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Autore: Hendy    17/11/2013    0 recensioni
“Riesci ad usare la tua abilità ora?”
Mikoto allora prese un respiro profondo. Aprì il palmo della mano e cercò di concentrarsi, chiudendo gli occhi. Con suo grande dispiacere però, riuscì solo a creare una piccola sfera di energia, prima che un capogiro prendesse il sopravvento su di lei.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Misaka Mikoto, Shirai Kuroko, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kuroko si stava dirigendo in ospedale con delle evidenti occhiaie sotto gli occhi. Aveva passato tutta la notte a cercare informazioni su questo pseudo Capacity Down ma l’unico risultato che aveva raggiunto fu quello di perdere ore di sonno. Ogni persona che le passava vicino si spaventava e correva ai ripari. Era in uno stato molto simile al sonnambolismo, le sue gambe si muovevano senza comandi apparenti e il come riuscisse a schivare buche, lampioni e macchine, era un mistero. In ogni caso raggiunse l’ospedale senza incidenti e si diresse nella stanza di Mikoto. Appena entrata la trovò seduta a letto mentre leggeva una rivista. Quella notte di riposo le aveva fatto recuperare gran parte dell’energia che aveva perso il giorno prima ed ora era molto più attiva. Era vestita con la camicia e le gonne della loro divisa scolastica e sotto a quest’ultima erano appena visibili, con gran dispiacere di Kuroko, un paio di pantaloncini.
Anche in posti come questo. Sei sempre la solita Onee-sama…” pensò.
Mikoto si accorse della ragazza.
“Ah, Kuroko. Buongior--- Ehi, stai bene?”
Mikoto si riferiva indubbiamente alla sua faccia che ricordava molto uno zombie.
“Eh? Aah sì sì. Non ho dormito molto. Onee-samaaaa!”
Detto questo e senza preavviso, si teletrasportò nel letto dell’Electromaster e iniziò a strusciare la sua testa nel petto della ragazza, tentando di palparla.
“Oh Onee-sama, quanto mi sei mancata, dormire senza di te non è la stessa cosa,  solo tu riesci a far palpitare il mio cuore così, continuiamo fino a che non lo sentirò scoppiare!”
Nel frattempo nei suoi pensieri…
Onee-sama è ancora debole, non può richiamare l’elettricità quindi è a difese scoperte, posso approfittare della situazione. Aah, il suo petto, il suo profumo, Onee-sama è così deliziosa!
“AHHHHRG”
Kuroko venne cacciata dal letto con un calcio ben piazzato di Mikoto che, ancora imbarazzata, si coprì il petto con le braccia.
“Ci penso io a farti scoppiare qualcosa se è questo quello che vuoi!”
“Tutto questo trambusto per un po’ di coccole…Sigh. Onee-sama, come fai ad avere già cosi tanta energia?”
“Stai zitta!”
Detto questo una persona entrò nella stanza
“Vedo che oggi ti senti meglio, Misaka.”
“Ah, dottore!”
“Devo dire che la tua ripresa è stata  più veloce di quello che credevamo. Te la senti di essere dimessa oggi? Questa notte non ci sono state complicazioni e, come avrà notato anche Shirai, stai recuperato bene.”
Il calcio di Mikoto aveva lasciato i suoi segni nella pelle di Kuroko..
“Certo! Non mi sono mai sentita meglio.”
“Allora se vuoi uscire di qui, dobbiamo fare un accordo.”
“Un accordo?”
Kuroko vide la faccia interrogativa di Mikoto. Di che genere di accordo si trattava?
“Ti lascerò tornare in dormitorio semplicemente se rispetterai alcune regole. Innanzitutto per oggi ti è vietato uscire, dovrai stare a letto. Riposo assoluto. Da domani potrai uscire solo per qualche ora. Non sottovalutare quello che ti è successo, il tuo corpo è ancora debilitato. Non dovrai fare sforzi eccessivi, e come ti avevo già detto, non usare assolutamente il tuo potere di Electromaster. Passati i tre giorni dovrai iniziare diligentemente. Raccomanderò al tuo supervisore di farti avere dei pasti leggeri. Se dovessi risentire il suono, avvisatemi immediatamente. Verrò da voi a controllare la situazione.”
“E’ un accordo a senso unico! Non ha senso, sto bene!”
“O così o non si fa nulla.”
Mikoto aveva una faccia abbastanza infastidita. Sbuffò una volta e sussurrò un “Va bene”. Dopodichè il dottore si rivolse a Kuroko.
“Shirai, posso contare sul tuo appoggio?”
“Conti pure su di me! Terrò d’occhio Onee-sama.”
“Perfetto. Chiamerò un taxi appena finirò le pratiche per la dimissione. Vi riaccompagnerà in dormitorio. Con permesso.”
A Mikoto sembrava non andare molto a genio quell’accordo, anche se non poteva fare altrimenti. Kuroko cercò di consolarla anche se scaturì l’effetto contrario.
“Beh, Onee-sama. Almeno puoi uscire da qui.” Disse con un sorriso.
Mikoto le lanciò un’occhiataccia e una scintilla apparì sopra la sua testa.
Questa sarà una luuunga giornata…
*
Kuroko e Mikoto erano finalmente arrivate al dormitorio dove quest’ultima si lanciò a capofitto sul letto, distendendosi a pancia in giù. Nascose la faccia nel cuscino, che strinse selvaggiamente a sé, e iniziò a farfugliare qualcosa.
“Accidenti a loro... Chissà che questa storia finisca presto. Tutto per quel dannato suono. Uff. Per chi mi hanno presa. Quegli stupidi.”
“Onee-sama, è inutile che ti lamenti. Devi ancora...” Mikoto completò la frase per lei.
“…recuperare completamente. Ho capito, ho capito. Vado a fare un bagno.”
Di certo non voleva subirsi un’altra paternale dalla sua compagna di stanza. Si rinchiuse in bagno e rimase in ammollo in acqua per un periodo più o meno lungo. Intanto ripensava alle parole del dottore.

* Flashback*
“Un accordo?”
Di che genere di accordo si tratterà? Non poteva semplicemente tornarsene a casa?
“Ti lascerò tornare in dormitorio semplicemente se rispetterai alcune regole. Innanzitutto per oggi ti è vietato uscire, dovrai stare a letto. Riposo assoluto. Da domani potrai uscire […]”
Cos’erano tutte queste regole? Uno scherzo? Chissà se poteva almeno respirare. O avrebbe dovuto chiedere il permesso anche per quello? Un accordo forzato, ecco cos’era! Provò ad obiettare.
“E’ un accordo a senso unico! Non ha senso, sto bene!”
“O così o non si fa nulla.”
Evviva la libertà di scelta.
*Fine Flashback

Sto bene, non c’è bisogno di essere così preoccupati. Se dovesse risuccedere non mi farò di certo cogliere impreparata. Niente poteri, niente sforzi eccessivi, niente questo, niente quello. Se dico che sto bene, sto bene.
Uscì dal bagno sbuffando, attirando l’attenzione di Kuroko. Si vestì e si infilò sotto le coperte. Non riuscendo a distogliere i suoi pensieri da ciò che era accaduto neanche ventiquattr’ore prima, Mikoto sentì la necessità di svagarsi un po’.
“Senti, Kuroko…”
“Sì? Che c’è?”
”Domani andiamo da qualche parte.”
“Non è meglio che resti a casa domani? Devi riposare.”
“Riposo di qua, riposo di là… Perché non chiamiamo Uiharu e Saten-san? Andiamo a mangiare qualcosa insieme. Staremo via solo poche ore come ha detto il dottore. Per cambiare aria. Dai, fallo per la tua Onee-sama. Ne?”
A quelle parole Kuroko non poté che accettare. Mikoto sapeva bene come persuadere qualcuno. E poi non c’era niente di male in un’uscita con gli amici. Aveva proprio bisogno di dimenticare per un po’ l’accaduto e di tornare alla vita di tutti i giorni. E così, tra un pensiero e l’altro, senza rendersene conto si addormentò.
*
Quel pomeriggio Kuroko chiamò Ruiko e Kazari per accordarsi sull’uscita del giorno dopo. Ciò che Kuroko non sapeva però, era che la sua chiamata venne intercettata da qualcuno. La voce della Teleporter riecheggiò in una stanza, apparentemente adibita alle riunioni, dove si erano riuniti un gruppo di persone. In fondo alla stanza un simbolo sovrastava la scena: un cerchio bianco con al suo interno un tribale a forma d’uccello.
“Pronto Saten-san? Eh? Onee-sama? Non ti preoccupare, ora sta dormendo come un ghiro. Fa tanto la dura ma in fin dei conti non si è ancora del tutto ristabilita. Starà bene comunque. Domani ti va di andare al Julian1 a mangiare qualcosa? Sì, viene anche lei. Un po’ d’aria fresca le farà bene. Il dottore ci ha dato il permesso. Ti va bene domani pomeriggio alle 13? Ok, allora ci vediamo.”
Una delle persone presenti prese la parola. Probabilmente era colui che aveva il comando.
“Abbiamo visto gli effetti che ha avuto il “suono”, come lo chiamano loro, sul soggetto predestinato. Direi di proseguire con la seconda fase domani, approfittando delle informazioni che abbiamo appena ottenuto. Vedremo come si evolverà la cosa. Dobbiamo valutare bene i rischi prima di effettuare il piano finale. Nulla deve andare storto. Domande?”
“Chi si occuperà dell’operazione di domani?”
“Di questo non vi preoccupate. Ho già ingaggiato un’Esper che farà giusto al caso nostro.”
*


- 1Il Julian è il ristorante che si vede nell’episodio 6 di To Aru Kagaku no Railgun.
  
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