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Autore: Lalla S T    15/11/2013    1 recensioni
Quando l'ho trovato nudo a casa mia.
Quando l'ha scoperto mia madre, nudo sulle scale di casa.
Quando gli ho dato i vestiti di mio fratello Jack.
Quando l'ho baciato per impedirgli di chiedere di Jack.
Quando stavamo per andare a letto insieme e si è fermato.
Quando lo sentito suonare il piano a casa mia.
Quando mi ha baciato e mi ha detto
Genere: Fantasy, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7



Pov Isabel
Chiudo la cerniera del borsone e lo afferro scendendo le scale.
-Sei pronta?- mi chiede mia nonna
-Si- rispondo semplicemente
-Andiamo ti accompagno in aeroporto.-
Torno a Mercy Falls non so per quanto ne perché… anzi il perché lo so...per Cole.
Indosso un pantalone nero e bianco a quadri e una maglietta con le spalline larghe nere. Mi copro per scendere a Mercy Falls con un maglione over size grigio un cappotto di lana che lascio sbottonato e una sciarpa. Metto un cappello nero in testa, da qui spunta la mia coda laterale.
Prendo la valigia nera lucida Louis Vuitton dal rullo e mi dirigo all' uscita.
Mi faccio portare da un taxi a casa, così da dire direttamente hai miei che sono qui e evitare storie.
Appena arrivo sento strani rumori provenire da sopra appoggio la valigia alla base delle scale e salgo.
Mi sfilo il capello e entro in camera dei miei.
Resto sbalordita appena capisco l’origine di quei “rumori”.
Mio padre nudo nel letto che un tempo divideva con mia madre si “intrattiene” con due ragazze poco più grandi di me.
Mi viene il voltastomaco e scappo via.
Busso a casa di Beck infreddolita.
Ad aprirmi é Cole.
E’ sbalordito non credo di averlo mai visto così.
-Che fai qui?- mi chiede ancora stupito
-Credo che prima di chiacchierare sia meglio entrare così io non congelo e tu non diventi a quattro zampe.-
Mentre lui accende il fuoco nel camino io mi spoglio rimanendo con la canottiera nera i jeans senza calze ne scarpe.
-Che fai qui?- mi richiede Cole
Lo fisso il fuoco crea quel bagliore che lo rende bellissimo. Quei capelli neri scompigliati troppo lunghi e gli occhi neri, lucidi.
Lo amo da morire.
-Sono tornata per un po’ e a casa mia non posso stare, non credo di essere accetta neanche qui. Andrò in un bed and brekfast.- dico neutra
-Sono solo, Grace e Sam sono alla penisola per ora quindi non credo cambi se tu ci sia o no.- risponde anche lui con un tono neutro.
-Va bene.-
-Almeno risparmi dei soldi.-
-Sprecare quelli di mio padre sarebbe un piacere.- dico acida
Vado in bagno e mi faccio una doccia per distendere i nervi. Mi avvolgo i capelli in un asciugamano e uno intorno al corpo. Torno in camera.

Mentre prendo la biancheria dal borsone entra Cole
-Questa è la mia came…- si ferma appena nota il mio “abbigliamento”
-Scusa, era la più vicina al bagno- rispondo innocente.
Mi viene in mente quando stavo per partire per San Francisco.
E ovviamente lo provoco.
Infilo le mutandine semplici nere senza togliermi l’asciugamano e metto pure i jeans.
Butto il reggiseno sul letto insieme a una camicia e un maglione.
Cole fissa il reggiseno deglutendo per alcuni secondo, dopo mi giro di spalle lasciando l’asciugamano.
Prendo il reggiseno e mi infilo le spalline tenendomi le coppe gli chiedo suadente.
-Me lo allacci?-
Sento avvicinarlo e ogni passo è un macigno.
Sperò che mi volti prendendomi a baciare invece rapidamente mi allaccia il reggiseno e si sposta come scottato.
Sospiro senza farmi vedere e mi infilo la camicia mi giro mentre l’abbottono e lo guardo con un sopracciglio inarcato.
Infilo il maglione e le scarpe.
-Beh hai detto che posso stare dove mi pare quindi…-
-Non in camera mia però- mi dice gelido
Esco frustata e mi giro a fissarlo.
Raccoglie una mia maglietta caduta a terra dal borsone e se la porta al naso odorandola per poi buttarsi sul letto supino e pensieroso.
Vado in una delle camere e appoggio il borsone a terra e scendo a preparare da mangiare.
Venire qui non è stata una buona idea e per di più dopo quello che ho visto.
Per quale motivo dovrei dire a Cole di amarlo? E allora perché sono qui.
Dovrei andarmene.
E così come sono arrivata torno a San Francisco e passano i giorni.
Dopo qualche settimana.
-Stasera c’è una festa da giovani perché non ti unisci a loro?- mi incita mia nonna
In effetti non sono uscita molto, quindi perché no una serata diversa, senza pensare, cosa c’è di meglio?
Indosso un abito colorato senza maniche a collo alto. Tacchi a stivaletto neri abbinati alla giacca e alla borsa, una coda alta e il trucco. Rossetto rosso Louis Vuottion mascara e eyeliner nero. Metto il profumo e esco.
Arrivo al locale affollato. All' interno do all’addetto giacca e borsa e mi dirigo nella sala. C’è la moquette rossa, i tavoli panna e le sedie color cedro in legno. Per creare l’atmosfera da discoteca c’erano fari colorati e abbaglianti, una palla enorme e un bancone colmo di alcolici.
Intravidi Luke e la sorella parlare con dei ragazzi.
Mi girai attirata da una sensazione che mi portò a scontrarmi con due occhi verdi.
Mi si gelò il sangue.
Cole mi aveva seguita.
Per tutta la sera cercai di evitare sia Luke che Cole, per fortuna gli invitati erano molti e la musica assordante. D’un tratto vidi Cole e Luke parlare, il primo alterato e il secondo composto, forse stupito in fondo.
Si girarono in contemporanea verso di me e io scappai.
Pov Cole
Mi avvicinai a quel tipo, che odio con tutto me stesso. Prima si porta a letto Isabel e poi fa l’idiota con altre ragazze. Non dovrei fargli la predica ma amo follemente Isabel.
-Ah quindi ti porti a letto una ogni notte? Ti manca il paparino che ti insegna le buone maniere.- gli dico incazzato e anche brillo devo dire
-Che cazzo dici!- mi urla di rimando
-Ti sei scopato Isabel e ora?-
-Ma che dici idiota è scappata da te lasciandomi come un idiota.-
-Ah si?- dico per sferrargli un pugno.
Aspetta.
Scappata da me.
Lasciandomi come un fesso.
Mi giro in contemporanea con il tizio verso Isabel.
Perché mi ha mentito? Penso mentre la inseguo.
-Isabel- urlo
Siamo ormai fuori dal locale, riesco a fermarla incastrandola contro il muro.
-Che cazzo vuoi Cole!- mi urla in facci in lacrime
-Te!- urlo anch'io forte al cielo e sento rimbombare il mio urlo. Ci avviciniamo piano…
Appoggio le mie labbra sulle sue bagnate dalle lacrime.
Non voglio più staccarmi.
Le nostre labbra danzano.
Stringo le mie mani sui suoi fianchi fino a farle scendere a cingerle la schiena.
La stringo da matti mentre continuo a baciarla e anche lei dischiude le labbra mettendo le mani dietro la mia nuca. E rafforza la presa.




-Angolo autrice-
Non sono morta sono una "cattura svenutre" e una che non ha mai tempo.
E' iniziata la scuola... anzi è quasi natale >.<
Partendo dal fatto che sembra che non abbia tempo ma ormai credo vi siate abbiutati. Nel ultimo mese e mezzo sono successe tante cose soprattuto brutte.
Non mi dilungo grazie e scusate:)
Isabel n 1
Isabel n 2
Isabel n 3
   
 
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