A yingsu ♥
per ricordarle
che la odio – molto.
» PROLOGO
geranio rosa – di amici e nemici.
| NELLE VICINANZE DI
MADRID, 1872 |
«È arrivato il signore di cui ti ho parlato, l’amico
di tua madre» disse il più dolcemente possibile la signora dai capelli neri
raccolti nello chignon, chinando il viso verso la ragazza dal vestito pulito e
i capelli rossi seduta sulla panchina, teneva tra i denti la croce di Santiago de Compostela e fissava la
strada davanti a lei costeggiata da lunghe file di arbusti di geranio rosa.
«Non ci voglio
andare, con lui» disse secca la giovane, allungando la mano verso la
pettinatura che le avevano fatto e togliendosi prima una, poi due mollette, una
treccia le ricadde sulla spalla e con le dita si affrettò a sciogliersela, i
lunghi ricci le arrivavano a metà schiena.
«Shakira!» la
richiamò la donna, catapultandosi sulla ragazza e cercando di afferrarle il
capo per aggiustarle i capelli – quando si avventò su di lei, l’altra si spostò
di lato per poi scendere dalla panchina e guardare con aria di sfida la Cacciatrice che si era presa cura di lei
per quella settimana mentre si decideva cosa fare con la giovane Espinosa, rimasta orfane anche di
madre da pochi giorni.
Dietro alla rossa,
una figura alta e ben messa, dai capelli color cioccolato ed un paio di occhiali
con le lenti pulite le afferrò piano la spalla, stringendola leggermente e
facendola voltare di scatto, «non dovresti trattare così la Signora, sai? Si è
premurata anche di darti un vestito e farti apparire bella per Leandro». Prima
che la tredicenne potesse ribattere, lo straniero si chinò su lei con le
ginocchia flesse e le prese il ciondolo tra le dita, «che bella! Chi te l’ha
data?».
L’orfana,
sconcertata, si mise una mano sulla catenina, tirandola verso di sé per
strapparla dal contatto con l’altro – il quale sembrò un po’ deluso dalla
reazione.
«Flores, finalmente
siete arrivati! E’ una peste, magari all’Istituto riceverà delle buone maniere…» la terza si alzò di scatto per lisciarsi la gonna
e tese la mano all’altro Nephilim, dal risvolto della
camicia Shakira riuscì ad intravedere il marchio da parabatai.
«E’ figlia di Jorge, dopotutto…» rispose “Flores”,
sempre guardato storto da Shakira – forse lo aveva già visto, ma era troppo
arrabbiata con il mondo per cercare di capire se fosse amico o nemico.
«Il fatto che sia
figlia di Jorge non toglie il fatto che dovrà
imparare a comportarsi, nel mio
Istituto» la voce maschile che parlò era nuova in quel gruppo, Shakira volse lo sguardo verso la provenienza del tono
burbero e incontrò due occhi verde pallido – un verde più brutto del suo.
Lui, per esempio,
era certamente un nemico.
“Flores” sospirò, «Leandro… lo sai che l’Istituto non è tuo».
«Non importa»
interrupe sbrigativamente la donna, frettolosa di liberarsi della ragazzina, «è
ora che andiate, il viaggio da qui a Madrid è lungo» - la sua lunga mano
callosa afferrò la rossa per la spalla e la trascinò senza problemi davanti ai
due Cacciatori. Lei e la sua
maledettissima runa della forza.
“Flores” – che in
realtà si chiama Gil, scoprì poi – circondò le spalle
della tredicenne con un braccio, sorridendo quasi protettivo, «mezza giornata
di viaggio, non di più» disse sbrigativo, rivolgendo lo sguardo verso le iridi
verde scuro della ragazza, Shakira stringeva ancora tra le mani la croce che
portava al collo, «dopotutto il grosso
del viaggio l’ha fatto Shakira da Santiago de Compostela, no? E’ stata brava».
In qualche modo, il
fatto che lui l’avesse chiamata per nome in quella maniera così gentile l’aveva confortata.
Lui è un amico.
«Geranio
rosa: Induce ricordi sui bei tempi andati.»
[DAL RICETTARIO
DELLE WAVERLEY]
NOTE
D’AUTRICE ◊ «viviamo e
respiriamo parole»
Ho
detto che l’avrei ripubblicata? Nope, ma non avevo
detto nemmeno che l’avrei tolta alla stesura del quinto capitolo – quindi direi
che siamo amorevolmente pari, no?
Anyway, sarò breve – per chi ha avuto il fegato di
leggere la versione precedente di questa cosa, questo è un remake di tutto ciò
che c’era prima; per chi si avventura in questo per la prima volta, sappiate
che è una sorta di prequel de When the moon fell
in love with the sun, all was golden
in the sky che, grazie a Raziel,
ha ripreso a pubblicare çuç evviva evviva!
Due
cose da spiegare: il prologo è una sorta di flash-back di quello che avverrà in
futuro, un prequel del prequel per così dire – niente di particolarmente
originale ma spero si sia compreso bene cosa è accaduto, in caso contrario pardon! çuç E questa è una.
L’altra
è la spiegazione del geranio rosa, allora. Il titolo di questa fanfiction è lo stesso di un libro che ha in mezzo alla storia
un giardino di fiori – in fondo al racconto vi è, appunto, il ricettario delle Waverley con questa lista di fiori e i loro “poteri magici”
– ogni capitolo si chiamerà come un fiore e la sua spiegazione sarà posta come
citazione in fondo, inoltre questo fiore – in un modo o nell’altro – sarà presente nel testo.
Il
geranio rosa è stato scelto appunto perché è un “ricordo”, sì ♥
Sperando
che magari sia apprezzata un po’ di più
radioactive,
• a n
g o l o s p a m •
a.
Die on the
front page, just like the stars. { HUNGER GAMES – long – nuovi tributi, 72nd edizione } radioactive
b.
I’m frozen to the
bones. { HUNGER GAMES – long – nuovi tributi, 73rd edizione
} yingsu
c.
When the moon
fell in love with the sun, all was golden in the sky. { THE INFERNAL
DEVICES – long – Shakira Espinosa } yingsu
d.
Kaleidoscope.
{ THE INFERNAL DEVICES – raccolta di
drabble – Shakira/James } radioactive