Ciao a tuttiii!!! Questa è la mia prima FanFiction in assoluto.. perciò siate clementi..
Il racconto è pensato per chi come me è stato irrimediabilmente conquistato dal mondo degli Yaoi e da quello dei nostri mitici paladini.. Il risultato?! Un'immancapibile MurXShaka!! =)
Anche se le modalità e le circostanze con cui si articola la storia sono una mia invezione ho cercato di essere il più fedele possibile nella presentazione egli ambienti e nella descrizione psicologica e fisica dei personaggi( mi baso sul manga e non sull'anime).. Lo stesso vale anche per eventuali riferimenti a miti, usi e costumi tradizionali. Se però doveste notare qualche imprecisione o errore sarei felice di saperlo così da poterlo correggere..

Un'ultima cosa... Recensite!!! =D =D mi farebbe veramente piacere conoscere il vostro parere perchè adoro scrivere e vorrei migliorare ancora...

Buona Lettura!!







 Era mezzanotte e solamente una pallida luna osava rischiarare l'oscurità profonda della notte.. Tutto era immerso nel silenzio e persino dal grande tempio, solitamente contraddistinto da un continuo via vai di gente non si levava alcun suono... 

Quiete e tranquillità parevano regnare incotrastate e solamente un occhio attento avrebbe potuto notare quei piccoli e malcelati dettagli che sempre preannunciano il sopraggiungere di eventi importanti... 
Attrezzi per l'addestramento frettolosamente abbandonati qua e là, molteplici bancarelle disadorne di qualsivoglia prodotto ed infine anche i coloratissimi e sfarzosi drappi che iniziavano a comparire incorniciando le tribune d'onore dell'immensa e maestosa Arena di Eracle; questa struttura, secondo il mito, era stata costruita partendo dall'enorme cratere generato dal corpo di Anteo, lo spaventoso gigante, reso imbattibile dal perenne contatto con Gea, la dea Terra sua madre da cui traeva vigore ed energia; anche il mitico Alcide infatti era riuscito a trionfare su di lui solo dopo averlo sollevato in aria usando la sua celeberrima forza sovrumana interrompendo così la protezione che la sua divina genitrice gli forniva, finendolo poi con un colpo di clava. 

Ercole fu dunque il primo degli innumerevoli eroi a calpestare il suolo della futura arena, considerata da quel momento come uno dei gioielli più preziosi custoditi dalla splndida Atene e che ora, dopo aver fatto la storia come teatro di epici scontri e battaglie, aveva infine l'occasione di consacrarsi nella leggenda: il Torneo d'Oro.

 Dopo la sanguinosa battaglia contro Hades diversi santi dorati avevano sacrificato la propria vita per il bene comune e adesso era finalmente giunto il momento di nominare coloro che d'ora in poi avrebbero nuovamente indossato le sacre armature d'oro vigilando presso le 12 dimore, rimaste incustodite ormai da troppo tempo. 

 Ed era a loro, ai suoi vecchi compagni, che Shion di Aries, volgeva i propri pensieri in quella silenziosa nottata, mentre dall'alto della tredicesima casa osservava il paessaggio circostante.. 
Pensieri carichi di malinconia e sentimenti di profonda tristezza ne affliggevano l'animo, incessantemente, a tal punto che nemmeno la sua recente nomina a Gran Sacerdote del tempio di Athena aveva potuto dissiparli...
Sentiva un misto di amarezza e rassegnazione nel dover sostituire i suoi vecchi amici così, quasi stesse profanando il loro ricordo; allo stesso tempo però non poteva evitare di provare compassione e pietà per questi ragazzi, futuri paladini dell'umanità, chiamati ad affronatre un compito forse troppo grande vista la loro giovane età ed esperienza..

Inoltre c'era sempre quell'inquietudine, quella preoccupazione che sentiva nel profondo del cuore da quanto aveva deciso di organizzare il torneo.. Era stato saggio seguire il consiglio di Apate e Moros, gli alti consiglieri e rendere l'evento pubblico perche potesse fungere da distrazione per tuti gli animi affliti e feriti dai terribili orrori perpetrati durante l'ultima grande guerra?!

 "Sono ragazzini Shion" aveva affermato Apate "ameranno gli applausi, le grida e in questo modo accetteranno di buon grado gli onerosi obblighi che la loro nuova posizione richiederà...in fondo non provavi lo stesso anche tu alla loro età?!"

"Già" aveva continuato Moros sicuro "anche tu eri pronto a conquistare il mondo, a trionfare su qualsiasi nemico per entrare nella leggenda, per onore, per fama, solo per essere acclamato, solo per essere chiamato eroe...lo hai forse dimenticato??"

No, Shion non aveva dimenticato..non aveva scordato i tempi in cui lui e Dokho di Libra da neo-eletti cavalieri erano soliti gettarsi contro qualsiasi pericolo, incuranti, a volte, della loro stessa vita...
Poi era arrivato, Hades, e i suoi 108 demoni dall'oltretomba... 
Il valoroso Manigoldo di Cancer, l'etereo Asmita di Virgo ed infine anche lo splendido quanto letale Albafica di Pisces... Uno dopo l'altro tutti i santi dorati erano caduti..
In quegli attimi il giavane cavaliere di Aries aveva conosciuto la paura, il dolore, l'angoscia..in una parola: l'orrore...
Aveva potuto così assaporare entrambi i lati di quella cosidetta medaglia chiamata gloria e adesso era veramente disposto a sopportare che altri ripercorressero il suo stesso cammino andando incotro al medesimo destino!? 

"Ma è proprio a questo che serve il torneo mio signore" lo incitavano vivamente gli alti consiglieri "Così che al termine degli scontri siano selezionati solamente i migliori"

Un pensiero all'improvviso risvegliò Shion dalle riflessioni in cui era sprofondato: "Mur.." 
Il suo giovane allievo...originario come lui del lontano Jamir tibetano, inviato al Grande Tempio perchè venisse addestrato come nuovo guerriero dell'ariete, compito che da millenni veniva tramandato dai i membri della loro tribù.. 
"Ha solamente 15 anni sarà pronto?!" 
Mentre rimurginava su tutto ciò il Gran Sacerdote decise che era finalmente giunto il momento di coricarsi..domani sarebbe iniziato il torneo.. doveva essere vigile come gli suggeriva l'istinto..perchè si sa...il male può nascondersi dietro ogni angolo..




* Apate e Moros: sono nomi parlanti e si riferiscono rispettivamente alle divinità greche dell'inganno e del destino avverso