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Autore: fearless13k    16/11/2013    1 recensioni
*Dal terzo capitolo*
-No! Non mi liquiderai così in fretta! Qual è il problema, eh? Sono le mie scarpe? È il mio cognome? Non è quello che determina la personalità di una persona!- continuai a dire ad alta voce, in modo che mi potesse sentire, nonostante il presunto sordismo (sì, continuerò ad utilizzare questa parola!) e i tre metri che ci separavano a causa delle mie scarpe da riccona. Accidenti di nuovo a loro! Stronze.
Liam si fermò in mezzo al corridoio e si girò, visibilmente incazzato. Come si permetteva di incazzarsi? LUI? Io ero appena stata definita Superficiale! Io mi sarei dovuta incazzare!
-Il problema non sono le scarpe, non è il cognome. Non sono queste cose in sé per sé, sono queste cose per quello che rappresentano, ovvero una persona ricca, che disprezza quelli che non sono come lei e se non li disprezza, li considera meno di zero e io non voglio che succeda a me.-
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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4. L’attesa è la parte peggiore
-Oh Mio Dio!- esclamò Bess dall’altro capo del telefono. –OH MIO DIO!- ripetei io entusiasta. Le avevo appena raccontato della mia discussione di riconciliamento con Liam il libraio e di come ero riuscita ad ottenere un appuntamento e Bess era completamente senza parole. Continuava ad urlare “Oh mio Dio” da tipo mezz’ora.
-Lo so, è una cosa incredibile! Sono riuscita a strappargli un’uscita proprio mentre litigavamo! Adesso il problema è trovare degli argomenti di cui parlare senza sembrare una completa snob, cosa che ora come ora mi sembra piuttosto ardua, non credi?- domandai, in cerca di conforto e supporto, mentre mi dirigevo alla mia macchina, una Volvo C30, maledicendo per l’ennesima volta le mie scarpe col tacco.
-Ok, ok, mi sto riprendendo dal totale shock. Insomma, per una volta fare di testa tua, con un ragazzo che non è del nostro giro, ti ha fatto più che comodo! Che grande acchiappo, signorina Fisher-Lewis!- esclamò Bess su di giri.
-Potresti non chiamarlo “grande acchiappo”? è una persona anche lui, mica un sacco pieno di gioielli rubati!- dissi interdetta, mentre mettevo in moto.
-PFF! Mi importa un accidenti di come lo chiamiamo, l’importante è che il signor Pain, zittanonmiinterromperelochiameròcosìavita, è un gran bel figone e te lo meriti tutto e gli farai vedere chi è lo stronzo fra voi due e gli dimostrerai che non sei una superficialotta come molto probabilmente era invece la dodicenne di ieri pomeriggio!- sentenziò la mia migliore amica con tono perentorio. Poi scoppiammo a ridere entrambe.
-B, non posso farlo venire a casa mia per l’appuntamento o vedrà la mia villa e penserà che sono una montata, non posso nemmeno andare a prenderlo o penserà doppiamente che sono una montata, che faccio?- le chiesi, visto che ci stavo pensando da quando ero uscita da WHS. La sentii sbuffare dall’altro capo del telefono.
-Selene, a volte mi domando come tu faccia ad avere una media così alta e a farmi domande così stupide. Basta che vi incontriate in un luogo neutro, no? Vi date appuntamento là e non c’è bisogno che nessuno vada a prendere nessuno! Duh!- mi disse scocciata, lasciandomi effettivamente con un palmo di naso, visto che era la soluzione più ovvia.
-Il mio problema, cara B, è che penso troppo e il mio cervello va  a cercare le soluzioni più complicate invece che quelle più semplici, per il semplice fatto che è abituato a problemi maggiori. E con questo ti ho servita.
Mi immaginai una batteria che batteva sui piatti per darmi l’uscita, mentre chiudevo la chiamata con Bess.
 
Il problema adesso era aspettare che Liam Payne chiamasse, considerato che da vero genio, non avevo annotato il suo numero. Come mi era potuto sfuggire un dettaglio così importante nel mio piano per farlo innamorare di me?
Quando arrivai a casa, ancora non avevo avuto notizie del libraio, ma in fondo era passata poco più di mezz’ora e sicuramente non mi avrebbe mandato un messaggio mentre era a lavoro, insomma doveva mantenere il suo ruolo di impiegato modello, no?
Mi misi a cazzeggiare allegramente, leggendo qualche passaggio dei miei libri di Foer, in modo da non farmi trovare impreparata nel caso Liam mi avesse interrogata a riguardo e mi feci pure una doccia, giusto per passare il tempo, mentre ascoltavo Taylor Swift ballando.
Il tempo passa più in fretta quando eviti di guardare l’orologio e quando ti fai i cazzi degli altri su facebook o su internet in generale e Bess verso le quattro di pomeriggio passò da casa mia, visto che pure lei non aveva voglia di fare granché quel giorno.
-B, ma tu non hai niente da fare oggi?- le chiesi, mentre stavamo sdraiate sul mio letto a fissare il soffitto decorato della mia stanza.
-No, direi proprio di no. Non mi vuoi qui a tenerti compagnia, finché cosino non ti chiama?-
Detestavo quando mi rispondeva ad una domanda con un’altra domanda, ma che atteggiamento a stronza è? Sbuffai.
-Primo, certo che ti voglio; secondo, non chiamare il mio Liam Payne “cosino”; terzo, non ti vorrà di più Jack, il tuo fidanzato?- le dissi, facendo un po’ la stronza pure io. Non mi andava che stesse lì a rompermi le palle prendendomi in giro visto che Liam ancora non si era fatto vivo e magari a dirmi che ero stata una tonta a fidarmi di un libraio. Ma era la mia migliore amica.
-Oh, io e Jack ci siamo lasciati- mi disse, alzando le spalle. Rimasi a bocca aperta. Non era possibile, non di nuovo!
-Oh, B, mi dispiace un botto! Non lo sapevo! Potevi dirmelo subito!-
-Selene, lo sai meglio di me, entro domani sera staremo di nuovo insieme, saremo nella sua camera da letto e il resto è storia. Piuttosto, troviamo il numero del libraio e vediamo di dargli una svegliata, non ho voglia di stare tutto il pomeriggio a fare niente in casa tua.- disse, allungandosi verso il mio portatile appoggiato sul letto. La fermai.
-Bess, non faremo nulla di illegale o particolarmente da stalker. Rimarremo qui, con il mio telefono accanto e la suoneria al massimo. Però ti concedo di guardare America’s next top model.- decretai, visto che proprio non mi andava di passarci ulteriormente da psicopatica e persecutrice, non più di quanto fossi già sembrata quella mattina con il caffè.
-Vada per America’s next top model, ma dimmi una cosa, hai paura che chiamandolo possa non risponderti o dirti che non ne vuole sapere, giusto?-
Da quando Bess era diventata perspicace e profonda? Dov’era la mia amica, quella che se ne fregava dei non ricchi, o meglio, di tutti tranne che di se stessa? Sospirai, guardandola con aria affranta.
-Nel caso in cui chiami, sarò sicura che l’ha fatto perché ne aveva voglia, no?- buttai là, consapevole che l’orgoglio di Bess non sarebbe stato d’accordo.
-E se non chiamasse?- mi chiese, questa volta con uno sguardo davvero preoccupato per me. Mise una mano sulla mia e rimanemmo a guardarci un attimo in silenzio, sdraiate l’una accanto all’altra.
-È una possibilità che non mi va di prendere in considerazione.
 
Ok, alle sette il bel tipetto non aveva ancora chiamato e Bess si era appisolata dopo aver passato una buona ora al telefono con Jack, gridandogli tutti gli insulti di questo mondo per concludere con un bel “Ti amo anche io, stronzo!”. Tipico di loro due.
Bess s’era sdraiata accanto a me nel letto e io con molta pazienza, anche se erano quasi le dieci di sera, aspettavo quella dannata telefonata, leggendomi per l’ennesima volta “Molto forte incredibilmente vicino”. Dannata dipendenza dai libri.
Alle undici decisi di andare a letto, ma senza darmi per vinta. Sono una Fisher-Lewis, non una qualsiasi Julia Smith!

 
Salve a tutte, grazie mille a chiunque legga,
mi fa piacere che vi fermiate a dare ascolto alle mie storielle :)
So che questo è solo un capitolo di transizione,
ma prometto che il prossimo sarà molto più soddisfacente!
Recensite, diffondete la voce, mettete fra i preferiti :)
Un bacione e un abbraccio a tutte quante
LA
 

"OH MIO DIO!"


 
  
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