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Autore: HarrysSwallows    14/11/2013    2 recensioni
Darcey Styles. Il mio cognome vi dice tutto. E se fossi stance di avere intorno persone che mi "amano" solo per chi è mio padre?
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Eyes Blue Sky


Capitolo 2

-Allora? Cosa vuoi?- chiedo davvero scocciata. –Il tuo numero, ragazzina- lo guardo storto. –Pedofilo!- grido. –Zitta! Vuoi che ti senta tutto il locale?- mi tappa la bocca con le mani. –Che vuoi da me?- chiedo rude. –Devi farti perdonare per avermi fatto passare da pedofilo con tutto il locale!- lo guardo spaventata. –Cioè?- domando. –Esci con me..stasera- lo fulmino.-Ho un ragazzo!- esclamo indignata. –non ti ho chiesto di sposarmi! Ti ho chiesto un appuntamento!- esclama ancora. –Mai! Sei più grande di mio padre!- ribatto. –Quanti anni ha?- domanda. –Trentaquattro- sorride malizioso. –Dimmi il tuo indirizzo, ti passo a prendere alle otto- chiede scostandosi i capelli dalla fronte. –No, vediamoci in centro alle otto- sorride ancora. –Come faccio a sapere che non mi darai buca?-  prendo un foglietto di  carta ed una penna. –Questo è il mio numero- glielo porgo. –A stasera ragazzina- sbuffo. Cos’ho appena fatto? Mio padre mi ucciderà. Jawaad mi ucciderà. Ok calma. Non dirglielo. Frastornata finisco il turno e torno a casa. –Sono a casa!- urlo entrando. –è quasi pronto!- chiama mia madre. –Scusa, esco stasera- dico appoggiandomi allo stipite della cucina.- dove vai?- chiede. Mi avvicino. -Giura di non dirlo a papà- le sussurro. -Va bene- mi dice. -Esco con un ragazzo- Tralascio i vent’anni di differenza d’età. -Ah bambina..stai crescendo- sorride e mi carezza la guancia. -Vado a prepararmi- detto questo salgo in camera. Metto dei jeans pesanti, dopotutto fuori si gela, una maglia verde e sopra un maglione rosa, i miei stivaletti neri e mi trucco leggermente, tiro su le ciocche frontali in un codino dietro. Sono pronta e sono le sette e quaranta. -Io vado- dico attraversando il salotto. -Dove vai?- chiede mio padre che è seduto in poltrona a vedere il telegiornale. -Ehm..c’è una festa stasera, al Savana, il locale del padre della mia amica Jenny- mento. -D’accordo, rientra per l’una- si raccomanda. -Certo- dico uscendo, prendendo le chiavi del motorino. Raggiungo il centro e scorgo subito quel ragazzo su una panchina davanti al Tamigi. Sono indecisa se andargli in contro o meno. In oltre devo stare molto attenta a non farmi vedere dai fotografi. Essere la figlia di una delle ex-star più acclamate al mondo ha i suoi vantaggi ma anche i suoi difetti, i paparazzi non ti braccano ma se li incontri per strada è la fine. -Ciao- arrivo davanti a lui. Barbetta di due giorni, maglia a righe a maniche lunghe, pantaloni rosso acceso come il cappello di lana. E poi quell’inconfondibile aria strafottente. -Ragazzina- mi saluta. -Uffa! Ho sedici anni!- mi lamento. -Appunto- constata alzandosi. -Dove andiamo?- chiedo. -Prendiamo una cioccolata calde e facciamo due passi, ti va?- annuisco. Entriamo in un bar e ci sediamo. -Cosa vi porto?- chiede la cameriera. -Due cioccolate calde per favore- ordina Louis. -Allora..ehm..tu hai figli?- domando per fare conversazione.   -No.. non sono nemmeno sposato- risponde. -Vivi da solo?- cerco di capire. -Mi sono trasferito in città da poco, sono inglese comunque- sorride. -Si sente dall’accento- confermo. -Perspicace ragazzina- mi fa cenno sorridendo, che sorriso, meraviglioso. -E tu? Vivi coi tuoi?- annuisco leggermente imbarazzata. -E hai un ragazzo..-  constata. -In realtà è mio cugino..tecnicamente..cioè non biologicamente..è acquisito- ammicca malizioso. -Perversa- afferma. Arrossisco. -Che scuola frequenti?- gioca con una ciocca dei miei capelli. -Artistico, sono al terzo anno-  sorride. -Tu lavori?- chiedo. -Con quello che ho guadagnato non ne ho bisogno- continua a fissare  giocare con i miei capelli. -Che intendi?- domando. -Forse tu sei troppo giovane per sapere chi eravamo..- annuisco. Ho la tentazione di parlargli di mio padre ma mi fermo. Non voglio in torno l’ennesima persona che mi accetta solo per chi era mio padre. Voglio una persona sincera. -E…da dove vieni?-  domando ancora. -Doncaster, tu sei Londinese?- chiede. -No, io sono italiana..mia madre lo è e quindi..- stranamente con lui mi sento a mio agio.  Arriva la cameriera con le nostre ordinazioni. -Grazie- le sorrido.  -Di niente- ricambia. Beviamo. Dopo essersi poggiato la tazza sulle labbra e aver bevuto Louis la poggia sul tavolo, scoppio a ridere. -Che c’è?- chiede. -Hai qualcosa sul labbro!- rido ancora per i suoi baffi di cioccolata. -Davvero? Ma guarda un po’..- finge di non averlo fatto apposta. -Aspetta- prendo il fazzoletto e lo poggio sulla sua pelle pulendolo, guardandolo negli occhi, meravigliosi. Ci fissiamo, sono come ipnotizzata da quegli occhi, profondi, ghiacciati..di un colore indefinito. Simile solo a quello del cielo. Occhi Blu Cielo. Meravigliosi. Un velo di imbarazzo cade su di noi per via di quegli sguardi intensi. -Ehm..grazie- commenta rompendo quell’attimo. -Di niente- sorrido abbassando lo sguardo. Sposta lo sguardo fuori dalla finestra. -Cazzo- lo sento imprecare. -Cosa?- chiedo. -Dobbiamo scappare, ti spiego dopo- capisco quando vedo i paparazzi appostati fuori dal locale. Louis mi prende la mano, paga alla cassa e chiede alla commessa di farci uscire dal retro. Lei lo fa e lui la ringrazia. -Ho la macchina qua vicino, vieni- mi tira per la mano. -E il mio motorino?- domando. -Ti giuro, te lo riporto appena posso ma ora scappiamo- acconsento e entro nella sua auto. -Perché scappavi da quei paparazzi? Chi sei?- Domando. -Ti spiegherò tutto, non ora però- dice guidando. -Dove andiamo?- chiedo. -Da me..ma se preferisci ti riporto a casa- Ci penso un attimo. -Abito al 312 di Boughart Street-  mi guarda per un secondo. -Va bene- c’è una punta di delusione nella sua voce. -Grazie- guardo fuori dal finestrino. In effetti ha fatto un favore anche a me, se fossi stata vista con lui sicuramente mio padre lo avrebbe saputo. Appena fiancheggiato il vialetto di casa mia e parcheggiato mi slaccio la cintura. -Grazie ancora Louis- dico. -Prego Darcey- Credevo si fosse già dimenticato come mi chiamo. -Sono stata benissimo- sorrido. -Anche io..- si gratta la nuca. -B’è..chiamami- dico imbarazzata. -Certo- si avvicina lentamente e mi bacia la guancia. Un secondo che dura un eternità, in cui milioni di brividi mi percorrono il corpo. -Grazie, a domani- Sto per scendere quando mi ferma. -Non vuoi che ti accompagni alla porta?- domanda. -No, tranquillo, se mio padre ti vedesse sarebbero guai seri- Sorride. -Notte ragazzina- è dolce. -Notte Louis- Scendo dalla macchina dritta verso casa.

Fine capitolo 2
Tadaaaa! Ecco il capitolo 2! Ehm..è molto corto ma io lo adoro. Allora ci tengo a dire un paio di cose.
 1: Lucy Hale è Darcey, Ashley Benson è Hanna, Troian Belisario è Kelly, Javaad è Taylor Louthner e Alexis sono io! Yeee! Hahahaha Buona lettura, preciso che questa storia è gia finita sono mi sembra 10 capitoli. Lasciate una recensionciuccia?
Baci
Harrys'Bo xx

  
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