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Autore: Kuroi yuki    18/11/2013    3 recensioni
Una delle cose più brutte del mondo è capire di amare una persona quando ormai è troppo tardi.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aoi, Reita, Ruki
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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La follia aveva riempito i suoi occhi, follia grezza, follia cattiva, follia insana. Follia che splendevano nelle sue pupille  ogni qual volta la luce le illuminava. Sembravano stelle vivaci, stelle color pece, stelle che ormai avevano smesso di irradiare di luce il cielo. Stelle che erano divenute dei buchi neri  e avevano inghiottito quel guizzo  di quell’amor proprio tipico della ragione.

Tutto quello che aveva prima crepato e poi rotto quella diga che gli permetteva di trattenere tutto dentro, gli era stato dato in maniera così violenta e improvvisa che era stato impossibile anche solo tentante di arginare quelle emozioni sporche che violente erano uscite e avevano distrutto tutto.

L’auto che stava guidando aveva oltrepassato da un pezzo il limite di velocità consentito in quelle strade di campagna, e Takanori non ne sembrava affatto turbato.

Affianco a lui ancora sedato e dormiente  c’era la ragione di tutto quello che stava accadendo. A quanto ne sapeva Takanori il suo nome doveva essere Yuu.. o qualcosa del genere. Era stato lui quella fiammella che aveva infuocato e distrutto la vita del biondo.

Era stato lui la causa per la quale Akira l’aveva lasciato.. perché si.. il suo amore si era innamorato ed era andato a letto con lui quando stavano ancora insieme.

Tutto ciò glielo aveva confessato la sera in cui loro due si erano lasciati.

-Amo un altro.- quelle parole, impresse dolorosamente in ogni cellula del suo essere, lo stavano facendo impazzire.

Si era chiesto mille volte dove aveva sbagliato. Lo aveva amato troppo? Troppo poco? Aveva ripercorso mentalmente la loro storia cercando di vedere dove quel filo che gli univa si spezzava..o meglio, dove Akira lo tagliava.

Aveva sprecato così tante lacrime che dubitava ne avrebbe versate ancora quella sera.

L’auto rallentò e si fermò su di una spiaggia deserta. La città più vicina era ad 8 km di distanza.. lì nessuno li avrebbe rintracciati.

Nessuno eccetto Akira.

Quando aveva rapito il suo nuovo ragazzo, Takanori si era premurato di lasciare un biglietto ad Akira.. gli aveva detto l’ora e il luogo e aveva ordinato di non chiamare la polizia.

Il piccoletto guardò l’orologio e si rese conto che mancava davvero poco all’arrivo dell’amato; così senza perdere tempo scese dalla macchina e si diresse verso il cofano di essa.

Il tempo atmosferico era orribile. Il cielo era completamente coperto da grossi nuvoloni che preannunciavano pioggia e già in quel momento qualche goccia d’acqua cadeva ogni tanto. Il mare poi, era agitatissimo, e certe onde erano davvero enormi e spaventose, per non parlare del vento che ululava come un lupo trasportando con sé l’odore salino dell’oceano.

Takanori aprì il cofano e prese le taniche di benzina con cui aveva riempito tutto lo spazio disponibile all’interno di esso.

Iniziò ad aprirle una ad una e le versò sulla macchina e all’interno di questa. Usò quasi tutto il liquido che aveva a disposizione.

Appena ebbe finito, sentì in lontananza il rumore di un’auto in avvicinamento e sorrise fra sé e sé.

Si diresse verso la portiera del passeggero, sprofondando a ogni passo nella sabbia umida che in parte si era attaccata alle sue scarpe.

Si sporse all’interno dell’abitacolo e prese, con una certa difficoltà, Yuu che iniziava lentamente  a riprendere coscienza, infatti le sue palpebre tremavano per lo sforzo di aprirsi e le labbra semiaperte lasciavano fuoriuscire dei mugolii bassi e impastati.

I fari di una macchina illuminarono quella scena e Takanori fulmineo, prese la pistola che aveva incastrato tra i pantaloni e la sua anca e la puntò alla tempia di Yuu che gemette e cercò di muoversi.

Il freddo acciaio lo aveva fatto rabbrividire all’inizio, ma ora quell’arma si era impadronita del suo calore che sentiva distintamente nella sua mano.

Akira scese dalla sua auto e vedendo lo spettacolo che aveva di fronte sussultò palesemente.

Per tutto il tragitto da Tokyo fino a quella maledettissima spiaggia, si era chiesto più volte cosa Takanori avesse in mente di fare.. ma aveva cercato di immaginare meno scenari possibili. Ora che però, la realtà dei fatti era lì davanti ai suoi occhi, si maledì per non aver preparato qualche tipo di piano per uscire da quella situazione.

-T..Taka..- balbettò palesemente turbato quando i suoi occhi si soffermarono sulle taniche di benzina vuote.

-Akira..- salutò calmo il diretto interessato e si concesse di contemplare il corpo ben fatto dell’ex coperto dai vestiti che ondeggiavano come vele al vento.

-Yuu..od..oddio sta bene? Non..-

-Sta meravigliosamente per ora..- rispose Takanori a denti stretti rafforzando la presa sul corvino che intanto aveva socchiuso gli occhi.

-Che hai intenzione di fare!? Perché quella benzina?! Perché quella pistola!?- chiese in preda al panico il più grande mentre il cuore gli andava in gola.

-Ho intenzione di fare un viaggio Akira.. un viaggio con il tuo nuovo amante. Mi hai tradito.. sei stato crudele! Mi hai fatto a pezzi, smontato letteralmente pezzo per pezzo con una ferocia inaudita. Mi hai lacerato il cuore e io desidero fare altrettanto con te.-

Akira scosse la testa e si avvicinò di qualche passo, finchè Takanori non gli intimò di stare fermo dov’era.

Il più grande stentava a riconoscere il ragazzo che aveva di fronte. Il suo Taka non era così, il suo Taka era dolce, era gentile, era ironico.. Il suo Taka non era folle.

Eppure la persona che aveva davanti era il peggio della società, era cattivo, era senza scrupoli.. freddo e calmo anche in una situazione del genere. Akira ne aveva paura.

-Ti prego Taka.. lascialo andare..-

-Lo difendi!? Dopo tutto questo tu.. lo difendi!?- sbottò il più basso gesticolando con la mano in cui teneva la pistola.. incurante che con un movimento sbagliato sarebbe potuto far partire un colpo.

Akira sorpreso dalla sua reazione sussultò impercettibilmente e si diede qualche momento per analizzare la situazione.

Chiuse gli occhi e li riaprì solo qualche minuto dopo. In quel piccolo lasso di tempo aveva provato a spazzare via la paura e a imporsi di rimanere il più lucido possibile. Aveva cercato di vagliare in fretta tutte le possibilità per tentare di far uscire da quella situazione tutti e tre sani e salvi, ma si rendeva conto che nelle condizioni in cui versava Takanori c’era solo una possibile soluzione.. anche se estremamente drastica.

-Hai detto che vuoi fare un viaggio.. dove vuoi andare Taka?.-

-All’inferno.- rispose con un sorriso mostruoso che fece venire la pelle d’oca ad Akira, però lui si impose di mantenersi il più calmo e lucido possibile.. requisiti questi indispensabili per la riuscita del suo piano.

-E come passeggero vuoi per forza avere con te Yuu?- la finta delusione palpabile nel suo tono, pareva una palese presa in giro, cosa che a Takanori non sfuggì e ringhiò in risposta.

-E’ lui la causa per cui noi siamo qui! E’ lui la causa per cui tu mi hai lasciato! Deve morire.. deve..-

-Oh, quindi è vendetta che vuoi.. mi pare ovvio. Eppure Taka-chan, hai fatto tutto questo senza informarti a dovere. Infatti non sai che quando scopavo con Yuu, quando gli sussurravo all’orecchio di amarlo, quando passavamo interi pomeriggi insieme.. lui.. lui non sapeva nulla di te. Lui non sapeva che stavo già con un altro. Lui è innocente. Sono io, io che ti ho ingannato!-

Calde lacrime di rabbia uscivano dagli occhi di Takanori che nel frattempo aveva chiuso le palpebre e si era messo la mano che reggeva la pistola su di un orecchio.

-ZITTO! STA ZITTO!- gridava disperato cercando di annullare quelle parole.. perché se ci avesse creduto tutto ciò che aveva fatto sarebbe stato vano. Tutta la voglia di uccidere quell’uomo che gli aveva portato via consapevolmente Akira sarebbe stata sbagliata. Non si sarebbe tratto di vendetta a quel punto.. ma di puro e semplice omicidio.

Approfittando del momento Akira corse verso Takanori e Yuu e spinse via da loro e dalla macchina quest’ultimo e pregò tutti  i Kami che quella distanza bastasse.

Akira stordì con un pugno in faccia Takanori che cadde a terra rovesciandosi addosso una delle due taniche di benzina.

Fulmineo il più piccolo, con una forza che non pensava nemmeno lui di avere,  colpì con un calcio lo stinco di Akira che perse l’equilibrio e stramazzò sopra di lui inumidendosi così di benzina.

Lottarono ancora, cercando entrambi di prendere la pistola che intanto era finita a pochi metri di distanza da loro. Si misero in piedi  aggrappandosi l’uno all’altro ma Akira, vista l’instabilità per la gamba forse fratturata, appena lasciò la presa sul piccoletto, cadde trascinando con sé l’ex  all’interno dell’auto, dato che Takanori non aveva chiuso la portella dalla parte del passeggero quando aveva preso Yuu.

In quel momento si guardarono negli occhi per qualche istante e il più piccolo mise una mano sulla chiave che era ancora inserita all’interno del quadro.

Akira non poteva sperare di rialzarsi visto che la gamba aveva urtato la macchina e gli faceva un male d’inferno, e Takanori aveva le sue stesse probabilità essendo schiacciato dal corpo dell’amato.

Akira quindi capì quello che stava per fare e decise di non rendere vani quegli ultimi momenti, perciò unì le loro labbra in un bacio d’addio. Le loro bocche si mossero all’unisono e le lingue si intrecciarono. Mugolii carichi di passione uscirono dalle loro bocche, fu così che si dissero tutto ciò che avevano taciuto. Le lacrime che bagnavano il volto di Takanori avevano cambiato sapore, ora non erano più frutto della rabbia ma bensì scacciavano via quella follia che l’aveva posseduto e tutto quel marciume che si era riversato in lui da quella maledetta sera. Fu per quel bacio, il più bello della sua vita,  che Akira si rese conto che il suo cuore non aveva del tutto smesso di battere per lui. Il filo che li univa si annodò di nuovo per pochi attimi. Intrecciarono le mani e Takanori senza rimpianti girò la chiave.

E la macchina esplose.

 

Il medico legale dovette identificare quei due corpi carbonizzati e uniti l’uno all’altro con il fuoco, grazie alle impronte dentali. Yuu stette in coma per due mesi, ma alla fine si risvegliò e dopo terapie fisiche e psicologiche ricominciò a vivere e morì di vecchiaia assieme a Kouyou, il suo unico compagno dopo la morte di Akira.

Di quell’orrendo episodio ne parlarono in molti per settimane.. poi quei due giovani uniti dall’amore finirono per essere dimenticati.

 

Si lo so.. è macabra MA-CA-BRA, ma dovevo scriverla.. allora prima di tutto devo dire che non so se una cosa del genere sia possibile, nel senso che non ho idea se sul serio inzuppando un’auto di benzina, possa esplodere accendendo semplicemente il motore.

Poi, scusate se la scena di lotta non è poi così tanto verosimile, ma è la prima che scrivo quindi.. scusaaaaaaaaaate! E terzo.. lasciatemi un commentinoinoino! Ne gioverebbe la mia autostima e smetterei di scrivere questi aborti!

Io ho riletto più volte la storia e ho cercato di correggere tutti gli errori.. però se me ne è sfuggito qualcuno segnalate e correggo! Parola di scout *disse colei che non ha mai frequentato gli scout*

  
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