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Autore: amu hinamori    17/11/2013    2 recensioni
Dal capitolo 1:
Ikuto pensò subito che la ragazza non poteva conoscere il giapponese, così iniziò a parlare in inglese: -My name is Ikuto and I’m 17 years old, on your right you can fin..- poi venne interrotto dalla voce della ragazza.
-Non c’è bisogno che tu mi parli in inglese, conosco il giapponese come lo conosci tu- affermò lei con modo retorico.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La campanella dell’intervallo suonò, e tutti i corridoi si riempirono di ragazzi e ragazze, però nessuno si accorse di Amu e Ikuto che costeggiavano il muro delle finestre che erano bagnate dalla pioggia. Ikuto guardò fuori, Amu invece, aveva lo sguardo fisso davanti a se.
-Ti piace la pioggia?- chiese Ikuto rivolgendosi alla ragazza, che sembrava che non stesse ascoltando. Le voltò il viso verso le finestre e iniziò ad osservarle.
-Io amo la pioggia, è strano da dirsi ma io sono felice quando piove- disse poi rivolgendosi a lui.
-Credo che per una persona che sia vissuta in Inghilterra sia normale- affermò Ikuto osservandola, era strano, ma quella ragazza non gli dava noie, non era come le tante ragazze che gli ronzavano attorno, era calma e non ti faceva domande sconvenienti.
-Ora che ci penso, non ti ho ancora chiesto che cosa hai scelto per indirizzo?- chiese Ikuto mentre camminavano.
-Ho scelto il canto - rispose lei guardandolo, non era il solito ragazzo spaccone che faceva di tutto per farsi vedere bello, questa era la sua prima impressione almeno.
-Allora saremo in classe insieme- disse Ikuto, un po’ era felice che Amu stesse nella sua stessa classe per l’orientamento musicale.
-Perché anche i violinisti fanno il corso che ho scelto io?- chiese lei curiosa.
-A dirla tutta io sono l’unico violinista del terzo anno, perciò mi hanno messo nella stessa classe delle band e dei cantanti, purtroppo siamo un numero ridotto di ragazzi che frequentano questo tipo di corso- disse Ikuto con voce amara.
-Beh, meglio così- affermò Amu sorridendo.
-E perché?- chiese Ikuto
-Non ci sarà casino durante le lezioni- disse lei sorridendo.
-Lo sai vero che per chi frequenta questo tipo di corso c’è la prova prima, vero?- chiese Ikuto.
-No, non lo sapevo. Che tipo di prova è?- chiese lei, iniziava ad agitarsi.
-Oh, beh… diciamo che tu dovresti cantare davanti agli altri componenti della classe- affermò Ikuto.
-Ah, tutto qui? Pensavo peggio- rispose Amu  che si era calmata.
-E poi si deciderà se puoi frequentare il corso o no, vedi devi avere l’approvazione di metà classe- continuò Ikuto.
-E da chi è composta la classe?- chiese Amu curiosa.
-Da me, il prof, Kevin, Shane, Kaito, Joanne, Britney, mia sorella Utau, Kyle e Ryan- disse Ikuto.
-Tutti questi cantanti?- chiese incredula Amu.
-Non proprio, sono delle band, tranne mia sorella e me- rispose Ikuto, -ritorniamo su in classe, così prendo le mie cose e andiamo in teatro, facciamo li lezione- Amu annuì con la testa. Salirono su in classe, Ikuto prese il violino, la giacca e la borsa, e poi scesero e andarono in teatro.
Nel corridoio si sentì un urlo provenire dietro Amu e Ikuto, entrambi si voltarono per vedere chi era la persona che aveva urlato, ovvero una ragazza alta come Amu, con due lunghe code bionde, un abito nero stile gothic-lolita e gli occhi uguali a quelli di Ikuto. La ragazza iniziò a correre verso di loro.
-Oh no, adesso sono fritto- disse Ikuto terrorizzato alla visione della ragazza.
-Chi è?- chiese Amu, intanto la ragazza si stava avvicinando con aria incavolata.
-IKUTO!- urlò la ragazza arrivando davanti a loro, intanto Amu la fissava, quella ragazza l’aveva già vista da qualche parte, ma non si ricordava dove.
-Utau…- disse Ikuto con un filo di voce.
-Ikuto, si può sapere perché stamattina non mi hai aspettata?- chiese lei guardandolo con gli occhi infuriati.
-Vediamo un po’- disse Ikuto cercando la risposta, -ah sì, perché ci stavi mettendo troppo per vestirti- continuò lui.
-Che saranno mai dieci minuti in più?- chiese lei.
-A dire il vero erano trenta- contestò lui retorico, -comunque ti presento Amu, la nuova ragazza della mia classe- poi rivolgendosi ad Amu, -Amu, lei è mia sorella minore Utau, frequenta la seconda.
Le due ragazze si fissavano, entrambe si chiedevano dove si erano viste, poi Utau disse con aria sorpresa: -Ma tu sei…-
-Utau Hoshina…- ansimò Amu.
-Amu Sakura Hinamori? Sei proprio tu?- chiese Utau incredula.
-Beh, sì- rispose Amu.
A quella risposta Utau sorrise, e poi urlò: -AMU! DA QUANTO TEMPO NON TI VEDO?!- poi la abbracciò.
-Utau, ti trovo bene- disse Amu abbracciando la ragazza.
Ma ci fu qualcuno che interruppe quel momento idilliaco: -Ehm, scusate- disse Ikuto, le ragazze si staccarono, - mi volete dire che succede qui?- chiese Ikuto che non ci capiva più niente.
-Ikuto- iniziò Utau, -lei è quella dolcissima ragazza dell’Inghilterra di cui ti avevo parlato- intanto Ikuto non si ricordava, poco gli importava così almeno non doveva subirsi la tiritera della sorella, che recitava così: “Chi è? Dove l’hai conosciuta? In che classe è? È una tua amica? In che rapporto siete?”

-Allora che ci fa qui la ragazza più famosa del più prestigioso college inglese?- chiese Utau mentre si avviavano al teatro.
-Beh sono venuta qui per studiare, mi avevi parlato così bene di questa scuola, e così ho deciso di venire qui- rispose Amu.
-Sono così felice- affermò Utau, -ma a quale corso artistico ti sei iscritta?- chiese poi curiosa.
-A quello di canto Utau- rispose Ikuto al posto di Amu.
-Davvero? Ma io credevo che tu…- poi Utau si fermò vedendo Amu che le fece segno di fare silenzio. Ikuto non vide il segno della ragazza ma s’insospettì vedendo la sorella che non continuava la frase.
-Cosa credevi Utau?- chiese poi curioso.
-Ehm… ehm…- Utau non sapeva che scusa dire al fratello.
-Utau voleva dire che io so suonare vari strumenti musicali, e che lei credeva che avessi scelto uno di questi, non mi ha mai sentita cantare e perciò credeva l’incontrario- la salvò Amu con la scusa ben articolata.
-Ah, ora si spiega tutto- disse Ikuto sciogliendo ogni dubbio nella sua mente.
-Esatto- disse Utau sollevata, poi portò lo sguardo verso l’entrata del teatro, e così fece anche Amu. Vide due ragazze alte, con i capelli biondi, quasi come se fossero tinti da quanto erano biondi, i visi erano truccati in un modo spaventoso. Portavano delle mini-gonne che facevano risaltare le gambe, delle camice sbottonate, scarpe con il tacco, si atteggiavano a dive, per Amu sembravano tutt’altro. Quando arrivarono davanti, le ragazze guardarono Amu e Utau con disprezzo e poi entrarono nel teatro.
-Quelle erano Joanne e Britney, più lontana stai da loro e la vita a scuola ti sembrerà un parco dei divertimenti- disse Ikuto ridendo.
-Capito- disse Amu.
Poi lo sguardo di Amu cadde su un gruppo di ragazzi che stavano parlando e scherzando animatamente, lo sguardo della ragazza di posò specialmente su uno di loro alto più o meno come Ikuto, capelli scuri e occhi neri, rispetto agli altri non urlava sguaiatamente, sorrideva, annuiva e rispondeva garbatamente.
-Amu, quelli sono i YouKi, una band che fa lezione con noi. Sono fortissimi- sussurrò Utau ad Amu.
-Ciao Ikuto, ciao Utau- urlò uno di loro.
-Ciao Ryan- replicò Utau con lo stesso tono di voce. Ikuto si limitò a salutare con la mano.
-Utau chi è questa ragazza?- chiese un altro quando tutti arrivarono davanti a loro.
-Amu, ti presento Ryan, Kevin e Kyle, frequentano il quarto anno - disse Utau, -ragazzi, lei è Amu Hinamori, è nella stessa classe di Ikuto e ha vissuto a Londra da quando aveva cinque anni, anche se viene dall’Inghilterra, è una giapponese puro sangue- concluse Utau facendo le presentazioni.
-Molto piacere- disse Amu.
-Il piacere è nostro, Amu- rispose Kevin.
-Nella stessa classe di Ikuto…- cominciò Ryan, -magari questa ragazza riuscirà a farti sciogliere quel cuore di ghiaccio che ti ritrovi Ikuto- continuò ridendo.
-Sai- disse il ragazzo che Amu guardava prima, -nessuno è mai riuscito a far sciogliere Ikuto, nemmeno le ragazze più belle della scuola- continuò ridendo.
Amu sorrise.
-Amu lascia stare quello che ti dice Kyle è solo invidioso che ho più pretendenti di lui- disse Ikuto.
-Ma almeno io non sono come te che se dici di sì ad una di loro di conseguenza le lasci una settimana dopo-ribatté Kyle.
-Ha parlato quello che dopo che per lasciarle da un bacio a un’altra ragazza, almeno io sono più diplomatico- contestò Ikuto.
-Scusate ragazzi- disse Ryan, -non vorrete mica che Amu si faccia una brutta idea su di voi- continuò retorico. I due guardarono Amu che li fissava con uno sguardo incolore, era come se non avesse ascoltato nulla della conversazione.
-Vedo che tutto il mondo è paese- disse poi Amu.
-Come?- chiese Kevin.
-Anche in Inghilterra c’era questo stereotipo dei “ragazzi infrangi sogni delle ragazze che gli girano intorno”- rispose.
-Davvero?- chiese Ryan.
-Ma certo- intervenne Utau, -anche per Amu la faccenda è lievemente diversa- disse concludendo la frase.
-Cosa vuoi dire con questo?- chiese Kyle.
-Vuol dire che io ero la ragazza più desiderata in tutto il college, anche i ragazzi più desiderati da tutte facevano parte dei miei pretendenti, malgrado ciò, in tutta la mia vita ho avuto solo un ragazzo che è durato sì e no quattro mesi, e un centinaio di pretendenti rifiutati, e come se non bastasse il numero di amici che ho avuto è pari a un terzo di quanti sono le persone presenti nel quadro di Leonardo Da Vinci “l’ultima cena” e le miei nemiche in fatto di popolarità erano e lo sono tutt’ora pari al triplo di tutti noi messi insieme e perciò sono una delle pedine più pericolose che si possano scegliere, mi sono spiegata, ragazzi?- disse Amu fissandoli con uno sguardo di ghiaccio.
-Dopo questa descrizione ben dettagliata, si può però dire che Amu è una delle persone migliori che io abbia mai conosciuto- disse Utau.
-Come?- chiese Ryan sbalordito.
-Hai capito bene quello che ho detto, rispetto alla gente che circonda a scuola, Amu è l’unica che è sincera con gli amici- continuò Utau. Amu sorrise alle parole della ragazza.
-Io penso che per essere amici bisogna accettare i difetti e i pregi delle persone, che non bisogna dimostrarsi quello che non si è, perché poi questa maschera di vetro s’infrange mostrando solo i propri difetti, per questo io ho avuto pochi amici nella mia vita- disse Amu.
-Sono d’accordo- disse Kyle rivolgendosi ad Amu.
-Allora se eviti di assumere l’atteggiamento del ragazzo più desiderato, sono sicura che diventeremo buoni amici- disse Amu sorridendo, -e questo vale per tutti voi, siamo d’accordo?-
-Certamente- risposero tutti tranne Ikuto.
-Ikuto non sei d’accordo?- chiese Kevin.
-Io sono sempre stato da solo in vita mia, perché ho un brutto carattere, perciò non posso prometterti niente Amu- rispose Ikuto, lui pensava che Amu gli rispondesse con una frase del tipo “Non è vero, sono sicura che diventeremo amici” o robe del genere come tutti del resto, e invece…
-Contento te, contenti tutti. Anche io sono un tipo che non riesce a fare amicizia, e per questo rispetto le decisioni che fanno gli altri nei miei confronti, so come ci si sente quando si è soli, perciò non ti preoccupare- rispose Amu.
-Ikuto, questa ragazza ti darà del filo da torcere- disse Kyle.
Ikuto fece un sorriso e poi disse: -Dai forza, entriamo in teatro se no il prof ci farà uno dei suoi soliti discorsi.
Così i ragazzi e Amu entrarono nel teatro che era la loro classe, le loro sedie erano le poltrone rossicce che ricoprivano lo spazio della platea e la loro lavagna era il palcoscenico. Amu sentì il suo di un piano e la melodia che ne usciva fuori era sublime e graziosa.
-Basta!- urlò una delle ragazze che prima erano all’entrata del teatro.
-Ma cosa succede?- chiese Amu.
-Come puoi pretendere che io canti una lagna simile?- urlò l’altra.
-Scusatemi, pensavo che..- disse una voce bassa e cristallina.
-Tu non devi pensare devi solamente scrivere il nostri spartiti, sei o non sei una compositrice?- urlano insieme facendo volare gli spartiti per terra, per poi scendere dal palcoscenico.
-Ecco hai visto le vipere all’opera- disse Utau sedendosi in una delle poltrone della prima fila.
Ikuto si sedette un posto dopo la sorella lasciando la sedia in mezzo per Amu.
-Mi chiede come faccia Maria ha sopportarle?- disse Ikuto guardando la ragazza al piano. Poi Kyle, Ryan e Kevin si sedettero dietro Utau e Ikuto.
-Mah, secondo me dovrebbe farsi rispettare da quelle due… a proposito dove sono finiti Shane e Kaito?- chiese Kyle.
-Credo che siano con il professore in aula di registrazione a recuperare il materiale per Amu- disse Ikuto rivolgendosi ai ragazzi, -Amu perché non ti siedi?- chiese poi guardandola, lo sguardo della ragazza era puntato su Joanne e Britney. Poi i suoi occhi color miele si spostarono sulla ragazza che era seduta al piano che guardava i tasti dello strumento.
-C’è qualcosa che non va Amu?- chiese Utau, ma non ricevette nessuna risposta dalla ragazza. Così Ikuto si alzò e passò la mano davanti agli occhi della ragazza che lo guardò.
-Finalmente. Sembravi caduta nel mondo dei sogni- affermò Ikuto.
-Come si permettono quelle due di insultare quella ragazza e la sua musica?- disse Amu.
-Cosa ti devo dire: sono fatte così- disse Ikuto. Amu iniziò a camminare verso gli spartiti che erano caduti giù dal palco, si chinò e iniziò a raccoglierli uno ad uno, tutti guardavano il gesto gentile di Amu.
-Scusami- esordì Joanne, - non sono affari tuoi- disse con voce da snob. Amu non rispose alla ragazza, quando finì di raccoglierli si alzò da terra e iniziò a metterli in ordine.
-Mi dispiace, ma siamo una classe e i vostri comportamenti riguardano tutti quanti, me compresa- disse Amu guardandole dritta negli occhi, poi salì sul palco e li consegnò alla ragazza che stava al piano.
-Mi piace molto la tua canzone- disse Amu.
-Gr-grazie- disse balbettando la ragazza.
-Io sono Amu, piacere di conoscerti- disse porgendole la mano.
-Io sono Maria, il piacere è mio- disse Maria stringendo la mano di Amu.
-Continua a scrivere canzoni come questa, non cambiare per quelle due, non sanno quello che dicono- disse Amu in modo da farsi sentire da tutti, poi scese dal palco e si rivolse a Joanne e Britney: -e in quanto a voi due se non vi va bene come scrive Maria, potreste scriverle voi le vostre canzoni, ma forse non potete fare a meno di lei perché non sapete distinguere un Fa da un Si, che lacuna- disse con altezzosità, poi si sedette al suo posto tra Ikuto e Utau.
-Gliele hai cantate- disse Kyle ridendo.
-Ma di brutto- continuò Ryan.
-Ora avete visto di che pasta è fatta Amu, ragazzi- disse Utau.
-Ora tutta la scuola parlerà di te- disse Kevin.
Amu sorrise.
-Adesso ho capito perché Utau ti considera una delle persone migliori che abbia mai conosciuto, sei una ragazza forte e decisa- disse Ikuto con tono incolore.
-Tutt’altro- disse Amu.
-Come scusa?- disse Ikuto guardandola.
-In verità sono fragile come un bicchiere di cristallo, sono indecisa e volubile- disse Amu abbassando il capo.
Prima che Ikuto potesse ribattere, entrò il professore con due ragazzi al suo seguito.
-Bene ci siamo tutti- disse mettendosi davanti a tutti, -vedo che la nuova alunna è già circondata dai ragazzi… ragazzi non me la sconvolgete con proposte imbarazzanti- disse il professore ridendo. Che c’era da ridere? Utau, Amu, Ikuto e gli Youki avevano delle gocce in testa per il poco senso dell’umorismo del professore.
-Comunque io sono il professor Nikaido e questi due ragazzi alle mie spalle sono Shane e Kaito- disse il prof.
-Io sono Amu Hinamori, piacere di conoscervi- disse Amu alzandosi.
-Signorina Hinamori, lei lo sa che deve superare un test per essere ammessa nella mia classe?- chiese il prof assumendo una faccia seria.
-Certamente- rispose Amu.
-Bene, dopo che ho firmato il registro sale sul palco e si esibirà- disse il professore.
-D’accordo- rispose Amu con voce sicura.
-Mi piace questa ragazza è molto sicura di se, e in questo campo essere sicuri di se è indispensabile- disse il prof tirando fuori il registro, Amu si sedette.
-Ma tu ti sei preparata una canzone?- chiese Utau.
-Ma che, se ho saputo di sta storia un quarto d’ora fa da Ikuto- disse Amu.
-Che cosa?- disse Kyle.
-Che cosa vuoi fare?- disse Ryan.
-Improvviso, è l’unica cosa da fare- rispose Amu.
-Ma che canzone vuoi cantare?- chiese Ikuto.
-A te quale piace?- chiese Amu.
-Che cosa?- chiese sbalordito Ikuto.
-Forza rispondi- disse Amu legandosi i capelli.
-Mmm, mi piace Safe and Sound, ma perché lo vuoi sapere?- domandò Ikuto.
-Allora siamo d’accordo su qualche cosa, anche a me piace quella canzone- disse Amu.
-Signorina Hinamori è pronta?- chiese il prof chiudendo il registro.
-Certo- disse Amu alzandosi e andando sul palco.
-Che canzone ha scelto?- domandò il prof.
Amu guardò Ikuto e poi disse: -Safe and Sound di Taylor Swift.
Ikuto sgranò gli occhi come tutti gli altri, in poche parole stava per prendere un biglietto di sola andata verso l’inferno.
-Va bene- disse il professore cercando la canzone sul computer.
-Ma si vuole uccidere?- chiese Kyle sottovoce.
-La domanda giusta non è se si vuole uccidere, ma: “è diventata pazza”?
Quando partì la musica cadde il silenzio.

I remember tears streaming down your face
When I said, I'll never let you go
When all those shadows almost killed your light

I remember you said,
Don't leave me here alone
But all that's dead and gone and passed tonight

Just close your eyes
The sun is going down
You'll be alright
No one can hurt you now
Come, morning light
You and I'll be safe and sound

Don't you dare look out your window darling
Everything's on fire
The war outside our door keeps raging on

Hold on to this lullaby
Even when the music's gone, gone...

Just close your eyes
The sun is going down
You'll be alright
No one can hurt you now
Come, morning light
You and I'll be safe and sound

Oooh, oooh, oooh, oooh...
la la (la la)
la la (la la)
Oooh, oooh, oooh, oooh...
la la (la la)

Just close your eyes
You'll be alright
Come, morning light,
You and I'll be safe and sound...

Oooh, oooh, oooh, oooh oh oh...

Dopo che la musica finì il prof disse: -Un ottima performance, ma che dico… eccellente, la migliore di tutta la classe, ti puoi andare a sedere al tuo posto. Shane, Kaito consegnate a questa ragazza il materiale didattico.
Amu scese dal palco e ricevette il libro di testo e un quaderno pentagrammato.
-Hai una bellissima voce- le sussurrò Shane.
-Grazie- disse Amu rossa in viso.
Dopo essersi seduta e dopo tutti gli elogi dei ragazzi Utau disse: -Mi sa che Amu a fatto colpo su qualcuno…
-Cosa?- domandò Amu.
-Shane non ha mai fatto gli elogi a nessuno per una performance- disse Utau.
-Davvero?- disse Amu fissando Shane seduto In terza fila dietro di lei.
-Amu lo sai che sei rossa come un pomodoro- disse Ryan ridendo.
-COSA? No, no ti sbagli è solo che qui dentro fa molto caldo, i caloriferi vanno a mille qui dentro- disse Amu voltandosi.
-Amu- disse Ikuto.
-Dimmi- rispose Amu. Ikuto le si avvicinò all’orecchio e le sussurrò: -I caloriferi sono spenti, gli accendono la prossima settimana.
Amu arrossì ancora di più, ma non per quello che le aveva detto Shane, ma per quello che le aveva detto Ikuto.
-Ci tieni tanto a vedermi arrossire?- chiese Amu arrabiata.
-Eccome, sei meglio di un comico- disse Ikuto maliziosamente.
-Grr, non ti sopporto- disse Amu incrociando le braccia.
-Dolci sante parole- disse Kyle, -Ikuto credo che Amu non cadrà ai tuoi piedi tanto facilmente- disse poi ad Ikuto.
-Questo è tutto da vedere…- rispose il ragazzo fissando Amu che aveva gli occhi sul libro, quella ragazza era diversa da tutte le altre.

 


Angolo Autrice
Ciao a tutti, mi voglio scusare per l'enorme ritardo. Scusatemi. in più voglio rigraziare chi ha recensito il primo capitolo.

Nel prossimo capitolo:
-E tu che ci fai qui?- chiese Amu sbalordita.
-Io ci abito, piuttosto tu che ci fai qui?- chiese Ikuto ancora più sbalordito.
-Ci abito- rispose Amu.

Prossimo capitolo: Vicini di casa? Ma è uno scherzo del destino?
  
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