Kise aveva aperto i palmi e li aveva appoggiati sulla sua schiena quando aveva parlato: l’aveva sentita vibrare appena ed irrobustirsi un po’ sotto i suoi sospiri svogliati. Vi aveva poggiato la fronte contro non appena Aomine si era dato la prima spinta sui pedali, e, insieme, erano scivolati nella sera, tra le gocce di pioggia pungente e quel calore al cuore che non scemava nemmeno con quel vento fresco e frizzante, rassegnato all’idea di amarlo come non aveva mai amato nessuno prima di allora.