Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: Ardespuffy    25/04/2008    3 recensioni
Ti disarmo con un sorriso. E ti lascio come hanno lasciato me, ad appassire nel diniego. L'amarezza di chi è rimasto solo...
Perchè gli anni bruciano.
L'assassino che c'è in me è lo stesso che c'è in te.
Aphrodite e Deathmask. Dal primo all'ultimo atto.
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Cancer DeathMask, Pisces Aphrodite
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Oh, the years burn, burn, burn…

Oh, the years burn, burn, burn…

And what I choose is my choice

What’s a boy supposed to do?

The killer in me is the killer in you, my love…

 

(Oh, gli anni bruciano…

E quello che scelgo è una mia scelta

Cosa dovrebbe fare un ragazzino?

L’assassino che c’è in me è lo stesso che c’è in te, amore mio…)

 

 

 

 

Disarm

 

 

 

 

 

Era tornato cambiato.

L’aveva sentito in quel saluto distratto, visto in quello sguardo di vento.

Al di fuori, si ritrovò a constatare, non senza una punta di stizza, era rimasto com’era, solo cresciuto. Che sia dannato lui e la sua femminea bellezza.

Ma negli occhi, in quei cazzo d’occhi

Gli occhi di chi ha conosciuto la morte.

Di chi l’ha avvertita sulla pelle, sentita scorrere, fluida e cremisi, calda linfa vitale tra le dita.

Di chi ha intrapreso il cammino sul tappeto rosso della dannazione, di chi l’ha fatto con grazia regale e passo felino, di chi ha osato bearsi dei riflettori e degli applausi, nonostante il sangue.

Aphrodite aveva ucciso, e quegli occhi lontani sapevano.

Alle volte non c’è modo di tornare indietro.

 

 

 

I volti del Quarto Tempio si erano moltiplicati.

Il numero delle anime prigioniere s’era notevolmente accresciuto nel corso di quell’anno, ma dopo l’estate vi era stato un picco che aveva convinto il Sacerdote a prendere provvedimenti.

Chi aveva creduto che il ritorno di Pisces avrebbe risolto la situazione, beh, si era sbagliato di grosso.

 

 

 

Fu alla Tredicesima Casa che si ritrovarono faccia a faccia.

Senza più alibi.

Senza silenzi.

L’uno era appena riemerso dalle sale reali, l’altro si apprestava ad entrarvi.

Deathmask, scuro in volto dopo un colloquio difficile.

Aphrodite, sicuro e composto nella sua cortina di nevischio.

Levarono lo sguardo nel medesimo istante.

Nell’amara durezza dell’uno quanto nell’opaco stupore dell’altro, una cosa fu immediatamente chiara.

Ignorarsi non era più un’opzione accettabile.

 

 

 

Cosa ci fai tu qui?”

Aphrodite si arrestò senza esitare:

“Quello che avrai appena fatto tu, immagino. Il Sommo Sacerdote ha chiesto di vedermi.

L’altro contrasse la mascella.

“Vorrà sapere cosa diavolo ti sei messo in testa, per comportarti come un bastardo da quando sei tornato!”

Petali di rosa fluttuarono lenti nell’aria.

“Tu, dare del bastardo a me? Quale ironia giunge alle mie orecchie!”

Deathmask avanzò.

Sempre a fare la cosa più stupida, amico mio.

Questo dannato primo passo.

“Sei sempre stato un tipo strano, ma mai la tua apatia era apparsa tanto preoccupante.

Inarcò appena un sopracciglio fine.

Con eloquenza.

Con crudeltà.

“Ti preoccupi per me? Sono lusingato!”

E ora facciamola finita.

Fece per procedere verso le Stanze, ma una presa ferrea lo trattenne.

Déjà-vu.

La forza dell’ostinazione.

La debolezza della cecità.

Crollino anche le ultime speranze.

E’ il nostro destino.

Ma non poteva cedere, Deathmask.

Non tanto in fretta.

“Tu non eri così!”

Una vera implosione. Voce incrinata che, no, decisamente non voleva suonare così ricca di rimpianto.

D’esasperazione.

E’ dunque di questo… che sono fatti i sogni…

Aphrodite si liberò senza fatica.

Basta giocare – amico, fratello.

Questa sarà l’ultima partita.

Che cosa vuoi ancora da me?”

Un ringhio sommesso.

“Voglio una spiegazione, cazzo, una ragione! Dimmi perché…”

Il coraggio venne a mancare solo all’ultimo.

Aphrodite lo ammirò, per questo.

Tempo di lasciarsi indietro anche l’ultimo brandello d’umanità.

“Continua, avanti. Dimmi cosa vuoi sapere. Cosa vuoi che ti dica, eh, cosa? Vuoi che ti spieghi quello che ho patito nell’ultimo anno? Vuoi che ti narri le mie esperienze, le mie scoperte? Vuoi che ti mostri le ferite nascoste? Vuoi che ti spieghi l’orrore di reggere la morte tra le dita? Di vedere l’anima spirare dal corpo di chi hai amato? Di sentire le membra del tuo mentore raffreddarsi tra le tue braccia? Vuoi che ti racconti del sangue che è scorso, che ha tinto le mie rose? Vuoi che ti apra gli occhi sul baratro in cui sono stato spinto? Vuoi sentire delle lacrime, delle grida? Vuoi sapere della brama di vendetta, del genocidio d’ogni beltà?”

Gridava. Col cuore, la carne, le ossa.

Piangeva, forse, persino.

Ma gli occhi, quelle gemme che erano state tanto vive, restavano asciutte.

Ebbene, non è ciò che farò. Perché tu non ne hai bisogno. Tu conosci già tutto questo, non è così? Tu, dominatore dell’Ade, giudice supremo delle viltà umane… tu, essenza stessa di quella morte che è scesa su di me con tutto il peso dell’orrore…”

Spento, Deathmask.

Interrotto.

Scollegato.

Disconnesso dal corpo e dalla mente, perso nel battere sincopato di un cuore tremante.

 Cosa vuoi che ti dica adesso, Deathmask di Cancer? Cosa speri ancora d’udire da me?”

Sentire, udire.

È così freddo.

Non fa più differenza.

Percepì a stento un lampo turchino oltrepassarlo, condotto per mano da una voce distorta.

“La bellezza dell’essere è l’ultimo baluardo di una giustizia in cui non so più credere. Nello stato attuale, sperare non vale più al suo scopo. Non reca conforto.”

Il tic-tac dei calzari dorati andò scemando, fagocitato dall’incognita della grande sala alle sue spalle.

Solo, Deathmask.

Con l’incubo d’una verità tanto agognata.

 

 

 

Nella mente, quell’ultimo bacio.

E quel sorriso.

 

 

 

 

 

…I send this smile over to you…

 

(Ti invio questo sorriso…)   















Torno di gran carriera, con buona lena e libera (si spera) da quell'ingiustificabile pigrizia che mi ha impedito di trascrivere i capitoli già pronti di questa storia. Non trovo parole per esprimere quanto dispiaciuta sia del ritardo (l'eufemismo del secolo, ehm-ehm). Spero vogliate continuare a seguirmi. In cambio, vi lascio con la promessa di un aggiornamento super rapido e, mi auguro, soddisfacente.
Le mie scuse però vanno soprattutto a loro, abbandonati ancora una volta senza ragione nè ritegno. Aphro, Deathmask... perdonatemi. D'ora in poi tornerete tra le miei proprità, lo giuro.
Insieme a tutti voi, miei impagabili lettori. Un grazie di cuore e un caloroso abbraccio, specie a chi ha avuto la bontà di recensire. ^_^
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Ardespuffy