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Autore: Danny_Phantom    27/04/2008    4 recensioni
Ryan e Kelsi non hannomai amato San Valentino... ma forse solo perché non hanno mai avuto occasione di festeggiarlo nel migliore dei modi!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kelsi Nielsen, Ryan Evans
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Ok, San Valentino è passato da un pezzo… ma io adoro questa storia, quindi subitevela e recensite in tanti, che i commenti vanno a quello stupendo autore che è Danny-Phantom

Riposto questa storiella che avevo già messo e che molti di voi avevano già commentato…è in arrivo una Ryella di Danny tradotta da Widow…commentate in tanti, che a Danny fa piacere!

Besos,

Tempe

 

*     Valentine Dorks

“Perché la scuola deve organizzare il ballo d’inverno nel bel mezzo del periodo più freddo dell’anno?!” Domandò Kelsi, scocciata.

Ryan ridacchiò.

Perché è il ballo d’inverno, Kels.”

I due teatranti sedevano nel seminterrato di Ryan guardando degli stupidi film dei quali non importava loro assolutamente nulla.

Ora, è necessario sapere che il seminterrato degli Evans era praticamente una sala cinema con uno schermo gigante, poltroncine di velluto, impianto dolby.surround e una macchina per fare i pop-corn a completare il tutto.

Tuttavia, malgrado l’ambiente fosse particolarmente adatto alla visione di qualsiasi film, le immagini che scorrevano sullo schermo erano pura scenografia.

In realtà, i due stavano semplicemente evitando l’ennesimo ballo di San Valentino –festa stupidissima per entrambi- a scuola.

Il quattordici febbraio non aveva mai portato esperienze particolarmente piacevoli a nessuno di loro, così come non erano piacevoli i momenti che avevano passato negli ultimi giorni.

Kelsi era stata costretta a guardare il suo ex Jason Cross invitare la sua migliore amica Martha al ballo, con relativa ed entusiastica risposta di lei, mentre Ryan aveva passato dei deliziosi pomeriggi chiuso in camera sua mentre sua sorella e Zeke Baylor amoreggiavano nella stanza accanto.

Ma davvero, non era importante!

Dopotutto, c’erano parecchi gradi sotto zero, fuori.

Chi sarebbe stato felice di zampettare in giro con tacchi alti e un tubino con una temperatura del genere?

Lasciando stare il fatto che San Valentino era il giorno perfetto per essere tutti piccy-piccy e sbaciucchiarsi con la propria attuale dolce metà….e Ryan e Kelsi non amavano questo genere di attività.

Preferivano concentrarsi sull’arte e sulla loro amicizia.

O forse negavano soltanto la realtà dei fatti…

Kelsi scosse la testa per riemergere dalle proprie fantasticherie.

Stava guardando lo schermo, fingendo di essere interessata al fatto che alcune persone avevano trovato un grosso anello nella sabbia, ma in realtà non aveva nemmeno idea di cosa parlasse il numero.

I suoi occhi erano persi chissà dove e aveva iniziato a pensare troppo: questa non era mai una buona cosa.

Ryan?” Chiamò.

Ryan, da parte sua, non sembrava molto più presente di lei. La sua testa era sostenuta da niente più che la sua mano e continuava ad annuire incoscientemente, perso nel mondo dei sogni.

La voce di Kelsi, comunque, lo riscosse dal torpore, portandolo a guardarla con le palpebre semi abbassate.

Mmm?” Biascicò, alzando il tono alla fine del grugnito per metterlo in forma interrogativa.

Kelsi si agitò un poco: non le piaceva l’idea di essere di peso con le sue domande.

“Niente, è che ho appena realizzato che è il giorno di San Valentino e io non ho mangiato nessun dolcetto.” Confessò.

Ryan la guardò con espressione vuota per qualche secondo, prima di scoppiare a ridere.

“Pensavo che non ti piacesse il giorno di San Valentino!  Da quando segui questa stupida tradizione dei dolcetti?”

Kelsi alzò il mento con aria di sfida.

“Sai com’è, si dà il caso che io sia una ragazza e che mi piaccia mangiare un pezzetto di cioccolato, ogni tanto.

Ryan schioccò la lingua.

“Quindi non si tratta di San Valentino, ma di cioccolato.

La ragazza iniziò a dondolare il capo avanti e indietro, indecisa sulla risposta da dare.

“Sì.”

Ryan saltò in piedi, schioccando le dita, gli occhi illuminati da un’idea improvvisa.

Seguimi.” Comandò allegramente all’amica, che lo seguì, esitante, oltre la macchina dei popcorn.

Con la coda dell’occhio, Ryan sbirciò alle proprie spalle, per assicurarsi che lei lo stesse guardando quando premette un bottone posto sul muro.

Beh, lo stava guardando… ed era anche piuttosto scioccata, quando una parte della parete cominciò a muoversi e una barretta di cioccolato cadde all’interno della stanza. I suoi occhi iniziarono a brillare di golosità, non appena realizzò la spropositata quantità di caramelle a cui si trovava di fronte.

“Santa madre di tutte le cose gustose!” Esclamò, meravigliata.

Ryan rise.

“I nostri genitori di solito non ci lasciano usare questo marchingegno: hanno paura che ingrassiamo o qualcosa del genere. Si strinse nelle spalle, come se quella possibilità non fosse nemmeno remotamente da prendere in considerazione. “Ma fanno un’eccezione per le feste più importanti e… beh, non è che io consideri San Valentino una festa importante, ma…” Ringraziò il cielo che le luci fossero spente, in modo che fosse invisibile il fatto che il suo viso aveva assunto un’adorabile tinta scarlatta. “Ma, dato che hai suggerito di mangiare dei dolcetti, eccoli qui.

Kelsi gli sorrise, radiosa, prima di esaminare più da vicino la maestosa scena davanti a lei.

“Come faccio a prenderne uno? Devo pagare?”

Ryan sogghignò, divertito.

“No, sarebbe stupido. Devi solo aprire lo sportello della fila..” Spiegò, facendo, intanto, una dimostrazione delle proprie parole. “E voilà, una tavoletta di cioccolato per la signorina.

Le porse il dolce, inchinandosi con falsa riverenza.

Lei ridacchiò.

“Beh, grazie, mio signore.”

Rimosse poi un angolo della carta metallica e staccò un quadretto di cioccolato, chiudendo gli occhi per meglio assaporarlo.

Ryan la osservò per un attimo, sentendo uno stormo di farfalle agitarsi da qualche parte all’altezza del proprio stomaco.

“Wow… ami davvero il cioccolato.”

Lei gli lanciò un’occhiata omicida.

“Sta zitto.”

Ryan scosse la testa, incredulo e disarmato di fronte al fatto che qualcuno amasse un dolce così tanto. Era distratto, comunque, dal suono di qualcosa che esplodeva sullo schermo della sala cinema e si rese conto che il film non era mai stato fermato. Lo spense e aumentò un po’ le luci, così da poter chiacchierare guardandosi in faccia.

“Come credi che stia andando il ballo?” Chiese, buttandosi nel primo argomento che la sua testa gli aveva suggerito.

Kelsi roteò gli occhi e poi rispose con la bocca piena.

“Sono certa che va tutto alla grande. Troy e Gabriella sono probabilmente già andati via, diretti a casa di lui… o in una camera. Sharpay starà di certo umiliando tutti, Zeke incluso, con le sue doti di superba ballerina.” Descrisse. “Chad e Taylor staranno di certo litigando e Jason e Martha…”

Lasciò l’ultima frase in sospeso, azzannando ferocemente la tavoletta di cioccolato, irritata.

Ryan, colta la tensione, rise per alleggerire l’atmosfera.

“Sì, è un buon riassunto, credo.”

Ora toccava a Kelsi iniziare una conversazione.

“Ti ricordi quando alle elementari la maestra ci faceva decorare delle vecchie scatole da scarpe e poi ognuno, il quattordici febbraio, lasciava biglietti di auguri in quella di chi gli piaceva?”

Ryan sorrise al ricordo.

“Sì. La mia scatola era sempre la più bella, perché perdevo un sacco di tempo con le decorazioni. Penso che la femminilità di Sharpay mi abbia contagiato un po’, da piccolo… sto ancora cercando di togliermelo di dosso.

Kelsi rise.

“Già…. Sai, ricevevo sempre un sacco di bellissime Valentine da persone che nemmeno conoscevo. Ero piuttosto popolare, da piccola…prima di incontrare te e Sharpay. Voi vivevate ancora a Rhode Island, all’epoca. Incontrare Sharpay non ha avuto un impatto troppo positivo sulla mia vita sociale.”

“Io non ho mai avuto molte Valentine. Dopo ogni quattordici febbraio, a casa, io e Pay contavamo i biglietti… e, beh, lei ne aveva sempre almeno il triplo di me.”

La frase di Ryan diceva chiaramente che quell’argomento non era troppo felice per lui.

Forse il vero motivo per cui nessuno dei due amava San Valentino era che non avevano mai avuto l’occasione di festeggiarne uno nel modo giusto…

Rimasero in piedi, a disagio, uno di fronte all’altra, rendendosi conto di cose alle quali non avevano mai pensato prima.

A sensazioni che nessuno dei due avrebbe mai ammesso di provare.

Notando che Kelsi aveva finito il cioccolato, Ryan provvide subito a offrirle qualcos altro.

“Vuoi un bacio?”

Gli occhi di Kelsi quasi le schizzarono fuori dalle orbite per la sorpresa. Deglutì a fatica, poi si voltò verso Ryan.

Cosa?”

°Legge nel pensiero?° Si chiese.

Anche gli occhi di Ryan si allargarono e il ragazzo si colpì la frotne, realizzando ciò che aveva appena detto.

“No, no, no, no! Non intendevo quello! Volevo dire un bacio di cioccolato. Quello… dolce.” Biascicò, cercando di rimediare alla gaffe.

Kelsi annuì.

“Oh, o, prenderò il bacio.”

Ryan frugò per un attimo nell’armadio e ne estrasse un sacchetto di Baci che offrì a Kelsi.

Lei, però, non lo prese.

Ryan la guardò, rendendosi conto che i suoi occhi non erano rivolti verso i cioccolatini, ma verso di lui.

“Beh?” Domandò a bassa voce, il cuore che gli martellava in petto, anticipando… qualcosa.

Kelsi chiuse gli occhi per guadagnarsi il fegato necessario a ciò che voleva fare.

°È San Valentino, Nielsen. Quale giorno migliore per ammetterlo…°

“Non quel tipo di bacio.” Mormorò, sperando oltre il lecito che lui comprendesse il suo doppio senso.

Fortunatamente, lo fece. La guardò per un attimo, annuendo lentamente.

“Oh… capisco…”

Kelsi mosse qualche passo incerto verso di lui.

Ryan non fece altro che rimanere esattamente dov’era, il cuore che batteva più veloce ad ogni passo di lei.

Alla fine, si trovarono l’uno esattamente di fronte all’altra, guardandosi a vicenda.

Kelsi aspettava che lui facesse qualcosa: dopotutto, era stata lei a chiedergli un bacio, non il contrario.

Ma lui avrebbe davvero realizzato quell’improvviso, impulsivo desiderio?

Prima che potesse concludere il pensiero, le labbra di Ryan si scontrarono con le sue, mentre lui inclinava il capo per raggiungere la sua altezza.

Kelsi rimase stupita per un attimo, ma poi si permise di abbandonarsi all’istinto, rilassandosi nel suo abbraccio. Gli tolse il capello, in modo da poter accarezzare i  suoi scompigliati capelli biondi, mentre Ryan, come di riflesso, faceva lo stesso, togliendole la coppola e affondando le dita nei ricci scuri.

Dopo qualche minuto si allontanarono, cercando di riprendere fiato dopo quell’improvviso momento di passione.

Ryan deglutì a fatica, spaventato dal fatto che Kelsi non aveva ancora detto niente.

“Beh… com’era?”

Kelsi sorrise, più felice di quanto fosse mai stata in un giorno di San Valentino.

“Meraviglioso.”

Ryan sospirò, sollevato.

“Pienamente d’accordo con te.”

Si concessero un istante per far riprendere ai loro cuori il solito ritmo, poi Kelsi disse semplicemente:

“Mi piaci molto, Ryan.”

Ryan si lasciò sfuggire una risatina.

“Grazie per avermelo detto.”

Lei annuì, incapace di allontanare il sorriso dal proprio volto.

“Ti va quel Bacio, ora?” Indagò il ragazzo nervosamente, porgendole di nuovo il sacchetto.

Kelsi si guardò intorno, cercando l’interruttore. Una volta che l’ebbe trovato, abbassò l’illuminazione fin quasi a spegnerla del tutto.

“No. Ho trovato qualcosa che ha un sapore migliore. Sussurrò, attirando Ryan a sé e dandogli un bacio leggero.

Ryan ridacchiò.

“Potrebbe essere una buona idea per una canzone.”

Kelsi annuì.

“Solo se tu scrivi le parole.”

“Affare fatto.” Replicò il giovane, stringendo Kelsi tra le braccia e tornando a sedersi su una delle poltroncine.

“Buon San Valentino, Ryan.” Mormorò la ragazza dolcemente, finalmente felice con dolcetti e amore nel primo vero giorno di San Valentino della sua vita.

 

 

 

  
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