Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Segui la storia  |       
Autore: Black Chandelier    17/11/2013    3 recensioni
College. Niente casa e stanze da condividere con perfetti sconosciuti, ecco cosa mi aspettava.
Mamma aveva insistito tanto con questa storia del college che alla fine ho rinunciato a tutti i miei piani anti-college.
Però, col passare del tempo mi accorsi che non era così male, nonostante avevo un compagno di stanza maleducato, ma con degli occhi fantastici.
[Frerard] [fic momentaneamente sospesa]
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve!
Ne approfitto per ringraziarvi (stasera mi sento dolce, mhmh) tutte quante per aver messo questa fic nei preferiti/seguiti nonostante i miei enormi ritardi.
Vi ringrazio davvero di cuore. 
Beh, vi spoilero subito qualcosa dicendo che Frankie inizia ad essere geloso e Gerard sempre più tenero, aw. 
Okay, ora sto zitta. Buona lettura!


p.s. piccola domandina: chi di voi sarà al concerto degli A7X il 23?

 


11. Are u mine?

 
 
 
 Quando mi svegliai mi accorsi di essere ancora fra le calde braccia di Gerard, che dormiva come un bambino.

Sorrisi con gli occhi ancora appannati e, quando misi a fuoco, mi resi conto che eravamo ancora nella stanza TV della sera precedente.

Eravamo nei guai, era davvero un casino se qualche professoressa ci vedeva uscire da lì, perché era vietato vagare per i corridoi di notte, e di sicuro ci saremmo beccati una bella punizione.

E io mi sarei scordato il regalo di compleanno, a cui mancavano due giorni, da parte dei miei genitori.

Ma pazienza, pur di stare con Gerard avrei fatto di tutto, avrei rischiato pure la sospensione.

Dopo essermi reso conto che i miei pensieri erano da adolescente innamorato, scrollai Gerard per svegliarlo.

Emise un mugolio e io ridacchiai, alzandomi per schiaffeggiarlo leggermente sulle guance bianche.

“Mmmmh”

“Gerard, svegliati. Siamo nell’aula TV. Siamo fottuti. Gerard, svegliati. GERARD!” Gli urlai infine nell’orecchio destro, dopo che lo ebbi pizzicato su un fianco.

Lui sobbalzò e spalancò gli occhi, per poi guardarmi malissimo.

Gli mostrai un sorrisone dolce e sincero, poi ritornai serio e fissai la porta: “Come ci usciamo da qui, me lo spieghi?”

“Che problemi, Frankie… vieni qui e facciamoci le coccole.”

Mi attirò su di sé e io per poco non svenni, nessuno mi aveva mai offerto le coccole mattutine, a parte mamma quando ero più piccolo, ovviamente.

“N-No, Gerard. Dobbiamo uscire. Facciamo così, esco prima io e poi tu mi segui. Hai capito?” Mi alzai e mi misi a posto i vestiti e i capelli, che molto probabilmente erano spettinati.

Lui mi guardò triste e poi annuì controvoglia, alzandosi non appena io cercai di aprire la porta.

Mi concentrai cercando di guardare quel poco che potevo, scoprendo così che il corridoio era semivuoto e che nessuno si sarebbe accorto di noi.

Feci cenno a Gerard di seguirmi ma non appena allungai la mano mi attirò di nuovo verso di sé, stampandomi un bacio leggero e fresco sulle labbra.

Sorrisi come un ebete e gli accarezzai i fianchi, sentendo le guance andare a fuoco.

Me ne diede un altro che però ricambiai con più passione, lasciandomi trasportare dal romanticismo di quel momento e feci incontrare le nostre lingue.

Mi strinse ancora di più e mi accarezzò la schiena, io feci lo stesso e poi quasi automaticamente infilai le mie mani fra i suoi morbidi capelli, non staccandomi mai dalle sue labbra.

Era come se fossi  in paradiso, probabilmente era uno dei migliori risvegli che avevo avuto fino a quel momento.

“Buongiorno, comunque.” Mi disse Gerard ridacchiando non appena si staccò dalle mie labbra.

Necessitavo ancora di lui, del suo sapore, ma non lo diedi troppo a vedere. Non volevo sembrare un maniaco sessuale.

“Buongiorno a te. Hai dormito bene?”

“Sì dai, considera che il film non lo abbiamo considerato, però mi sono divertito comunque.”

“Sei un fottutissimo orso, mi sono svegliato e pensavo di aver circa 50 coperte addosso!” Risi scompigliandogli i capelli, vederlo sorridere mi faceva davvero stare bene.

“Andiamo in classe, nano malefico…”

“Ai suoi ordini, Way!”

 Lo spinsi fuori dalla porta ridendo e la chiusi velocemente subito dopo aver dato un ultimo sguardo a quel piccolo divano che ci aveva ospitato e a quelle mura che avevano assistito al nostro bacio mattutino.
 

Quando entrai in classe con Gerard a fianco, dopo aver percorso il lungo corridoio vuoto, una strana sensazione si impadronì di me.

Sembrava non volessi affrontare la realtà senza di lui, perché effettivamente era l’unico in grado di farmi distrarre dai brutti pensieri e da una Jamia ossessionata da me.

Quando vidi che si allontanò per andare al suo posto abbassai lo sguardo, dirigendomi a malincuore verso il mio.

“Ehi Iero, dormito bene?” Mi chiese Mikey facendomi quasi spaventare.

Sul viso aveva stampato un sorrisino così malefico che sembrava avesse capito tutto.

“S-Sì… perché me lo chiedi?” Gli chiesi sbattendo i libri nervosamente sul banco, quando con la coda dell’occhio notai Gerard che stava parlando con un ragazzino che frequentava il nostro corso.

Non sapevo chi era, ma mi sentivo terribilmente strano.

“Sei entrato con un sorrisone e poi… Frank?”

“Cosa c’è? Saranno pure cazzi miei o no?” Urlai improvvisamente, spaventando il biondo.

Non sapevo davvero cosa mi stava prendendo, mi sentivo strano e Gee nemmeno si era nemmeno accorto che avevo urlato, troppo preso dal parlare con quel ragazzino moro che se lo stava letteralmente mangiando con gli occhi.

Non ero geloso … ero solo preoccupato, ecco.

Ma chi volevo prendere in giro, avevo appena fatto una scenata di gelosia involontariamente, prendendomela con Mikey, che se ne stava zitto fissando il libro di matematica.

Una mattinata fantastica era diventata un inferno, e per completare il tutto, entrò il professore di matematica in classe che ero sicurissimo mi chiedesse dei corsi di recupero con Jamia.

Come avrei potuto rispondere, se me l’avesse chiesto?

“No sa prof, la sua alunna non riesce a resistere.”

“Voleva fare sesso con me.”

“Ho compreso tutto alla perfezione!”

Ma avevo ben’altro in testa, in quel momento: Gerard non smise di parlare con quel ragazzo anche quando il professore iniziò a parlare del programma svolto fino a quel momento.

Battevo il piede nervosamente sotto il banco, lo battevo così piano che tutti si voltarono verso di me, alzando un sopracciglio, professore compreso.

Perfetto, ne avevo combinata un’altra delle mie.

“Oh, Iero!”

 Lo guardai mantenendo un’espressione seria, possibile che doveva sempre chiamare me? Eppure stavo sempre zitto nelle sue ore.

Forse era destino.

“Mi dica, professore.”

“Come sono andati i corsi di recupero?”

Annuii debolmente, non osai guardare la faccia di Jamia: “Bene, professore …”

Ma lui percepì dal mio sguardo che nulla era andato bene, e così iniziò a guardarsi intorno, per poi soffermarsi sul mio futuro marit … Gerard.

Pianificai una bella ramanzina per lui, oltre a quella che il professore gli stava sicuramente per fare.

Sorrisi senza darlo troppo a vedere, se lo meritava, doveva smettere di parlare con quel ragazzo, che mi stava già antipatico, in caso non si fosse notato.

“Potresti farti aiutare da Way. Insomma, Jared, ehm, come ti chiami…” farfugliò il professore, scatenando le risa della classe.

“Gerard.” Sospirò, “Ma quindi dovrei aiutare Iero?”

Quasi mi venne un colpo, sobbalzai e mi voltai verso il moro, che mi stava guardando con un sorriso che di casto non aveva niente.

Improvvisamente iniziai ad amare il professore, iniziai ad adorarlo mentalmente mentre non staccavo gli occhi da Gerard.

“Sì, Way. A quanto pare. Ma se non ti va ben-…”

“Ma certo che gli va bene! Perché non dovrebbe?!” Urlai io, mostrando un altro sorriso, sicuramente i miei compagni di classe mi stavano prendendo per deficiente.

“No, perché io dovrei… ehm ecco, aiutare Wentz. Me l’ha chiesto e…” Balbettò Gerard, non terminando la frase a causa dell’occhiataccia che involontariamente gli avevo mandato.

Chinai il capo e annuii, lasciando la parola al professore.

D’altronde mi ero solo illuso, Gerard preferiva aiutare quel ragazzo, Wentz, di cui io non avevo mai sentito l’esistenza.

Il professore ovviamente acconsentì e mi consigliò di frequentare un recupero extracurricolare, che ovviamente non avrei mai frequentato, perché non ne avevo voglia di perdere tempo per fare matematica.

Mikey mi bisbigliò qualcosa ma non capii molto, vari pensieri vagavano per la mia mente, impedendomi di stare attento alla lezione.

Non dovevo essere così geloso, d’altronde io e Gerard ci frequentavamo e basta, non eravamo nemmeno fidanzati.

I baci che ci davamo però facevano sembrare il contrario, ma forse non dovevo essere così ossessivo nei suoi confronti, oppure l’avrei perso per sempre.
Sarei riuscito a calmarmi. Forse.

 
 
 
Driiiiiiiiiiin.


La campanella suonò, facendomi tirare un sospiro di sollievo, a momenti mi addormentavo in classe e per quanto bello potesse essere dormire, ai professori non  faceva di certo piacere.

Mi alzai titubante e presi la mia borsa tracolla, dirigendomi a passo veloce verso la porta della classe.

Dovevo andare a mensa ma non avevo fame, però avevo bisogno di parlare con Ray e Mikey, di farmi distrarre, quindi ci sarei andato lo stesso.

“Frank! Frank aspettami!” Una voce, la sua voce, mi giunse alle orecchie e mi fermai di colpo, scatenando l’ira dei ragazzi affamati.

Mi voltai e vidi Gerard avvicinarsi a me, fra i capelli teneva una matita, probabilmente aveva disegnato durante la lezione.

“Ti va di mangiare qualcosa? Ce ne stiamo noi due soli soletti al tavolo, che ne dici? Mh?”

Per un attimo tutto ciò che era accaduto prima scomparve, come si faceva a resistere ad uno come lui?

“B-Beh sì io …”

“Oh, possiamo rimandare se vuoi!” Rise e mi prese per mano, camminando, e io lo seguii.

“No, no! Per me va benissimo!”

Come potevo rifiutare un, se così lo si poteva chiamare, invito a pranzo da parte di Gerard Way?

Mi sentivo un bambino a cui veniva regalato un giocattolo dopo aver pianto, ma in quel momento evitai di pensare a ciò che era successo a prima mentre mi godevo il calore della sua mano e il suo sorriso.

Con dispiacere notai però che c’erano alcuni studenti che ci guardavano storto mentre percorrevamo quel poco che distava dall’aula alla mensa e ciò mi dava fastidio.

Avevo paura che quegli sguardi potessero dar fastidio o crear problemi a Gerard.

“Scusa tu, hai qualche problema?” Chiesi bruscamente ad un ragazzo che si era fermato per indicarci ad un suo amico.

Vidi con la coda dell’occhio Gee guardarmi spaventato, probabilmente non si era accorto di nulla.

Il ragazzo mi guardò e poi scosse la testa, riprendendo a camminare velocemente, semvrava quasi avesse paura di me.

Ero fiero di ciò che avevo fatto, non avrei mai permesso a nessuno di guardarci in quel modo.

Noi eravamo speciali, dopotutto. 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: Black Chandelier