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Autore: Mia4ever_TheBest    15/11/2013    2 recensioni
Il Mito di Shakespeare non a nulla a che fare con questa storia: il titolo ha solo l’ispirazione. Qui c’è solo la tentazione di risolvere un interrogativo di una Whovian decisamente troppo tra le nuvole, anzi, tra le stelle è il caso di dire: hai mai guardato il cielo nel periodo delle stelle cadenti, dopo aver saputo del Dottore? Se lo hai fatto, forse tra quelle stelle cadenti avrai scorto un bagliore più intenso degli altri. Se l’hai fatto ma non è mai successo o se non l’hai mai fatto..bhè, caro whovian o lettore di passaggio..forse, continuerai a confondere il rumore del Tardis con la suoneria dei messaggi del tuo cellulare..
Ambientato dopo "The Snowmen", settima stagione, con un Dottore profondamente sconvolto per la seconda morte di Clara, ma ormai speranzoso nel ritrovarla da qualche parte..se non fosse per un Tardis in fumo e un'ora da passare in compagnia di un'umana.
(Nessun spoiler, assicurato)
Genere: Comico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 11, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quando lui si inchinò alla potenza degli umani e lei fu pronta a partire

 “Bene” disse ad un tratto, risvegliando il suo carisma adolescenziale. “Penso, sia giunta l’ora” e guardò il suo orologio da polso scoprendo leggermente la manica della sua camicia nera, nel buio della sera.
“Un’ora, due minuti e tre secondi passate. Direi può andare” disse alzando lentamente la schiena dal lettino e sistemandosi i capelli del ciuffo, che gli erano venuti davanti agli occhi nell’alzarsi. Si alzò in piedi di scatto in piedi e corse verso la porta del Tardis, sperando di sentire nuovamente tutta la sua vitalità. Cosa che accadde, toccando la sua superficie blu e una volta che ebbe varcato con sicurezza la sua soglia. Poi si sentì esclamare da dentro una roba tipo “Oh, la mia Sexyy..quanto sei miticaa!” e lui che emetteva grida di gioia a intervalli regolari, ogni volta che scopriva un comando che aveva ricominciato a funzionare a dovere.

Come sempre.
 
Probabilmente, anzi sicuramente, il Dottore era troppo impegnato a fare il giro-giro-tondo attorno alla consolle, per ricordarsi dell’umana imbambolata fuori dal Tardis, appena restaurato, costretta al ruolo di un cactus perché nemmeno si era degnato di uno straccio di saluto. Quindi, sì ero leggermente spinosa.
Ansimai forte.
-Senza speranze questo qui- pensai.
Poi il rumore scricchiolante dell’uscio accompagnò l’uscita di una testa paonazza dall’eccitazione.
“Non mi auguri buona fortuna?” disse un Dottore che non riusciva star fermo un secondo, sfregandosi le mani.
“NO” risposi secca e un tantino imbronciata. Accavallai le braccia e girai la testa dall’altra parte.
La faccia super-allegra del Dottore si trasformò di colpo in una che non capiva. “Oh, su dai Mia. Come si può essere così permalosi? Cos’è che avrei combinato ora?” chiese deluso.
Non risposi. Era abbastanza grande e vaccinato per arrivarci da solo.
“Forse ho capito..è per prima giusto? Oh mi dispiace, per averti trattato così..a volte il mio alter-ego insensibile litiga con quello sensibile e..e..la vittoria non è sempre scontata..come posso farmi perdonare?”
Girai la testa verso di lui e gli feci capire che ci dovevo pensare prima di concedergli il mio perdono.
“Mia, Mia, che cosa vuoi farmi fare..” e si inginocchiò davanti a me.  “Piccola umana ins..” borbottò ruotando gli occhi al cielo. Ma lo fermai prima che terminasse la frase.
Lo fulminai con uno sguardo pieno di orgoglio. Era in mio potere in quel momento.
 
“Imploro il tuo perdono, Mia” cominciò timido.
“Impegnati di più, Dottore” dissi con le mani ai fianchi.
“Ma fai sul serio?” fece lui. Ridussi a fossette gli occhi e quello dovette pentirsi della domanda che aveva fatto. “Ohh, e va bene..”
Io, il Dottore di Gallifrey,imploro solennemente il tuo perdono, Mia, umana della Terra. Così va meglio?”
“Mmm, dai sì, non posso lamentarmi..dato che è il minimo” feci chinandomi verso di lui.
“Però sono abbastanza soddisfatta, dai sì, può andare”dissi convinta, ma non troppo.
Avevo fatto inginocchiare ai miei piedi il Dottore, certo che poteva andare. Nessun uomo dovrebbe inginocchiarsi di fronte a nessun altro uomo, ma lui era senza speranza ed io ero dovuta giungere per forza ad un limite così estremo.
Quello però dopo un po’ di tempo, si rialzò come nulla fosse stato e tornò nel Tardis.
“Non ci posso credere..” mormorai.
“In bocca al lupo?” chiese riaffacciandosi dopo due secondi con il suo bel sorriso a 32 dentoni.
“Crepa” risposi. Di colpo i suoi denti scomparvero sotto quelle labbra che avevano nuovamente rilassato le fossette. Ormai sapevo come farlo. “Porta sfortuna, Dottore” gli dissi.
Lui tornò dentro e sentii qualcosa tipo “Umani superstiziosi” e “Sempre gli stessi” e poi qualcosa che si riavviava. Pronta a partire. Di nuovo.
 
Il Dottore tornò fuori vestito di tutto punto, scrollandosi la giacca impolverata che gli nascondeva le bretelle e che era rimasta nel fumo del Tardis per tutto quel tempo.
“Ancora bene” disse il Dottore strofinandosi le mani e le mise in tasca.
“Penso sia venuto il momento di salutarci, Mia. Grazie mille della chiacchierata. Mi serviva proprio un’aiutino per recuperare la ragione. E per di più da un’umana come te. ”
“Vorrai forse insinuare una bella strigliata” dissi in tono altezzoso.
“Bh..Bh..Bhè..sì..diciamo così” fece balbettando e cercando di nascondere l’evidenza, ma senza riuscirvi.
Lo presi per le spalle e interruppi la sua confusione momentanea.
“Promettimi che starai bene” gli chiesi cercando una conferma, ma senza punto di domanda.
 
Gli stavo per chiedere se poteva rimanere ancora un po’, soltanto un secondo in più. Vedere il Tardis e il suo “più grande all’interno” era sempre stato il mio sogno da whovian, che non poteva vedere il Dottore senza la sua amata cabina, dall’anima grande come l’universo. Vi starete chiedendo del perché non lo chiesi subito. Perché non esitai a correre come aveva fatto lui, verso la porta del Tardis.
Ebbene che ci crediate o no, era diverso averlo davanti; a tal punto che non ebbi il coraggio di chiederlo;
Che la mia gola non ebbe l’aria necessaria per pizzicare le corde vocali, né l’ebbe mai.
“Si, Mia. Te lo prometto” e si avviò al Tardis con la sua nota aria spavalda.
La scena più bella che il Dottore potesse offrire ad una sua whovian, per cui nemmeno lui, forse e in fondo, non riusciva a comprendere l’importanza che quest’ultima era così presa ad avere nei suoi riguardi. E forse, mai l’avrebbe fatto. Dopotutto lui faceva cose che non si sarebbero dovute invidiare o osannare. Lui era quello “delle cose che non si rifanno a casa”. E io quella che non riusciva a smettere di guardarlo.
 
-Di guardarlo andare via-
Ebbi un pugno allo stomaco
 
“Ah” fece prima di entrare “Mi dispiace ma non posso. C’è una persona che devo assolutamente vedere. L’ho quasi ritrovata. E non posso mancare. Ma tornerò, te lo prometto.”
Maledetta la sua telepatia.
 “Dottore non fare promesse che poi non manterrai” dissi malinconica.
-Dice sempre così- E lo sapevo. Ma sapevo che non era vero. Lui sorrise. Ricambiai.
“Addio” disse. E rientrò. E io seppi che stavo perdendo lo spettacolo più bello che avessi mai visto.
“Dottore!!” urlai. Ma era troppo tardi. Arrivavo sempre tardi io, del resto. Sentì il Tardis che si smaterializzava e mi cascò il mondo addosso. Ma nessun peso.
Incredibile come la mia mente si fosse svuotata di tutto. Non riuscivo a pensare se non a ciò che avevo appena fatto. Che avevo appena permesso che succedesse. Un momento prima era lì con me che parlava. Poi d’un tratto non c’era più, proprio come quando non c’era ancora stato.
Dopotutto lui era solo un sogno.
 
Angolo dell’autrice:
Ciao bella gente! :) Mi sento di usare ancora il linguaggio segreto di Clara, perché ci siamo quasi..non manca molto al 50esimo rendiamocene conto e penso che prima di tutti anche voi che passate per questo fandom, ne abbiate sentito parlare, almeno un pochino..appassionati o no ;)
Bhè cosa dico? Parlo del cinquantesimo quando ho appena infranto le vostre speranze? Sono cattiva?
Si molto, perché il Dottore se ne è appena andato senza neanche tanti “Baci, baci, ci vediamo ”, nemmeno da lontano. E Mia, la whovian baciata dalla fortuna delle stelle, ha dovuto vederlo andare via senza batter ciglio. Impotente. Lo siamo tutti d’altronde di fronte al Dottore, come non saremmo whovian se lui non ci fosse. E anche voi lo siete di fronte ad un “finale” del genere e lo dico tra “” perché se avete visto il Dottore, c’è una cosa che avreste sicuramente imparato: a lui non piacciono i finali.
E con questo lascio la parola a River, che quella parola la sa dire meglio di me: SPOILER.
Mi piacerebbe sapere la vostra opinione a riguardo ma dato che sono stata cattiva con voi, non me ne aspetto una, se non costruttiva e che possa aiutarmi a migliorare. :)
Ci si tardisizza in giro per il fandom :)
MiaXD
  
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