Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Modeerf    13/11/2013    3 recensioni
Ci divertivamo, insieme.
Ricordo i baci rubati, le carezze, gli abbracci, gli scherzi, le litigate e tutti i “ti amo”.
Facevamo invidia al mondo, cazzo. Non ci importava di niente e di nessuno, eravamo folli, e dannatamente giovani e ingenui.
Successe tutto in un giorno, o meglio, una sera. Era Natale.
[...]
-La vuoi fare una pazzia?- mi propose.
-Qualunque cosa, mi fido di te- gli strappai un sorriso di quelli che piacevano a me, uno di quei sorrisi che ti fanno innamorare subito, ogni volta.
Estrasse dalla tasca una busta di plastica trasparente, contenente della polvere bianca.
-E’ quello che sto pensando?-
-Sì, è coca- affermò come se fosse la cosa più normale del mondo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Stay

Mi piaceva il Natale, era una delle mie feste preferite, era bello.
Era bello perché c’erano i regali, era bello perché c’erano le luci, i negozi, la cioccolata, il cenone, l’albero, le coccole sotto le coperte e i baci sotto il vischio.
Era bello perché c’era lui.
Lui chi? Quella meraviglia di un ragazzo, con il suo ciuffo rosso, le sue lentiggini, e quell’ oceano verde negli occhi, e l’oceano non è verde, ma almeno per me, lo è sempre stato.
Daniel, si chiamava così, lui con quel suo appetito infinito, infinito come l’amore che provavo per lui e per la sua risata, quella sì che mi faceva impazzire.
Mi ricordo la prima volta che lo vidi, al parco, mi colpì subito, era così bello che sarei rimasta ore a guardarlo.
Mi chiese se avevo una sigaretta, ma le avevo finite. Quanto era bella la sua voce, me la ricordo perfettamente.
Lo rividi la settimana dopo, sempre nello stesso posto.
Mi chiese di nuovo se avevo una sigaretta, e io gli porsi il mio adorato pacchetto.
Ne prese una ringraziandomi e si sedette accanto a me. Rimanemmo lì a parlare per un’ora, forse due.
La settimana dopo era ancora lì, mi porse una sigaretta, e disse che in cambio voleva il mio numero. Quando se ne andò mi sorrise. Dio, quanto amavo quel sorriso.
Ricordo che ogni giorno aspettavo i suoi messaggi, passavamo ore al telefono, era tutto così perfetto. Ci godevamo la vita, eravamo liberi, ce ne sbattevamo di tutto e di tutti, eravamo solo noi.
Ci divertivamo, insieme.
Ricordo i baci rubati, le carezze, gli abbracci, gli scherzi, le litigate e tutti i “ti amo”.
Facevamo invidia al mondo, cazzo. Non ci importava di niente e di nessuno, eravamo folli, e dannatamente giovani e ingenui.
Successe tutto in un giorno, o meglio, una sera. Era Natale.
Quella sera ci sarebbe stata una festa che prometteva bene in un locale lì vicino, ci avevo impiegato circa 2 ore per prepararmi, ma alla fine ero parecchio soddisfatta.
I miei capelli rossi ricadevano sulla mia schiena, perfettamente lisci.
I miei occhi azzurri erano contornati dal mio immancabile eyeliner nero, ai piedi avevo i miei amati anfibi neri, e avevo scelto di indossare i miei pantaloncini corti di jeans e una camicia smanicata, tanto saremmo stati all’interno.
Nella borsa avevo le mie sigarette e una manciata di accendini.
Daniel passò a prendermi in macchina poco tempo dopo, mi disse che ero bellissima, ed io, per la prima volta nella mia vita, credetti di esserlo veramente.
Il viaggio fu abbastanza silenzioso, ci sarebbe stato tempo per parlare, mi accontentavo di osservare i suoi lineamenti perfetti, mi piaceva da morire il suo naso, era leggermente piegato all’insù, lo faceva sembrare ancora più dolce.
Il luogo della festa era meraviglioso, si trovava su una collina, dalla quale si vedevano le luci di tutta la città, e l’esterno del locale era interamente illuminato da piccoli faretti sparsi ovunque mentre Daniel andava a prendere due bottiglie di corona, io decisi di sedermi a un tavolino, accesi una sigaretta e osservai il panorama per un po’.
-Sono fortunato ad avere te- affermò porgendomi una bottiglia di birra.
Era arrivato alle mie spalle, e non me n’ero accorta. Sorrisi.
Presi una sorsata del liquido amarognolo e dorato e aspirai dalla mia Marlboro.
-Promettimi che non te ne andrai mai, sarei persa senza di te-
Alzò i suoi occhi verdi e mi guardò, il mio cuore iniziò a fare i capricci, sembrava che volesse scappare, uscire dal mio petto da quanto batteva forte.
-Io ti amo, non me ne potrei mai andare-
Il frastuono della città incorniciava le sue parole, rendendo il tutto ancora più magico.
Spensi il mozzicone e appoggiai la birra, mi alzai e circondai il suo collo con le mie braccia, mentre con la mano accarezzavo la sua guancia, era perfetto, dannatamente perfetto per me.
-Ti amo- confermai, prima di annullare la distanza che si era creata tra le nostre labbra.
Non riuscii mai ad abituarmi ai suoi baci, mi sorprendevano ogni volta, mi scaldavano il cuore e mi rubavano un pezzo di anima.
-La vuoi fare una pazzia?- mi propose.
-Qualunque cosa, mi fido di te- gli strappai un sorriso di quelli che piacevano a me, uno di quei sorrisi che ti fanno innamorare subito, ogni volta.
Estrasse dalla tasca una busta di plastica trasparente, contenente della polvere bianca.
-E’ quello che sto pensando?-
-Sì, è coca- affermò come se fosse la cosa più normale del mondo.
Ne rovesciò una piccola parte sul tavolo, ci armeggiò un po’, e la tirò dal naso, tappandosi l’altra narice, quel naso che mi piaceva tanto. Lo osservai rapita e incerta, ma mi fidai.
Mi fidai quando mi disse di provare, e io, dannatamente impacciata, ripetei le sue stesse azioni.
Iniziai a stare bene, a sentire la testa molto più leggera e ad avere la vista molto più offuscata.
Del resto della serata non ricordo molto, ma avevamo ballato, avevamo bevuto e ci eravamo divertiti come non avevamo mai fatto.
Quando tornammo in macchina continuavamo a ridere, probabilmente eravamo un po’ brilli, un po’ tanto, ma eravamo giovani e giustificabili.
Mi allungai per dargli un bacio a fior di labbra, amavo le sue labbra, erano morbide, e sapevano di miele. Non sapevo che quel bacio sarebbe stato l’ultimo.
Un furgone non fece in tempo a frenare mentre gli passavamo davanti, e andò a schiantarsi contro l’auto, nella fiancata destra, quella di Daniel. Vidi solo una luce accecante, e poi il buio.
Mi risvegliai quattro settimane più tardi, in ospedale, ero stata in coma.
Di lui però non c’era traccia, e chiesi informazioni.
Quello che scoprii mi avrebbe distrutta.
Lui non c’era più. Il colpo era stato fatale, era morto subito. Non c’era stato nulla da fare.
Rimasi lì, a fissare un punto inesistente davanti a me, e mi lasciai cadere sulle ginocchia.
Le braccia erano immobili, e lo sguardo fisso, non sentivo più nessun rumore, mentre le lacrime non smettevano di scorrere sulle mie guance.
-No- riuscii a dire, appena sussurrando. Non riuscivo neanche più a parlare.
-Non può essere morto, lui doveva rimanere con me per sempre-
Sentirmi ammettere la verità mi fece ancora più male, era come se insieme a lui, fossi morta anche io, la mia anima non c’era più, se l’era presa lui, insieme al mio cuore.
 

Parecchi anni dopo

-Nonna, nonna, andiamo dai-
Mi alzai dalla panchina, la stessa dove avevo conosciuto lui, Daniel.
Sorrisi, ricordando quei momenti, faceva male, e non poco. Lo amavo davvero.
Presi per mano i miei due nipotini, biondi con gli occhi azzurri, proprio come il loro nonno, sono due gemellini, un maschio e una femmina, ma questa, è un’altra storia.



*Yeeep*

Ok, ci ho messo tipo cinque ore per scrivere questa os, e mi fa schifo.
La pubblico solo per zoe, amami piccola stronzetta  HAHAHA
Seriamente, amo voi che leggete, e apprezzerei anche solo una piccola recensione, sarebbe importantissima per me, davvero.
Ringrazio Daniel, che mi ha ispirato la storia, (comunque lui è ancora vivo eh HAHAHA) solo che non mi caga, tristezza :c HAHAHA ringrazio anche Lana, che con Young and Beautiful mi ha aiutato nella stesura, grazie amora mia. lol
Spero di tornare a scrivere presto, vi amo tutti eh <3
#Ele
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Modeerf