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Autore: acoelfdm    18/11/2013    3 recensioni
"é perdere l'amore che ci fa diventare chi siamo, perdere un genitore,l'amore di un ragazzo, la certezza su chi pensavi di essere o la tua innocenza. Forse queste perdite sono il primo passo verso la vita adulta. La vita diventa più complicata, ma anche piena di promesse e possibilità per il tuo cuore ad un nuovo inizio ... "
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“ la mia storia comincia un mattina d’estate, un soleggiata mattina d’estate, dove i grilli cantano beati e la vita scorre lenta per l’afosa aria estiva che sembra congelare il tempo … ma un semplice gesto può rimetterlo in moto … ma non sempre va per il meglio”
Ma prima di raccontarti la mia storia, cominciamo con le presentazioni.
Piacere di conoscerti, io sono Gemma Stocker, sono una normale studentessa del liceo statale di Londra. Ho lunghi capelli biondi ricci, grandi occhi verdi, l’unica cosa che mi piace realmente di me. Grandi labbra e non sono molto alta, sono sempre sembrata un po’ più piccola della mia vera età (18 anni) molti mi scambiavano per quindicenne, o addirittura quattordicenne … non è una bella sensazione. Mi hanno sempre catalizzato, fin dall’elementari come “la figlia di papà” o “quella perfettina” solo per il mio aspetto o per il fatto che mi piacciano gli spettacoli di Broadway , al quale andavo abitualmente solo perché ci lavorava mio zio, e ogni inverno che andavo a passare il Natale da lui, passavo ogni giorno dietro le quinte. Lì si respirava un’atmosfera … magica. il mio musical preferito in assoluto è “Funny Girl” un totale capolavoro con Barbra Streisand … ma andiamo avanti che è meglio. Amo l’astrologia e la musica in tutte le sue forme (adoro cantare e sentir cantare) . Vivo con mia madre e ho un gatto di nome Pablo, non chiedermi il perché del nome per favore ahaha potrei restare a spiegarti per ore. Mia sorella ha 25 anni ed è andata a vivere in America e da qui a cinque anni non si è più rivista, si è sposata con un direttore di banca e dovrebbe avere 3 figli. Mio padre invece è morto qualche anno fa … ma non c’è bisogno di essere diversi e di dire “poverina” lui ci amava e sono sicura che dovunque sia, si prende cura di noi. Vivo in una via, in cui … beh … non ci sono sempre bravi ragazzi.  ci sono stati vari incidenti questi anni, è stata incendiata una macchina, un edificio e … una persona. E, si. A quanto pare sono in una via di piromani.Invece tu, tu non c’è bisogno che mi dica chi sei, io lo so, sei la persona che incomprensibilmente sta leggendo tutto questo. Forse sarai nella tua bella villetta di campagna nell’immensa distesa dello Yorkshire a leggere nella tua spaziosa veranda, o in un piccolo appartamento spoglio nel centro di Londra con solo una piccola lampadina per fare luce, o magari in una bella cittadina a Dublino. sai,una di quelle in cui tutti conoscono tutti, con i vecchietti che ti guardano dalla finestra … non lo so. So solo che mi stai leggendo. E non ne so ne  il motivo ne quando … ma mi stai leggendo. Ti avverto. Ti avverto che ti innamorerai di me … o mi odierai. Sono due le opzioni. E non potrai impedirlo. Oh, no, succederà. E tu che ormai avrai sprecato soldi o tempo per questo … ormai dovrai accettare questa idea ...
Bene, finite le presentazioni e le avvertenze, ti dirò che imparerai a conoscermi, e solo tu conoscerai ogni singolo dettaglio dei miei segreti, del mio cuore e dei miei pensieri. Te li affido con cura, non dovrai rivelarli a nessuno, sarà un segreto fra me e te e nessun altro … nessuno. Mi raccomando prima ancora di cominciare … spero che ti piaccia … ormai per me sei quasi un caro amico e come tale avrai totale accesso su la mia totale esistenza …
 Ok, Cominciamo subito. La prima verità su di me è che non sono mai stata completa. Mai … piena. Non so se mi capisci. Come quando assaggiando un cupe cakes, ti rendi conto che non c’è il ripieno e capisci che manca qualcosa. Ecco, proprio così. Strana come esempio ma rende in pieno l’idea. Magari ora ti sarà venuta fame!!! Ahahah, scusa.
Non avrei mai pensato che quella mattina forse sarebbe cambiato qualcosa, non dopo sei anni fa
Fui svegliata da un pigro raggio di sole nella nuvolosa Londra, nella mia mente ancora i resti di un sogno ormai andato. Lo stesso da tanto … ma come succede sempre … non ricordavo il finale … Quello era il primo giorno di scuola … era il primo giorno nella nuova classe, probabilmente avevo sognato, i quattro che fioccavano e i professori, quasi come demoni. alzai solo un poco la testa. La mia stanza era come l’avevo lasciata, segno che mamma o era a fare colazione, o stava ancora dormendo. Non ho una stanza molto diversa a quelle di tutte le adolescenti. Pareti bianche, letto a una piazza e mezza, poster attaccati alle pareti, un grande specchio e fortunatamente il bagno in camera. Non pensare subito a “ma che fortuna”, solo che prima di essere mia, quella stanza era dei miei genitori, quindi è rimasto il bagno . Mi arrivò un messaggio e subito sbloccai lo schermo prima che “let it be” dei Beatles risuonasse per tutta la casa
“Buon giorno bellissima … non vedo la tua magnificenza qui, sinceramente xX Liam”
Liam e io siamo migliori amici … praticamente da sempre!! Ci siamo conosciuti il rpimo giorno d’asilo. Io già ero lì da qualche settimana, e mentre salivo sullo scivolo vidi un bambino con la faccia d’angelo piangere, presi un succo, andai da lui, glielo porsi e cominciammo a giocare insieme. Ecco l’inizio della nostra bellissima amicizia … ma in quel momento rimasi interdetta …  Ma che … stava dicendo quello scemo? Erano solo le ... 7.45!! e la campanella suona alle 8! Merda! Scattai, buttando via le lenzuola, senza riguardo. Corsi verso l’armadio prendendo al volo un paio di jeans e una felpa, un paio di scarpe a caso e neanche guardai i trucchi o cose del genere, mi catapultai giù dalle scale, inciampando per colpa del sonno,.o forse solo per i lacci sciolti e gli ultimi due scalini mi li feci di sedere. Trovai mia madre sul divano addormentata, i lunghi capelli ricci che si spargevano come una macchia per tutto il divano, tanto erano lunghi. I capelli ricci e biondi li avevo ripresi da lei, mentre gli occhi da papà … da quando era morto non dormiva molto bene, certe volte si svegliava all’improvviso e la sentivo singhiozzare dalla mia camera, e non voleva dormire al letto …
“mamma? Mamma! Mamma mi devi accompagnare a scuola!” cercai di fare piano ma mi accorsi che non funzionava, ….
“MAMMA”  cominciai a scuoterla piano finchè non aprì quei benedetti e bellissimi occhi non si aprirono, finalmente!!!!
“gem, che cosa cavolo vuoi?!” mi chiese scocciata rimettendosi a dormire. Incrocia le braccia mentre lei si girava dalla parte opposta.
“sono le 8 sai mamma” dissi, con calma. mi allontanai dal divano certa del volo che avrebbe fatto.
Infatti pochi secondi dopo, i suoi occhi si sbarrarono e come se il divan gli avesse dato un calcio saltò arrivando alla parete opposta.
“ di nuovo” sussurrò a se stessa mentre acchiappava un paio di pantaloni della tuta e se li metteva, so a che cosa si intendeva. Erano 2 anni che era così, che andava così ormai. Ma senza altre parole, prese le chiavi della macchina, aprì la porta e si catapultò fuori, con me al seguito
Una cosa che mi era sempre piaciuta di casa mia, era l’enorme giardino, magari la casa era anche molto umile, ma tutto si ripagava col giardino. Un’enorme distesa di erba, con un bellissima striscia di terreno coltivata in fiori. Un’altra parte era occupata da un’imponente quercia, era lì fin da quando i miei genitori comprarono il terreno, circa 25 anni prima. Il tutto recintato da una bellissima e limpida staccionata bianca. Ma oggi quel giardino era diverso, e ne capii subito il motivo. Una figura maschile di fronte al mio cancelletto. Indossava pantaloni attillati neri, quel che mi sembrava una maglia bianca leggera e una giacca di pelle nera e un cappello … mi dava le spalle. Non l’avevo mai visto nel quartiere prima di quel giorno.
“Gem, cavolo siamo in ritardo sbrigati!!!” i miei pensieri furono interrotti dall’urlo acido di mia madre, ma quell’urlo non richiamò solo la mia attenzione … anche l’attenzione della figura davanti a me, che si voltò a guardarmi. Fui sorpresa dal suo viso. Aveva grandi occhi verdi, anche da quella distanza ne notavo la sfumatura quasi azzurra, ma ero sicura, o quasi che fossero verdi. labbra a cuore rosse su cui era impresso un sorriso impertinente, e bellissime fossette ai lati. Aveva voluminosi capelli mossi, intrappolati per metà nel cappello. Era bellissimo … ma un tipo così portava guai.
“GEM, CAVOLO!” sentii urlare mia madre della macchina mentre premeva costantemente la mano sul clacson. Ricominciai a incamminarmi verso la macchina, mentre lo scrutavo con la coda dell’occhio. Mi sorrideva mentre gli andavo incontro, inumidendosi le labbra con la lingua.
“buon giorno” sussurrò ridendo mentre gli passavo accanto cercando di sembrare inutilmente estranea. Mi voltai e mimai un “buon giorno”. Poi aprii la portiera, scaraventai lo zaino nel sedile posteriore nella macchina di mia madre, e mi buttai di peso sul sedile, mentre mia madre cominciava a dare di gas …
“non trattare così male Carolina!!” mi richiamò mia madre, riferendosi alla macchina, o meglio come la chiamavo io “cassonetto ambulante”. Tu dirai, e! addirittura??!! Ma in realtà è verde come un cassonetto, e brutta come questo. ignorai la sua esclamazione.
“mamma, chi era quel tizio davanti alla nostra staccionata?” chiesi in modo come se non importasse, ma in realtà morivo dalla curiosità di sapere chi era quel tizio … giuro che non l’avevo visto prima … me ne sarei accorta se uno come lui stesse nella mia via. credetemi, me ne sarei accorta!!
“Chi?” mi chiese togliendo un secondo lo sguardo dalla strada, che con la sua guida spericolata avrebbe potuto costarci la vita!!
“Occhi verdi, giacca e pantaloni neri … ?” cercai di descriverlo aspettando che analizzasse per bene le mie parole
“Ah, ora ho capito. quello nuovo. “ disse e non aggiunse nulla … odiavo quando faceva così. Lo avevo intuito che era nuovo! Non era quell’informazione che volevo!
“si … e?” cercai di darle un imput
“Ah, si. Si chiama Styles, Harry Styles. È il nostro nuovo vicino … - disse e comtinuò a guidare. Styles  …  mmmm … interessante.
  
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