Ci divertivamo, insieme.
Ricordo i baci rubati, le carezze, gli abbracci, gli scherzi, le litigate e tutti i “ti amo”.
Facevamo invidia al mondo, cazzo. Non ci importava di niente e di nessuno, eravamo folli, e dannatamente giovani e ingenui.
Successe tutto in un giorno, o meglio, una sera. Era Natale.
[...]
-La vuoi fare una pazzia?- mi propose.
-Qualunque cosa, mi fido di te- gli strappai un sorriso di quelli che piacevano a me, uno di quei sorrisi che ti fanno innamorare subito, ogni volta.
Estrasse dalla tasca una busta di plastica trasparente, contenente della polvere bianca.
-E’ quello che sto pensando?-
-Sì, è coca- affermò come se fosse la cosa più normale del mondo.