Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
Segui la storia  |       
Autore: BluRei    28/04/2008    3 recensioni
IN REVISIONE DAL 29/04/2020
"Come questo tuono la mia Dea urla dentro il mio petto, vuole vedere questo mondo, vuole vivere ancora il suo amore perduto ed io, con i miei capricci da bambina, non posso impedirle di manifestarsi. Devo ubbidire a lei ed alla sua anima tormentata e ritornare alla realtà. Mah così ogni mio sogno svanirà. E' questo il prezzo che pagherò per poter diventare la dea Scarlatta! Le sue parole risuonano nella mia testa come un eco infinito. "Chi mi sta chiamando?" "Chi mi sta chiamando?" L'amore la chiama, ed anche se sa che nulla andrà come lei desidera deve rispondere, anch'io risponderò Akoya, farò rivivere il tuo sogno d'amore uccidendo il mio." - dal capitolo 32
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ayumi Himekawa, Chigusa Tsukikage, Masumi Hayami, Maya Kitajima, Yu Sakurakoji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

 

 

 

CAPITOLO 8

 

Solo

 

 

 

- "È incredibile! Una ragazza bella come te ama me‥mi sembra di sognare".

 

Un sonoro schiaffo dato a piena mano colpì il volto di Sakurakoji facendolo cadere, sorpreso, sulle proprie gambe - Sakurakoji, ti sembra questo il modo in cui un uomo innamorato parla alla donna per la quale vive? - il ragazzo non emise un solo suono, sapeva che da quando Maya era andata via non era più lo stesso ogni movimento ed ogni sguardo erano forzati ed inespressivi - Tu sei giovane e questo non è un male, perché vuol dire che hai tanto tempo per imparare ed acquisire esperienza ma per questa parte la tua giovane età può essere un handicap, sei troppo emotivo e questo non è sempre un bene per un attore. - tutti lo guardarono dubbiosi, quello che il regista aveva appena detto ad uno degli attori protagonisti non era una cosa da niente, non era qualcosa che lui avrebbe potuto superare tanto facilmente perché non si decide quanti anni avere e non si può crescere a comando. Sarebbe riuscito Sakurakoji a superare il suo blocco? - Per oggi basta! Ho un compito per voi, uscite, girate per la città o per i parchi ed osservate tutto ciò che i vostri occhi vi permettono di vedere. Lunedì ognuno dovrà mostrarmi la sua interpretazione della natura in questo teatro! - un coro di voci si alzò dentro la piccola stanza anche se incerti tutti erano pronti ad ubbidire, osservare ed interpretare la natura, qualunque cosa questo volesse dire lo avrebbero fatto. Kuronuma, dopo aver salutato tutti, rivolse la sua attenzione al giovane attore che ancora non si era completamente ripreso dal rimprovero e dallo schiaffo invitandolo a seguirlo nel suo ufficio - Capisco che dovendo recitare senza avere davanti agli occhi la tua Akoya per te entrare nella parte è diventato ancor più difficile ma devi smettere di pensare a Maya! - lo sguardo del ragazzo che era già perso si rabbuiò ancora di più, come poté chiedergli di non pensare a Maya, la ragazza che lui oramai era certo di amare da anni, la ragazza che inseguiva di palco in palco da anni - Maya è solo un'attrice, non è Akoya! Cerca l'immagine di questa donna dentro di te e non sul volto della tua amica. -

 

Sakurakoji a quelle parole abbassò lo sguardo cominciando a fissare intensamente i suoi piedi. Qualcuno avrebbe mai potuto dirgli parole più dure e difficili da ascoltare ed accettare? Sentiva il pavimento liquefarsi sotto i suoi piedi, il mondo, quel suo mondo che era il palco non lo sorreggeva più, non riusciva a dargli la stabilità di cui aveva bisogno per reggersi in piedi, non c'era più segno delle forti assi di legno che con la loro solidità ed il loro odore di resina gli avevano sempre dato al forza di andare avanti cercando dentro di sé l'ennesimo personaggio da interpretare, Kuronuma lo riportò alla realtà! - Per te ho un compito diverso da quello che ho dato ai tuoi compagni. Vesti i panni di un uomo di quarant'anni. Parla come un uomo di quarant’anni, mangia come un uomo di quarant'anni e dormi come un uomo di quarant'anni - la sorpresa negli occhi di Sakurakoji non tardò a manifestarsi - Un uomo di quarant'anni? Come? - cercò conferma nel viso del regista cercando di scorgerne la volontà di voler dare ulteriori spiegazioni ma queste non arrivarono, l'uomo uscì dalla stanza lasciando il più giovane a riflettere su quel compito che gli era stato appena accennato.

 

Tornando a casa Sakurakoji rifletté sulle parole del regista. Come poteva realizzare quella trasformazione in un solo giorno? Da dove avrebbe dovuto cominciare? E cosa voleva dire dormire con un uomo di quarant'anni? Una cosa però era certa, doveva cambiare il suo guardaroba prima si sarebbe messo nei panni di un adulto e prima ne avrebbe scorto l'animo - Buon giorno, desidera? - il negozio, nel quale lui non sarebbe entrato mai se non fosse stato per le parole del regista, non aveva niente di adatto ad un ragazzo come lui che amava vestirsi in modo sportivo e che indossava abiti eleganti solo nelle grandi occasioni - Vorrei comprare degli abiti. - la voce di Sakurakoji tremava non poco, si sentiva in imbarazzo come avrebbe potuto spiegare quali fossero le sue necessità se neanche lui le aveva capite? - È fortunato! Proprio oggi è arrivata la nuova collezione della moda giovane. - il sorriso della donna non smetteva di svettare su quel suo viso truccato alla perfezione che sembrava essere appena uscita da una seduta con un make-up artist e Sakurakoji non poteva fare a meno di sentirsi impacciato - No, mi scusi, io vorrei qualcosa di adatto ad un uomo di mezza età. - La donna cambiò solo per un attimo impercettibile la sua espressione confusa da quella richiesta per poi tornare a rispondere così come era abituata a fare - Ah! Deve fare un regalo? Mi dia la taglia e - quel dannato sorriso stava innervosendo il ragazzo che a quel punto non se la sentiva di mettere ulteriormente a disagio sé stesso e la donna - Si! - rispose con una bugia, diede alla commessa la sua taglia e comprò tutto quello che gli era stato suggerito potesse piacere ad un uomo di mezza età.

 

Tornò a casa, indossò la camicia, il pantalone dal taglio elegante e la giacca, rigorosamente non in tinta, con le toppe sui gomiti e si guardò allo specchio. ¨Antiquato!¨, fu questo che pensò osservandosi. Prese la tintura che aveva comprato al supermercato vergognandosi come un ladro quando dovette chiedere consiglio alla commessa e diede un tocco di bianco ai suoi capelli. Adesso sì che era perfetto! Si sorprese vedendo quanto l’uomo riflesso nello specchio somigliasse a suo padre. Cosa mancava? La pancia! Aggiunse anche quella con l’aiuto di un piccolo cuscino ed uscì di casa. Guardandosi in giro si accorse di vedere il mondo con occhi diversi, osservando le persone che camminavano per strada si ritrovò a pensare che gli uomini di quaranta anni non erano mai in giro da soli, a volte erano accompagnati dai colleghi, altre volte dalla fidanzata oppure andavano per negozi insieme alla famiglia. Prese il cellulare e cercò quel numero che gli era familiare, c’era solo una persona che avrebbe potuto chiamare.

 

- Pronto Mai? Lo so che è tanto tempo che non ci sentiamo che ne dici di andare a mangiare qualcosa insieme? - Spiegò a Mai che l’avrebbe portata in un ristorante lussuoso e che lui era costretto a causa di un esercizio di recitazione a sembrare più grande della sua età. Ogni ragazza in questo momento starà pensando o urlando alla piccola Mai di non accettare quell’invito perché Sakurakoji l’aveva delusa più volte ed era chiaro che lei in quel momento fosse solo un ripiego ma tutte quelle ragazze che sanno rispondere coscienziosamente dei loro sentimenti non sono interessate a Sakurakoji e non lo guardano con gli occhi di una giovane donna innamorata!

 

La ragazza, entusiasta per quell'invito improvviso, non ci mise molto ad arrivare, era molto bella e viste le informazioni che l'amico gli aveva dato si era vestita in modo estremamente elegante per l'occasione. - Sai, mi ha fatto piacere ricevere la tua telefonata. Sei strano conciato in questo modo, somigli a tuo padre e non so se questo è un bene - lo disse con un grande sorriso sul volto che illuminò anche quello di Sakurakoji contagiandolo con la sua ilarità - Vuol dire che sono stato bravo e che il travestimento ha funzionato! - Mai annuì continuando a sorridere e lo prese sottobraccio cominciando a camminare - Dove andiamo signore? -

 

Sakurakoji decise di portarla nello stesso locale nel quale tante volte aveva portato Maya, cercò d’essere gentile e sorridente con la sua compagna ma il demone dell'insoddisfazione si era impossessato di lui, non riusciva a smettere di pensare a lei ed al fatto che non era riuscito a convincerla a restargli accanto. Perché non era rimasta con lui? ¨Io avrei saputo renderti felice!¨, pensava e ne era convinto, era convinto che qualunque fosse stato l'uomo che si era impadronito del suo cuore lui avrebbe saputo amarla meglio senza farla soffrire inutilmente e senza lasciarla da sola in un momento tanto importante della sua vita ma tutto stava andando così come doveva e lui non poteva far altro che tentare di scacciare via quel pensiero bevendo e bevendo ripetutamente.

 

- Sakurakoji, non dovresti bere così tanto, non ci hanno ancora portato gli antipasti. - il tono di Mai era pacato e gentile, cercava di parlare a bassa voce sia per non disturbare i clienti seduti vicino a loro sia per non dare al ragazzo l'impressione di volerlo rimproverare o comandare ma il risultato che ottenne non fu quello sperato, forse aveva deciso di intervenire troppo tardi - E tu chi sei, mia madre? - anche se, dopo aver risposto in maniera scortese ed aver visto gli occhi della ragazza inumidirsi, la quantità di alcool che decise di ingerire in quel ristorante diminuì la serata non proseguì più felicemente, Sakurakoji decise di andare in un pub. Mai cercò di non far caso allo strano comportamento del suo giovane amico e tentando invano di portare avanti un qualche tipo di conversazione, parlò delle ultime compere che aveva fatto, delle torte che aveva imparato a cucinare andando in vacanza dalla nonna, promettendogli anche che gliele avrebbe fatte assaggiare qualora si fossero incontrati ancora e quando finì gli argomenti tentò anche di far dire qualche parola a lui parlando del suo lavoro - Come vanno le prove? Ho letto sui giornali che Maya è andata via. - la sua era stata una decisione infausta, avrebbe potuto continuare a parlare per ore del più e del meno o di futili sciocchezze e Sakurakoji non ci avrebbe fatto caso ma quello di Maya era l’argomento più sbagliato del quale parlare quella sera o forse sempre. - Cosa vuoi che ti dica? Che va tutto bene? Che la parte ormai è mia! Che so dov’è Maya! Non mi seccare con le tue ridicole domande. - gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime anche se la loro piccola storia d'amore non era andata a finire come lei si aspettava loro due erano rimasti in buoni rapporti, anche se non si vedevano molto a causa degli impegni diversi per entrambi, perché non si può costringere nessuno ad amare ed essere amati - Perché mi parli in questo modo? Io volevo solo - Sakurakoji non si curò dei suoi occhi lucidi né della voce incrinata e le rispose malamente - Te l'ho già detto, pensa un po' ai fatti tuoi - Mai, con uno scatto, prese la borsetta rosa che aveva tenuto sul suo grembo per tutta la serata e cercandovi dentro i fazzolettini asciugò quelle gocce che volevano sfuggire alle sue ciglia con prepotenza - Tu sei ubriaco Sakurakoji. Io vado a casa! - davanti al silenzio del ragazzo sentì le lacrime farsi più fitte dentro i suoi occhi ma non avrebbe voluto dargli quella soddisfazione - Non dici niente? - ancora silenzio - Mi mandi via da sola? - lo sguardo di Sakurakoji sembrava perso in un vuoto incolmabile che sembrava paralizzargli bocca e sentimenti, - E va bene - si voltò verso l'uomo che era intento a preparare due cocktail e cercando di mantenere un tono fermo e gentile lo pregò di prestarle aiuto - Scusi, potrebbe chiamarmi un taxi per favore? - La ragazza si alzò di scatto gettando per terra lo sgabello, Sakurakoji avrebbe voluto con tutte le sue forze seguire Mai per accompagnarla a casa perché sapeva che non si meritava di essere trattata in quella maniera ma qualcosa dentro di lui, dopo le parole di Kuronuma, si era spezzato. Corse in bagno, si sciacquò il viso con l’acqua fredda e si fermò a guardarsi allo specchio. ¨Sono solo!¨, pensò, mise le mani sotto la camicia e gettò via il cuscino sbattendolo contro la parete sporca ed il pavimento umido ed appiccicoso cominciando ad urlare contro il riflesso di sé stesso - CHI SEI TU? IO NON TI RICONOSCO PIU'! Maya non è Akoya ed io mi illudo soltanto sperando di poterla amare sul palco -

 

Uscì dal bagno cercando di ricomporsi. Basta, quella sera doveva essere un uomo di quaranta anni e non un ragazzino piagnucoloso che si lasciava abbattere dal fantasma dell'amore, aveva fatto solo pochi passi quando una bellissima donna che poteva avere intorno ai trenta anni, si avvicinò a lui. Aveva lunghi capelli castani, gli occhi, luminosissimi, di un color nocciola brillante e vestiva in abiti eleganti e succinti che attirarono subito l'attenzione del ragazzo. - Ho visto che la tua ragazza ti ha lasciato qui da solo. - Sakurakoji la guardò sorridendo sornione, ricevere le attenzioni di una donna più matura lo fece sentire più vicino al raggiungimento del suo obiettivo, sembrare più maturo di quello che era. - Penso che dovresti accompagnarti con donne più mature, la tua amichetta è troppo giovane per capire quello di cui ha bisogno un uomo come te. -

 

La frustrazione e l'abuso di alcool di cui Sakurakoji si era reso vittima furono un miscuglio micidiale per sperare in qualcosa di buono, si svegliò l'indomani mattina in una camera d'albergo con un forte mal di testa ed una bellissima donna nuda di fianco a sé nel letto. Raccolse le sue cose e si vestì in fretta perché non voleva dare spiegazioni, inventarsi scuse o dire bugie, dimostrandosi così un ragazzino; chiamò un taxi e ritornò a casa. Compì i soliti gesti come un automa, mise la chiave nella toppa, aprì la porta, si guardò in torno e finalmente si rese conto di quello che aveva fatto, aveva usato i sentimenti di Mai, il corpo di quella donna ed il suo cuore per dimenticare Maya ma nulla era cambiato, lui era e sarebbe rimasto solo! Corse in bagno e vomitò lo schifo di quella serata.

.

.

.

.

.

_____________BluRei__________InfinitoMio.

.

.

.

Ok, questo capitolo non sarà uno dei vostri preferiti, vista l'ingombrante presenza di Yuu Sakurakoggio, perdonatemi, ma ai fini della storia mi serve che ogni personaggio faccia un suo percorso artistico e sentimentale (ghigno malefico della perfida autrice), questo non vi consola vero?

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Il grande sogno di Maya / Vai alla pagina dell'autore: BluRei