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Autore: Harumi_Gufo    18/11/2013    2 recensioni
“Avevi detto che mi avresti ricambiata dieci volte di più… Invece mi hai aperto una voragine nel cuore dieci volte più dolorosa! Era questo che volevi… Stupido di un Kamina?”
Non faceva altro che fare incubi, ogni notte, il ricordo di quella battaglia continuava a tornarle in testa, anche senza volerlo. Il pensiero di averlo quasi perso la turbava ogni giorno, nonostante fosse ancora con lei, vivo. Le bastava saperlo per sorridere, ma appena la notte calava, l’incubo si ripresentava, sempre uguale, come se non volesse lasciarla in pace, come se volesse ricordarle che l’aveva quasi perso, ma infondo come poteva andarsene, senza ricambiare dieci volte di più?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kamina, Yoko Littner
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Stranamente, Yoko si svegliò prima di Kamina e rimase a guardarlo per un po’.
Era abitudine che si svegliasse prima il ragazzo, per controllare che Yoko dormisse bene e per essere pronto a svegliarla nel caso avesse fatto il suo solito incubo.
Forse era una delle poche volte in cui Yoko riuscì a dormire bene, e come cominciare bene la giornata, se non ritrovandosi il ragazzo per cui si ha una cotta nel proprio letto?
Da quando Kamina le fece quella promessa, passò ogni notte nella sua stanza, a rimboccarle le coperte, a vederla addormentarsi, a coccolarla, a tranquillizzarla, e soprattutto ad assicurarsi che dormisse bene, che quell’incubo non si fosse ripresentato a tormentarla.
In effetti, stava facendo la cosa giusta, da quando Kamina cominciò a comportarsi così nei confronti di Yoko, la ragazza sembrava più felice, e ritrovarsi il viso del ragazzo davanti, subito dopo l’incubo, la rassicurava, le faceva capire che c’era ancora, e che ci sarebbe stato ancora per molto, nonostante le battaglie ancora da svolgersi.
Yoko non era l’unica che aveva bisogno di appoggiarsi a Kamina, c’era anche Simon, che in parte era riuscito a risolvere i suoi problemi di autostima, ma aveva ancora bisogno di sapere che il fratello si fidasse di lui, e ovviamente aveva anche bisogno di Nia, per cui si era preso una cotta.

Yoko dopo averlo guardato, pensando a quanto fosse tenero mentre dormiva, si avvicinò lentamente, posando le sue labbra su quelle di Kamina, che in quel momento si svegliò e poggiò una mano sulla guancia della ragazza, facendole una carezza per poi staccarsi leggermente, la distanza necessaria per parlare.
“Ehi… Che fai?”
“Tre.” Rispose la ragazza, con un sorriso stampato sulle labbra, come per ricordargli la promessa.
“Stavi per caso cercando di guadagnare un bacio in più approfittandotene, eh, piccoletta?”
“Forse…”
Il ragazzo si mise sopra di lei all’improvviso, stringendo le mani con le sue, rispondendo al sorriso della ragazza.
“Non è leale approfittarsi di una persona che dorme, lo sai?”
“Ma sei così tenero quando dormi, e poi è un bacio, non è chissà cosa…”
Gli aveva appena detto che era tenero quando dormiva? Kamina arrossì all’istante, come se avesse detto la cosa più imbarazzante presente a questo mondo, se c’era una cosa che non si era mai sentito dire era proprio questa, il fatto che fosse tenero.
Yoko scoppiò a ridere nel vedere la reazione di Kamina, che subito dopo si avvicinò al collo della ragazza, cominciando a dare lievi baci.
“Trovi divertente il fatto che arrossisca?”
“G-Già… E’ b-buffo…”
Lui già lo sapeva senza guardarla in faccia, l’aveva già capito dal tono di voce. Era imbarazzata. Era la prima volta che le dava dei baci sul collo, ormai sapeva come prenderla, sapeva che andava pazza per queste cose, sapeva che adorava il romanticismo, sapeva che era innamorata persa di lui, sapeva quasi tutto di lei, come lei sapeva quasi tutto di lui, e avrebbero sfondato i cieli insieme, con il resto della brigata Dai-Gurren.
La stretta alle mani si fece più forte, mentre Kamina passava alla spalla, coperta solo dalla spallina della canottiera.
Si divertiva a farla arrossire, a metterla in imbarazzo, adorava vederla rossa in viso, per lui era la cosa più tenera che avesse mai visto, vederla imbarazzata e sentirla balbettare per la situazione... Adorava questo suo lato, lo adorava da impazzire, e non l’avrebbe mai cambiato.
“K-Kamina…”
“Mhm? Qualcosa non va, piccoletta?”
“N-No, è che forse… Ecco… Dovremmo uscire dalla stanza, saranno tutti già svegli e al lavoro… E magari Simon ha bisogno di te.”
“Simon ormai è abbastanza grande da cavarsela da solo, e ha Nia… Qui l’unica persona che ha bisogno di me sei tu, piccoletta.”
Questa affermazione, seppur vera, infastidì Yoko. Pensava forse che non fosse capace di cavarsela da sola? Che avesse bisogno di qualcuno a cui appoggiarsi tutta la vita?
“Voglio alzarmi… Ho delle cose da fare.”
Kamina si spostò, saltando giù dal letto e vestendosi velocemente, Yoko fece altrettanto, per poi uscire a testa bassa, senza proferire parola.

La giornata sembrò lunga agli occhi della ragazza, che continuava a pensare a quella frase, finchè Kittan non interruppe i suoi pensieri, piazzandosi davanti a lei.
“Ehi Yoko…”
“Che c’è, Kittan?”
“Sembri strana oggi… Problemi con qualcuno?”
“No, nulla, è che oggi sono distratta e sovrappensiero, non è importante.”
“Ahhh, ho capito… Problemi con Kamina.”
“E che ne sai tu?”
“Ormai lo sa tutta la brigata, persino Buuta è a conoscenza della tua storia con lui.”
“Non abbiamo una storia, non siamo nemmeno fidanzati, pensa solo a darmi una mano.”
Durante il discorso, Yoko si accorse di essere guardata, e da chi? Da Kamina, e non sembrava avere un’espressione contenta, era intento a sistemare il Gurren Lagann con Simon, ma non sembrava interessato a quello, ma bensì a guardare la ragazza parlare con Kittan.

Calò la sera, lasciando spazio alle solite stelle che Kamina aveva l’abitudine di andare a guardare, ma quella sera non accadde, tornò in camera prima della ragazza, che era intenta a parlare con Nia, e non appena la vide entrare le si avvicinò velocemente, dandole solo il tempo di chiudere la porta, stringendola in un abbraccio di quelli che le dava solo per rassicurarla dal solito incubo, ma questa volta non c’era nessun incubo.
“Ka… Kamina?”
“Sono geloso.”
“G-Geloso?”
“Sì, di Kittan.”
“Kamina…”
“Ho visto oggi, ho visto come ti guardava mentre parlavate, ho l’impressione che tu gli piaccia.”
“E cosa ti dovrebbe importare? Non stiamo insieme, non siamo nemmeno fidanzati noi due…”
Yoko venne presa in spalla e stesa sul letto, restando sotto a Kamina, che le stringeva le mani, esattamente come la mattina dello stesso giorno, dandole ancora qualche bacio sulla spalla, per poi mettersi steso su un fianco accanto a lei, rimboccandole le coperte e dandole un bacio sulla fronte, come sempre, ma questa volta lo fece mentre la ragazza era sveglia, e subito notò il rossore sulle guance della ragazza. Non sapeva niente di quelle abitudini.
“Yoko…”
“C-Che c’è?”
“Queste cose, le faccio ogni notte appena ti addormenti, e mi rende felice, mi piace vederti dormire tranquilla…”
La ragazza si avvicinò, abbracciandolo e appoggiando la testa sul suo petto, lasciandosi accarezzare i capelli dalla persona che amava.
“Kamina…”
“Dormi…”
“Prima devo dirti una cosa.”
“Dimmi pure, ascolto…”


“Ecco… Io… Penso di amarti… Kamina, io ti amo.”



Angolino autrice: 
Ebbene sì, due di seguito, è che non resistivo, dovevo buttar fuori tutto il mio istinto da shippatrice YokoxKamina. *^* Aw, mi immagino la dolciosità di Kamina che dorme, e poi... Uhuhuhu, geloso di Kittan... Mi divertirò un sacco ad andare avanti. <3

 
  
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