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Autore: SBush    28/04/2008    3 recensioni
Modifica di una fanfiction che avevo pubblicato parecchio tempo fa. è la storia di Alice, un'adolescente italiana costretta a trasferirsi a Londra. Proprio quando aveva deciso di chiuedere con l'amore, ecco che arrivano due ragazzi (anzi cinque)veramente molto speciali...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Una vistosa limousine si fermò davanti alla villa dei Simple Plan.
“Vale… sei sicura che le farà piacere vedermi?”
“Ovvio. Ma quanto sei scemo!”
I quattro ragazzi mostrarono l’invito ai buttafuori ed entrarono nell’enorme villa.
Valentina era agitata e nervosa. Alice era la sua migliore amica, le voleva un gran bene e voleva più di ogni altra cosa vederla felice. La sua agitazione era dovuta proprio a questo: la felicità dell’amica.
Non era sicura che una delle persone che aveva portato da Bologna, avrebbe contribuito a rendere felice Aly. Ma ormai erano lì.
“Ragazzi, voi godetevi la festa, io vado a cercare David per dirgli che siamo arrivati” disse Vale agli amici, e subito dopo sparì dietro l’angolo.
Nel mezzo del giardino c’era un palco e tutt’attorno la gente ballava, rideva, beveva… era la festa più bella che avesse mai visto.
In mezzo a tutta quelle gente scorse Seb, e gli corse incontro.
“Seb! Seb!”
“Ciao! Tu devi essere Vale, giusto? L’amica di Alice… ci siamo conosciuti in sala d’incisione.”
“Sì sono io! Stavo cercando Dave per dirgli che siamo arrivati, sai dove lo posso trovare?”
“Sì… ma si sta occupando di una cosa importante. Comunque non ti preoccupare, telefono io ad Aly.”
 

Alice scese dal taxi e corse verso l’entrata della villa, dove Patrick, l’amico storico dei Simple Plan, la stava aspettando.
“Pat ma è successo qualcosa? Seb mi ha telefonato dicendo che dovevo subito correre a casa, che era importante”
“Sì, seguimi” il ragazzo mise un braccio attorno alle spalle della festeggiata e la portò fuori, in giardino.
Alice rimase a bocca aperta. Era stupefatta, non sapeva cosa dire, ne cosa pensare.
Capì che era una festa per i suoi diciotto anni solo quando un enorme fascio di luce si fermò su di lei. Vide un sacco di persone attorno a sé, e tutte la applaudivano e le facevano gli auguri.
E poi chi diavolo erano quelli? I Sum 41?
Non fece in tempo a riprendersi, che il fascio di luce si spostò ed illumino il palco. Sopra c’erano cinque ragazzi. I cinque ragazzi che le avevano cambiato la vita. I Simple Plan.
Cominciarono a suonare “Happy Birthday” ed un coro di voci si alzò.
Alice aveva le lacrime agli occhi. Erano veramente la cosa migliore che le potesse capitare.
Non appena scesero dal palco, si fece strada tra la folla e li abbracciò tutti, uno per uno.
Era ancora lì che li ringraziava, quando Jeff la interruppe “Le sorprese non sono mica finite! Più tardi suoneranno i Good Charlotte, i Sum 41 e un sacco di altra gente!”.
Dave le si avvicinò, la prese per mano e se la tirò dietro fino al salotto di casa “Hanno detto che le sorprese non sono ancora finite, ed è vero. Vorrei darti il mio regalo”
“Dave, ma non dovevi. Già questo è il regalo più bello che abbia mai ricevuto!”
“Solo perché non hai ancora visto il mio!”
“sei sempre il solito megalomane!”
“se non ti va bene posso anche darlo a qualcun’altro!”
“no, no! Dov’è? Cos’è?”
“Chi è, vorrai dire!”
Alice non fece in tempo a rispondere che il ragazzo la prese per le spalle e la fece voltare.
Erano lì davanti a lei.
I suoi miti.
Erano lì, tutti e tre.
“Oh mio Dio!”
David cominciò a ridere “guarda che ho fatto i salti mortali per averli qui, vedi di dire qualcosa almeno”
Alice rimaneva immobile, davanti a quei tre ragazzi.

Davanti ai Blink 182.
Tre persone che non avrebbe mai pensato di incontrare.
Tre persone che l’avevano aiutata, pur senza saperlo, a superare momenti difficili.
Tre persone che l’avevano accompagnata nelle giornate di sole.
Il gruppo che aveva scritto la colonna sonora della sua vita (o almeno dei suoi primi diciotto anni).
Dopo essersi ripresa dallo shock iniziale riuscì a parlare, lì salutò, li ringraziò per essere venuti e li ebbe tutti per se per una mezz’oretta.
Salirono sul palco anche loro, e cantarono una canzone. Alice li aveva convinti, ma solamente una, dopodichè se ne sarebbero andati.
“All the small things”, la sua preferita.
Alice e Dave salirono sul palco con loro. Cantarono insieme, saltando e ballando.
Poi, le ultime due frasi…

Keep your head still, I'll be your thrill,
the night will go on, my little windmill.

 
I’ll be your Thrill
. Sarò il tuo brivido.
Intonarono quelle parole guardandosi negli occhi.
“Sarò il tuo brivido a quanto pare, David” esordì la ragazza.
La canzone era finita, il gruppo abbandonò il palco, dopo aver fatto nuovamente gli auguri alla festeggiata.
Il bassista e la ragazza li accompagnarono all’uscita, dove rimasero finalmente soli.
“Dave… grazie. Grazie, sul serio. Questa serata non la scorderò mai. Non poteri mai dimenticarmi di tutto quello che avete fatto voi cinque per me, ma soprattutto di quello che stai facendo tu. Grazie. Grazie per avermi parlato quel giorno sull’autobus, grazie per avermi chiesto di stare con voi, grazie per i Blink, grazie per tutto. Grazie… veramente. Non so cos’altro dire. Sono senza parole. Mi chiedo solamente cosa farei senza di voi, senza… senza di te.”
Il ragazzo non rispose.
Fece una cosa che avrebbe dovuto fare molto tempo prima.
Una cosa che sorprese totalmente la neo diciottenne.
La prese per i fianchi e la baciò.
Un bacio dolce, lento, desiderato.
Alice non esitò e contraccambiò subito. Lo abbracciò a sua volta e lo baciò.
Un bacio, poi un secondo, un altro ed un altro ancora.
Poi un urlo.
Era Chuck “ERA ORAAA. Su, su un applauso. È doveroso a questo punto!”.
I due si staccarono l’uno dall’altra e si ritrovarono davanti il resto dei Simple Plan.
Alice cercò subito Pierre… si guardarono, ma il cantante distolse quasi subito lo sguardo. Poi si voltò e se ne andò.
Ma quello non era l’unico problema… c’era anche Vale lì in mezzo. Aveva assistito a tutta la scena, e accanto a lei c’era… “Luca”.
Alice rimase allibita.

Possibile che quella serata così speciale si stesse trasformando in un incubo?
Possibile che tutta la felicità di qualche secondo prima stesse sfumando in qualcos’altro?

   
 
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