28- Il potere di Heidi
Quando i Signori iniziarono a congratularsi con me ed Alec per il lavoro svolto e per il fatto che non dovevano più preoccuparsi che a causa dell'umana stessimo trascurando i nostri doveri, comparvero Demetri ed Heidi. Vedemmo Heidi irrigidirsi ed andarsene di tutto punto senza proferire una parola ma probabilmente ruppe qualcosa. Infatti sentimmo un gran boato non appena fu fuori dalla sala.«Spero abbiate una spiegazione per la vostra interruzione Demetri.» disse Caius osservandoci.
«Ecco... Mio Signore... E' una questione alquanto lunga... E non credo di essere la persona adatta per spiegarla. Col vostro permesso, vorrei congedarmi.» disse Demetri e quando gli fu concesso dopo aver ringraziato, corse via.«Ebbene?
Esigiamo delle risposte.» disse Aro avvicinandosi a me ed Alec che
continuavamo a rimanere inchinati al loro cospetto e con la testa
china.
La
reazione di Heidi mi aveva fatto tremare. Era furiosa ed avevo
veramente paura per Demetri. Sperai che non gli succedesse nulla.
Quella maledetta si sarebbe potuta vendicare con lui o con Denny.
Guardai
Alec nel panico a quel pensiero. Quando Aro ci domandò spiegazioni
strinsi la mano ad Alec ancora di più in cerca di rassicurazione.
Poi mi staccai da lui e mi portai più vicino ad Aro.
«Signore,
mi permetta di farle vedere i miei pensieri e quelli delle persone
coinvolte. Giusto per avere un quadro completo della situazione.»
mormorai sperando che accettasse e capisse la nostra fedeltà,
punendo magari Heidi per il suo atteggiamento ingiustificato e
pericoloso.
Aro
mi guardò dapprima perplesso ma poi accettò la mia mano.
Compresecos'era successo e la gravità delle conseguenze che potevano
avvenire, ma avevo capito che doveva consultarsi al meglio coi suoi
fratelli.
Punire
Heidi significava anche dover trovare qualcun altro che portasse il
cibo a palazzo.
Guardai Aro e gli altri Signori uscire dalla stanza visibilmente preoccupata.
«Speriamo riescano a mettersi d'accordo presto. In effetti la loro non è una scelta facile. Lei è molto brava ad attirare gli umani qui. Io non so se sarei capace di farlo come lei e sinceramente preferirei evitare, visti i suoi metodi.» sospirai.
«Metodi a cui tu non devi nemmeno pensare se non vuoi farmi infuriare. Non vorrei essere costretto a bloccarti e rinchiuderti in camera. Già hai dato abbastanza spettacolo giorni fa con Demetri.» dichiarò Alec.«Oh
mamma, Demetri!!! Andiamo Alec, dobbiamo vedere come sta!» sbottai
inizando a tirarlo per un braccio.
Sentimmo
Heidi che stava distruggendo la sua camera e Demetri che pacatamente
gli diceva che non aveva senso fare così.
Entrammo come una furia in biblioteca dove si trovava Denny.
«Scusaci ma abbiamo un problema. Demetri è seriamente nei guai con Heidi.» esordii ed iniziando a raccontarle tutto ciò che era successo nella Sala conferenze.
«Lei diciamo che gli sta dando l'assalto. Gli ha detto chiaramente che se la rifiuta non si fiderà più di lui e che si vendicherà anche di lui, insieme a noi. Crederà di essere stata imbrogliata. In questo momento lei sta utilizzando il suo potere su di lui e non sappiamo proprio come agire.» ammisi guardando Denny sconsolata.Guardai Denny uscire dalla stanza, preoccupata per lei. Che intenzioni aveva? Lo avrei scoperto sicuramente presto e la cosa mi terrorizzava.
Pov. Demetri.
Rimasi impassibile alla reazione di Heidi ed alla domanda di Caius, ma anche se non mostravo alcuna espressione in realtà iniziavo ad essere alquanto preoccupato. Non sapevo cosa avrebbe potuto fare vista la sua collera, né sapevo se sospettasse di me o meno.«Ecco... Mio Signore... E' una questione alquanto lunga... E non credo di essere la persona adatta per spiegarla.» dissi mantenendo la testa china ed iniziando a guardarmi attorno.
«Col vostro permesso, vorrei congedarmi.» continuai alzando lo sguardo attendendo un cenno di Caius o Aro ed entrambi mi lasciarono andare, subito.
«Grazie
miei Signori.» dissi alzandomi e correndo fuori dalla stanza.
Speravo
che Chris fosse riuscita a spiegare ai Signori l'accaduto e che tutto
procedesse per il meglio mentre andavo da Heidi che si trovava nella
sua stanza. Stava ribaltando tutta la stanza sottosopra come una
furia e speravo clamorosamente che non sospettasse di me.
«Non credo che reagendo a tale modo otterrai qualcosa.» dissi facendola arrestare all'istante e fissarmi alquanto arrabbiata.
«Cosa vuoi dire? Come osi cercare di prendermi in giro? Credi che sia stupida? Sono certa che tu li abbia aiutati. Il tuo maldestro tentativo di sedurmi e poi respingermi facendomi credere che sia solo per paura che potessero scoprire tutto ed arrivare prima, ora non mi convince!» strillò infuriata.
«Hai
solo un modo per dimostrarmi che mi sbaglio. Fare con me quello che
abbiamo interrotto prima. Solo così potrò credere che sei sincero.»
sibilò
avvicinandosi
a me
con
passo felino e puntando i suoi occhi sui miei.
Rimasi
pietrificato non appena me lo chiese, non me la sentivo realmente di
fare una cosa simile.
«Heidi...
Perché pensi che non dovrei essere sincero? Non è che perché sono
arrivati prima devo per forza essere in rapporti con loro.» dissi
mantenendo comunque la calma, senza farmi fuoriuscire la rabbia e il
disgusto nel dover provarle la mia sincerità corteggiandola, se non
andando ben oltre.
Non
sapevo esattamente cosa fare, speravo che accettasse le mie parole
come prova, ma sapevo che non le bastavano. Voleva di più, molto di
più. Il solo pensiero che se mi fossi rifiutato, Heidi avrebbe
potuto perdere le staffe e se la sarebbe potuta prendere con Denny
iniziò a tormentarmi.
«Io
te l'ho detto. A me interessa quell'umana, che il motivo non te l'ho
detto è perché ritengo che siano esclusivamente affari miei. E poi
mi pare di essere stata con te tante altre volte senza che ti
dispiacesse o non ti fidassi.» le dissi avvicinandomi a lei e
prendendole il viso tra le mani. Mi sentivo muovere privo di
coscienza, tutto stava accadendo solo per evitare che finissero nei
guai gli altri, perché preferivo finire nei guai da solo? E poi non
era chissà quale guaio, ero stato con lei altre volte quindi non era
chissà quale oscenità, eppure in quel momento pareva tutto tranne
che divertente ed eccitante.
Mi
scostò le mani dal suo viso e mi accarezzò il volto.
«Però non intendo rinunciare ad il nostro momento di passione.» continuò sorridendomi seducente usando così il suo potere su di me.
«Demetri
quando avremo finito stai certo che dimenticherai quell'inutile
umana.» disse sbattendomi al muro ed iniziando a baciarmi con
passione.
Rimasi
come ipnotizzato non riuscendo ad evitare di ricambiare quel bacio.
Nonostante una parte di me cercasse di ribellarsi qualcosa continuava
a tenermi incatenato lì, a lasciarsi persuadere da lei.
«Io...» non appena tentai di parlare incominciò a passarmi una mano dentro la camicia abbottonata, lasciando che le sue unghie percorressero tutto il mio addome. Sapevo di star cedendo e mancava poco, ero certo che ora però fosse il suo potere ad agire altrimenti sarei stato capace di fermarmi.
«Io posso darti tutto. Inutile che opponi resistenza. Sai quanto mi vuoi in realtà.» mi sussurrò all'orecchio, levandomi la camicia e buttandomi sul letto per saltarmi addosso e ribaciarmi.
«E'
sempre stato entusiasmante per entrambi.» disse sorridendomi.
Iniziai
a sentire come una gran voglia di baciarla ovunque e di spogliarla il
prima possibile, ero nella sua trappola. Era inutile porre altra
resistenza ma improvvisamente sentii la porta aprirsi con prepotenza.
Improvvisamente
avvertii un forte odore di sangue e quando mi voltai, vidi Denny con
un dito rosso, impregnato del suo stesso sangue. Sentii le parole di
Heidi ed iniziai ad irritarmi ancora di più non appena la vidi
avvicinarsi sempre di più a Denny, terrorizzandola. Preso dalla
collera mi alzai velocemente e la presi per il collo.
«Solitamente a delle donne non faccio del male. Ma a te? A te ci vorrebbe molto di più.» dissi in un sibilo per poi sbatterla contro il muro e riprenderla per il collo per guardarla fissa negli occhi.
«Usare il tuo potere su di me è un conto. Provare a divorartela è un altro. E sai una cosa? Non mi è mai piaciuto essere solo un passatempo. Quei tempi sono finiti. Alec è libero di stare con chi vuole e tu sei solamente una sgualdrina tenuta dai Signori solo perché sei capace di portare il cibo in casa!» dissi ringhiandole e sbattendola per terra per poi andarmene verso Denny ancora immobile a fissarci.
«E
tu? Vuoi diventare il pasto di tutti?!» dissi cercando di stare il
più arrabbiato possibile, ma quel suo odore non faceva che
impregnarmi le narici.
Nel
vederla intenta a non farmi più sentire quel forte odore di sangue
non potei che tirare un sospiro, in fondo era stato un modo come un
altro per distogliermi dal potere di Heidi.
«Vai in bagno... E' lì in fondo.» dissi sospirando mentre le indicavo dove fosse il bagno e seguendola con gli occhi mentre correva nella direzione indicata. Quella ragazza mi avrebbe fatto impazzire prima o poi.
Pov. Denny
Iniziai ad annoiarmi stando in camera, così me ne uscii ed andai in giro per i corridoi quando incontrai Demetri ed Heidi avviarsi verso il salone. Cosa dovevano fare? Nel vederli così vicini mi iniziò a procurarmi una sensazione strana ed iniziai a seguirli per curiosità poi decisi di tornare nella mia camera. Non potevo far nulla in quel momento e forse non aveva nemmeno senso farlo.Mi trovavo seduta a leggere un libro in biblioteca quando vidi arrivare di corsa Chris con dietro di sé Alec.
«Qualcosa
non va?» domandandai alzando gli occhi dal libro.
Leggere
era l'unico modo che avevo per distrarmi dai pensieri e sensazioni
negative che avevo.
Non comprendevo come potesse darmi fastidio il sapere che Heidi stesse usando il suo potere contro Demetri e specialmente che stesse, probabilmente, accadendo qualcosa di alquanto ripugnante. Mi alzai immediatamente dalla sedia facendola così cadere a terra.
«Io
un'idea ce l'ho. Non so quanto possa piacere ma ho solo due
alternative.» dissi iniziando a camminare in direzione della mia
camera seguita da Chris e Alec.
«Fortuna tengo sempre qualcosa di utile in camera.» Entrai velocemente chiudendoli fuori e ritornai subito da loro, iniziando ad avviarmi verso la stanza di Heidi.
«Che sia contatto mentale il suo potere o che sia visivo non ne ho idea, ma farò cessare il tutto.» dissi sempre più irritata mentre feci cenno di attendere poco più indietro rispetto alla curva del corridoio che portava alla porta di Heidi.«HEIDI!
VUOI QUALCOSA CON CUI DIVERTITI SERIAMENTE?!» gridai aprendo la
porta di prepotenza.
La
scena che vidi non poté che mandarmi ancora più in bestia, Heidi
aveva l'intera maglia strappata mentre la gonna era leggermente
alzata, Demetri sopra di lei senza maglia e coi pantaloni sbottonati.
«Insignificante dici?» dissi ridendo ed entrando definitivamente dentro la stanza con un ghigno ed estraendo il coltello che ero andata a prendere di nascosto da tutti.
«Vuoi vedere come si interrompe il tutto per magia?» dissi ricambiandole il sorriso maligno e tagliandomi un dito quanto bastava perché uscisse un po' di sangue. Non appena iniziò a colare il sangue dal dito vidi Demetri girarsi verso di me fissandomi come affamato. Non ero certa che fosse libero dalla sua seduzione, ma almeno era fermo a fissarmi invece che continuare col baciarla e quant'altro.«Come
vedi non è servito a molto il tuo gesto. Solo a renderci tutti
affamati.» disse ridendo divertita ed avviandosi verso di me per
mordermi, mostrando i canini con fare minaccioso.
Rimasi
immobile dalla paura a fissare l'intera scena, non avevo pensato alle
possibili conseguenze ma solo che avrebbe potuto far cessare tutto.
Non appena vidi che Demetri sembrava troppo attratto da tale odore mi
infilai il dito in bocca senza esitazione e controllai il coltello
sperando di non averlo impregnato di sangue e di fatti fu così.
Corsi
verso il bagno come chiestomi da Demetri, sapevo di aver corso un
grosso rischio ma per lo meno avevo ottenuto il risultato che volevo
ed ero contenta di questo. Speravo solo che fosse finito tutto lì,
ma purtroppo ero consapevole che non avremmo avuto questa fortuna.
Heidi non se la sarebbe fatta passare, avrebbe cercato di vendicarsi
di certo ma noi avremmo fatto di tutto per fare in modo che fallisse.