ma sono felice tu stia bene e ti ringrazio.” Mi
abbracciò.
Mi misi a piangere, mentre Reyna mi accarezzava i
capelli.
“E con questo siamo a due, ora dobbiamo fermare
solo Percy!”
Hazel era a terra con accanto la sua famiglia.
“E cosa aspetti Valdez? Va’ a fermarlo!”
Rimasi lì e non osservai come fermarono Percy
Jackson, ma
sapevo ce l’avevano fatta.
Lupa si avvicinò a noi. “E’ una disgrazia. La
profezia si è
avverata e ora non potrete più restare vicino a Jason finché non
sapremo
cos’è.”
“Perché?” lasciai le braccia di Reyna e sfidai con
lo
sguardo Lupa.
“Gli eroi più forti
nel dolore cadranno,
l’amore nessuno
salverà,
la vecchia maledizione
dei figli avranno,
e il sangue
degli affetti non vivrà.
Come credi finirà con una maledizione così?”
“Esiste un modo.”
Elenia comparve accanto a noi.
“Lo troveremo.”
Lupa sbuffò. “Se vi piace crederlo. I figli dei
tre pezzi
grossi caduti così in basso da venir risucchiati dalla loro follia.”
Un’illuminazione folle mi passò per la testa.
“Lupa aspetta!”
“Cosa?”
“Zia Thalia! E’ con le cacciatrici si, ma è pur
sempre la
sorella di papà!”
Annuì. “Chiamerò subito per controllare che stiano
tutti
bene?”
Ci fu un po’ di trambusto poi e io non ricordo
molto –
scoprii poi essere passate diverse ore- a parte quando mi ritrovai in
infermeria con Hope, tra il mio letto e quello di An –che fissava il
vuoto-,
che piangeva.
“E’..E’ stato orribile!” singhiozzava.
Pensa un po’ a viverlo in prima persona, Hope
avrei voluto
dirle, ma non ne avevo la forza e
osservai le altre persone nella stanza.
Accanto a me c’erano An, Luc e Tori che sembravano
non
capire che fosse successo e dall’altro lato gli Zhang che non sapevano
come
impedirsi di correre da Hazel per vedere come stava.
Reyna entrò nella stanza seguita da Elenia e Moira
Dare.
“Allora ho trovato quello che mi hai chiesto
Annabeth.”
Annabeth era seduta di fronte a noi con aria
stremata, ma
sollevò lo sguardo con vana speranza. Accanto a lei si avvicinò Frank e
Leo con
Calipso.
Ignorarono noi bellamente.
“Cosa dice?”
“Non sono i primi eroi a cui capita. Ercole
impazzì e
sterminò tutta la famiglia e poi dovette compiere le dodici imprese per
redimersi.”
“Pff, pensano che non abbiamo fatta abbastanza,
dannazione!
Il Tartaro ho attraversato, dei, il Tartaro!”
“Ma noi possiamo impedirlo.” Elenia fece un passo
verso di
lei. “Non hanno compiuto la profezia: voi siete vivi! Il che ci dà un
po’ di
vantaggio su chi ha lanciato la maledizione.”
“Se no?” disse Annabeth sprezzante. “Non potremo
più
rivederli o loro cercheranno sempre di ucciderci?”
Elenia parve a disagio, ma annuì.
Annabeth si lasciò andare in una risata cattiva
che si
concluse in un bel pianto, mentre Frank e Leo la misero le mani selle
spalle
per confortarla.
Mia madre avrebbe saputo cosa fare.
Però lei è stata uccisa da mio padre. Che la
follia l’avesse
già preso anni fa?
Moira scostò Elenia e si piazzò davanti ad
Annabeth. “Ora
basta piangere, figlia di Atena. Tu, Frank Zhang e Leo Valdez resterete
qui ad
occuparvi della ricerca sui libri.”
Annabeth sollevò lo sguardo confusa.
“Elenia ed io dobbiamo partire.”
“Cosa?”
“Si, andremo noi a parlare con gli dei.”
“Io non sono..”
“Figlia di divinità? Lo so! Ma sai pure tu che
deve esser
così, no?”
Elenia annuì.
“Partiremo con il satiro Andrew Yellowfield,
Killian Scott,
figlio di Ecate e” si voltò verso noi “.. e tu, Nico Luke Jackson.”
Luc parve sbiancare.
Lo sguardo che si scambiavano sapeva di
conversazione
silenziosa, che terminò in pochi minuti.
“Accetto.”
Annabeth trattenne il fiato.
“Mamma va fatto.”
Moira le sorrise dolcemente. “Per ora andremo solo
a New
York e torneremo qui.”
Annabeth parve capire. “Si, mi fido di te.”
Reyna avanzò verso noi. “Tornate ai dormitori se
non avete
ferite, noi dobbiamo ancora parlare. Buona notte.”
La porta si chiuse dietro di noi.
Eravamo sconvolti.
Elenia e Luc si incamminarono con Tori e Kai.
Noi altri cinque restammo lì al freddo. Il sole
stava
sorgendo ormai.
Sapevo cosa sarebbe successo ora: ci avrebbero
rispediti a
Campo Giove senza notizie o altro con Reyna, mentre papà sarebbe stato
il più
lontano possibile da me.
Sospirai.
“Anche voi avete una missione.”
Sobbalzammo tutti e ci rivolgemmo a Moira Dare.
“Cosa?”
“Si, pure voi dovete partire.”
“Dove?” An aveva spezzato i mutismo. I suoi occhi
erano come
il mare quando il sole batte i primi raggi sulla superficie.
“Lo sai, Bianca. Nel luogo dove il tempo non
esiste.” Le
sorrise mesta. “Devi trovare quel ragazzo dai capelli neri e loro
dovranno venire
con te.”
Ok, qui mi manca un pezzo.
Un oracolo ci sta dicendo che dobbiamo partire per
un posta
che non si sa dov’è per trovare uno sconosciuto che ci aiuterà.
Mhm ottimo!
E poi Bianca?
Ma che cazz.. ehm, cavolo?
“Lui vi aiuterà.”
“Ok, ma come ci sguanciamo dallo sguardo di falco
di Reyna?”
“Buona domanda Tony Valdez, ma credo esista una
sola persona
possa farlo.”
“Questo aiuta!” sbuffò.
“Non so altro neppure io, ma lui vi serve!”
‘Ha ragione, Meredith. Dovete trovarlo. Lui
salverà Jason Grace.’
Ancora quella voce.
“Ma non ha molto senso?”
“Non so altro, spiacente, Rey Zhang. Dovete
cercare la
risposta nelle vostre storie. Non so altro”
“E così faremo!” tutti si voltarono verso me.
“Dai ragazzi! Dobbiamo aiutare e dimostrare che
non serve
essere semidei per essere forti. Senza offesa Moira!”
“Nessuna offesa. Andate a riposare. Nel pomeriggio
partirete
e dovrete conoscere la vostra meta.”
Una storia del passato eh?
“Buona fortuna eroi.” E ci lasciò lì.
“Mi pare ci abbiano scaricato tutto il lavoro o
sbaglio?”
“Hope!”
“Ma è così!”
“Credo.. Credo si riferisca alle storie dei nostri
genitori.” Disse Rey timidamente. “Sono le nostre storie, infondo.”
“Giusto! Mitico amico! Dai un cinque allo zio Tony”
“Fermi un po’ ragazzi!” dissi “Direi che ora non
si fa
nulla. Quindi andiamo a dormire e dopo decideremo il da farsi.”
“Concordo con Merry. Cammina Tony.”
Mentre andavamo a raggiungere il dormitorio,
sentii il cuore
gonfio di speranza.
La speranza è l’ultima morire, no?
Avrei salvato papà.
Ma una vocina dentro di me mi ricordò: Certo la
speranza è
l’ultima a morire, perché tu muori prima.
* so che Ivlivs è
stata distrutta un po’ di libri fa, ma
fingiamo che sia poi stata ricostruita.
Ok, e qui
finalmente ho postato.
Abbiamo scoperto
che la maledizione è simile a quella di
Ercole e che non possono permettere loro di eliminare le loro famiglie.
In più sappiamo
che Merry è orfana di madre e Jason si è
sposato /convive (devo decidere) con Reyna e sua figlia Elenia (che no,
non è
figlia di Jason!).
Oh e il gruppo si
dividerà e dovranno partire tutti per una
allegra (non troppo!) avventura.
Cosa ne pensate?
Vi ho scioccato
abbastanza?
O troppo
prevedibile?
Ultima cosa grazie
a tutti i lettori e commentatori!
Vi adoro!
Alla prossima
settimana.
Ley
Ecco qui
alcuni personaggi che ho trovato come me li
immagino io:
An Jackson – non lo so ma ci sta
Luc Jackson – Alex Pettyfer
Merry Grace – Cara De Le Vigne
Hope Valdez – Holland Roden
Tony Valdez – Dylan o’Brien
Rey Zhang – Alfred Enoch
Moira Emerald Dare – Annasophie Robb
Elenia Luna Ramirez Arelllano – Phoebe Tonkin