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Autore: Valeia_    18/11/2013    6 recensioni
Lui era un ragazzo con mille pensieri per la testa, un passato oscuro alle spalle e il desiderio di cambiare.
Lei era una ragazza con mille problemi per la testa, ma non ne lasciava trasparire nessuno nascondendosi dietro a sorrisi finti.
Le loro strade erano destinate ad incrociarsi.
Ce la faranno a superare gli ostacoli per porre fine ai loro problemi, finalmente insieme?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PARTE DUE.







Era da ore ormai che suonavo la mia chitarra su di una panchina congelata nell' Hyde park. Cercavo l'ispirazione per scrivere qualcosa di carino, ma non mi veniva niente. Esasperata, posai il block notes più malridotto al mondo.
Avevo cominciato a scrivere canzoni all'età di 12 anni. Avevo finito ben 22 quaderni pieni di canzoni malinconiche, tristi e piene di solitudine. Nonostante avessi detto a Valerie e Charlie che io e le mie amiche facevamo sempre pigiama party in Italia, non era vero.
Non avevo idea di come funzionasse un vero e proprio pigiama party, la mia esperienza era data da milioni e milioni di film per adolescenti in crisi.

Non avevo neppure amiche.

In 5 anni di scuole superiori avevo avuto una sola conoscente, che si era trasferita dopo qualche giorno. Non ero mai stata una vera e propria vittima di bullismo. La mia unica persecuzione era la solitudine.
I bulli non si preoccupavano proprio di me, preferivano i ragazzini sfigati.
Tutti nel mio vecchio liceo credevano che fossi una viziata, una riccona con la puzza sotto il naso. In realtà dalle 8 di mattina alle 13 del pomeriggio rimanevo arginata da tutti, sola con il mio quaderno.
Avevo iniziato a tagliarmi quando mio fratello Andrea, unico vero ragazzo della mia vita, era partito per il college. Era la mia ancora, il mio tutto. Quando non scrivevo parlavo con lui, passavamo insieme tutti i pomeriggi.
Lasciarlo partire era stata la cosa più difficile in tutta la mia vita.

Un pomeriggio, mentre facevo zapping su tumblr, mi trovai davanti la foto di tanti temperini senza lama e delle strisce sottili che spezzavano la pelle di porcellana del polso di una ragazza. Ebbi l'imput di chiudere il computer, ma non lo feci. Rimasi anzi con il viso assorto in quell'immagine. Impulsivamente presi un temperino dal borsellino di scuola e senza perdere la pazzia del momento corsi per tutta la casa alla ricerca di un piccolo cacciavite a stella.
Trovatone uno andai nel bagno, mi assicurai che la porta fosse chiusa a chiave e mi circondai di fazzolettini e disinfettante.
Avevo paura, una paura matta di fare qualcosa di sbagliato. Poi mi tornò in mente il momento in cui Andrea mi aveva rivelato il motivo della sua partenza, tutte le lezioni della mia vita da liceale passate da emarginata, tutti i problemi della mia vita.
Così presi in mano la lama piccola e sottile e la passai senza esitazione sul dorso del polso. Quando vidi il graffio diventare a mano a mano più rosso mi sentii stranamente sollevata.

Ripetei l'azione ben cinque volte, due sul polso e due sulla coscia destra. Era pieno inverno, per cui non avevo il problema di braccia e gambe scoperte. La mia vita era andata avanti così per sei mesi, e mentre affogavo nell'autolesionismo i miei polsi si rovinavano sempre di più. Poi arrivò la proposta della preside di velocizzare l'ultimo anno di liceo e di diplomarmi prima del tempo.
I miei e io avevamo risparmiato per molto tempo pur di permettermi un viaggio a Londra. Non avevamo problemi economici, ma non avevamo certo soldi da buttare.
Mia madre faceva volontariato per i senzatetto, per cui quasi tutti i soldi che rimanevano da ogni spesa abituale andavano ad associazioni no-profit.

Nel momento in cui misi piede per la prima volta sul suolo londinese, decisi che la mia vita sarebbe cambiata.
Avevo la possibilità di ricominciare da capo, farmi nuovi amici e magari si, anche qualche fiamma.

'Here come the Sun, and I say: it's all right. Little darling, it's been a long cold lonely winter..-'

 'Little darling, it feels like years since it's been here.'

Una voce cristallina continuò per me la strofa di 'here comes the sun'. Mi bloccai di colpo, spaventata. Sentii che la voce del ragazzo aveva qualcosa di familiare, ma avevo comunque terrore che potesse essere qualcuno con brutte intenzioni. Questo finché non parlò.

'Ehi.' La voce melodiosa del ragazzo della sera precedente mi fece rabbrividire.

'Ciao' dissi insicura, come sempre del resto. 'Perdonami, ma non ricordo il tuo nome. Io sono il festeggiato della.. festa di ieri,-'

'Louis. Io sono bel. Cioè, Annabel. Ma puoi chiamarmi come vuoi.' Lo interruppi di getto.
Mi schiaffeggiai mentalmente per la mia stupidità. Louis rise, e mi beai di quel suono angelico.

'Hai un nome magnifico, perché guastarlo?' Arrossii per il complimento, anche se era un evidente modo di rimorchiarmi. Ero patetica, lo so, ma per una volta volevo stare al gioco. Non volevo più essere quella che scappa e si nasconde davanti ai problemi e alle situazioni nuove.

'Posso sedermi?' Disse Louis indicando la panchina su cui avevo ormai messo le radici. Senza aspettare una mia risposta si sedette affianco a me, lasciando che la sua coscia sfiorasse il mio ginocchio. Mi resi conto in quel momento di essere con le gambe incrociate e la chitarra posata su di esse. Sentii il cuore esplodermi nel petto a quel contatto.
Forse avrei dovuto curarmene, ma ero troppo presa a evitare lo sguardo celestiale di quel ragazzo.
Era mia abitudine in quei casi nascondermi tra i capelli lunghi, e mi pentii amaramente di aver tagliato le lunghe ciocche dorate. Mi avevano stancata, davano troppo l'idea di brava ragazza che io volevo assolutamente evitare. Avevo scoperto che i parrucchieri di Londra per un semplice taglio costavano circa 70£, così semplicemente presi un paio di forbici e tagliai i capelli all'altezza della base del collo.

'Forse ero troppo ubriaco, ma ero convinto che avessi i capelli lunghi. In effetti non ricordo quasi niente. Solo di averti vista.' disse il biondo.

Mi sentii morire. Il sangue prese a scorrere troppo velocemente alla testa, e udii i battiti del cuore estremamente forti.

'S-si, cioè.. Li ho tagliati da poco.' Balbettai.

'Beh, ti stanno benissimo corti così.' Disse.

Capii di avere perso completamente la parte lucida di me. Le guance si infuocarono e gli occhi cercarono insistentemente il terreno.

'Cosa fai qui al freddo il 25 dicembre?' Mi chiese, con tono gentile.

'Ecco, vengo dall Italia e i miei non sono potuti venire. Non conosco quasi nessuno a parte Charlie, Valerie ed Ellie. Quindi mi sono ritrovata qui a.. suonare, per passatempo.'
Evitai di aggiungere che avevo scritto un testo su di una ragazza che incontra per la prima volta lo sguardo di un giovane, e si innamora dei suoi occhi azzurri come il mare.

'Canti benissimo.'

'Oh. Grazie, anche se non credo sia così. Anche tu sei molto bravo.' Dissi, facendo incontrare i nostri sguardi.

'In realtà non canto quasi mai. Solo sotto la doccia, o in macchina.'

'Capisco. Come mai tu eri qui?' Chiesi, per cambiare argomento. Louis mise le mani in tasca, e alzò la testa al cielo stranamente chiaro per una giornata di pieno inverno.

'Mi annoiavo. Vivo da solo, avevo voglia di prendere un po' di aria fresca.. o congelata, meglio.' Risi. il ragazzo sollevò la manica del giubotto e controllò l'orologio da polso.
'Ora devo andare, tra poco arrivano gli altri a casa mia per il famoso scambio di regali.' Una fitta di nostalgia mi attraversò. Annuii abbassando lo sguardo.

'Ti va di venire?'
______________________



P.O.V Charlie


'Ancora mezz'ora, poi giuro che arriviamo.' Dissi a Valerie per la ventesima volta telefono. Chiusi la chiamata e posai l'iPhone in tasca.

'Ehi.' La mano di Zayn si posò sulla mia gamba, e cominciò ad accarezzarla lentamente. Appoggiai la testa alla sua spalla.

'Non ti ho ancora dato il mio regalo.' Continuó. 'So che dovremmo aspettare di farlo davanti agli altri, ma volevo dartelo adesso.'

Il mio cuore prese a battere più velocemente. Zayn mise una mano in tasca, e ne estrasse uno scatolino di velluto blu. Mentre un milione di pensieri mi attraversavano la testa lui semplicemente l'aprì. Davanti ai miei occhi si presentò una catenina d'oro con la scritta "Zayn".
Sentii le lacrime annebbiarmi la vista.

'So che è un pò presuntuoso, ma voglio che tutti sappia-' Gli saltai addosso. Allacciai le braccia dietro al suo collo e feci aderire le nostre labbra. Tra un bacio e un altro riuscii a dire soltanto "grazie" e "ti amo" a raffica. Zayn sorrise contro le mie labbra, e poggiò la sua fronte contro la mia.

'È il regalo più bello che potessi desiderare, amore mio.' Vidi gli occhi di Zayn illuminarsi, e risi. Mi staccai euforica, e aspettai impaziente che il moro allacciasse la catenina al mio collo.
corsi per tutto il salotto di casa Tomlinson alla ricerca del mio regalo. Non appena lo trovai tornai da Zayn col pacco rosso in mano. Il moro mi stava aspettando con le braccia poggiate sulle ginocchia e un sorriso innocente sul volto.
Lo amavo così tanto da farmi male al cuore.

'Questo è per te. Magari sembrerà una cosa stupida -gli passai il pacco- ma per me è davvero importante.'

Zayn, con un sorriso stupendo stampato sul volto, aprì il pacco. Quando estrasse l'album nella carta velina mi sorpresi a trattenere il fiato. Prese in mano l'album quadrato bianco con su scritto in copertina "per sempre" in corsivo. Aprì la prima pagina, ed ecco la nostra foto più bella: lui che mi bacia la guancia e io che sorrido col sole a illuminarmi il viso. Mi morsi il labbro in attesa di una sua qualsiasi reazione.
Alzò lo sguardo, mostrandomi i suoi occhi velati. Mi si stinse il cuore.

'È fantastico, davvero.' Continuó a voltare e scartare le pagine dell'album, e il mio sorriso andava allargandosi sempre di più. All'ultima pagina trovó la dedica a penna fatta da me:

"Quando dico che ti amo, è il mio cuore che parla."

Il cuore prese a battermi più velocemente del solito, finché Zayn mi avvicinò a sè con due dita sotto il mento e mi baciò lentamente. Gli misi le braccia attorno al collo, e approfondii il bacio. Il mio ragazzo chiese il permesso di coinvolgere le nostre lingue, e acconsentii.

'Brutti maiali, non sul mio divano!' Urlò Louis facendo un ingresso plateale con Annabel al suo seguito. Risi, e mi staccai da Zayn.

'Annabel, credevo sarebbe passata Ellie a prenderti!' Dissi alzandomi. Le andai incontro e la abbracciai prima di lasciare un bacio sulla guancia a Louis. 'Anche se ti piace di più questo accompagnatore..' Le sussurrai all'orecchio. La bionda rise, mentre le guance le si tingevano di rosa.

'L'ho avvertita che sarei venuta con Lou, tranquilla.' Disse prendendo posto sul divano. Il campanello ci interruppe, e Louis aprì la porta dopo neanche un secondo. Un Harry sconvolto entrò correndo in casa.

'C'è Valerie?' Chiese ansimando per la corsa. Mi avvicinai a lui, e gli misi una mano sulla spalla.

'È rimasta a casa sua, tra poco noi ragazze la raggiungiamo. Perché?' Volevo sembrare tranquilla, ma in realtà temevo che Harry avesse fatto qualcosa di ancora più stupido rispetto a tutti i danni che aveva combinato fin ora col fragile cuore della mia migliore amica. Nonostante in quel momento avevo l'istinto di prenderlo a pugni in faccia, cercai di fargli riprendere fiato.

'Devo darle una cosa, e parlarle. Vado da lei.' Fece per correre via, ma lo trattenni per una mano. Sospirai.

'Harry, forse non è il caso. Non credi di aver fatto già abbastanza?' Gli dissi, riferendomi al suo incontro con Valerie della mattina stessa. Mi aveva chiamata, e mi aveva detto tutto. Del bacio, dello schiaffo, dell'episodio nel bagno, del panico nei suoi occhi. Era stato decisamente immaturo, ma del resto scoprire in quel modo di stare per diventare padre poteva essere davvero sconvolgente. Percui suggerii a Valerie di aspettare che le acque si calmassero e di parlare con Harry dinuovo. Ma non pensavo che il riccio avrebbe riflettuto così in fretta.

'Charlie, è importante. Sono stato un coglione per tutto questo tempo, e devo farmi perdonare. Non voglio perderla.' Mi disse con occhi imploranti. Capii che Harry era serio, voleva davvero Valerie. Lentamente, gli mollai la mano. Lui mi sorrise prima di correre via nuovamente. Chiusi la porta e mi voltai verso gli altri. Mi stavano guardando con espressioni confuse, e sorrisi amaramente.

'Sono fatti loro, non vi impicciate!' Dissi ridendo. Tornai a sedere sul divano accanto a Zayn. Annabel raggiunse Louis.

'Quindi stasera mi lasci da solo?' Mi chiese Zayn, voltandosi verso di me. Gli sorrisi prima di lasciargli un lieve bacio sulle labbra.

'Staremo comunque guardando la stessa luna.' Dissi, guardandolo dritto negli occhi.

'Non sarà bella come quando sei accanto a me.' ribattè con voce roca il moro.

Rimasi senza fiato, e il cuore fece una doppia piroetta, facendomi capire per la centesima volta di aver trovato un ragazzo d'oro.

'Mi sono innamorata di un poeta.' Dissi, pur di evitare il silenzio imbarazzante che si stava creando. Ridemmo assieme, e poggiai la testa sulla sua spalla. La porta si spalancò mostrando Ellie, Niall, una ragazza alta con i capelli neri a caschetto e gli occhi marroni che teneva la mano a Liam.

'Buon Natale gente!' Urlò Niall. Vennero tutti davanti a me e Zayn e uno alla volta ci lasciarono dei pacchetti regalo.

'Ciao ragazzi, buon Natale.' Disse Zayn alzandosi in piedi. Feci lo stesso, e diedi la mano alla misteriosa ragazza.

'Piacere, io sono Charlie' dissi sorridente. La ragazza la strinse e fece un sorriso quasi strafottente.

'Loren.' Mi lasciò la mano, e alzai le sopracciglia in direzione di Ellie. Lei alzò le spalle, e andò a sedersi sul divano sulle gambe di Niall.

'I vostri regali sono sotto l'albero, prendeteli voi' dissi indicando l'abete sintetico decorato con palline rosse e argento. Aprii prima il regalo di Ellie. Una tartaruga di peluches con su scritto "Hug me". L'abbracciai ridendo, e ringraziai la mia migliore amica. Liam mi aveva regalato una sciarpa bianca con delle borchie dorate sul bordo. La indossai subito, e lo ringraziai con un abbraccio. Niall invece mi aveva regalato il nuovo Cd di Demi Lovato, Demi. Quando lo scartai rimasi a osservarlo con un sorriso da stupida e gli occhi lucidi. Poi gli saltai addosso nonostante avesse Ellie in braccio. Louis mi aveva regalato delle Dr.Martens amaranto come quelle di Miley Cyrus in Wrecking ball. Nonostante gliele avessi praticamente chieste io, andai a cercarlo in cucina con il regalo stretto al petto. Quando aprii la porta della cucina trovai Annabel seduta sull'isola della cucina, e Louis che le stava a cinque centimetri di distanza dal viso. Arrossii quando si voltarono verso di me.

'Emh, scusate. Lou, grazie per le scarpe, le adoro!' Corsi fuori ridendo, e mi segnai mentalmente di chiedere spiegazioni ad Annabel la sera stessa. Tornata in salotto vidi Zayn con un maglione diverso rispetto a quello che indossava prima, che si ammirava allo specchio. Incontrò i miei occhi nel vetro e mi sorrise.

'Sei bellissimo.' Dissi.

'Hai ragione.' Scoppiammo a ridere, poi mi circondò in un caldo abbraccio.

'Charlie, dobbiamo andare.' Disse Ellie. Annuii, distanziandomi da Zayn per prendere la borsa e i miei regali. Salutai tutti con un "a domani" prima di baciare il mio ragazzo con foga.

'Ti amo.' gli sussurrai.
'Ti amo anche io.' Un ultimo bacio e corsi via dopo di Annabel ed Ellie.


P.O.V. VALERIE



Stavo praticamente per addormentarmi sul morbido letto a baldacchino, quando suonò il campanello.
Immaginai fossero Ellie, Charlie ed Annabel che come sempre avevano ritardato a casa di Louis, così senza neppure vedere come ero conciata mi trascinai verso la porta e la aprii.
Non feci neppure in tempo a connettere il cervello, che Harry si fiondò il le mie labbra.
Il mio cuore prese a battere come un cavallo in corsa, la testa a pulsare. Pensai inizialmente di staccarmi, spingerlo via e dirgli tutte le parolacce che potessero venirmi in mente.

Poi, quando mi circondò il bacino con le sue forti braccia, mi lasciai trasportare dalle sue morbide labbra sulle mie.
Si staccò da me, e dalle enormi tasche del suo cappotto estrasse un sacchetto giallo.

'Per te' Me lo porse, e con gesti esitanti lo presi. Chiuse la porta alle sue spalle e rimase lì impalato a fissarmi mentre aprivo la busta.
Ne venne fuori una scarpetta minuscola bianca di lana, con due palline rosa alle estremità dei lacci. Sentii il mio cuore fermarsi.
Presi in mano entrambe le scarpine e le strinsi al petto.

'Sono bellissime, non dovevi.' Dissi, con voce rotta dall'imminente pianto. Harry si avvicinò di più a me, e con il pollice asciugò dalla mia guancia una lacrima sfuggita al mio controllo.

'Avremo una bellissima bambina.' Disse, incastonando i suoi occhi verdi nei miei miele. Quello fu il colpo di grazia.
Mi strinse a sè in un abbraccio silenzioso, interrotto dai miei singhiozzi e dai suoi "shh, andrà tutto bene." ripetuti più volte.

Andammo a sederci sul letto della mia camera, io tra le sue braccia.

'Non so se sarò un bravo padre, ma sarò un bravo fidanzato, se me lo permetti.'


E fu così che Harry Styles si inpadronì del mio cuore.








GIRL YOU DON'T KNOW HOW I FEEL.


Hello my dearz.
eccoci con il capitolo 27 (26 parte due).
che ne pensate? io lo adoro. è semplicemente dolce, mi sono meravigliata di me stessa mentre lo scrivevo in quanto nessuno mi ha mai detto cose del genere, ma il mio cervello non è normale c: Valerie ed Harry. ho detto tutto HAHAHAHAHAAH <3 <3
ringrazio come sempre chi recensisce, visualizza e chi l'ha salvata in seguiti-preferiti-ricordate. vi amo per sempre.
al prossimo capitolo.
Baci, 
Vale xx




 
  
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