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Autore: applestark    15/11/2013    2 recensioni
Sandy ha 18 anni ed un passato difficile alle spalle. Si è trasferita a Baltimora da poco ed è intenzionata a trovare suo padre, il quale è sparito dalla sua vita senza dirle il motivo.
Jack Barakat è il chitarrista degli All time low, ed è intenzionato a togliersi di dosso l'immagine dell"idiota".
Il loro incontro cambierà un bel pò di cose. Capiranno entrambi che la perfezione non esiste, ed è inutile continuare ad inseguirla.
"Now all I do is sit and count the miles from you to me. Oh, calamity!"
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Gaskarth, Jack Barakat, Nuovo personaggio, Rian Dawson, Zack Merrick
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo XVIII
 
 Sandy
 
-Un appuntamento con Zack?!- urlai, stringendo il telefono tra le mani con tanta euforia, quasi si trattasse del braccio della mia interlocutrice: Flores.
-Un appuntamento con lui, esatto- ribadì la mia amica, dall’altra parte del telefono.
-Tesoro sono troppo felice per te! Zack a detta di Jack è un ragazzo apposto- annuii, anche se non sapevo quanto potevo fidarmi della parola del mio ragazzo, magari lo diceva solo perché era suo amico.
-Certo, non è tonto como tu novio Jack- *
Risi, quando faceva quegli intermezzi spagnoli era adorabile! Per fortuna alle superiori studiavo quella lingua, o non l’avrei mai compresa.
-Mi novio no ES tonto, ello ESTA’ TONTO….- *
Scoppiammo entrambe a ridere, mentre mio padre mi guardava dal divano della cucina della sua villa con aria perplessa.
-E’ spagnola- sussurrai, indicandogli il cellulare.
-Comunque, non smetterò mai di ringraziarti Sandy! Andrò al concerto stasera, tu rimarrai a lavorare…-
-Flo, non ti preoccupare! Lo faccio perché lo meriti e poi, come ti ho già detto, la mia militanza da Scottie è quasi finita- dissi con sollievo.
-Già, io resisto fino alla fine del trimestre, poi sarò laureata e addio!-
Annuii, ero tanto felice per lei, sarebbe diventata un medico pediatra, non c’era cosa più carina.
Improvvisamente avvertii  con il mio olfatto un odore di bruciato insopportabile, e immediatamente collegai il tutto al pollo nel forno in cucina.
-Flo devo assolutamente lasciarti, perché mio padre sta bruciando il pollo-
Guardai male papà seduto comodamente sul divano e gli feci cenno di correre nell’altra stanza.
-Oh, corri , corri, tranquilla. Ci sentiamo più tardi-
-Va bene, arrivederci-
Chiusi la chiamata, misi il cellulare nella tasca dei jeans e mi precipitai in cucina.
-Altri cinque minuti e rimanevamo senza pranzo grazie a te!- esclamai inginocchiandomi davanti al forno e controllando che fosse tutto apposto.
-Sandy, puoi anche cercare conferma negli aneddoti di tua madre…la cucina non fa per me-
Ridacchiai, al pensiero dei miei genitori giovani come me e Jack, alle prese con i fornelli; quel pensiero però sfumò via immediatamente, vista la situazione attuale tra i due.
-Non preoccuparti- gli dissi gentile, poi afferrai una presina dal piano cottura ed estrassi il pollo dal forno, tossendo appena per la vampata di fumo che si formò proprio di fronte alla mia faccia.
-San, hai riflettuto sulla mia proposta?-
Portai il pranzo a tavola e guardai mio padre confusa. –Quale proposta?-
-In primo luogo il trasferimento da me, questa casa è fin troppo grande per me. E poi il discorso libreria. –
Accennai una risata. –La prima proposta mi sta più che bene, d’altronde anche mamma ha acconsentito. Spenderei di meno e potrei mettere quei soldi da parte. Riguardo alla seconda proposta… credi che mandarmi a vedere quell’immobile con Jack mi abbia improvvisamente convinta a comprarlo?-
Il mio tono risultò piuttosto caustico, purtroppo con mio padre avevo sempre un po’ di ripensamenti e riserve, il male che una persona ti fa…non si dimentica in fretta, purtroppo.
-Tesoro, lo so che serbi ancora un po’ di rancore nei miei confronti, e ti capisco, ma siamo vicini al Natale. A Natale sono tutti più buoni-
Certe volte mio padre e l’ironia andavano proprio a braccetto! Gli misi le patate nel piatto e scossi la testa, invitandolo a sedersi di fronte a me.
-Papà. Hai ragione. Mi trasferisco da te entro il fine settimana e con i soldi che risparmio comprerò a rate quell’immobile-
Mi sedetti e  giocherellai qualche attimo con la forchetta, prima di iniziare portare in bocca un pezzo del pollo.
-Nessuna rata, nessun risparmio. Sandy, l’immobile lo compro tutto io. E’ il minimo che possa fare per te!-
Lo guardai negli occhi, e lui sostenne il mio sguardo, assunse persino un’espressione pregevole che mi fece ridere.
-E’ una spesa piuttosto alta…- sospirai, ma lui sembrava non voler demordere.
-Ne hai parlato con tua madre?-
Annuii. –Proprio ieri sera. Lei è…d’accordo, vuole che io mi costruisca un futuro qui. Io sono ancora molto indecisa, però.-
Mi versai l’acqua nel bicchiere e ne bevvi un sorso.
-Come mai Sand?- chiese mio padre, con la bocca piena.
-Beh, perché non me la sento di abbandonare mamma. Lei mi è stata vicina, in tutti questi anni siamo state solo io e lei… poi mi trasferisco qua e nel giro di un mese lei perde sua figlia!-
-Lei non sta perdendo sua figlia! Sua figlia sta crescendo… lei è felice di poterti dare la possibilità di cambiare tutto, in America.-
-Okay ma… a me manca casa! A me manca lei… è vero, qui ho Jack, Flores…anche te..ma dov’è lei?- sbottai, realmente dispiaciuta.
-Credi che Terry abbia mai preso in considerazione l’idea di trasferirsi qui con te?-
Ripensai alle parole di Jack, e poi scossi la testa. –No, ma pensavo di parlargliene quando torniamo in Irlanda-
-Si, ci stavo pensando anche io. L’ospedale qui cerca personale, lei è un’infermiera…-
-Allora le diremo tutto, e tu aiutami a convincerla. Ti prego.-
Papà sorrise, poi alzò la mano per battere il cinque ed io sorrisi, quella era una cosa che facevamo molto tempo indietro.
Per il resto del pranzo abbandonammo quegli argomenti un po’ pesanti, per parlare di cose più leggere. In primo luogo gli dissi che io e Jack stavamo ufficialmente insieme, e lui sembrò esserne felice. Diceva cose del tipo "Anche se non sembra è un ragazzo apposto, è molto bravo, durante il tour lo terrò d’occhio ecce cc”.
Insomma, per la prima volta nella mia vita mi sentivo più o meno sollevata. Il rapporto con mio padre si stava risanando, tra poche settimane avrei rivisto mia mamma, avevo una cara amica, avevo un ragazzo fantastico e presto avrei anche realizzato il mio sogno.
Dopo aver mangiato sparecchiai la tavola e sistemai tutti i piatti nella lavastoviglie, quella casa pullulava di tecnologia, ed era decisamente migliore della mia stanza a casa dei Gaskarth.
Ovviamente mi sarebbe dispiaciuto salutare la signora Margareth, chi mi avrebbe portato il the ora?!
Sembrava solo ieri il giorno in cui mi ero trasferita a Baltimore, ed erano già successe mille cose.
Ci sono persone la cui vita è una continua avventure, altre, invece, vivono in attesa di qualcosa che le smuova, e quando arriva, si ribalta tutto. In un attimo, tutto cambia.
Io appartenevo decisamente alla seconda categoria.
 
-Sandy, io vado a lavoro. Mi raccomando entro domani mattina DEVI licenziarti da quell’idiota di Scottie, okay? Confido in te.- disse papà sull’uscio della porta, poco prima di uscire di casa per andare alla Hopeless records.
Era in cantiere un tour non indifferente ed già avevo l’ansia al solo pensiero di non dover vedere Jack per così tanto tempo.
Decisi di non pensarci, presi il cellulare , mi gettai sul divano in salotto e poi composi il numero di mia madre, avevo voglia di sentirla, e annunciarle le ultime novità.
-Sandy, tesoro, come stai?-
Nel sentire la sua voce squillante sorrisi, oh cavolo, mi mancava così tanto!
-Mamma, ciao! Io sto bene, e tu invece?-
-Anche io, qui nevica.-
-Oh Dio, che bello!- esclamai felice, a mio parere, non era Dicembre senza neve!
-Si, non vedo l’ora di vederti, potremmo fare dei pupazzi di neve come quando eri piccola-
-Ovviamente, non aspetto altro che quel momento. –
Risi, al ricordo di una me piccola che armeggiava con la neve per metter su il Frosty migliore del quartiere.
-A proposito, quando parti?-
-Papà ha prenotato il viaggio stamattina, partiamo il 22 dicembre-
-Perfetto, mancano dieci giorni!-
-Esatto, sto facendo il conto alla rovescia-
Ridemmo entrambe, come ai vecchi tempi, ed io desiderai di poterla avere di fronte a me, a guardarla nei suoi occhi, verdi come i miei.
-E dimmi un po’…con Jack tutto bene?-
Proprio a quella domanda sentii dei rumori molesti provenire da fuori.  Al che mi alzai svogliatamente e, scalza, andai alla porta.
-Si, tutto benissimo. E’ un ragazzo adorabile, vorrei che tu lo conoscessi- risposi a mamma e poi spostai la tendina dalla porta per vedere chi c’era fuori.
-A dir la verità ho fatto una ricerca su Wikipedia, sicura che sia un ragazzo affidabile?-
Spalancai gli occhi e mi portai una mano sulla bocca. Incredibile chi stesse lì fuori a dare pugni alla porta: proprio lui, Jack.
-Aspetta un momento mamma…- le dissi, poi aprii la porta e iniziai a ridere senza nemmeno un motivo preciso.
-Tuo padre se n’è andato ed io sono venuto a farti compagnia, che c’è?- esordì lui con un viso pudico e tanto tenero.
Gli posai un dito sulle labbra per fargli cenno di stare zitto e poi lo invitai ad entrare in casa.
-Sandy, ci sei?- chiese mia mamma, preoccupata.
-Mamma , si! Ci sono, solo che è arrivato Jack quindi…-
-Capito, capito. Ci sentiamo più tardi, però fai la brava.-
-Scusa mamma, ti voglio bene-
-Tranquilla piccola, ti voglio bene anche io-
Le mandai un bacio, poi chiusi la chiamata e posai sul mobile delle cianfrusaglie all’entrata il cellulare.
-Se non sei contenta di vedermi me ne vado- disse Jack, facendo l’offeso.
-Sciocchino! Si che sono felice di vederti, solo sono…sorpresa!-
Mi alzai sulle punte e gli stampai un bacio sulle labbra, lui prontamente mi strinse tra le sue braccia, ridendo.
-Oggi fa freddissimo, Natale è proprio alle porte-
Annuii. –Hai ragione Jackie, e dimmi un po’…cosa chiederai a Santa Claus?-
-Ciò che volevo l’ho ricevuto un anticipo. Volevo una ragazza-
Gli sorrisi dolcemente, era capace di farmi sciogliere in un nano secondo.
Sospirai e lo trascinai con me in salotto, dove l’ambiente era decisamente più caldo.
-Hai parlato con tuo padre di quelle cose ?-
Mi sedetti al suo fianco e mi portai le ginocchia al petto. –Si, ne ho parlato. Mi trasferisco qua, abbandono Scottie e compriamo l’immobile.-
-Okay, e…riguardo a tua madre?-
-Cercheremo di convincerla- risposi cantilenando, come se fossi scocciata. E in effetti un po’ lo ero.
-Jack, possiamo non pensarci ora?-
Alzò gli occhi al cielo, così allungai una mano a scompigliargli i capelli.
-Cosa vuoi fare, Sandy Wate?-
Arricciai il naso in una smorfia buffa. –Questa domanda è piuttosto controversa, Jack-
-Guarda, per una volta non avevo secondi fini- affermò, ma io non sapevo quanto crederci.
-Povero piccolo Jackie- cantilenai, appoggiando la testa alla sua spalla.
-Non fare la stronza!- Corrugai la fronte, era così carino anche quando si arrabbiava, o fingeva di esserlo, come in quel caso.
-Dammi un bacino- sussurrai, poi arricciai le labbra e lui mi accontentò immediatamente, baciandomi in modo piuttosto avventato.
-Avevo detto bacino!- replicai, ovviamente riuscendo in modo piuttosto scarso a mostrarmi infastidita dal quel moto di passione.
-Non sai mentire, Sandy- disse con un sorriso sornione sulle labbra che mi causò un colpo al cuore. Cavolo, Jack mi faceva venir voglia di strapparmi i capelli, sul serio.
Gli accarezzai una guancia ma lui ovviamente prese a farmi il solletico, cosa che in un altro caso mi avrebbe infastidita, perché iniziavo a ridere come un’ossessa e quando ridevo sembravo una specie di iena!
-Jack, ti prego smettila!-  lo pregai, mentre cercavo in vano di calmare le mie risa.
-No Sandy, hai detto una bugia e adesso me la paghi!- replicò lui, iniziando a ridere come un cretino. Ma pur sempre adorabile!
-Ti odio!- gridai, iniziando a dimenarmi per farlo smettere, ma lui sembrava intenzionato a continuare con il solletico all’infinito.
-Jack ti prego!!!- urlai, dandogli un’insignificante pugno sul braccio.
-Chiedimi scusa subito!- disse offeso, ed io allora gli tenni le mani per non farmi solleticare e mi avvicinai al suo viso per dargli un bacetto sulle labbra.
Ma quel giorno la lingua di Jack non sapeva stare apposto, quindi ci ritrovammo poco dopo l’uno sopra l’altro a baciarci in modo enfatico e avventato.
Il mio adorato ragazzo mi carezzò la schiena con le sue mani e poi fece per alzarmi il maglioncino verde bottiglia che indossavo, io ovviamente fermai il tutto e lo guardai accigliata.
-Non sono ubriaco stavolta!- esclamò sulla difensiva, io allora mi sollevai dalla posizione supina e accennai un sorriso.
-Lo so, tesoro. Ma…-
-Ma?- mi incitò, con fare un po’ seccato.
Davvero non sapevo come dirglielo. Davvero non ci riuscivo. Erano  due paroline piuttosto semplici che però mi mettevano un imbarazzo assurdo.
Temporeggiai guardandomi intorno e poi mi portai le mani sul viso.
-Sono vergine.-
Aprii una fessura tra le mie dita per vedere la reazione di Jack, ma lui si mise a ridere.                                                                                                                                         Non una risata irrisoria, qualcosa di dolce.
-Immaginavo, Sandy.-
Alzai gli occhi al cielo e feci cadere le mani sulle mie gambe. –Bene.-
-Ehi- sussurrò dolcemente, prendendomi tra le sue braccia. –Non ho detto che è un problema!-
-Invece lo è- cantilenai, accoccolandomi nella sua stretta.
-Ma no! Smettila di farti tutti questi problemi! Va tutto bene.-
Socchiusi gli occhi e non dissi niente, stare tra le sue braccia mi faceva sentire così al sicuro… speravo davvero che per lui non contasse tanto, e mi volevo fidare perché era sempre stato sincero con me.
-E non ti costringerò mica! Cioè…me lo dici quando, quando te la senti. Non sono molto bravo con questi discorsi, sei la prima ragazza  che ho. La prima ragazza vera. –
Alzai lo sguardo per scrutarlo nei suoi occhi grandi e color cioccolato fondente, poi sorrisi.
-Grazie, Jack. Ti amo così tanto…-
Mi baciò la testa, stringendomi ancora più forte.
-Anche io, tantissimo.-
 






*Traduzione per chi non conosce lo spagnolo: “Certo, non è stupido come il tuo ragazzo Jack”
“Il mio ragazzo non è stupido, fa lo stupido”
 
Eccomi qui con un altro capitolo, mi dispiace per l’attesa ma tra scuola, ripetizioni di matematica e tutto sono davvero FUSA, e inoltre ho migliaia di ore di sonno da recuperare…che stress.
Vi adoro, grazie di tutto. <3

 
  
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