Fin da giovane pensavo a come sarei morta: mi sarebbe piaciuto andarmene in un modo un po’ tragico, come se fossi la protagonista di un film, o nel modo meno doloroso possibile. Tuttavia i miei monologhi mentali si concludevano sempre con frasi come “Ma chi prendo in giro, morirò distesa su un letto dell’ospedale, vecchia e con flebo e catetere attaccato”.
In cuor mio sapevo però che la morte migliore che avrei potuto fare sarebbe stata vicino a un cavallo. Non immaginavo che per una volta il mondo volesse realizzare i miei progetti. Ma quello stronzo deve sempre metterci del suo!?