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Autore: StillAnotherBrokenDream    14/11/2013    1 recensioni
Tutto era perduto, tutto era finito. Non gli restava più niente per cui valesse la pena vivere. Forse era giusto farsi ammazzare.
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro, Più stagioni
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Disclaimer: I personaggi e le storie di Supernatural non ci  appartengono (vorremmo che Castiel fosse nostro ma questo è un altro discorso), ma le storie che ci ispirano sono nostre, per cui si prega i gentili lettori di non copiare, grazie.

N.d.A: Capitolo flashback scritto dalla mia socia Robigna88 *________*


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6

 

Ottobre 2008 – Sioux Falls, South Dakota


Allison si rigirò il pugnale tra le mani. Non era certa che quello che stavano facendo fosse la cosa migliore, sopratutto non da quando era rinvenuta dopo aver perso i sensi qualche giorno prima. Ma erano successe così tante cose in quell'intervallo di tempo che cercare chi aveva salvato sia lei che Dean si era rivelata l'unica scelta possibile.

La sensitiva da cui Bobby li aveva portati, Pamela Barnes, era finita con due buchi neri al posto degli occhi. Le avevano rovinato la vita, come succedeva quasi con tutte le persone con cui venivano in contatto. Anche se al maggior parte delle volte li salvavano, finivano comunque per rimanere segnati a vita da quel tocco di soprannaturale piombato nelle loro esistenze.

Povera donna... una vita passata ad aiutare gli altri e in cambio cos'aveva ricevuto? La cecità completa a causa di una creatura che ancora nessuno di loro era riuscito ad individuare.

Sospirò. Una fine tragica era la fine che ognuno di loro avrebbe avuto, in un modo o in un altro. Meglio essere preparati a quest'unica possibilità. Guardò Bobby e Dean intenti a scarabocchiare alcuni strani simboli sui muri mentre uno strano miscuglio giaceva dentro un'improvvisata ciotola in attesa di alcune magiche paroline che ne avrebbero attivato il potere.

Sam invece era chissà dove, seminato da Dean che non voleva coinvolgerlo in quella storia, in quella ricerca.

Hey ragazzina.”

Bobby richiamò la sua attenzione e lei si ridestò dai suoi pensieri e lo raggiunse a passo lento “Cosa?”

Vuoi pronunciare tu l'incantesimo?”

Cos'è?” replicò lei abbozzando un sorriso “Hai paura che ti esplodano gli occhi?”

L'uomo la guardò da sotto la visiera del suo immancabile cappellino e scosse il capo “Certo che no.” si difese “Ma tu sei la più brava a leggere il latino qui e mi sembra che ti stia un po' annoiando. O sbaglio?”

Lei annuì. Bobby aveva ragione, se la cavava meglio di loro con il latino ed era vero che si stava annoiando a morte ferma ad aspettare senza fare nulla. “Hai ragione. Me ne occupo io.”

Bene!” esclamò l'uomo “Tieni il pugnale a portata di mano, ti servirà un po' di sangue.”

Allison arricciò la bocca “Ovvio che serve. Serve sempre.” disse prendendo il libro che Bobby le porgeva. Era già aperto sulla pagina dell'incantesimo e lei si posizionò davanti alla ciotola. Lesse velocemente il procedimento, e poi si tagliò il palmo della mano e lasciò che copiose gocce di sangue colassero dentro quel miscuglio marrone fatto di strane erbe e la polvere di qualche osso animale. “Bobby, sei certo che sia l'incantesimo giusto? Non vorrei essermi tagliata il palmo per niente.”

Ne siamo abbastanza certi.” rispose Dean avvicinandosi.

Abbastanza!” esclamò lei di rimando “Suppongo che dovrò farmelo bastare. Si comincia...” mormorò. “Hic et nunc anima revelat.” pronunciò decisa. Lo fece per tre volte e poi si fasciò la mano facendo qualche passo indietro.

Si guardò intorno, corrugando la fronte. Si aspettava del vento, un tremolio di luci o qualcosa del genere. Ma non stava succedendo assolutamente nulla. “Secondo voi è un buon segno? Non dovrebbe... non so, succedere qualcosa?”

Tipo?” chiese Bobby.

Non lo so,” rispose Allison “tipo luci che tremano, vento soprannaturale, cose così insomma.”

Forse è un rituale lento.” azzardò Dean “O forse Bobby ha sbagliato a scarabocchiare qualcuno di quei segno sui muri.”

Hey!” esclamò Bobby “Io non ho sbagliato.”

Forse chi ci ha salvato non vuole essere trovato.” mormorò Allison interrompendoli “Forse questo è un segno. Il segno che dovremmo lasciar perdere. Voglio dire, nessuno ci ha mai regalato nulla, chi ci assicura che cercare questa... creatura non ci si rivolterà contro?”

Ragazza che ti prende?” le chiese Bobby “Non sei mai stata così”

Spaventata?” lo interruppe lei “Lo sono stavolta Bobby. L'inferno non è proprio il posto perfetto per una villeggiatura. Le cose che ho visto, le cose che ricordo... Non voglio tornare laggiù.”

Dean sospirò “Allison non tornerai laggiù. E nemmeno io, non lo permetteremo.”

Non sappiamo nemmeno con cosa abbiamo a che fare, queste non sono promesse che possiamo fare a noi stessi Dean. Sai che ho ragione.”

Figliola,” le disse Bobby “nelle nostre vite non sappiamo quasi mai con cosa abbiamo a che fare. Ma questo non ci impedisce di combattere.”

Lo so.” rispose Allison “Ma stavolta è diverso.”

Perchè?”

Allison si sforzò di ricacciare indietro le lacrime “Perchè sento ancora il calore delle fiamme sulla pelle.”

Dean aprì la bocca per parlare ma si fermò e sobbalzò mentre la porta del fienile si spalancava e le luci iniziavano a tremolare. L'incantesimo aveva funzionato. Qualunque fosse la cosa che avevano invocato stava arrivando. “A quanto pare non ti sei tagliata il palmo per niente.” scherzò.

Allison prese la pistola e la puntò contro la porta, anche se non era sicura che una pallottola avrebbe potuto fermare qualunque cosa sarebbe entrata. Ma meglio che essere disarmata... “Che Dio ci aiuti.” mormorò prima di sparare il primo colpo.

 

****

 

Castiel avanzò a passo deciso verso quei tre umani. Le pallottole lo colpivano facendolo barcollare leggermente per il contraccolpo, ma non sentiva alcun dolore e sopratutto non perdeva neppure un goccio di sangue.

Sapeva che sarebbe successo, ma era stato necessario prendere il suo tramite umano per mostrarsi a loro. Con Pamela, la sensitiva, aveva fatto l'errore di credere che avrebbe potuto sopportare il suo vero aspetto, ma la sua luce aveva finito per menomarla per sempre e un po' se ne dispiaceva.

Non avrebbe voluto farle del male, era una brava persona in fondo. In sua discolpa però poteva dire di averla avvertita delle possibili conseguenze, anche se poi aveva finito col sorridere di fronte allo sfrontato stoicismo con cui l'aveva invitato a mostrarsi perchè lei non aveva paura di nulla.

Volse lo sguardo a Dean Winchester. Era determinato, con quella espressione sicura sul viso, ma Castiel riusciva a sentire che era spaventato. Poi guardò il vecchio, Bobby Singer, si chiamava. Era come un padre per l'umano che aveva tirato fuori dalle fiamme dell'inferno, ma nonostante il profondo legame tra loro, non poteva ascoltare quello che aveva da dire a Dean.

Una volta di fronte a lui, gli poggiò due dita sulla fronte e l'uomo crollò addormentato sul pavimento.

Castiel sorrise appena, percepiva il timore e ne era divertito. Non perchè gli piacesse incutere timore, ma perchè nonostante la paura quei due umani avevano ancora le armi puntate contro di lui. Erano strani gli umani... imperfetti ma coraggiosi.

Volse lo sguardo alla donna. Allison Morgan! L'anima che aveva salvato spinto da una specie di moto di ribellione che aveva colto di sorpresa anche lui. Era pallida e smagrita. Piccola e fragile come quando l'aveva stretta tra le braccia portandola in volo fuori da quell'inferno di sangue e dolore.

Allison Morgan...” mormorò “hai paura.”

Lei deglutì a vuoto “Si, ne ho.” ammise “Cos'hai fatto a Bobby?”

Non devi.” le disse l'angelo “Non sono qui per farvi del male. Vi ho tirati io fuori dall'inferno. Il vostro amico sta solo dormendo.”

Chi sei?” gli disse Dean affiancandosi ad Allison “Cosa sei?” si corresse.

Sono Castiel. Sono un angelo del Signore.”

Allison sgranò gli occhi. Il suo sguardo incrociò per un attimo quello di Dean e poi si posò nuovamente su Castiel. “Un angelo?”

Lui annuì, le mani chiuse nelle tasche del trench che indossava, gli occhi che vagavano lenti da Dean ad Allison. “Mi dispiace per gli occhi della vostra amica. Credevo che fosse capace di vedere il mio vero aspetto. Ma mi sbagliavo.”

Il tuo vero aspetto?” chiese Dean “Che intendi?”

Oh” disse lui lisciandosi la camicia bianca “questo è solo un tramite.”

Allison scosse lievemente il capo “Hai posseduto un uomo?”

Ha pregato per questo. Voleva essere parte integrante di tutto questo.”

Tutto questo cosa?” domandò Allison “Perchè ci hai tirato fuori dall'inferno?”

Tu sei tornata sulla terra perchè era giusto così.” tagliò corto lui “Dean Winchester è fuori perchè Dio l'ha ordinato.”

Dio...” sussurrò Dean perplesso “Perchè a Dio dovrebbe fregare qualcosa di me?”

Perchè abbiamo dei piani per te.”

Il maggiore dei Winchester deglutì a vuoto e mentre Bobby si riprendeva l'angelo, se davvero era un angelo, sparì in un soffio di vento.

 

****

 

Allison si svegliò di soprassalto e scese piano di sotto. Raggiunse la cucina per prendere un bicchiere di acqua e sobbalzò ritrovandosi davanti il misterioso angelo. Se ne stava lì, poggiato al lavello, un sorriso docile stampato sul viso. Non sapeva perchè, e sapeva che era da incoscienti, ma in qualche modo sentiva di potersi fidare di lui. “Che ci fai qui?”

Sono venuto a vedere come stai.”

Lei si passò una mano tra i capelli e poi la fece scivolare sul viso “Ti interessa?”

Certo che mi interessa. Ti ho tirata fuori dall'inferno, anche se i miei ordini dicevano di tirar fuori solo Dean. Questo non denota interesse?”

Allison sgranò gli occhi e gli si avvicinò “Se non ti era stato ordinato, perchè mi hai tirata fuori?”

Perchè era giusto.”

Lei annuì e dopo un attimo di titubanza allungò lentamente la mano. Gliela poggiò sul viso e lo accarezzò piano. La guancia, il naso, le labbra carnose e rosate.

Mi ricordo di te sai...” sussurrò “ricordo la tua luce incandescente mentre mi portavi fuori dall'inferno. E ricordo il sogno in cui mi hai detto di non cercarti. Ora che ti vedo da vicino, mi torna tutto in mente.”

Castiel chiuse un attimo gli occhi, poi piegò il capo di lato e si sottrasse al tocco delicato di quella piccola mano. Com'era possibile che ricordasse? Si era occupato personalmente di quei dettagli, si era assicurato che nulla rimanesse nella sua mente. Eppure lei ricordava. Ricordava la sua sua vera forma e ricordava il sogno che lui si era prodigato di farle dimenticare. Allison Morgan era speciale.

Le strinse la mano ferita guarendola e le sorrise “Apri gli occhi.” le disse. Poi sparì.

 

   
 
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