Renkinjutsushi
no Nikko
Capitolo1 - Atelier Elric
Monaco di Baviera, 1925.
Il quartiere borghese si trovava in una zona molto trafficata poichè era la sede
di molti negozi e di un museo molto rinomato. Per le strade semiaffollate, la
gente si salutava con cortesia sorridendo e a volte si fermava a scambiare
quattro chiacchiere con un conoscente incontrato per caso. Gli edifici non
avevano colori molto accesi ma quel grigiore dato dagli intonaci e dai mattoni
in pietra, era sempre arricchito da qualche elemento vivace o tocco cromatico in
più: ai balconi delle case, infatti, si potevano notare grandi quantità di
fiori, forse per compensare la mancanza di vivacità nei colori. I piccoli negozi
che si trovavano lì erano per la maggior parte di artigianato e di sartoria,in
minor quantità di alimentari e di ristorazione (questi ultimi erano concentrati
in un altro quartiere). Si respirava un'aria pulita, nonostante il via vai di
macchine e i vapori emessi dalle locomotive della stazione adiacente.
In uno dei tanti negozietti di artigianato, un ragazzo sui 19 anni stava
lavorando accuratamente su un piccolo oggetto meccanico. Di tanto in tanto si
scostava i ciuffi biondi che gli ricadevano davanti agli occhi color miele. Si
fermò un attimo per rifarsi la coda ormai sfatta e per asciugarsi il sudore
dalla fronte,poi riprese a riparare l'oggetto: un piccolo carillon che non aveva
intenzione di emettere alcun suono. In quel momento, dal retrobottega, entrò un
altro ragazzo, più alto di lui, i capelli biondi più scuri di quelli suoi e gli
occhi cerulei molto grandi.
"Fratellone, hai bisogno di una mano?" si avvicinò all'altro.
"No, grazie Al, ho quasi finito qui...tra pochi minuti potremo tornarcene a
casa!"
Come aveva detto, finì di aggiustare il piccolo carillon, dal quale uscì di
nuovo una dolcissima musica.Il ragazzo a fianco guardò meravigliato l' opera
perfetta dell'altro e sorrise a quel soave suono emesso da
quell'apparecchio,carico d'orgoglio e d'ammirazione.
"Perfetto!" lo posò su uno scaffale e si tolse il grembiule da lavoro,
indossando la giacca "Ok, andiamo!" e detto questo i due ragazzi chiusero il
negozio.
Nonostante fosse piccolo e molto disordinato,quella bottega era molto conosciuta
a Monaco.La gente la chiamava "Atelier Elric" perchè all'interno di essa,i due
proprietari creavano delle vere e proprie opere d'arti meccaniche,utili alle
persone e belle da vedere.Il guadagno non era altissimo ma dava molte,moltissime
soddisfazioni.
Il ragazzo spostò il cartellino con su scritto "affnen" in "abgeschlossen" e si
preparò a chiudere il negozio a chiave.
"Hai finito?"chiese sbuffando rivolto al minore,mentre dava un'occhiata
all'interno della bottega.
"Ci...Ci....sono quasi!"balbettò il ragazzino prendendo in braccio una pila di
libri oscillanti "ci sono quas......AAAAAAAAAAARGH!"
Il piccolo Alphonse crollò a terra spargendo quella decina di libri che stava
portando.In risposta,il maggiore si schiaffò una mano sul volto e brontolò
sommessamente,dopodichè entrò e diede una mano al fratellino pasticcione.
"Ma perchè ti porti sempre tutta questa roba dappresso quando vieni al lavoro?"
"Perchè non voglio rimanere indietro con le lezioni!"
Scappò una risata ingenua "Tu non sei indietro!Semmai sei avanti!"
Raccolti tutti i libri,i due fratelli Elric uscirono dal negozio e chiusero a
chiave,quindi si diressero sul retro a prendere la loro preziosissima auto: una
Dodger Brother di terza mano.Per loro era la cosa più preziosa,dopo il loro
appartamento e il loro negozio.
Edward era più basso di suo fratello, nonostante avesse un anno in più di lui,
ma vantava di una determinazione ed un coraggio straordinari. Lavorava per
pagare gli studi di suo fratello e per mantenere entrambi e l'appartamento che
avevano comprato lì a Monaco. Anche questo, come il negozio, si trovava nel
quartiere borghese, ma non ostentava ricchezza come le altre case intorno..era
davvero molto semplice, e rispecchiava la semplicità dei due ragazzi.
Alphonse, 18 anni,nonostante la precoce età,era entrato alla facoltà di
fisica,trovandosi così al primo anno di università; per ricambiare degli sforzi
che faceva il fratello per mantenergli i corsi, quando non aveva lezioni o
esami,gli dava una mano come assistente nel negozio. Era un ragazzo molto
ingenuo, non ancora cresciuto del tutto, ma anche lui come il fratello possedeva
un coraggio e una forza d'animo mai visti...anche se era chiaramente il più
sensibile dei due...e forse "apparentemente" più maturo.
"Che si mangia oggi?" domandò curioso Alphonse mentre si liberava dei libri sul
sedile posteriore.
"Non lo so,dimmelo tu,oggi tocca a te!" rispose sfrontatamente Edward sedendosi
alla guida e cercando le chiavi nel tascone del giubotto.
"Che cosa?!Di nuovo?!"
"Ti sei dimenticato il favore che ti ho fatto per la ricerca?"
"Ma fratellone!Mi hai solo messo una graffetta!"
"Ehm ehrm.......e ti sembra poco?!?!"
Il fratellino rise divertito "Non ti va di cucinare eh? Pigrone!"
"Ti prometto che mi saprò far perdonare!" esclamò lui cercando ora più
nervosamente nella sua giacca "Ma dove diamine sono finite?"
"Cerchi queste?" il ragazzo più giovane mostrò le chiavi prese tranquillamente
dalla sua tasca e sorrise sagacemente al maggiore.
"Tu...!!! Ma....dove l'hai imparato questo trucchetto?!?!"
"Hai detto che ti farai perdonare....perciò...."
"Scordatelo....tu non guiderai!"
"Ma percheeeè?Fratellone,sono grande! Ho 18 anni! Posso guidarla!"
"Per la cronaca non hai ancora 18 anni e...no! Non puoi guidarla! E' la nostra
unica macchina Al! Distruggerla non ci aiuterà!"
Alphonse emise un mugolio contrariato "e chi l'ha detto che l'avrei distrutta?
ç.ç"
Edward gli sorrise scomponendogli i capelli con una mano "Vedrai che arriverà
anche il tuo momento...Al!"
Saliti in auto,cominciarono a percorrere la strada di casa,che non era molto
distante da lì,ma si doveva necessariamente fare un giro largo che andava fuori
città per via di una manifestazione politica.
"Aaaw...accidenti,ancora non si sono decisi a riaprire la strada?" si lamentò
Edward battendo i polpastrelli sul volante "Ai politici sembra che la benzina ce
la regalino non trovi?"
"Beh..." proferì schiarendosi la voce Aplphonse per poi sorridere "...ogni tanto
in negozio ci danno qualche campione omaggio e..."
"Sta' zitto,zitto zitto...se non mi concentro bene rischio di perdermi!Non mi
sono ancora abituato a prendere questa ridicola strada!"
"Fratellone...ma mi hai chiesto un parere tu..." concluse con un rassegnato
sospiro.
Usciti fuori dalla città e giunti in campagna,si notarono in cielo delle fitte
nubi grigie che ben presto scaricano della leggera pioggierella apparentemente
innocua,ma abbastanza fastidiosa per lo sterrato di periferia che diventava
quasi impraticabile con tutte quelle pozze e quella fanghiglia.
"Grandioso!" sbuffò l'Elric più grande "Non solo sono costretto,non per volere
mio,a fare questa orrenda strada nonostante io abiti in città...ma adesso si
mette pure a piovere! E tu che volevi guidare!"
"Guarda che saprei gestire anche la pioggia!" ribattè lui con convinzione.
"Limitati piuttosto a studiare e trovarti un lavoro migliore...dai tuoi voti non
dovresti avere problemi!"
"Fratellone,ma perchè non ti iscrivi anche tu in facoltà?"
Seguì una brusca sterzata.
"COSA?! Mi sono sbattuto tanto in tutta la mia stradannata vita a studiare
alchimia fino alla nausea!Adesso non voglio sentir parlare più di studio per i
prossimi 40 o 50 anni! Soprattutto se si tratta di chimica...o fisica...o quello
che è! Gwah! Che odio! Che odio! Che odio!Mi scoppia la testa al solo pensarci!"
"Fratellone O_O guarda avanti!"
Fortunatamente,Ed riesce a riposizionare la macchina sulla strada con una decisa
virata.
"E tu piantala di farmi venire gli infarti >_>"
"Uff....EHI FRATELLONE, GUARDA!!"
Ed per poco non sbandò di nuovo.
"Porc...ma io che cavolo ti avevo detto?! SMETTILA!"
"Ehm scusa....però guarda! sembra esserci stato un incidente!"
"Cosa?! Oh, no!"
Il ragazzo cominciò a rallentare assottigliando gli occhi e serrando i
denti,mentre il fratello minore portò le mani al petto visibilmente ansioso.
"Chissà se stanno tutti bene..." sussurrò preoccupato.
"No, io mi riferivo al fatto che rimarremo bloccati qui per un bel pezzo =__=
torneremo a casa domani mattina!" rispose l'altro senza fare una piega.
"Ma fratellone! che egoista che sei!"
"Portami rispetto, Al...>_>"
"Ehi, sembrano esserci dei feriti...vado a controllare!" e detto questo scese
dalla macchina e corse in direzione dell'incidente.
"Al, dannazione, ma mi stavi ascoltando? Torna qui!!" sfumò tutto in un lungo
sospiro ".....Oh, accidenti...è tutto inutile...." e scese anche lui seguendo il
fratello.
Si avvicinarono entrambi alla cerchia di gente che si era formata lì attorno:
nel mezzo, un camioncino con rimorchio, si era scontrato contro una vecchia
carrozza. Il conducente di quest'ultima era morto nello shianto, il pilota della
macchina era grave e in attesa dell'aiuto medico che gli serviva.Gli spettatori
attorno lo stavano caricando in auto per portarlo in ospedale,lasciando
incustodito il luogo dell'incidente,dove non sembravano esserci altre persone
coinvolte, tranne....
"Ehi Al...vedi anche tu qualcosa sotto la carrozza?"
"Hm?" il più giovane dei due Elric aguzzò la vista. "sembrerebbe esserci
qualcuno....andiamo a controllare?"
Il maggiore annuì, ed entrambi si fecero strada correndo tra la gente per
raggiungere la carrozza ribaltata. Arrivati qui, si chinarono, e videro nel buio
il volto di una giovane, terrorizzata,coperta da un panno bagnato dalla pioggia
e rannicchiata vicino ad una delle ruote nella quale aveva una caviglia
incastrata .Non era gravemente ferita,anzi,non sembrava essere nemmeno coinvolta
nell'incidente.Appariva estranea da tutto...spaesata...irrequieta. Alphonse le
parlò con cautela e gentilezza:
"Tranquilla, non vogliamo farti del male...vogliamo solo sapere se stai
bene...riesci a muoverti?"
La ragazza annuì debolmente, ancora spaventata, incapace di aprir bocca.
"Bene" disse Ed "Coraggio, Al, aiutami a smontare l'asse di quest'affare!"
I due ragazzi si misero da un lato della carrozza e cominciarono a spingere le
leve degli assi con tutte le loro forze, finchè non aprirono un passaggio
abbastanza largo per liberare la gamba della ragazza.
"Forza!" le disse Edward con tono sbrigativo "Esci da lì sotto o crollerà tutto
quanto!Il legno è marcio dalla pioggia!!"
La giovane non se lo fece ripetere due volte.Tirò fuori la gamba da sotto la
carrozza, ma subito dopo si precipitò goffamente in mezzo ai cespugli con
l'intenzione di scappare, e qui cadde, colpa delle ferite che le impedivano di
camminare bene.Rimase lì nascosta, sperando che nessuno l'avrebbe seguita.
Ma nello stesso momento in cui aveva visto la ragazza correre via, Edward aveva
lasciato cadere a terra la carrozza, e aveva preso ad inseguire la giovane per
accertarsi che stesse bene,seguito poco dopo da Al. I due si avvicinarono
cautamente ai cespugli e qui la intravidero....
Era una ragazza straniera,aveva la carnagione scura, olivastra tendente al
dorato;occhi scuri come la notte così come i capelli, ma questi ultimi avevano
dei riflessi rosso fuoco.Era alta e snella, ma i due ragazzi poterono
intravedere un lieve accenno di muscolatura sulle braccia e sulle gambe, quasi
che si allenasse in qualcosa.Era vestita di stracci, probabilmente ridotta così
a causa dell'incidente,della pioggia,o di qualche altro evento misterioso.Stava
rannicchiata con le ginocchia strette al petto, come se avesse avuto paura di
loro...del luogo...del tempo...di tutto.
Cautamente, i due ragazzi le si avvicinarono ancora "Ehi tranquilla...qui
nessuno vuole farti del male" cercò di rassicurarla Edward un po' impacciato,non
era da lui rassicurare qualcuno quando aveva sempre bisogno di tranquillizzare
se stesso per ogni cosa.
Ma la ragazza iniziò ad indietreggiare, tremando.
"Fratellone, cosa facciamo? non possiamo lasciarla qui..." domandò il minore un
po' turbato dallo stato d'animo di quella persona.Il fratello annuì e si rivolse
nuovamente alla ragazza:
"Ehi tu, senti,hai bisogno di cure...e sicuramente di un riparo...e poi sembri
affamata....se vieni con noi ti prepareremo una bella cena...questo qui è un
ottimo cuoco" indicò il fratello minore che scattò sulle ginocchia.
"Ehh?E come al solito devo sgobbare io vero?"
"Al, ricordati il favore..."
"Ma se era solo una cretinata!"
"Non mi interessa! Io sono il maggiore e tu mi devi obbedire! E poi...stasera
avremo un'ospite...giusto? ^_^"
Dopo un lungo sguardo,il minore si lasciò convincere.Non era difficile
convincerlo su qualsiasi cosa.
"Si...ehi tranquilla!" Al porse la mano alla ragazza "Noi siamo persone per
bene,non avere paura...ti daremo qualcosa di caldo da mangiare e un posto per
dormire ^__^"
"Chi ha parlato di dormire?!" sbraitò Edward.
"Fratellone, smettila di essere egoista!Questa persona ha bisogno di aiuto e
noi....aiutiamo sempre la gente!Vero?"
"Uff..." sbuffò simpaticamente.
La ragazza rise lievemente ai piccoli litigi dei due, e lentamente prese la mano
di Al, alzandosi nonostante non riuscisse a fermare il suo tremolio.Non appena
si resse sulle gambe,la giovane scivolò di nuovo giù in preda al dolore che le
provocava quella contusione alla caviglia ma,speditamente,Edward riuscì a
prenderla in braccio appena in tempo.
"E'...è grave?" domandò preoccupato il minore facendo tremare la voce.
"No,è solo svenuta!" rispose rassicurante l'altro "Abbiamo il kit medico in
casa?" "Certo!"
Alphonse fece strada fino all'auto dove Edward stese la ragazza sul sedile
posteriore.Nel frattempo la gente stava sgomberando la strada dai rottami e
presto sarebbe stata nuovamente praticabile.
"Ecco cosa comportano le deviazioni!" borbottò il maggiore mettendo in moto
l'auto e indicando la ragazza svenuta sul retro.
"Ma fratellone!" lo ammonì il minore "Starà solo per una notte!"
"Lo hai detto,una soltanto! Non per essere egoista ma siamo già alle strette con
gli alimenti solo tra noi due...figurati una terza persona!Dovrei lavorare il
triplo!"
Alphonse lo guardò con viso triste "E' per via della mia università.....vero?"
In risposta sua,Edward gli scompigliò nuovamente i capelli e sorrise "Non
pensarci nemmeno eh?Ci tengo a darti una buona istruzione!"
"Grazie fratellone..." rispose con tono docile e pacato.
L'auto partì libera dall'ingorgo e diretta finalmente a destinazione con il
solito vociferio a bordo:
"Accidenti e si dovranno lavare tre piatti stavolta!"
"Fratellone °w° basta!"
...to be continued
Aly: Scusate il ritardo per la pubblicazione di questo capitolo!Ma internet ha fatto capricci ultimamente! Quello che posso dirvi è che questa nuova ragazza porterà in mezzo ai due un gran bel cumulo di mistero,speranze e sogni che sembravano ormai svaniti!
Cla: Quello che posso dirvi è che vorrei essere al posto di quella ragazza!
Aly: >___>
Cla: Ammazza collega,certo che hai un linguaggio molto colto! n me l'aspettavo da te *scappa*
Aly: Vieni quaaaa! *la segue*
Cla: Ok,in questo capitolo c'è una new entry,cosa succederà? Il resto alla prossima puntata! *I lettori la linciano*
Aly: Nuooo,volevo picchiarla io!!!
Risposte ai commenti:
Per RedRobin: tante per i tuoi consigli,spero che il seguito ti piaccia e ti intrighi ^_* (n.d.Aly)
Per Koga e Ayame chan: E XD aspetta di leggere il seguito e scoprirai tutto il resto!Anch'io in teoria sarei per la coppia Ed-Winry,però preferisco tenermi Ed per me V_v ! (n.d.Cla)
La solita ingorda >_> Cmq seguendo la storia noterai quanto c'entri Winry nonostante sia in un altro mondo XD (n.d. Aly)