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Autore: gutsandglitter    13/11/2013    3 recensioni
Dopo una spiacevole diagnosi, Mycroft insiste per rompere con Greg, mentre Greg insiste nel volersi prendere cura di Mycroft. TRADUZIONE dell'omonima fiction di gutsandglitter.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Watson , Lestrade , Mycroft Holmes , Sherlock Holmes
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8

Greg si svegliò diverse ore dopo mentre Mycroft si muoveva contro di lui. Gli ci vollero diversi istanti per orientarsi prima che gli eventi del giorno prima fluttuassero nella sua mente. Non riuscì a trattenersi dal far nascere un ampio sorriso, seppellendo il viso nei capelli ramati di Mycroft che andavano diradandosi.

“Buongiorno raggio di sole,” biascicò prima di stampare un bacio sullo scalpo pallido.

"Mi spiace di averti svegliato,"  disse Mycroft dolcemente, tirandosi su in modo da poterlo guardare negli occhi. Greg vide la smorfia di dolore quando il peso dell’uomo si spostò sui suoi gomiti. “Sembra solo che io necessiti di qualche antidolorifico."

"Oh certo," disse l’Ispettore, all’improvviso completamente sveglio. "Di cosa hai bisogno? Lo prendo io."

"No, no. sto bene," Mycroft replicò con un gesto della mano, spostando le gambe fuori dal letto ed alzandosi in piedi un po’ vacillante. Traballò appena e Greg gli prese la mano.

"Ehi ehi, fai piano," tubò Greg, alzandosi in piedi e mettendo un braccio intorno alla vita del suo amante. Vide la frustrazione dietro gli occhi di Mycroft, il dolore dell’uomo che, abituato a controllare ogni cosa, stava ora lottando per mantenere il controllo sul suo stesso corpo. Sentì un tremore correre lungo il corpo del politico e lo attirò più vicino.

Insieme, fecero lentamente la strada verso il bagno dove Mycroft aprì tremante l’armadietto delle medicine e recuperò i flaconi di cui aveva bisogno. Greg gli versò un bicchiere d’acqua mentre lui armeggiava con il tappo a prova di bambino con mani tremanti. Con un sospiro, riuscì finalmente ad aprirlo, dopodiché inghiottì rapidamente due delle pillole verdastre. Rimise il tappo e ripose il flacone nell’armadietto, chiudendo l’anta con lo specchio. Sobbalzò quando vide il suo riflesso e, esitante, allungò una mano pallida per toccare il vetro.

Il cuore di Greg sprofondò mentre Mycroft esaminava il suo corpo devastato dalla malattia. Guardò mentre quegli occhi grigio-blu studiavano le guance scavate, la pelle giallastra ed i capelli a chiazze. Le spalle di Mycroft si afflosciarono.

"Oh," sussurrò.

"Ehi," disse Greg, affermando le spalle fragile e ruotando il corpo magro verso di sé. “Cosa succeed?”

Una lacrima scivolò lungo la guancia di Mycroft. "Io sto morendo Gregory."

"Col cazzo che stai morendo," ringhiò l’Ispettore. "Maledizione Mycroft, sei l’uomo più testardo che io conosca. Ricordi quella volta che hai fatto piangere Kim Jong Il? E’ la morte quella che si trova con una bella gatta da pelare, proverei quasi pena per la triste mietitrice se sono stesse cercando di portare via il fottuto amore della mia vita. Non te ne andrai da me così facilmente. Sconfiggerai questa cosa Mycroft, mi capisci?"

Mycroft chiuse gli occhi ed annuì, mentre altre lacrime gli scorrevano lungo le guance.

Greg premette un bacio sulla sua fronte. "Ti amo. E ti trovo ancora devastantemente affascinante come il giorno che ti conosciuto."

Mycroft si chino in avanti e premette il volto nell’incavo del collo di Greg. L’uomo avvolse le braccia intorno a lui, permettendogli di raggomitolarsi nel suo abbraccio. Mycroft era così abituato a prendersi cura degli altri: era ora che lasciasse che qualcun altro si prendesse cura di lui.
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"I tumori sembrano stare rimpicciolendosi," disse il dottore, esaminando la cartella davanti a lui. "Ma temiamo  che il cancro resista alla chemioterapia a questo punto, perciò ritengo che la nostra migliore linea di azione sia iniziare la radioterapia il prima possibile."

Mycroft annuì in silenzio.

Greg spostò lo sguardo dal dottore a Mycroft. “Beh, è una buona cosa, vero? Che si stia riducendo?"

Il medico sospirò. “Esito ad utilizzare la parola ‘buono’ a questo punto signor Lestrade, c’è sempre un discreto ammasso di cellule tumorali. Per adesso sembra che abbiamo fermato la crescita e che le abbiamo rimpicciolite un po’, ma il signor Holmes non è ancora dove speravamo che sarebbe stato a questo punto del trattamento."

Greg annuì, facendo scivolare la sua mano per intrecciare le dita con quelle di Mycroft. L’altro strinse le dita callose del detective con gratitudine. Mentre il dottore continuava a parlare, Greg disegnava piccoli cerchi sul polso di Mycroft cercando di calmarlo, senza più ascoltare. Rimase completamente perso nei suoi pensieri finché il dottore non si alzò in piedi.

"Vi lascio soli per un po’ in modo che possiate discutere."

Non appena la porta si chiuse dietro di lui, Mycroft rilasciò un sospiro pesante.

"Allora, adesso vuoi lasciarmi? Non mi arrabbierei," disse a bassa voce.

"Frena, cosa vuoi dire? Ha detto che si sta riducendo," replicò Greg lentamente.

Mycroft gli rivolse uno sguardo esasperato. "Ma stavi almeno ascoltando? Mi ha anche detto che sarebbe meglio se mettessi in ordine i miei affari!"

"My, devono dirlo," gli disse Greg rassicurante.

Mycroft sospirò di nuovo e cominciò a ritirare la mano. Greg la strattonò indietro.

"Mycroft, dannazione, non so quante volte te lo dovrò dire! Io ti amo e rimarrò al tuo fianco per tutto il tempo che ti ci vorrà a sconfiggere questa cosa, perché tu la sconfiggerai!” In quel momento era sul punto di gridare. “E sarò qui anche dopo, fino al giorno della mia morte.” Fece una pausa. “Perché sarò io ad andarmene per primo, me lo devi promettere,” disse con voce roca, mentre le lacrime gli riempivano gli occhi color caramello.  “Perché non poso vivere senza di te My, io non… posso e basta.”

Si lasciò andare, mentre I singhiozzi gli scuotevano il corpo. Serrò le palpebre e chinò la testa, troppo sconvolto per badare a come doveva apparire. Le dita di Mycroft scivolarono via dalle sue ed entrambe le mani eleganti si posarono sul viso di Greg, tenendolo. L’Ispettore aprì e vide che l’altro uomo si era inginocchiato di fronte a lui, anche lui con le iridi piene di lacrime.

Mycroft cercò di ridere piano, ma riuscì ad emettere soltanto un singhiozzo strozzato. “Te lo prometto.” Sussurrò.

Greg non riusciva a parlare, si limitò ad annuire rapidamente ed a mordersi forte il labbro.

Rimasero così per quelle che avrebbero potuto essere ore o meramente minuti prima che il silenzio finalmente si spezzasse.

Greg si schiarì appena la voce. "Sposami."

Mycroft sbatté le palpebre. "Domando scusa?"

Greg tolse entrambe le mani di Mycroft dal suo viso e le tenne nelle sue, baciandole prima di ripetere. “Sposami."

La mascella dell’altro uomo ricadde appena.

Greg continuò. "Voglio che tu sappia che non c’è ragione al mondo per cui io ti lascerei, in salute e in malattia e tutto il resto e non riesco a pensare ad un modo migliore di-"

"Sì," Mycroft rispose rapidamente.

Greg alzò le sopracciglia. "Ehm, bene," disse poco convinto. Ridacchiò piano. "Anche se penso che la convenzione dica che io dovrei essere quello in ginocchio adesso.”

Mycroft sorrise. "Gregory, siamo mai stati quello che la gente potrebbe definire “convenzionali”?"

"Dio, spero di no," replicò Greg, portandosi Mycroft in grembo affinché si potessero scambiare un bacio tenero.

Si sposarono tre ore più tardi. L’avrebbero fatto anche prima, ma i dottori di Mycroft avevano insistito per attaccargli un ago per l’endovena in modo da prepararlo alla radio terapia, cosa che si dimostrò essere una tremenda seccatura.

Fu una piccolissima cerimonia nella cappella dell’ospedale, solo Greg, Mycroft, un celebrante e Anthea come testimone. La donna aveva davvero pensato a tutto, era in qualche modo riuscita a procurare i documenti e le fascette dorate con un unico messaggio.

Mentre Mycroft pronunciava le sue promesse, la mano sinistra che teneva il palo dell’endovena e la destra intrecciata a quella di Greg, non riuscì a fare a meno di sentirsi beatamente felice. Aveva ovviamente saputo che avrebbe sposato l’Ispettore dal primo momento in cui i loro occhi si erano incontrati, ma non avrebbe potuto sognare un momento più perfetto. Si era divertito ad immaginare la cerimonia a Westminster Abbey (qualcosa che un uomo nella sua posizione avrebbe potuto fare facilmente), il ricevimento a Holmes Manor, una luna di miele nel Sud della Francia, ma niente di ciò poteva essere comparato alla consapevolezza che ogni parola delle loro promesse era vera. Gregory Irving Lestrade c’era stato per lui in salute ed in malattia, nonostante le proteste di Mycroft, ed avrebbe continuato ad esserci qualsiasi cosa fosse successa. Di questo, Mycroft era sicuro.

N/A Bene, ecco a voi l’ultimo capitolo di questa (a mio parere) meravigliosa fanfiction. Un ringraziamento in particolare va a Dakota Auree, che ha seguito questa storia commentandola e spingendomi a continuare la traduzione.
Ringrazio anche tutti coloro che hanno inserito la storia tra i preferiti.

A chi l’ha solo letta, spero che vi sia piaciuta quanto è piaciuta a me la prima volta che l’ho letta. Spero di avervela fatta apprezzare con la mia modesta traduzione.
Saluti a tutti

Bebbe5

  
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