Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: Aquarius no Lilith    16/11/2013    3 recensioni
Yume ormai se ne è andata e ora Milo si è trovato da solo a combattere.
Un'oscura profezia pronunciata da un'antica veggente e nuove rivelazioni, li allontaneranno, forse per sempre...
La guerra procederà tra dolori e sofferenze per poi giungere finalmente alla pace.
Ma quale sarà il prezzo da pagare?
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La maledizione dell' amore eterno'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non riuscendo a prendere nuovamente sonno, dopo quella visione, mi alzai e andai in cucina, per prepararmi un te caldo, da bere.
Erano ormai le sei e mezza del mattino e quindi non valeva la pena tornare a letto.
Una volta bevuto il tè, me ne andai in bagno, per cambiare le bende.
Il sangue ormai non usciva più dalle ferite ed era già iniziata la cicatrizzazione.
Una volta rifasciate le ferite, feci colazione e mi vestii.
Così, dopo aver preso un libro a caso dalla libreria, mi diressi, nella sala dell’armatura.
Come chiamai la mia gold cloth, essa si andò a porre subito, sul mio corpo.
Non avendo sentito presenze estranee vicino alla mia casa, mi misi a leggere, ma non riuscivo a stare attento, poiché la mia mente continuava sempre a tornare a quanto, era accaduto il giorno prima...
In fondo, mi ero ritrovato a dover combattere contro la mia amata Yume...
Mai, infatti, avrei ritenuto possibile di dover combattere contro di lei, in un combattimento, che non fosse di allenamento...
Ma l’interrogativo che mi assillava di più, era uno soltanto:
perché Yume aveva volontariamente ceduto ad Artemide?
Per quale motivo lei, che era sempre stata fedele alla dea Atena e alle sue leggi, all’improvviso aveva deciso di non esserlo più?
Cosa mai poteva essere così importante, da lasciarsi alle sue spalle ciò che aveva, compreso anche io?
Tutte quelle domande però non avrebbero avuto una risposta, fino a che io non ne avessi parlato con la diretta interessata, in altre parole, la mia amata Yume...
Ma potevo ancora chiamarla o considerarla così?
Ora lei era completamente priva di memoria e aveva scordato tutto ciò che era nel Santuario della dea Atena, ovvero i suoi amici, compagni e soprattutto io...
Adesso lei, per tutto il Santuario, era solo una vile traditrice e una donna non più degna di indossare un’armatura e di lottare, per la nostra dea Atena...
Ero sicuro però, che in qualche modo sarei riuscita a riportarla in sé, anche se ciò mi fosse costato il suo amore o la mia stessa vita...
Lei, per me, era troppo importante e la mia vita, senza di lei, non avrebbe avuto senso...
E ora, forte dei miei antichi ricordi recuperati, ero certo di farcela.
E poi dovevo mantenere la promessa, che le avevo fatto...
Era così ingiusto, che le fosse successa una cosa simile...
Yume, che differentemente da me, aveva avuto una prima infanzia molto triste, segnata prima dal suo vivere fino ai suoi sette anni, in orfanotrofio e poi dalla sparizione dalla sua vita di Saga, colui che non era stato solo un maestro, ma anche un padre, per lei...
E poi lo scoprire, che la sua famiglia era legata alla dea Artemide, che c’è nemica...
E come potersi scordare anche l’eredità e la maledizione, che ella aveva ereditato dalla sua ava, senza possibilità di appello?
Mentre pensavo a ciò, sentii dei passi nell’atrio della mia casa.
E poco dopo vidi entrare un soldato semplice, che come mi vide, s’inchinò.
<< Nobile cavaliere d’oro di Scorpio, sono qui per consegnarle questo messaggio, da parte del gran sacerdote, relativo al nuovo Chrysos Synagein >>, disse il soldato, porgendomi la missiva, naturalmente ancora sigillata.
Il soldato, dopo essersi nuovamente inchinato, se ne andò subito.
Ruppi allora il sigillo e ne lessi il contenuto immediatamente.
Il Chrysos Synagein si sarebbe tenuto, per le cinque di quella stessa sera, presso il tempio della dea Atena, situato oltre la tredicesima casa.
Avevo ancora un’ora di calma e poi avrei cominciato la salita, verso il tempio della dea.
Mangiai solo una fetta di pane, perché il mio stomaco sembrava proprio chiuso...
Passai il tempo restante, osservando il vuoto davanti a me...
Quando poi feci per salire alla casa del Sagittario, sentii delle presenze conosciute alle mie spalle, che entravano nella mia casa.
Mi girai e così vidi Mu, Aldebaran, Kanon, DeathMask, Aiolia, Shaka e il maestro Dokho.
Io sorrisi loro, o almeno ci provai e poi iniziammo la salita.
Incrociammo anche gli altri nostri compagni gold saint, lungo la strada e tutti e dodici giungemmo insieme al tempio della nostra dea.
Arrivati ai piedi dell’enorme statua, vedemmo la dea Atena in piedi davanti al basamento della statua, con accanto a lei il gran sacerdote.
Ci inchinammo tutti insieme così, al loro cospetto.
<< Alzatevi pure, miei valorosi cavalieri d’oro e ora diamo inizio al Chrysos Synagein >>, esordì la dea Atena.
Ci alzammo tutti insieme e cominciammo ad osservare la dea Atena e il gran sacerdote, attendendo che parlassero del motivo del Chrysos Synagein.
<< Stamattina, siamo stati attaccati da alcune prime guerriere della dea Artemide e dalle sue guerriere semplici, in diversi punti del Santuario.
Questa tecnica sarebbe dovuta servire a disperdere le nostre forze, ma non abbiamo avuto problemi, grazie al valore di numerosi bronze e silver saint.
Quello che mi lascia più perplesso però, è che solo alcuni cavalieri d’oro siano stati attaccati, mentre altri no >>, disse il gran sacerdote, indicando me, Aiolia, Shura e Aphrodite, che portavamo fasciature, nelle parti scoperte dalle nostre rispettive armature.
<< Con chi avete combattuto, miei valorosi cavalieri d’oro? >>, chiese la nostra dea, con un tono preoccupato e materno, allo stesso tempo.
<< Io mi sono personalmente scontrato con la prima guerriera Serena di Ippolita.
Ella ha dimostrato una resistenza al veleno delle mie rose sorprendente e devo dire che mi ha tenuto testa, per tutto il duello, che però si è interrotto, all’improvviso.
Quando, infatti, stava per lanciare un suo colpo, è scomparsa in una colonna di luce... >>, disse Aphrodite, prendendo la parola, per primo.
<< Io mi sono battuto in duello con l’unico primo guerriero uomo della dea Artemide, ossia Francesco di Atteone.
È stato un avversario degno di questo nome e riconosco la sua grande abilità nel manovrare la sua spada, combinandola con il suo cosmo.
Anche lui è scomparso all’improvviso, in un fascio di luce >>, disse Shura con volto serio.
<< Io ho avuto come avversaria la prima guerriera Nadia di Callisto.
La sua velocità e la sua agilità, combinati alle sue tecniche, sono state degne avversarie dei miei colpi più potenti.
Ci siamo tenuti testa, a vicenda, per tutto il tempo del duello...
Poi è scomparsa all’improvviso, in una colonna di luce... >>, disse Aiolia, amareggiato.
<< Io mi sono battuto con Samia di Ippodamia.
Ella mi ha mostrato la sua grande padronanza nell’usare il fuoco, nelle sue tecniche...
Quando però, stavo per lanciarle l’ultima puntura, ovvero Antares, è successa una cosa assolutamente imprevista...
Mi sono ritrovato davanti Yume, cavaliere d’argento di Cassandra, che si è presentata, come guerriera di Artemide...
Inoltre da quello che ho potuto costatare, nel nostro breve duello, ella è completamente priva, al momento attuale, dei suoi ricordi, riguardo alla sua vita qui al Santuario...
E la sua mente parrebbe essere sotto il controllo della dea Artemide...
Se non fosse stato, per l’intervento del gran sacerdote, non so in che modo sarebbe evoluto il nostro scontro >>, dissi, con tono un po’ preoccupato.
<< Yume è divenuta una traditrice, ma com’è possibile?
Che cosa mai le sarà accaduto? >>, chiese Aiolia, con sguardo preoccupato.
<< È probabile che la dea Artemide le abbia fatto il lavaggio del cervello...
Perché una cosa del genere non si spiegherebbe, in altro modo... >>, disse Kanon.
<< C’era da aspettarselo...
In fondo, in lei, non scorre forse il sangue di una traditrice?
Io l’avevo già detto, in passato, che avrebbe potuto comportarsi, come la sua antenata, ma al contrario >>, disse DeathMask, ghignando malignamente.
<< Se non vuoi ritrovarti bucherellato peggio di uno scolapasta, ti consiglio di tacere, DeathMask del Cancro >>, gli sibilai contro.
Ma come cavolo si permetteva di dire quelle cose?
Lui che, per anni, aveva avuto una condotta tutt’altro che consona a quella di un cavaliere d’oro, degno di questo nome...
<< Com’è, ti rode che la tua amata ti ha mollato, scorpioncino? >>
<< Devi solo ringraziare che non possiamo permetterci la morte di un cavaliere d’oro, sennò ti avrei già fatto fuori.
E poi parli proprio tu, che per orgoglio, ti sei fatto rubare Shaina da quello stupido e ottuso di Seiya... >>, gli risposi, furioso.
<< Tu pensi di essere in grado di farmi fuori?
Ma non fare ridere i polli, scorpioncino.
E poi se Shaina è talmente stupida da non capire, che io sono mille volte meglio di quel bronzino, non è certo colpa mia >>, rispose, furioso.
<< Ricomponetevi subito, cavalieri d’oro di Scorpio e di Cancer.
Sennò sarò costretto, ad allontanarvi subito da qui >>, intervenne il gran sacerdote.
Bastò il suo solo tono minaccioso a rimetterci in riga, anche se DeathMask, mi continuava a mandare sguardi, in tralice.
Sapevo bene di aver toccato una piaga ancora aperta, in lui...
Da quello che sapevo, infatti, dopo la fine della sua storia con Shaina, lui non aveva più avuto una sola ragazza, che non rappresentasse una storia di una sola notte...
<< Comunque qui, nessuno può accusare nessuno.
Non possiamo tornare indietro e cambiare ciò che è stato...
Il problema attuale, infatti, è un altro.
Se Yume di Cassandra si trova ora tra le schiere nemiche, avremo parecchi problemi...
Come tutti voi saprete, lei è l’unica guerriera del nostro schieramento, in grado di vedere il futuro in sogno, con una precisione superiore anche a quella del gran sacerdote...
Grazie a questa sua capacità, potrebbe informare la dea Artemide, su tutte le nostre mosse.
E questo vorrebbe dire, che non potremo mai giocare d’anticipo, con mia sorella.
Inoltre, oggi abbiamo perso diversi silver e bronze saint, a causa dell’intervento della prima guerriera Aurora di Pentesilea, che ha mostrato poteri molto simili a quelli di Yume di Cassandra... >>, disse la dea Atena, con fare preoccupato.
<< E non sappiamo nulla delle altre prime guerriere della dea Artemide...
Le loro tecniche e i loro attacchi, ci sono completamente sconosciuti... >>, disse il gran sacerdote, con fare serio e preoccupato, allo stesso tempo.
<< Per questo, penso io di potervi comunicare qualche notizia, su di loro.
Vi ricordo, infatti, che se anche ero molto giovane all’epoca, combattei contro di loro...
Ma penso che anche Milo di Scorpio potrebbe fare lo stesso, vero? >>, disse il sommo maestro di Libra, guardandomi, sorridendo.
<< Che cosa intendete dire, sommo maestro di Libra? >>, chiese la dea Atena.
<< Milo ha certamente risvegliato i ricordi delle sue precedenti reincarnazioni >>, le rispose il sommo maestro.
Gli sguardi di tutti i presenti allora, si spostarono su di me.
<< In effetti, è proprio così.
È successo proprio oggi, dopo il mio combattimento con Yume...
Ho fatto un sogno, dove ho rivissuto parti della mia vita, in epoca mitologica...
Quando mi sono svegliato, la barriera che copriva i miei ricordi, era scomparsa >>.
<< Successe la stessa cosa anche al suo predecessore nel 1700? >>, chiese la dea Atena, stupita al sommo maestro di Libra.
<< Anche Cardia recuperò i suoi ricordi, dopo aver combattuto con Isabella...
Quindi direi che la cosa è normale >>, affermò il sommo maestro, tranquillamente.
<< Se vuoi dirci qualcosa rispetto ai tuoi antichi ricordi sulle guerriere della dea Artemide, fai pure, cavaliere d’oro di Scorpio >>, disse il gran sacerdote.
<< Da quei pochi antichi ricordi che si sono risvegliati, posso dedurre questo.
La guerriera che indossa l’armatura di Io, maneggia tecniche proprie del vento.
La prima sacerdotessa della dea Artemide, che indossa l’armatura di Selene, maneggia invece tecniche basate sulla forza della luna.
Colei che indossa l’armatura di Ifigenia, maneggia tecniche basate sul potere della terra.
Altro non saprei dirvi, mi spiace >>, dissi, guardando il gran sacerdote.
<< A questo punto, finirò io il discorso.
Oltre a loro ci sono ancora altre tre prime guerriere della dea Artemide.
La guerriera che porta l’armatura di Atalanta, maneggia il potere del ghiaccio.
La guerriera che è custode delle vestigia di Ninfadora, maneggia il potere dell’acqua.
E infine, la guerriera di Pentesilea, che utilizza poteri di tipo mentale, simili in parte, a quelli della guerriera di Cassandra >>, disse il sommo maestro.
<< Saranno certo delle avversarie tenaci, in battaglia.
In nome della giustizia e della pace sulla Terra però, combatteremo finché avremo un briciolo di forza e di cosmo, nel nostro corpo >>, disse la dea Atena, con volto serio.
<< Noi combatteremo in nome della nostra dea e della giustizia, a costo della vita >>, disse Shura e tutti noi cavalieri d’oro annuimmo.
<< Ora vi comunicherò il perché, io e la dea Atena abbiamo deciso di revocare l’obbligo, per ognuno di voi, di restare a guardia della propria casa, senza muoversi da lì.
Uno dei nostri esploratori, infatti, è tornato qui, per raccontarci ciò che ha visto, mentre si trovava in perlustrazione, al di fuori del Santuario.
Egli ha visto alcune guerriere della dea Artemide, dirigersi verso una pianura non molto distante dall’entrata del Santuario e le ha seguite.
In quel luogo ha scorto una sorta di accampamento, dove ha intravisto alcune guerriere semplici e alcune prime guerriere della dea Artemide...
Per questo motivo, abbiamo intenzione di partire tutti insieme domani, per quel luogo...
Usando il teletrasporto di Mu di Aries e di Kiki, infatti, saremo lì, in pochissimo tempo.
Oggi dunque impongo ai cavalieri d’oro, che si sono battuti, di riposarsi e riprendere le energie, in vista dello scontro di domani >>, disse il gran sacerdote.
<< Certo, gran sacerdote >>, rispondemmo io, Shura, Aphrodite e Aiolia.
<< Dichiaro sciolto a questo punto il Chrysos Synagein.
Ora fate pure ritorno alle vostre case e seguite le indicazioni che vi sono state date, cavalieri d’oro >>, disse la dea Atena.
Dopo esserci inchinati tutti davanti a lui e alla dea Atena, uscimmo dalla tredicesima casa.
<< Milo, come ti senti? >>, disse Kanon, avvicinandomisi.
<< Non te lo saprei dire, sinceramente.
È come se fossi veramente diviso in due parti... >>
<< Da una parte il tuo essere un uomo innamorato e dall’altra quella di cavaliere d’oro della dea Atena, vero? >>, disse Camus, avvicinandosi a noi.
<< Mi hai letto nella mente, amico mio... >>, gli risposi, guardandolo.
<< Lo immaginavo, Milo >>, disse Camus e allora nessuno più aprì bocca.
<< Che ne dite di venire a casa mia a bere una tisana rilassante?
Così ci rilassiamo un po’, dopo queste ultime giornate così pesanti...
Aglae mi ha lasciato un po’ d’infusi, per tisane rilassanti... >>, intervenne Kanon.
<< Ben volentieri, Kanon.
E tu, Camus? >>, dissi, rivolgendomi al diretto interessato.
<< Mi vedo costretto a declinare il tuo gentile invito, Kanon.
Devo incontrarmi con Dafne e sono costretto ad avviarmi, se non voglio arrivare tardi.
Vi auguro dunque buon pomeriggio e a presto >>, disse Camus, che, dopo averci salutato con un cenno della mano, cominciò a scendere le scale, che portavano alla dodicesima.
<< Chi è Dafne, Milo? >>, mi chiese Kanon, con faccia curiosa.
<< Te lo spiegherò davanti ad una tazza di tisana.
Ora avviamoci, perché siamo rimasti solo noi >>, dissi, dopo essermi guardato intorno.
Scendemmo così alla terza casa, dove Kanon si diresse subito in cucina ed io lo seguii.
Mentre lui cominciava ad armeggiare, per preparare la tisana, io mi sedetti al tavolo della cucina, che si trovava proprio davanti al piano di cottura.
Entrambi c’eravamo già tolti le nostre armature, che ora si trovavano nella sala.
Dopo un po’, Kanon si girò e mi diede una tazza di tisana, prima di sedersi davanti a me con la sua tazza e un cestino di biscotti, che posò sul tavolo.
<< Ora mi dici chi è la ragazza, che ha nominato Camus? >>, chiese Kanon.
<< È Dafne, cavaliere d’argento del Pavone, nonché la fidanzata di Camus.
È un’ex allieva di Yume e migliore amica di Aglae >>, risposi io, sorseggiando la tisana.
<< La fidanzata di Camus?
Santa ragazza, non dev’essere facile sopportarlo... >>
<< Se la conoscessi come me, non diresti questo...
Dafne ha il carattere completamente opposto a quello di Camus...
Diciamo che assomiglia molto ad Aiolia, nel suo modo di comportarsi >>.
<< Quindi è affettuosa, solare, allegra e molto estroversa? >>
<< Esattamente, Kanon.
Proprio l’esatto contrario del nostro amico... >>
<< Gli opposti si attraggono, dice il vecchio detto...
Quindi penso che sia così, nel loro caso >>.
<< Sono felice allora, per lui.
Ma da quant’è che va avanti la loro storia? >>
<< Da quattro anni, circa >>.
<< Allora è proprio riuscita a incatenare a sé il ghiacciolo >>, rispose Kanon, sogghignando malignamente.
<< Eh, sì...
E tu che mi racconti?
Con Aglae, come va? >>, chiesi curioso.
<< Vorrei saperlo, Milo... >>
<< Va male? >>, chiesi, stupito dalle sue parole.
<< No, va tutto bene, anzi...
Aglae è la prima ragazza con cui io abbia mai avuto una storia seria, nel senso della parola, nella mia vita e penso proprio di amarla... >>
<< E dove sta il problema allora, Kanon?
Non mi sembra che lei, da quanto hai detto, ti abbia mai respinto... >>
<< Ma, infatti, non è quello il problema...
Mi chiedo, se non sia meglio lasciarla, perché trovi un uomo normale che sappia amarla...
In fondo, noi cavalieri d’oro siamo sempre in prima linea e se io cadessi in battaglia, Aglae ne uscirebbe seriamente distrutta... >>
<< Anch’io e Yume abbiamo passato un periodo del genere, ai tempi della nostra guerra sacra contro i Titani e perciò so cosa si prova...
Decidemmo però di comune accordo, che avremmo portato avanti la nostra relazione, nonostante tutti i rischi, che corriamo giornalmente, poiché cavalieri della dea Atena...
Avremmo vissuto, infatti, ogni momento al massimo delle nostre possibilità, per non avere rimpianti un giorno, qualora io o lei fossimo morti, in battaglia... >>
<< Da come parli, si comprende molto bene l’affetto che vi lega...
D’altronde state insieme da sei anni... >>
<< Proprio perché ho avuto il tuo stesso smarrimento un tempo, ti dico di buttarti...
Non sprecare questo poco tempo, che ci resta prima dell’ultima battaglia di domani...
Corri da lei e dille ciò che provi veramente...
Sennò ti resterà solo un grande rimpianto, nel cuore... >>
<< Non ti da fastidio, se me ne vado? >>
<< Tranquillo, ora io torno alla mia casa.
E mi stendo un po’ sul letto, perché ho la ferita al braccio destro, che mi duole.
Goditi la giornata con la tua amata Aglae, tu che ancora puoi farlo... >>, dissi, sorridendo, in modo malinconico.
<< Milo, vedrai che salveremo Yume...
Lei tornerà a essere quella di un tempo e non sarete più separati >>, mi rispose Kanon.
<< Grazie per il pensiero, amico mio.
Ora ti saluto e a domani mattina >>, dissi e me ne andai, dopo aver rindossato l’armatura.
Attraversai così le altre case e dopo un po’ arrivai all’ottava casa.
Una volta nei mie appartamenti, mi diressi nella sala dell’armatura, dove posai la mia cloth e poi andai diritto, verso la porta, che conduceva agli ambienti ormai inutilizzati della casa.
Aperta la porta, cominciai a incamminarmi, lungo quel corridoio, sul quale si affacciavano tante stanze, che avevano una storia diversa da raccontare.
A un certo punto, mi fermai in mezzo al corridoio, perché la testa cominciò a girarmi...
E mi ritrovai così non più lì, ma in un’altra visione, sul mio passato...
Ero sempre in quel corridoio, ma l’ambiente era rischiarato dalla sola luce delle torce.
Vidi che accanto a me c’era Endimione, che avanzava sicuro, verso i suoi appartamenti.
A un certo punto, scorsi una piccola bambina correre verso il mio avo.
<< Papà, sei tornato finalmente.
Sei mancato tanto a me e alla mamma >>, disse, la bambina, abbracciandolo.
<< Anche voi mi siete mancate tanto.
E tua madre dov’è, Francesca? >>, disse Endimione, abbracciandola, a sua volta.
<< Sono qui, Endimione >>, disse una voce femminile di una figura, che però non si scorgeva bene, poiché non era illuminata dalle torce e che stava avanzando verso di noi.
Quando ella fu più vicina alla luce delle torce, la riconobbi come Cassandra.
Indossava un candido peplo, lungo fino a metà ginocchio e aveva i lunghi capelli castani lasciati sciolti, che ricadevano in morbide onde, sulle sue spalle.
Al collo portava la luna di ametista, che Yume tanto tempo prima mi aveva affidato e un bracciale dorato molto semplice, al polso destro.
Endimione sciolse l’abbraccio da Francesca e andò ad abbracciare Cassandra.
Rimasero così per un po’ e poi vidi Cassandra dirigere il suo sguardo, verso il punto dove io mi trovavo, in quel momento.
<< C’è qualcosa che non va? >, disse Endimione, guardando Cassandra.
<< No, tranquillo, amore mio.
Ora vieni di là, perché ti devo comunicare una cosa >>, gli rispose Cassandra.
<< Ho capito, Cassandra.
Francesca, puoi andare dalla zia Alea? >>, disse Endimione, rivolgendosi alla figlia.
<< Perché, papà?
Sei appena tornato ed io voglio stare con te... >>, rispose, imbronciata la bambina.
<< Devo parlare con la mamma di cose importanti, che tu però sei ancora troppo piccola, per comprendere.
Ti prometto però, che domani sarò tutto per te, se non ci saranno problemi >>, rispose lui, sorridendole, in modo gentile.
<< Allora, va bene, papà.
Ora vado e torno, per l’ora di cena >>, disse la bambina e poi corse via.
Io seguii allora Endimione e Cassandra, che entrarono in una stanza, che doveva essere la sala da pranzo, in quell’epoca...
C’erano tre klinè decorati, disposti intorno a un tavolo quadrato a quattro zampe.
Cassandra si sedette sul klinè al centro ed Endimione le si sedette accanto.
<< Stamattina ho ricevuto l’ordine di fare ritorno al Santuario di Delo >>, disse lei, lasciando Endimione, senza parole.
<< Scusa, ma l’aggiornamento dei rapporti con questo Santuario, non dovrebbe essere tra almeno tre mesi? >>, chiese lui, sconvolto.
<< Infatti, dovrebbe essere come dici tu...
La dea Artemide però, ha deciso che devo fare ritorno al più presto a Delo... >>
<< Ne sai almeno il motivo della sua improvvisa richiesta? >>
<< No, non me l’ha detto ed io non l’ho chiesto...
Il mio sesto senso però, dice che c’è qualcosa di strano sotto e le mie visioni non sono chiare, in questo periodo, come un tempo... >>
<< Perché non le hai chiesto nulla?
In fondo sei la sua ambasciatrice qui e hai tutti i diritti di chiederglielo >>.
<< Tu hai mai chiesto perché ti era stato ordinato qualcosa, alla dea Atena?
No, di certo ed io non l’ho mai fatto...
Per me, la parola della dea Artemide è sacra e se ella mi ordina qualcosa, io la eseguo, senza chiedere spiegazioni.
<< D’accordo, ho capito...
E quando pensi di partire, per Delo? >>
<< Voglio partire, per Delo, tra due giorni.
Ho già informato la dea Atena e il gran sacerdote Asterios >>.
<< Così presto...
Io sono appena tornato da una missione di un mese e ci tenevo molto a stare un po’ con te e nostra figlia Francesca... >>
<< Anche a me sarebbe piaciuto, ma purtroppo non posso...
E poi spero solo che non dovrò restare a lungo a Delo... >>
<< Come mai dici questo, Cassandra?
In fondo Delo è il luogo dove sei cresciuta e ti sei addestrata... >>
<< Vero, Endimione...
Ho un brutto presentimento, però... >>
<< Un brutto presentimento?
Hai forse visto qualcosa di brutto, nelle tue visioni... >>
<< Non so cosa ho visto nelle mie ultime visioni...
Questo perché quando mi sveglio, è come se mi avessero cancellato il loro ricordo... >>
<< Ne hai parlato già con qualcuno, di ciò che ti accade? >>
<< No, ma intendo parlarne con la mia vecchia maestra Pentesilea, una volta a Delo.
Una cosa del genere non è normale... >>
<< In effetti, non lo è, per quanto ne so...
Tu però stai bene? >>
<< Sto bene, tranquillo.
Sai che non sono una ragazza debole e fragile, Endimione >>.
<< Lo so ed è questo uno dei motivi, per cui ti amo >>, disse Endimione, baciandola.
Il ricordo finì lì e quando riaprii gli occhi, mi ritrovai seduto a terra, nel corridoio.
Quello era il ricordo di Endimione, riguardo al tempo precedente la partenza per Delo di Cassandra, quando la guerra sacra doveva ancora scoppiare, in tutta la sua drammaticità.
Mi alzai da terra e, dopo essermi guardato intorno, mi diressi verso la parte abitabile dell’ottava casa, da me occupata.
Una volta chiusa la porta alle mie spalle, guardai l’orologio e visto che erano nove di sera ormai, optai per una doccia rilassante prima di cena.
La doccia servì a distendermi un poco i nervi e anche se le ferite bruciavano a contatto con l’acqua calda, non davo importanza alla cosa.
Una volta asciugatomi il corpo, cambiai le bende, anche se ormai era quasi inutile farlo...
Mangiai dunque cena velocemente e dopo aver letto un po’, andai a dormire.
Dovevo essere assolutamente per il domani, se il mio sesto senso non sbagliava, infatti, il giorno dopo avrei dovuto affrontare nuovamente Yume...
E se volevo salvarla, dovevo essere nel pieno delle mie facoltà fisiche e mentali...
Mi svegliai la mattina successiva per le sei e mezza e dopo aver fatto colazione, mi vestii e indossai la mia gold cloth di Scorpio.
Alle sette e un quarto, sentii dei passi nell’atrio della mia casa e poi vidi spuntare Camus.
<< Buon giorno, Milo.
Sono passato a vedere come stavi, prima di scendere per la riunione >>, disse.
<< Eri preoccupato per me, amico mio?
Un comportamento del genere non è da te, Camus, ma ti ringrazio per il pensiero >>, risposi, sorridendogli malinconicamente.
<< Ricordati che, quando non c’era Yume, ti facevo io da balia...
E anche se sei cresciuto, non sei cambiato >>.
<< Grazie, amico mio ghiacciolo.
Ti posso offrire del caffè, ancora caldo? >>
<< Sì, grazie >>, disse, sedendosi accanto a me, al tavolo della cucina.
Alle otto meno venti, cominciammo la discesa e alle otto e dieci, eravamo davanti alla dimora di Mu, in attesa dell’arrivo della dea Atena e del gran sacerdote.
C’eravamo già io, Camus, Mu, Aldebaran, Kanon, Shaka, Aiolos e il sommo maestro.
Mancavano dunque solo Aiolia, DeathMask, Shura e Aphrodite.
Dieci minuti dopo l’arrivo mio e di Camus, arrivarono i restanti gold saint e altri silver e bronze saint, che conoscevamo, in gran parte.
I silver saint presenti erano: Marin dell’Aquila, Shaina dell’Ofiuco, Irene della Colomba, Anna della Gru, Aglae di Cassiopea, Dafne del Pavone, mio zio Chrestos dell’Eridano ed Eleni della Corona Australe.
I bronze saint invece erano: Ikki di Phoenix, Hyoga di Cygnus, June del Camaleonte, Retsu della lince e Seiya di Pegasus.
In tutto eravamo venticinque saint, provenienti da tutti e tre i ranghi.
Mentre parlavamo, vedemmo un bagliore, provenire dall’entrata della prima casa...
Pochi secondi dopo, distinguemmo la figura della dea Atena, rivestita della sua armatura.
Ci inchinammo tutti al suo cospetto e del gran sacerdote, che la seguiva.
<< Alzatevi pure, miei valorosi saint.
Spero che abbiate recuperato le vostre forze e che siate pronti, per la terribile battaglia, che attende tutti noi, non troppo lontano da qui >>, disse la dea Atena.
<< Ognuno di voi oggi dovrà combattere al massimo delle sue possibilità, per sconfiggere le guerriere nemiche della dea Artemide.
Fate però attenzione all’unico primo guerriero della dea Artemide: egli, infatti, maneggia una spada potentissima, che può trafiggere qualsiasi cosa o persona.
Detto questo, ora preparatevi, perché Mu di Aries e il suo allievo Kiki, ci teletrasporteranno, nel luogo della battaglia >>, disse il gran sacerdote.
Poco dopo che ebbe pronunciato queste parole, scomparimmo tutti, in un’onda di luce.
Quando riaprii gli occhi, pochi secondi dopo, vidi il nostro futuro campo di battaglia.
Era una pianura erbosa, circondata ai due lati da due file fittissime di alberi.
Davanti a noi poi, potemmo scorgere l’esercito della dea Artemide, già pronto alla battaglia, come se stessero aspettando solo noi, per iniziare.
In prima linea erano schierati le prime guerriere, il guerriero di Atteone e la dea Artemide.
Dietro invece si trovavano le varie guerriere semplici, che brandivano diversi tipi d’armi.
La dea Artemide si trovava proprio al centro della prima fila e alla sua destra aveva Yume e alla sua sinistra invece, aveva il guerriero di Atteone...
Quel tipo di disposizione, non so il perché, ma mi sembrò di averla già vista, in passato...
<< Disponetevi anche voi, valorosi saint.
I gold saint in prima fila, i silver in seconda e i bronze in terza.
Io e la dea Atena ci porremo in mezzo alla prima fila >>, disse il gran sacerdote.
Ci disponemmo allora, come ci era stato ordinato e rimanemmo in attesa del primo accenno della volontà di combattere, da parte dell’esercito nemico.
A un certo punto, il primo attacco fu eseguito da Samia di Ippodamia, che invocò una colonna di fuoco, che si diresse verso noi e fu fermata dal Crystal Wall di Mu.
Da lì fu il caos più totale, perché tutti noi saint della dea Atena, ci dirigemmo all’attacco delle schiere nemiche.
Io feci fuori una ventina di guerriere semplici con un paio di Scarlet Needle, mentre cercavo l’unica avversaria che volevo avere, ovvero Yume.
Mentre la cercavo, vidi che alcuni miei compagni gold avevano già ingaggiato battaglia con alcune prime guerriere della dea Artemide: Shura con il guerriero di Atteone, Aiolia con Samia di Ippodamia, Kanon con la guerriera di Pentesilea.
<< Se mi stavi cercando, eccomi qui, gold saint di Scorpio >>, sentii dire davanti a me e, come girai il volto in quella direzione, vidi Yume.
<< Hai indovinato, Yume.
Io devo mantenere una promessa, che ti feci tempo fa e che intendo onorare >>, dissi, guardandola intensamente.
<< Se lo dici tu...
Io invece ti combatterò, in quanto mio nemico >>, disse, seria.
Ci mettemmo entrambi in posizione d’attacco e cominciammo a osservarci l’uno con l’altra, per vedere chi avrebbe fatto la prima mossa.
Sapevo che farmi trascinare, in un combattimento corpo a corpo con lei, non sarebbe stata una buona idea, poiché lei era sempre stata più brava di me, fin dall’infanzia...
L’unica tattica attuabile era l’iniziare subito con gli attacchi cosmici...
Allora cominciai a richiamare il mio cosmo e l’unghia rossa del mio indice destro uscì.
Yume se ne accorse troppo tardi e non fece in tempo, a erigere una barriera mentale.
<< Scarlet Needle >>, gridai e la prima puntura si conficcò, nella sua spalla destra.
Lei cadde a terra, tenendosi la parte lesa, con il braccio destro.
A quella vista mi si strinse il cuore, ma dovevo essere forte...
Quello che stavo facendo era solo, per renderla di nuovo sé stessa...
<< Maledetto gold saint, me la pagherai >>, disse lei, guardandomi, in cagnesco.
<< Ora che sei stata colpita dalla prima delle mie cuspidi, ti restano solo due possibilità: impazzire o morire.
Hai ancora tempo per scegliere però, poiché prima di arrivare alla pazzia o alla morte, dovrò colpirti ancora per quattordici volte.
Le ferite saranno anche grandi come piccoli aghi, ma il dolore che proverai sarà pari, se non maggiore, allo scorrere del veleno dello Scorpione, in tutto il tuo organismo >>.
Lei non mi rispose a parole, ma con un pugno, che riuscii a evitare, per un pelo.
Io le risposi, tirandole un calcio, che lei parò abilmente, con il braccio sinistro.
Mi trascinò così in uno scontro corpo a corpo, che fu, senza esclusioni di colpi.
Io d’altronde avevo lasciato le mie esitazioni, nei suoi confronti, poiché era la donna che amavo, nello stesso momento, in cui l’avevo vista sul campo di battaglia.
Dopo un po’, ci fermammo, per riprendere fiato...
C’eravamo causati molti danni, a vicenda, nello scontro corpo a corpo, colpendo le rispettive parti del corpo, non coperte dalle nostre armature.
<< Scarlet Needle >> e << Onda di distruzione mentale >>, gridammo, nello stesso momento, entrambi.
Mentre Yume si accasciava a terra per le quattro cuspidi, appena ricevute, io mi accasciai a terra, incapace di usare ormai buona parte del mio corpo.
Quella tecnica di Yume era veramente potente e terribile...
Riuscii ad alzarmi a fatica, anche se ormai non sentivo più la parte destra del mio corpo...
Yume si alzò più o meno nello stesso momento e mi sorrise malignamente, per poi ripartire all’attacco, con pugni e calci.
Questa volta però io incominciai a incassare moltissimi colpi, poiché non riuscivo a utilizzare né il mio braccio, né la mia gamba destra...
Mentre Yume continuava a infierire su di me, io cercavo di richiamare il mio cosmo...
Era come se il mio cosmo fosse bloccato ed io così ero incapace di attaccare...
A un certo punto Yume mi tirò un pugno, che mi fece andare a sbattere contro il tronco di uno degli alberi, che attorniavano il campo di battaglia...
Non mi ero accorto, che c’eravamo spinti così lontani dal centro della pianura...
La mia vista poi stava peggiorando ogni minuto che passava e ora era da considerarsi un miracolo, che io riuscissi a distinguere la figura di Yume, davanti a me...
<< Ora non fai più tanto lo sbruffone vero, gold saint di Scorpio? >>, disse Yume, avvicinando il suo volto al mio, in modo che i nostri nasi, si sarebbero potuti sfiorare. 
<< Non riuscirai a battermi, Yume.
Io ti riporterò indietro, ad ogni costo >>, le risposi con quel poco fiato, che mi restava.
Lei mi tirò un pugno nello stomaco, mozzandomi il respiro ed io caddi a terra.
Possibile che io non riuscissi a reagire ai suoi attacchi?
Possibile che io non avessi la forza necessaria a salvare la mia donna?
Come avrei potuto definirmi un gold saint, se non fossi stato in grado di farlo?
Mentre pensavo questo, mi venne in mente il tempo passato con Yume e la felicità che avevo provato, quando lei aveva accettato la mia proposta di matrimonio...
Questi pensieri servirono non so come a risvegliarmi dallo stato di torpore, in cui mi trovavo e cominciai finalmente, a bruciare nuovamente il mio cosmo.
Yume mi guardò sconvolta, perché non si aspettava una reazione simile.
<< Quel giorno mi chiedesti di giurarti, che ti avrei salvata in ogni modo possibile, qualora ti fosse successo qualcosa, che ti cambiasse totalmente.
E ora sono qui, per mantenere quella promessa, Yume >>.
<< Non so di che promessa parli, ma perderai la vita, per mano mia, siine certo >>.
<< Scarlet Needle >> e << Scudo mentale >>, gridammo contemporaneamente tutti e due.
Lei ricevette altre quattro punture, nonostante il suo scudo mentale, arrivando così a nove punture in totale e cadde, in ginocchio, a terra.
Il sangue cominciava ora a scorrere fuori da quelle piccolissime punture, inondando così il terreno attorno a lei, della sua linfa vitale.
La sua armatura ormai stava andando in pezzi ed erano ben visibili i segni lasciati dal mio Scarlet Needle, sull’armatura e sulle parti del suo corpo scoperte.
Ancora sei punture e tutto sarebbe finito...
<< Complimenti, gold saint di Scorpio.
Ti stai rivelando più forte, di quanto non pensassi >>, disse Yume, alzandosi in piedi.
<< Io invece non sono per nulla stupito, per il potere che stai mostrando.
Ho sempre saputo che tu possedessi un potere uguale, a quello di un gold saint >>.
Intanto io comincia a bruciare il mio cosmo e ad attorniarmene, perché il colpo che avrei lanciato, sarebbe stato quello precedente l’ultima puntura dello Scorpione.
Yume, intuendo probabilmente il mio prossimo attacco, cominciò a bruciare anche lei il suo cosmo, per dare vita ad uno scudo mentale più potente del precedente.
Ammantato del mio cosmo dorato, cominciai a prepararmi all’attacco, mentre Yume faceva lo stesso, attorniandosi del suo cosmo color argento pallido.
<< Scarlet Needle >>, gridai e lanciai così le ultime cinque punture.
Ci fu un vero e proprio scontro di cosmi, perché mentre io incanalavo gran parte del mio cosmo, in quel colpo, Yume invece riversava il suo, nel suo scudo mentale.
Quando il suo cosmo stava per sopraffare il mio, fui preso dal panico.
Possibile che non riuscissi a fronteggiarla?, pensai, agitato.
<< Devi credere in te e nel tuo cosmo >>, mi disse una voce, sconosciuta, nella testa.
<< E tu chi saresti? >>, gli chiesi.
<< Sono una persona, che è dalla tua parte.
Ascolta il tuo sangue e il tuo potere antico, così riuscirai a batterla.
E ascolta, anche lo strazio delle anime antiche, contenute nella mente di Yume >>, disse ancora la voce, per poi scomparire dalla mia testa.
Allora mi concentrai e richiamai a me il potere delle mie antiche incarnazioni e convogliai il loro potere, nel mio colpo.
Yume fu così investita in pieno dalle mie cuspidi scarlatte e fu sbalzata contro il tronco di un albero, dietro di lei e cadde rovinosamente a terra.
Ora mancava solo l’ultima puntura e il duello avrebbe avuto termine.
<< Complimenti, mi hai causato ferite gravi, con quel colpo.
Non per questo però, smetterò di combattere.
Ora proverai, sulla tua pelle, il mio colpo più forte >>, disse Yume, rialzandosi a fatica.
<< Anche tu ora, subirai il mio colpo più forte.
Si tratta di Antares, essa è l’ultima cuspide e prende il nome dall’omonima stella rossa, che si trova, dove sarebbe situato il cuore, nella mia costellazione protettrice >>.
Io sapevo di mio che Yume avrebbe usato, su di me, il suo fantasma di morte...
Non ero sicuro di riuscire a sopravvivere a esso, ma ci avrei provato...
Cominciammo così a bruciare il nostro cosmo ai limiti delle nostre possibilità, per poi convogliarlo, nel nostro ultimo attacco.
<< Scarlet Needle Antares >> e << Fantasma di morte >>, gridammo entrambi, nello stesso identico momento.
Yume fu presa in pieno da Antares e cadde a terra, mentre io sentii venire meno i miei sensi e caddi anch’io a terra.
Così la mia mente fu avvolta, da una visione di una lontanissima morte terribile.
La mia armatura d’oro dello Scorpione era ormai gravemente danneggiata, ma nonostante questo, continuavo a fronteggiare Alea.
<< Non costringermi a lanciarti contro Antares...
Anche se sei una traditrice, sei e rimarrai sempre mia sorella gemella >>, dissi, guardando il suo volto, nascosto dalla sua maschera dorata.
<< Non posso più tornare indietro, Endimione.
Ormai sono per tutti voi una traditrice >>, mi rispose Alea.
A quel punto allora, non potevo più fare nulla, per lei.
Avrei dunque dovuto mettere da parte il sentimento di fratellanza, che ancora mi legava a lei e cominciare a considerarla solo una vile traditrice.
Cominciammo così entrambi a bruciare il nostro cosmo, al limite delle nostre costellazioni.
<< Scarlet Needle Antares >> e << Supreme thunder claw >>, entrambi gridammo, nello stesso identico momento.
Entrambi fummo colpiti a morte e cademmo in fin di vita, a terra.
<< Perdonami se puoi, Endimione >>, disse Alea, ma non avevo più la forza di parlare.
Mi lasciai allora scivolare lentamente, verso la tranquilla morte.
Sentii un dolore lancinante al cuore e la visione si sciolse, permettendomi di osservare, per un’ultima volta il viso di Yume, che aveva gli occhi spenti e tristi.
<< Yume, ti perdono per ciò che hai fatto e sappi che ti amerò sempre.
La mia unica speranza è di essere riuscito a salvarti dal controllo della dea Artemide e a renderti di nuovo la te stessa, di cui mi sono innamorato e che continuo ad amare, nonostante tutto >>, dissi, mentre esalavo l’ultimo alito di vita, che mi restava, nel corpo.


Nota dell'autrice: ehm, non so che dire...
Se non chiedere alle lettrici e lettori di non mandarmi maledizioni, per ciò che ho scritto...
Vi dirò una cosa: mi sono letteralmente strappata il cuore dal petto, per scrivere l'ultima parte e ho pianto molto...
Purtroppo però se la storia non andava avanti così, non aveva senso...
A parte questo, spero che ci sarete per il prossimo capitolo, che chiuderà la storia e spiegherà molte cose, mai spiegate.
Non disperate però, ci sono ancora molte mie storie da finire e quindi non abbandonerò i miei lettori dopo la fine di questa storia.
Ringrazio coloro che hanno messo la storia tra le seguite/preferite o leggono soltanto.
Ringrazio come sempre Lady Yoru e 2307, per le loro bellissime recensioni.
Ciao e al prossimo capitolo (se sarò ancora viva),
Lilith.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Aquarius no Lilith