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Autore: Satsuriko    25/04/2008    5 recensioni
Questa storia comincia con la "giornata dei papà", indetta dalla maestra della piccola Bra, che vedrà come protagonisti padre e figlia. Il rapporto fra Vegeta e Bra non è affatto semplice...ma, presto, una sconvolgente avventura cambierà le loro vite... Spero con tutto il cuore che vi piaccia! Buona lettura! (Dedicata a tutti i fans della famiglia Brief e, in particolare, di Vegeta e Bra^^) --La parte finale è stata ampliata con un piccolo, ma importante, monologo introspettivo di Vegeta: che ne dite di dare un'occhiata?--
Genere: Commedia, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Bulma, Nuovo personaggio, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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15) Specchi e riflessi

 

 

Fratello.

Una parola che non aveva alcun significato per Vegeta.
Lui era il solo e unico erede della stirpe reale…

-…O forse no?-

Il saiyan boccheggiava senza emettere una parola; ogni suo pensiero al quale avrebbe voluto dar voce, gli si spegneva in gola e non aveva la forza di uscire.
Dal canto loro Trunks e Bra avevano appena appreso di avere uno zio e un cugino, entrambi con sangue saiyan.

-Raysell…mio…cugino…- Pensò la principessina sgranando i grandi occhi blu e voltandosi in direzione del muta-forme.

“Stai mentendo!! Ti sei inventato solo un mucchio di stronzate per impietosirmi!!”
“Ti sbagli, Vegeta. Non ti ho affatto mentito. E non ho bisogno di impietosirti dato che ti ucciderò in un batter d’occhio grazie al potere della Corona. Sono un saiyan e te lo dimostrerò con immenso piacere…”
“Tu…Fantasma del mio passato! CHI SEI TU?!?”
“Il mio nome è Utsumi, Lord Utsumi, e non hai tutti i torti definendomi un fantasma: lo sono stato per tutta la vita. Ma ora, finalmente, siamo alla resa dei conti. Dopo una vita di debolezza e ardue battaglie per sopravvivere, potrò dimostrare all’intero universo tutta la mia vera potenza!”
“Tsk! Non aspetto altro…Fatti sotto, fratellastro!”
“Come desideri, piccolo principe!”
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!”
“WHAAAAAAAAAAAAAA!!!”


I due guerrieri, fratelli separati dalla distanza dell’odio, si lanciarono in un combattimento all’ultimo sangue.

“Bra! Andiamo via di qui!” urlò Trunks prendendo in braccio la sorellina e correndo il più lontano possibile dalla battaglia, scattando in direzione della porta principale.
-Devo proteggere Bra e portarla al sicuro da quest’inferno!-

Ma una figura si parò davanti a lui.
Un giovane dagli occhi grigi, ferito in precedenza dai colpi di Vegeta e ansimante per il dolore, gli impediva la via di fuga.
“Calmo, frocetto… Dove credi di scappare?” gli disse, strafottente, con un sorrisetto di sfida sulle labbra.

Trunks rimase un attimo sconcertato.
Non si era nemmeno accorto della presenza di quel tizio con i capelli verde-scuro, tanta era la sua preoccupazione per Bra e suo padre.
Ma poi si riprese subito e, dopo aver pensato alle parole taglienti che quello gli aveva appena rivolto, rispose a tono.
“Scusami tanto…Non mi ero accorto di te. Per tua informazione sto portando mia sorella lontano da qui: non ho alcuna intenzione di farla soffrire ancora! E, tanto meno, a causa di un essere viscido come te! Perciò spostati e lasciami uscire immediatamente!”

Raysell posò il suo sguardo prima sul ragazzo con la spada, poi sulla piccola e dolente Bra. E si accorse, con sgomento, che vederla soffrire era per lui la peggiore delle torture.
Ma non poteva ignorare la sua missione…
Da anni, ormai, viaggiava di pianeta in pianeta alla ricerca della Corona, volendo porre fine alla lenta agonia del padre e volendo vendicarsi degli eredi al trono saiyan.
-È colpa loro…È tutta colpa loro se la nostra vita è stata travagliata e colma di sofferenze…-

Si ripeteva Raysell, affinché il suo cuore non gli dettasse l’azione sbagliata: non voleva commettere sciocchezze.
Non poteva buttare via i suoi ideali di una vita intera, le convinzioni che sempre lo avevano accompagnato nel corso delle sue malefatte.

Il muta-forme, nonostante le sue condizioni svantaggiate, attaccò il saiyan dai capelli glicine con un violento calcio negli stinchi.
Trunks non ebbe il tempo di rendersene conto e cadde a terra, evitando, per un pelo, di schiacciare Bra sotto il proprio peso.
“Truuuuuunks!!” urlò la bambina gattonando faticosamente accanto al fratello.
“Fratellone! Stai bene??”
“S-sì, piccola…Mi ha soltanto preso alla sprovvista”
“…Per favore…Cerca di non fargli del male!”
“Coooosa? Ma sei impazzita!?”
“Lui…non è…cattivo…”

Raysell assisteva alla scena senza muovere un muscolo.
Se non fosse intervenuta Bra di certo avrebbe già finito l’opera con quel mezzo-sangue.
Ma ora…ascoltava, colpito, le parole della principessa azzurra.

-Ooh, Bra…Nonostante tutto il male che ti ho causato sei ancora disposta a perdonarmi e, per di più, a persistere in questa tua sciocca opera di convincimento. Quando imparerai a diffidare delle persone e… a capire che in me non c’è nulla di buono!? Scendi da quel castello incantato sulle nuvole, in cui tutti sono puri di cuore e disposti ad aiutare il prossimo; smetti di vivere nell’illusione che il Bene sia ovunque.
Io sono un mostro e non merito il tuo perdono… Non merito quella luce meravigliosa che risplende nei tuoi occhi limpidi di speranza.-


“Bra…Allontanati da qui. Corri via!”
“Ma…ma no…Io non voglio lasciare te e papà!”
“Fai come ti dico, prima che sia troppo tardi!!”
“No…”
“Vattene!”

La bambina, spaventata dal fragore dello scontro fra Utsumi e Vegeta e dalle urla di suo fratello, decise di seguire il consiglio; così si avviò, più velocemente che poteva, verso la grande porta.

Bra passò accanto a Raysell, guardandolo con la coda dell’occhio e sperando che l’avrebbe lasciata passare.

Vedendo la bambina muoversi verso l’uscita Raysell non si mosse.
La guardò di sottecchi e, quando si trovarono l’uno accanto all’altra, i loro sguardi si incontrarono.
Blu nel grigio.

Bra riuscì ad imboccare il corridoio che l’avrebbe condotta fuori dal palazzo e, forse, in salvo.
 

All’interno della sala di pietra rimasero le due coppie di sfidanti:
Lord Utsumi contro Vegeta e Raysell contro Trunks.

Raysell si scagliò nuovamente sul suo avversario, assestandogli una serie di pugni nello stomaco e, inizialmente, il ragazzo fu in serie difficoltà; ma poi Trunks trovò la forza di reagire quindi, dopo esserselo scrollato di dosso, impugnò la spada e la puntò contro Raysell.

Nel frattempo la lotta fra i due fratellastri procedeva senza esclusione di colpi e Vegeta non si stava certo risparmiando: aveva utilizzato già svariate volte il Big Bang Attack, ma senza risultati.
Lord Utsumi, avendo riacquistato i pieni poteri, era agilissimo e la sua forza distruttiva avrebbe intimorito chiunque.
…Chiunque tranne il principe dei saiyan, che cominciava a godere di quell’ebbrezza e di quel fomento tipici di una battaglia.
Il suo spirito di guerriero, assopito da anni, si stava poco a poco risvegliando.
Era un leone che aveva dormito troppo a lungo e che poi, inseguendo una preda, riprendeva coscienza del suo vero modo di essere.

Ma l’erede dalla profonda cicatrice non era uno sprovveduto: dopo aver ripreso il controllo delle proprie capacità, non avrebbe certo esitato ad usarle tutte.
Fu così che, senza preavviso, Utsumi divenne Vegeta.
Una metamorfosi perfetta e degna di un muta-forme purosangue.
Il principe dei saiyan aveva dinanzi una copia di sé stesso.

“Eh! Eh! Credi di spaventarmi con un trucchetto del genere? Sbagliato: io non temo nulla!!”
Vegeta combattè contro un altro Vegeta, abile e scaltro quanto lui.
Un gioco di specchi e di riflessi.

“Non hai paura di niente, giusto?” Domandò, ghignando Utsumi.
“No, di niente!”
“Ah, sì??...”
 

Vegeta, o meglio, Lord Utsumi con il corpo di Vegeta, si smaterializzò per un istante.
-Ma che diamine…!?-
 
Tornò pochissimi secondi dopo con una bambina fra le braccia, una bambina dai capelli turchini.
“Papà! Mettimi giù!!” Urlò la piccola dimenandosi, usando le poche forze che le rimanevano.

Utsumi aveva usato il teletrasporto per riprendere Bra, che, dopo tanta fatica per uscire dal castello, si ritrovava nuovamente all’interno del suo peggior incubo. Perché suo padre l’aveva afferrata con violenza e riportata nella “sala delle torture”? Non capiva.

“Allora, Vegeta…Sei ancora convinto che nulla ti possa spaventare? Eh?”
“Bastardo…”
“Ah! Ah! Ah! Sì…in effetti lo sono in tutti i sensi! Ma che vuoi farci? Come diceva sempre Shiniko…oggi a te, domani a me!”

-Cosa sta dicendo? E poi perché ci sono due papà… Aiuto, non ci capisco più niente! Voglio andare a casa!-

“Non pensare nemmeno di venire qui a riprendertela, mio caro! Se tu o tuo figlio provate a fare un solo movimento giuro che questa graziosa bimbetta non rivedrà mai più la luce del sole! Ma tanto…credo che ciò non avverrà in ogni caso…”

Stallo. Pausa.

Trunks e Raysell avevano interrotto il loro combattimento e assistevano, ansiosi, alla scena.
Vegeta si sentiva inutile e impotente.
Tentò di elaborare un piano, una soluzione qualsiasi per salvarla, ma, per quanto si sforzasse, non riusciva a ragionare; proprio lui, che tanto si era vantato del proprio coraggio e sangue freddo, in quella situazione si riscopriva debole e fragile.
Il possente leone che sentiva dentro di sé poco prima, aveva lasciato il posto ad un piccolo cucciolo impaurito.
Vegeta si lasciò cadere a terra, sulle ginocchia, trovandosi carponi sul ruvido pavimento. Sbattè con forza i pugni.

-Bra... Cosa ti accadrà adesso!? Io sono venuto fin qui per salvarti e invece…adesso, per colpa della mia arroganza, quel mostro sta per portarti via sotto miei occhi. Mi dispiace, Bra…Non so che fare! Perdonami…-

“Allora, Vegeta? Che fine ha fatto tutta la tua baldanza di prima? Non fai più il gradasso, eh!”
“…”
“Beh? Non hai nulla da dirle? Io, fossi in te le chiederei scusa…”
“…”
“In questo caso…”

Utsumi creò una sfera di energia nera. La teneva nel palmo della mano, a poca distanza dal corpo della bambina.
Ancora pochi istanti e Bra sarebbe stata cancellata per sempre dalla faccia dell’universo.

Raysell era l’unico che poteva fermare tutto questo.
Non poteva accettare il fatto che Bra sarebbe scomparsa per sempre.
Non poteva…e non voleva.
-Non voglio lasciarla morire così…-


“Addio, principessina!”

“…Allora, Bra… hai una pallida idea di cosa sia una sottrazione?”
“No, cos’è?”
“Se tu hai dieci regoli e ne togli uno, quanti regoli ti sono rimasti?”
“Eeeeehm…nove?”
“Brava. In breve la sottrazione è questa: è il calcolo di ciò che rimane di una cifra dopo avergli tolto un’altra cifra!”

No. Non se ne sarebbe andata anche lei.


“Lesyar?”
“Uh?”
“…Tu ce l’hai un amico?”

No, non poteva fare finta di niente e assecondare quella crudeltà.


“No! Non lasciarmi sola!”

Non poteva abbandonarla.


“Io non potrei avere paura di te”
“Ah, no? E come mai, di grazia?”
“…Perché sei mio amico!”

Doveva proteggerla.


“Ora vai via ma dopo ritorni, vero?”

Prima l’aveva lasciata al proprio destino: non sarebbe accaduto di nuovo.


“Pensavo fossi mio amico!!!”

Forse lo era.


“…Per favore…Cerca di non fargli del male!”

Non le avrebbero più fatto del male.
L’avrebbe strappata al suo triste destino.

E la salvò.

Usando il teletrasporto arrivò in un attimo da suo padre.
Spintonò via Bra e la sfera distruttiva…lo prese in pieno.
L’azione fu così veloce che nessuno si rese conto di ciò che era accaduto.
Fatto stava che Bra non era stata colpita e che Raysell, invece, era stato sbalzato lontano finendo addosso alla parete opposta.
Il muta-forme giaceva al suolo, ricoperto di sangue.

Tutti i presenti si voltarono in quella direzione e osservarono, sbigottiti, il corpo esanime di Raysell. Nessuno credeva ai propri occhi.
Soprattutto Lord Utsumi.

“RAYSEEEEEEELL!!!”
Bra, incurante della stanchezza e delle ferite riportate, gli corse incontro.
Lo raggiunse e si chinò su di lui, sollevandogli la testa per potergli parlare meglio.
Il sangue sporcò le sue piccole e candide mani.
Ancora una volta calde lacrime sgorgarono da quei limpidi occhi blu e caddero, pesanti come non mai, sul petto seminudo del giovane.

 
“R-Raysell? M-mi senti? Raysell!” Urlava Bra mentre lo scuoteva leggermente. Per qualche secondo non ottenne risposta, ma, poi, una fioca e debole voce le parlò.
“Ti sento…”
“Ah! Sei ancora vivo!!”
“Più o meno…”
“Perché l’hai fatto?!”
“…Perché sì”
“Il perché sì non è una risposta! Me lo hai detto tu…”
“Perchè…tu…sei la luce”
“Eh? La luce? Scusami, non ti capisco!”
“La luce che…mi ha reso un uomo migliore, anche se per poco”
“Io credo che ti stia sbagliando: non ho fatto niente...”
“Oh, sì, invece. La leggenda narra che la Corona venga tramandata solo agli eredi destinati a fare qualcosa di grande…E sai perché è passata a te? Perché…tu hai fatto qualcosa di grande...Tu mi hai cambiato. Tu...mi hai salvato”
“Raysell…”
“Non piangere, ragazzina. Non ne vale la pena, credimi”
“Ma tu sei mio amico…”
“A-anche tu lo sei”
“Allora la prossima volta che ti chiedo se hai un amico, tu mi dovrai rispondere, ok??”
“Bra. So-sono felice di averti conosciuta...”
“Raysell??”
“…Non sono mai stato…più…felice…”


Poi, tutto era immobile.
Tutto era spento.
Spenta l’illuminazione di una stanza…
Spento l’affetto di un padre…
Spenta la speranza di una bambina…

…Spenti gli occhi grigi di Raysell.
 

 

 

 

 

……………
Hueeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee! Sto piangendo!! Rayseeeeeell!!!
Ti sei sacrificato per la luce della tua vita!
Comunque non temete, ragazzi: questo non sarà l’ultimo capitolo, contenti?^^
Capirai…dopo ce ne sarà un altro solo.
Comunque…che ne pensate? Io ho le lacrime agli occhi, non sto scherzando: probabilmente a voi non importerà un fico secco di quel che è successo, ma per me che ho inventato il personaggio sì, perdindirindina!!
Huuuueeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!
-Si becca un martello gigante in testa da parte dei lettori-
Ok…cerco di ritornare in me perché devo assolutamente ringraziare le mie carissime lettrici fidate^^:
Angelo Azzurro, Sexxxychichi, Lady_melody, Umpa_lumpa, Sgt, LadyDreamer e Kikka994!
Siamo quasi alla fine, amiche mie… Preparatevi!
Al prossimo capitolo!
Un bacione a tutti!

P.s: Credo che stanotte sognerò Raysell…TT_____TT


                                                                                                         °Satsuriko°

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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