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Autore: De33y    17/11/2013    2 recensioni
Steve era inquieto da quando il governatore gli aveva affidato il caso. Per tutto il giorno aveva cercato di nasconderlo, ma quando poco dopo il tramonto era rimasto solo nel suo ufficio, l'ansia lo aveva raggiunto di nuovo. [...] Muovendosi silenzioso tra le stanze, lanciò un'ultima occhiata in giro, come un bambino che si aspetti di veder comparire l'uomo nero da qualche angolo, e poi varcò la doppia porta a vetri con l'intenzione di tornare a casa.
Genere: Angst, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Molti dei personaggi e delle ambientazioni presentate in questa storia non sono di mia proprietà e sono tratte dalla serie TV Hawaii Five-0. Il racconto è scritto per l'intrattenimento dell'autore e dei lettori e senza alcun scopo di lucro. La storia sarà cancellata qualora i detentori dei diritti ne faranno richiesta.

Sono di mia proprietà i i personaggi di Brandon e Janet e la trama di questa storia.

 

A.N.:Ok, confesso che negli ultimi due capitoli non ho fatto i compiti: non so se in realtà ci possano essere quartieri gestiti da bande alle Hawaii e in questo capitolo ci sono situazioni mediche e documenti burocratici molto approssimativi, spero che questo non offenda la sensibilità di nessuna selle mie lettrici e nessuno dei miei lettori.

Senza aggiungere chiacchiere, vi lascio alla storia, che so che è il vero motivo per cui siete qui.

 

 

Chin era stato dimesso dall'ospedale, il terzo giorno dopo il ricovero, con la condizione di stare a riposo e di tornare per l'intervento chirurgico alla mano. Il giorno seguente si era presentato in ufficio a vedere se poteva essere comunque d'aiuto in qualche modo; aveva dovuto litigare un po' con tutti per restare lì, inclusi Janet e Brandon che pensavano che la sua presenza avrebbe indotto gli altri a preoccuparsi per lui e li avrebbe distratti dal loro lavoro. In realtà l'intervento dei due federali aveva giocato a suo favore, perché la cugina pur di dar loro contro aveva appoggiato la sua idea di rimanere in ufficio e pure Danny e Steve avevano assunto posizioni più moderate al riguardo.

In quel momento stava vagliando i dati raccolti negli ultimi giorni, era stato tenuto al passo da Kono che gli dava gli aggiornamenti tutte le volte che andava a trovarlo, ma sperava di poter trovare qualche indizio che era loro sfuggito.

 

Steve era uscito con Brandon a controllare una nuova pista fornita da Kamekona, mentre Danny Janet stavano andando a interrogare uno dei vecchi soci di Delano, sperando di ottenere qualche possibile contatto della Rondine in zona. Questa organizzazione si ripeteva da ormai qualche giorno. Dopo che i sospetti di Steve e Danny su Brandon si erano fatti sempre più pressanti, il comandante aveva deciso, che la cosa più sicura fosse di tenere Brandon lontano dalla squadra e quindi se lo portava dietro a seguire ogni piccola pista, anche la più insignificante.

Danny condivideva i suoi sospetti, ma non la sua tattica, temeva che i due sarebbero potuti arrivare allo scontro fisico e anche se Steve se la sarebbe giocata alla pari non ne sarebbe certo uscito indenne. L'aveva detto a Steve con tono polemico, mettendo su un teatrino dell'astratto con le mani e coniando qualche nuovo aggettivo per l'occasione, ma quell'animale non lo era stato a sentire. Da parte sua aveva iniziato a fare la stessa cosa con Janet, anche se sembrava molto meno pericolosa.

La fortuna sfacciata che avevano avuto nei giorni precedenti, trovando indizi utili cercando quasi a caso, era stata molto di aiuto per convincere i federali che quel girovagare era necessario e che i risultati non erano solo fortuna, ma episodi frequenti dovuti alle dimensioni ridotte dell'isola.

I due Five-0 avevano aggiornato Kono con i loro dubbi e la ragazza aveva approfittato del rientro di Chin, che sbrigava buona parte del lavoro di ufficio sul caso Montoya, per indagare sul federale. Ìla poliziotta aveva sentito separatamente le versioni di Steve e Danny, il più dettagliate possibili sull'arrivo dei due federali e sul comportamento di Brandon sul campo, in modo da avere un quadro completo su tutti gli indizi che doveva cercare.

In cuor suo Kono sperava di trovare qualcosa contro di lui, le sue continue battute e insinuazioni, come quando l'aveva paragonata a una principessina viziata la sera dell'incidente di Chin, glielo rendevano sempre più intollerabile.

Per prima cosa aveva richiamato il fascicolo dell'FBI.

 

Brandon Teagan nato il 23 Dicembre 1980. Caucasico, altezza 1,85. Nessuna foto. Originario del Nebraska, era stato nell'esercito due anni dal 1998 al 2000, partecipando ad alcune missioni umanitarie al secondo anno, ma nessun'altra esperienza sul campo. Nel 2001 si era trasferito in Virginia per frequentare l'accademia dell'FBI e al termine era stato spostato nella sede di Los Angeles, dove era rimasto fino a quando non era tornato alla sede centrale di Quantico ed era stato assegnato al caso Montoya.

Il fascicolo dell'FBI era oscurato in molte poche parti e dove era visibile confermava tutto ciò che Brandon aveva detto loro. Quelle oscurate erano la foto e alcune righe relative a incarichi svolti a Los Angeles, probabilmente aveva lavorato a qualche caso sotto copertura o delicato o ancora aperto e che pertanto sarebbe dovuto rimanere segreto.

Il fatto che non ci fosse niente fuori posto, le stava dando sui nervi, forse avevano avuto l'impressione sbagliata su di lui.

In California poteva essersi trovato spesso a confronto o a dover trattare con le bande e questo poteva spiegare il comportamento del giorno precedente, non bisognava aver per forza visto della guerriglia nel terzo mondo per imparare una cosa del genere. Il suo allenamento poteva essere davvero frutto di un'interesse personale, dopotutto bastava guardare Steve: erano quasi tre anni che aveva lasciato la marina ed era ancora in perfetta forma come il giorno in cui l'aveva conosciuto.

Rimaneva una sola cosa da fare per convincersi del tutto dell'onestà di Brandon: richiamò il fascicolo militare, sicura di trovarci qualche corso o addestramento particolare in grado di spiegare le sue tecniche.

Anche nel fascicolo militare la foto era oscurata, per quanto riguardava l'allenamento riportava buoni risultati atletici, ottimo tiratore, bravo nel corpo a corpo, niente di particolare.

Il fascicolo conteneva gli esiti di alcune missioni, nessuna di importanza primaria, tutte missioni umanitarie pienamente divulgate. L'ultima missione riportava notizie di un attacco a sorpresa ai danni delle truppe, Kono proseguì la lettura cercando di capire se Brandon poteva già dimostrare le stesse doti all'epoca, la sua attenzione fu catturata dall'esito di quella missione:

«Il soldato semplice Brandon Teagan ha riportato una grave frattura dell'Omero in servizio...» Brandon aveva un ferro nella gamba.

Cercò altre cartelle mediche, qualsiasi altra cosa legata a quella ferita cercando interventi di rimozione, ci vollero quasi tre ore per ottenere la cartella completa, ma confermava il suo dubbio, forse il loro istinto aveva ragione, di nuovo.

Corse a mostrare i suoi risultati al cugino, che confermò allarmato la sua ipotesi e insieme chiamarono McGarrett.

«Pronto Steve?»

«Hey Kono, ci sono novità? Come sta andando Chin?»

«Dobbiamo farti una domanda molto importante, puoi parlare?» disse l'ex poliziotto, ignorando la domanda.

Steve si allontanò da Brandon di qualche metro.

«Che succede?»

«Quando siete arrivati Brandon è passato sotto al metal detector?» chiese Chin

«Certo, come tutti la prima volta, è il regolamento, Danny non ha voluto sentire scuse.»

«È scattato?» chiese di nuovo l'uomo.

«No, non è scattato, gli avevamo fatto posare le pistole, perché?»

«Steve ascoltami bene,-riprese Kono- l'agente Brandon Teagan ha un ferro a sostegno dell'omero sinistro.»

Steve rimase in silenzio elaborando la notizia.

«Chiunque sia quello che è con te adesso non è chi dice di essere, non è Brandon Teagan.» precisò Kono.

Ci fu un attimo di silenzio, prima che il comandante trovasse le parole.

«Riuscite a capire a quando risale lo scambio?»

Kono cercò di formulare delle ipotesi.

«Foto e impronte sono coperte da segreto, probabilmente a causa di lavori sotto copertura non andati a buon fine o altro, sul fascicolo dell'FBI che riusciamo a vedere c'è solo la carriera e coincide con quella militare, fino a quando è stato nell'esercito, potrebbe essere avvenuto all'epoca lo scambio...»

«O potrebbe essere avvenuto ora.-concluse Steve per lei.- Avvertite Danny, se lo scambio è recente, Janet ne è a conoscenza. Controllate anche il suo fascicolo, assicuratevi che almeno lei sia chi dice di essere. Trovate un canale sicuro e inviate una richiesta per le parti di fascicolo coperte da segreto, appena posso chiamo il governatore e chiedo se può far qualcosa per accelerare i tempi. Devo andare ora, Brandon si sta insospettendo.»

«Steve...non fare altro di testa tua!» si raccomandò Chin, con qualcosa che assomigliava molto a una nota di rimprovero.

Steve staccò la chiamata e tornò da Brandon, avrebbe continuato a chiamarlo a quel modo almeno fino a che non avesse scoperto il suo vero nome.

«Tutto ok?» chiese l'impostore.

«Sì, Kono era preoccupata per Chin, sembrava sul punto di svenire, ma mentre eravamo al telefono si è ripreso.»

«Ve l'avevamo detto che tenerlo in ufficio sarebbe stata una perdita di tempo.» replicò acido e il comandante strinse i denti trattenendo insulti e pugni aspettava con ansia il momento in cui l'avrebbero smascherato una volta per tutte.

  
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