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Autore: DisneyStar022    15/11/2013    6 recensioni
[Kickin\\\' It - A colpi di karate]
Kim è una ragazza semplice, dolce e un po' troppo sarcastica. Non sa dire di no e aiuta tutti.
Jack è un duro, ma ha un cuore grande per amare, anche se non gli interessa fidanzarsi.
Che cosa succede quando si mettono insieme il duro più arrogante e la regina del sarcasmo?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: OOC, Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta
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Kim POV:
"Hey Eddie?" L'ho chiamato mentre stava per entrare in camera sua. Io e Brody avevamo studiato quasi tutto il pomeriggio. Se ne era andato circa un'ora fa. Ed ora mi annoiavo.
Eddie si voltò. "Sì, Kim?"
"Sai, fra quanto torna Jack?" Chiesi.
Eddie si appoggiò allo stipite della porta e sorrise. "Perché? Non sai stare senza il tuo amore?"
L'ho guardato male, come per prenderlo a pugni.
Quando improvvisamente, la porta di casa si aprì e Jack entrò.
"Ecco, è arrivato il tuo principe azzurro." Disse Eddie mentre lo fissavo.
Jack si avvicinò e ci guardò confuso.
Prima che potessi parlare, Eddie doveva aprire la sua boccaccia. "Oh, niente, Kim mi ha appena chiesto quando saresti tornato, si vede che sente la tua mancanza..." Disse mentre entrava nella sua stanza, prima che potessi strangolarlo. Ha avuto solo fortuna.
Idiota!
Jack mi sorrise, "Ti sono mancato?"
"Ti piacerebbe!"
Si avvicinò a me. "Davvero? Allora perché stavi chiedendo di me?"
"Io... io... io non... stavo solo..." Balbettai nervosa, in cerca di una scusa.
Si chinò vicino al mio orecchio e mi sussurò "Sembri nervosa."
Grazie mille Capitan Ovvio!
Mi guardò negli occhi.
Deglutii. "Io... ehm... devo andare..." dissi mentre mi voltai per andare.
Perché cavolo quello sguardo mi rende così nervosa?
All'improvviso Jack mi afferrò la mano e mi tirò verso di lui. Quel suo tirare improvviso mi fece cadere sul suo petto e l'unica cosa che mi impediva di cadere era il suo braccio intorno alla mia vita.
Lo guardai ancora una volta in quei bellissimi occhi. Lui ricambiò lo sguardo, anche lui sembrava provare un vortice d'emozioni.
Poi la sua espressione dolce cambiò in una maliziosa.
"Kim, ti conviene dirmi la verità."
"Quale verità?" Chiesi confusa.
"Che ti sono mancato." Lui sorrise.
"Nei tuoi sogni Brewer!"
"Lo sai che se non mi dici la verità, io conosco comunque un modo per fartela dire." le sue parole mi dicevano che mi sarebbe accaduto qualcosa.
"Davvero? Come?" Chiesi, sfidandolo.
Ero molto consapevole della nostra vicinanza, e al momento, le scintille attraversavano il mio corpo, ma questo non mi ha impedito di sentirmi nervosa per quello che mi avrebbe fatto.
"Me lo hai chiesto tu, eh!"
E poi ha iniziato a fare la cosa che detesto più di tutte.
Ha iniziato a farmi il solletico.
Solo Dio sa quanto odio il solletico.
"No, no, no, no, no Jack smettila!" Ho urlato, ma lui ha continuato a farmi il solletico, mentre mi dimenavo come un pesce fuor d'acqua.
"Dillo".
"Fermo! Per favore smettila!" Lo supplicai tra una risata e l'altra. I fianchi mi facevano male dal ridere.
"Se non mi dici la verità io non la smetto."
Ha iniziato a solleticarmi più forte, ho cercato di spingerlo via, ma non serviva a niente.
"Va bene, va bene mi sei mancato! Mi sei mancato!" Ho urlato.
Jack finalmente mi lasciò andare, e sospirai di sollievo.
Dio, ero così vicina alla morte.
Ancora una volta, la sua mano andò intorno alla mia vita, tirandomi ancora verso di lui, con la mia schiena contro il suo petto. Il suo respiro, molto vicino al mio collo, mi fece venire la pelle d'oca.
"Lo immaginavo." Mi sussurrò vicino al collo.
 
...
"Pronta?" Mi chiese Sam, aspettandomi vicino la porta.
"Sì, andiamo."
Era Domenica pomeriggio e stavamo andando a guardare i ragazzi che si esibivano al Cs.
In 15 minuti, eravamo già lì, e stavamo entrando nel backstage per salutare Brody e gli altri.
Quando un ragazzo ci passo vicino, e ci fece un occhiolino.
Sam mi sussurrò "Beh, era carino!"
Mi misi a ridere e guardai dietro di me, nella direzione del ragazzo.
"Uhm sì, ma non è il mio tipo." Ho detto.
"Davvero? Chi è il tuo tipo, allora?" Chiese.
"Smettila!" Le dissi.
"Perché? Che cosa ho detto? ...Comunque tu, a chi stavi pensando?” Dalla sua espressione, ho capito che sapeva a chi stessi pensando.
"Ad Edward Cullen, a chi altro?!" Ho detto scherzando.
"Dio, che schifezza Twilight." Fece una faccia disgustata, e poi ci mettemmo a ridere.
 
Entrammo dietro le quinte e vedemmo i ragazzi.
Jack si accorse subito di me e mi fece un occhiolino.
Arrosii, ricordandomi di prima.
"Ciao ragazzi!" Sam disse ad alta voce, gli altri ci salutarono.
"Quando suonate?" Ha chiesto.
"Oggi ci esibiamo prima, ci dovrebbero chiamare da un momento all'altro." Eddie rispose.
Proprio in quel momento squillò il telefono di Jack. Guardò il nome sullo schermo e si irrigidì.
"Ragazzi, devo rispondere." Disse dirigendosi fuori.
"Basta che non ci metti tre ore, fra un po' ci chiamano." Brody ha detto.
Jack annuì e se ne andò.
Proprio mentre usciva dalla stanza Eddie mi chiese. "Kim puoi portagli la chitarra? Così se ci chiamano e lui sta ancora parlando, almeno è già pronto."
Perché io?
Brody mi consegnò la chitarra di Jack e mi fece l'occhiolino.
Camminai fuori, e mi fermai un po' più indietro rispetto a Jack.
"Che cosa? COME?!" Jack stava gridando.
"Stava bene questa mattina, ed ora? Tutto d'un tratto?" Sentivo del panico nella sua voce.
Che stava succedendo? Con chi stava parlando?
"Cerchi di aiutarla il più possibile! Arrivo tra 5 minuti." Disse chiudendo il cellulare.
"Jack?" Dissi piano. Non mi aveva ancora notato.
Jack si voltò.
"Kim..." Deglutì. "Io... devo andare. Di' ai ragazzi che suoneranno senza di me." Disse e incominciò a camminare verso la sua moto.
"Jack! Fermo!" Gridai. Jack era sconvolto, triste, ma sembrava avere anche tanta... Paura.
Era in preda al panico, ed io non l'avrei mai lasciato da solo in quello stato.
"Vengo con te". Ho detto raggiungendolo.
"Che cosa? Kim... no."
"Jack, io vengo con te. Fine!" Ho detto.
Mi guardò per un attimo e poi annuì.
Chiamai un tipo che lavorava al Cs, e gli affidai la chitarra. Poi, corsi verso la moto di Jack.
 
Non sapevo dove stessimo andando, ma, quando Jack parcheggiò davanti alla stazione di polizia, mi venne un colpo.
Che cosa ci facevamo qui?
Prima che potessi chiederlo a Jack, lui entrò di corsa ed io lo seguii.
Era la prima volta che entravo nella stazione di polizia, e non ho mai pensato di avere un motivo per entrarci.
Rimasi accanto a Jack, che chiese notizie di questa lei, ad un poliziotto.
Prima che l'altro potesse rispondere, un altro tizio chiamò Jack.
Mi voltai per vedere un medico, che camminava verso di noi.
"Rudy!" lo chiamò Jack. "Come sta?" Chiese con ansia.
"Tranquillo, è ancora stabile. La stiamo portando all'ospedale proprio adesso." Il medico spiegò.
"Basta che tu faccia tutto il possibile per farla stare bene." Jack implorò.
"Faccio solo del mio meglio, ragazzo." Mise la mano sulla spalla di Jack e si allontanò.
"Jack?" Gli chiesi.
Guardò verso il basso.
Mi fermai davanti a lui e gli misi le mani sulle guance. "Jack, guardami."
Lentamente alzò gli occhi, e l'unica cosa che c'era sulla sua faccia era paura.
Non ha detto nulla. Semplicemente era lì, che mi guardava.
"Vuoi parlarne con me?" Ho detto. Doveva farlo. Tenersi tutto dentro peggiora le cose.
Jack tentò di aprir bocca. "Se succede... se le succede qualcosa... io... io..." Sembrava aver paura di continuare la frase.
"Chi Jack? Di chi stai parlando?" Chiesi. Ero assolutamente iperconfusa.
Mi guardò negli occhi e deglutì.
"Mia madre".


Fine del capitolo!

  
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