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Autore: Alyah    25/04/2008    3 recensioni
La storia è ambientata un anno dopo dalla fine del film "Il conquistatore di Shambala" -- Edward e Alphonse conducono una frivola vita a Monaco,tra lavoro e università finchè un giorno,l'arrivo di una persona cambierà totalmente la loro vita e,come un raggio di sole,darà loro la possibilità di credere che c'è ancora un modo per tornare a casa.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Altro personaggio, Edward Elric
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Renkinjutsushi no Nikko

Capitolo1 - Atelier Elric

Monaco di Baviera, 1925.
Il quartiere borghese si trovava in una zona molto trafficata poichè era la sede di molti negozi e di un museo molto rinomato. Per le strade semiaffollate, la gente si salutava con cortesia sorridendo e a volte si fermava a scambiare quattro chiacchiere con un conoscente incontrato per caso. Gli edifici non avevano colori molto accesi ma quel grigiore dato dagli intonaci e dai mattoni in pietra, era sempre arricchito da qualche elemento vivace o tocco cromatico in più: ai balconi delle case, infatti, si potevano notare grandi quantità di fiori, forse per compensare la mancanza di vivacità nei colori. I piccoli negozi che si trovavano lì erano per la maggior parte di artigianato e di sartoria,in minor quantità di alimentari e di ristorazione (questi ultimi erano concentrati in un altro quartiere). Si respirava un'aria pulita, nonostante il via vai di macchine e i vapori emessi dalle locomotive della stazione adiacente.
In uno dei tanti negozietti di artigianato, un ragazzo sui 19 anni stava lavorando accuratamente su un piccolo oggetto meccanico. Di tanto in tanto si scostava i ciuffi biondi che gli ricadevano davanti agli occhi color miele. Si fermò un attimo per rifarsi la coda ormai sfatta e per asciugarsi il sudore dalla fronte,poi riprese a riparare l'oggetto: un piccolo carillon che non aveva intenzione di emettere alcun suono. In quel momento, dal retrobottega, entrò un altro ragazzo, più alto di lui, i capelli biondi più scuri di quelli suoi e gli occhi cerulei molto grandi.

"Fratellone, hai bisogno di una mano?" si avvicinò all'altro.
"No, grazie Al, ho quasi finito qui...tra pochi minuti potremo tornarcene a casa!"

Come aveva detto, finì di aggiustare il piccolo carillon, dal quale uscì di nuovo una dolcissima musica.Il ragazzo a fianco guardò meravigliato l' opera perfetta dell'altro e sorrise a quel soave suono emesso da quell'apparecchio,carico d'orgoglio e d'ammirazione.

"Perfetto!" lo posò su uno scaffale e si tolse il grembiule da lavoro, indossando la giacca "Ok, andiamo!" e detto questo i due ragazzi chiusero il negozio.

Nonostante fosse piccolo e molto disordinato,quella bottega era molto conosciuta a Monaco.La gente la chiamava "Atelier Elric" perchè all'interno di essa,i due proprietari creavano delle vere e proprie opere d'arti meccaniche,utili alle persone e belle da vedere.Il guadagno non era altissimo ma dava molte,moltissime soddisfazioni.
Il ragazzo spostò il cartellino con su scritto "affnen" in "abgeschlossen" e si preparò a chiudere il negozio a chiave.

"Hai finito?"chiese sbuffando rivolto al minore,mentre dava un'occhiata all'interno della bottega.
"Ci...Ci....sono quasi!"balbettò il ragazzino prendendo in braccio una pila di libri oscillanti "ci sono quas......AAAAAAAAAAARGH!"

Il piccolo Alphonse crollò a terra spargendo quella decina di libri che stava portando.In risposta,il maggiore si schiaffò una mano sul volto e brontolò sommessamente,dopodichè entrò e diede una mano al fratellino pasticcione.

"Ma perchè ti porti sempre tutta questa roba dappresso quando vieni al lavoro?"
"Perchè non voglio rimanere indietro con le lezioni!"
Scappò una risata ingenua "Tu non sei indietro!Semmai sei avanti!"

Raccolti tutti i libri,i due fratelli Elric uscirono dal negozio e chiusero a chiave,quindi si diressero sul retro a prendere la loro preziosissima auto: una Dodger Brother di terza mano.Per loro era la cosa più preziosa,dopo il loro appartamento e il loro negozio.
Edward era più basso di suo fratello, nonostante avesse un anno in più di lui, ma vantava di una determinazione ed un coraggio straordinari. Lavorava per pagare gli studi di suo fratello e per mantenere entrambi e l'appartamento che avevano comprato lì a Monaco. Anche questo, come il negozio, si trovava nel quartiere borghese, ma non ostentava ricchezza come le altre case intorno..era davvero molto semplice, e rispecchiava la semplicità dei due ragazzi.
Alphonse, 18 anni,nonostante la precoce età,era entrato alla facoltà di fisica,trovandosi così al primo anno di università; per ricambiare degli sforzi che faceva il fratello per mantenergli i corsi, quando non aveva lezioni o esami,gli dava una mano come assistente nel negozio. Era un ragazzo molto ingenuo, non ancora cresciuto del tutto, ma anche lui come il fratello possedeva un coraggio e una forza d'animo mai visti...anche se era chiaramente il più sensibile dei due...e forse "apparentemente" più maturo.

"Che si mangia oggi?" domandò curioso Alphonse mentre si liberava dei libri sul sedile posteriore.
"Non lo so,dimmelo tu,oggi tocca a te!" rispose sfrontatamente Edward sedendosi alla guida e cercando le chiavi nel tascone del giubotto.
"Che cosa?!Di nuovo?!"
"Ti sei dimenticato il favore che ti ho fatto per la ricerca?"
"Ma fratellone!Mi hai solo messo una graffetta!"
"Ehm ehrm.......e ti sembra poco?!?!"
Il fratellino rise divertito "Non ti va di cucinare eh? Pigrone!"
"Ti prometto che mi saprò far perdonare!" esclamò lui cercando ora più nervosamente nella sua giacca "Ma dove diamine sono finite?"
"Cerchi queste?" il ragazzo più giovane mostrò le chiavi prese tranquillamente dalla sua tasca e sorrise sagacemente al maggiore.
"Tu...!!! Ma....dove l'hai imparato questo trucchetto?!?!"
"Hai detto che ti farai perdonare....perciò...."
"Scordatelo....tu non guiderai!"
"Ma percheeeè?Fratellone,sono grande! Ho 18 anni! Posso guidarla!"
"Per la cronaca non hai ancora 18 anni e...no! Non puoi guidarla! E' la nostra unica macchina Al! Distruggerla non ci aiuterà!"
Alphonse emise un mugolio contrariato "e chi l'ha detto che l'avrei distrutta? ç.ç"
Edward gli sorrise scomponendogli i capelli con una mano "Vedrai che arriverà anche il tuo momento...Al!"

Saliti in auto,cominciarono a percorrere la strada di casa,che non era molto distante da lì,ma si doveva necessariamente fare un giro largo che andava fuori città per via di una manifestazione politica.
"Aaaw...accidenti,ancora non si sono decisi a riaprire la strada?" si lamentò Edward battendo i polpastrelli sul volante "Ai politici sembra che la benzina ce la regalino non trovi?"
"Beh..." proferì schiarendosi la voce Aplphonse per poi sorridere "...ogni tanto in negozio ci danno qualche campione omaggio e..."
"Sta' zitto,zitto zitto...se non mi concentro bene rischio di perdermi!Non mi sono ancora abituato a prendere questa ridicola strada!"
"Fratellone...ma mi hai chiesto un parere tu..." concluse con un rassegnato sospiro.

Usciti fuori dalla città e giunti in campagna,si notarono in cielo delle fitte nubi grigie che ben presto scaricano della leggera pioggierella apparentemente innocua,ma abbastanza fastidiosa per lo sterrato di periferia che diventava quasi impraticabile con tutte quelle pozze e quella fanghiglia.
"Grandioso!" sbuffò l'Elric più grande "Non solo sono costretto,non per volere mio,a fare questa orrenda strada nonostante io abiti in città...ma adesso si mette pure a piovere! E tu che volevi guidare!"
"Guarda che saprei gestire anche la pioggia!" ribattè lui con convinzione.
"Limitati piuttosto a studiare e trovarti un lavoro migliore...dai tuoi voti non dovresti avere problemi!"
"Fratellone,ma perchè non ti iscrivi anche tu in facoltà?"
Seguì una brusca sterzata.
"COSA?! Mi sono sbattuto tanto in tutta la mia stradannata vita a studiare alchimia fino alla nausea!Adesso non voglio sentir parlare più di studio per i prossimi 40 o 50 anni! Soprattutto se si tratta di chimica...o fisica...o quello che è! Gwah! Che odio! Che odio! Che odio!Mi scoppia la testa al solo pensarci!"
"Fratellone O_O guarda avanti!"

Fortunatamente,Ed riesce a riposizionare la macchina sulla strada con una decisa virata.
"E tu piantala di farmi venire gli infarti >_>"
"Uff....EHI FRATELLONE, GUARDA!!"
Ed per poco non sbandò di nuovo.
"Porc...ma io che cavolo ti avevo detto?! SMETTILA!"
"Ehm scusa....però guarda! sembra esserci stato un incidente!"
"Cosa?! Oh, no!"
Il ragazzo cominciò a rallentare assottigliando gli occhi e serrando i denti,mentre il fratello minore portò le mani al petto visibilmente ansioso.
"Chissà se stanno tutti bene..." sussurrò preoccupato.
"No, io mi riferivo al fatto che rimarremo bloccati qui per un bel pezzo =__= torneremo a casa domani mattina!" rispose l'altro senza fare una piega.
"Ma fratellone! che egoista che sei!"
"Portami rispetto, Al...>_>"
"Ehi, sembrano esserci dei feriti...vado a controllare!" e detto questo scese dalla macchina e corse in direzione dell'incidente.
"Al, dannazione, ma mi stavi ascoltando? Torna qui!!" sfumò tutto in un lungo sospiro ".....Oh, accidenti...è tutto inutile...." e scese anche lui seguendo il fratello.

Si avvicinarono entrambi alla cerchia di gente che si era formata lì attorno: nel mezzo, un camioncino con rimorchio, si era scontrato contro una vecchia carrozza. Il conducente di quest'ultima era morto nello shianto, il pilota della macchina era grave e in attesa dell'aiuto medico che gli serviva.Gli spettatori attorno lo stavano caricando in auto per portarlo in ospedale,lasciando incustodito il luogo dell'incidente,dove non sembravano esserci altre persone coinvolte, tranne....

"Ehi Al...vedi anche tu qualcosa sotto la carrozza?"
"Hm?" il più giovane dei due Elric aguzzò la vista. "sembrerebbe esserci qualcuno....andiamo a controllare?"

Il maggiore annuì, ed entrambi si fecero strada correndo tra la gente per raggiungere la carrozza ribaltata. Arrivati qui, si chinarono, e videro nel buio il volto di una giovane, terrorizzata,coperta da un panno bagnato dalla pioggia e rannicchiata vicino ad una delle ruote nella quale aveva una caviglia incastrata .Non era gravemente ferita,anzi,non sembrava essere nemmeno coinvolta nell'incidente.Appariva estranea da tutto...spaesata...irrequieta. Alphonse le parlò con cautela e gentilezza:
"Tranquilla, non vogliamo farti del male...vogliamo solo sapere se stai bene...riesci a muoverti?"
La ragazza annuì debolmente, ancora spaventata, incapace di aprir bocca.
"Bene" disse Ed "Coraggio, Al, aiutami a smontare l'asse di quest'affare!"
I due ragazzi si misero da un lato della carrozza e cominciarono a spingere le leve degli assi con tutte le loro forze, finchè non aprirono un passaggio abbastanza largo per liberare la gamba della ragazza.
"Forza!" le disse Edward con tono sbrigativo "Esci da lì sotto o crollerà tutto quanto!Il legno è marcio dalla pioggia!!"

La giovane non se lo fece ripetere due volte.Tirò fuori la gamba da sotto la carrozza, ma subito dopo si precipitò goffamente in mezzo ai cespugli con l'intenzione di scappare, e qui cadde, colpa delle ferite che le impedivano di camminare bene.Rimase lì nascosta, sperando che nessuno l'avrebbe seguita.
Ma nello stesso momento in cui aveva visto la ragazza correre via, Edward aveva lasciato cadere a terra la carrozza, e aveva preso ad inseguire la giovane per accertarsi che stesse bene,seguito poco dopo da Al. I due si avvicinarono cautamente ai cespugli e qui la intravidero....
Era una ragazza straniera,aveva la carnagione scura, olivastra tendente al dorato;occhi scuri come la notte così come i capelli, ma questi ultimi avevano dei riflessi rosso fuoco.Era alta e snella, ma i due ragazzi poterono intravedere un lieve accenno di muscolatura sulle braccia e sulle gambe, quasi che si allenasse in qualcosa.Era vestita di stracci, probabilmente ridotta così a causa dell'incidente,della pioggia,o di qualche altro evento misterioso.Stava rannicchiata con le ginocchia strette al petto, come se avesse avuto paura di loro...del luogo...del tempo...di tutto.
Cautamente, i due ragazzi le si avvicinarono ancora "Ehi tranquilla...qui nessuno vuole farti del male" cercò di rassicurarla Edward un po' impacciato,non era da lui rassicurare qualcuno quando aveva sempre bisogno di tranquillizzare se stesso per ogni cosa.
Ma la ragazza iniziò ad indietreggiare, tremando.

"Fratellone, cosa facciamo? non possiamo lasciarla qui..." domandò il minore un po' turbato dallo stato d'animo di quella persona.Il fratello annuì e si rivolse nuovamente alla ragazza:
"Ehi tu, senti,hai bisogno di cure...e sicuramente di un riparo...e poi sembri affamata....se vieni con noi ti prepareremo una bella cena...questo qui è un ottimo cuoco" indicò il fratello minore che scattò sulle ginocchia.
"Ehh?E come al solito devo sgobbare io vero?"
"Al, ricordati il favore..."
"Ma se era solo una cretinata!"
"Non mi interessa! Io sono il maggiore e tu mi devi obbedire! E poi...stasera avremo un'ospite...giusto? ^_^"
Dopo un lungo sguardo,il minore si lasciò convincere.Non era difficile convincerlo su qualsiasi cosa.
"Si...ehi tranquilla!" Al porse la mano alla ragazza "Noi siamo persone per bene,non avere paura...ti daremo qualcosa di caldo da mangiare e un posto per dormire ^__^"
"Chi ha parlato di dormire?!" sbraitò Edward.
"Fratellone, smettila di essere egoista!Questa persona ha bisogno di aiuto e noi....aiutiamo sempre la gente!Vero?"
"Uff..." sbuffò simpaticamente.
La ragazza rise lievemente ai piccoli litigi dei due, e lentamente prese la mano di Al, alzandosi nonostante non riuscisse a fermare il suo tremolio.Non appena si resse sulle gambe,la giovane scivolò di nuovo giù in preda al dolore che le provocava quella contusione alla caviglia ma,speditamente,Edward riuscì a prenderla in braccio appena in tempo.
"E'...è grave?" domandò preoccupato il minore facendo tremare la voce.
"No,è solo svenuta!" rispose rassicurante l'altro "Abbiamo il kit medico in casa?" "Certo!"

Alphonse fece strada fino all'auto dove Edward stese la ragazza sul sedile posteriore.Nel frattempo la gente stava sgomberando la strada dai rottami e presto sarebbe stata nuovamente praticabile.
"Ecco cosa comportano le deviazioni!" borbottò il maggiore mettendo in moto l'auto e indicando la ragazza svenuta sul retro.
"Ma fratellone!" lo ammonì il minore "Starà solo per una notte!"
"Lo hai detto,una soltanto! Non per essere egoista ma siamo già alle strette con gli alimenti solo tra noi due...figurati una terza persona!Dovrei lavorare il triplo!"
Alphonse lo guardò con viso triste "E' per via della mia università.....vero?"
In risposta sua,Edward gli scompigliò nuovamente i capelli e sorrise "Non pensarci nemmeno eh?Ci tengo a darti una buona istruzione!"
"Grazie fratellone..." rispose con tono docile e pacato.
L'auto partì libera dall'ingorgo e diretta finalmente a destinazione con il solito vociferio a bordo:
"Accidenti e si dovranno lavare tre piatti stavolta!"
"Fratellone °w° basta!"


...to be continued


Aly: Scusate il ritardo per la pubblicazione di questo capitolo!Ma internet ha fatto capricci ultimamente! Quello che posso dirvi è che questa nuova ragazza porterà in mezzo ai due un gran bel cumulo di mistero,speranze e sogni che sembravano ormai svaniti! Cla: Quello che posso dirvi è che vorrei essere al posto di quella ragazza! Aly: >___> Cla: Ammazza collega,certo che hai un linguaggio molto colto! n me l'aspettavo da te *scappa* Aly: Vieni quaaaa! *la segue* Cla: Ok,in questo capitolo c'è una new entry,cosa succederà? Il resto alla prossima puntata! *I lettori la linciano* Aly: Nuooo,volevo picchiarla io!!!

Risposte ai commenti: Per RedRobin: tante per i tuoi consigli,spero che il seguito ti piaccia e ti intrighi ^_* (n.d.Aly) Per Koga e Ayame chan: E XD aspetta di leggere il seguito e scoprirai tutto il resto!Anch'io in teoria sarei per la coppia Ed-Winry,però preferisco tenermi Ed per me V_v ! (n.d.Cla) La solita ingorda >_> Cmq seguendo la storia noterai quanto c'entri Winry nonostante sia in un altro mondo XD (n.d. Aly)

  
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