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Autore: Calice    28/04/2008    6 recensioni
Uno speaker. Un' ascoltatrice. Una radio a dividerli. Le loro voci ad unirli. Eccomi qua! (Asfissiante come al solito e lunatica come non mai)
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Apollo, Silvia de Alisia
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Radio Deava:

Solo per la tua Voce

 

Hey! Come va? VI mancavo vero? (A me per niente) REBECCA! O pestifera creatura di sei anni con faccino angelico! Cuginetta a te ti vedo tutti i santi giorni quindi risparmiami! (Ma se sei tu che dovresti risparmiare me pubblicando altre storie! Poi non devi continuare Apri gli occhi?)

 Si è vero! E lo sto facendo cosa credi! (purtroppo) Ti ignoro… è solo che ho quest’idea da un eternità ed ora ho deciso di postarla! Siete contenti ve’? (na’ cifra!)

 

Radio Deava:

perchè Silvia De Alisia non si ferma per nessuno

(e perché Apollo Fudo è deciso a fermarla)

 

"Ma sentila!" esclamò "Sprizza energia da tutti i pori, è vulcanica e fragile nello stesso tempo, cosi svampita e folle, sorridente, solare e terribilmente distratta... Lunatica... Tenace, determinata e orgogliosa, molto orgogliosa. Disordinata, sempre di buon umore. Eppure è insopportabile e presuntuosa. Odia mostrare le sue debolezze, che siano piccole o grandi. Ah, quasi dimenticavo, e odia me o perlomeno quelli come me. Ma non si deve preoccupare la cosa è reciproca". Un ragazzo atletico e muscoloso dai capelli rosso fuoco e due pietre d'ambra al posto degli occhi parlava e gesticolava tentando di incenerire il tecnico dai tratti fortemente orientali con due grandi occhialoni rotondi, minuto e magrolino che aveva davanti. "Apollo dai non farla cosi tragica! Infondo l'hanno solo invitata come ospite fissa nel tuo programma radiofonico! Che sarà mai!" replicò il piccoletto. "Che sarà mai!" urlò rosso di rabbia e verde di bile "Jun, tu-non-capisci la gravità della situazione!" parlava lentamente come si fa con i bimbi piccoli per poi accellerare di colpo come in preda ad un attacco di panico "E' una catastrofe di proporzioni bibliche! Quella ragazza è una calmità naturale...! e non parlo di Reika" aggiunse poco dopo indicando una giovane che lavorava a Radio Deava insieme a loro perennemente perseguitata dalla sfortuna. Una bella donna bionda con i capelli che le arrivavano alle spalle e due begl’occhioni acquamarina sentì gli stepiti di Apollo e con voce comprensiva gli chiese "Cosa hai?".

Lui si girò scocciato "Cos'ho Celiane? Me lo chiedi?! Voi non potete farmi questo!". Aveva una stupenda voce, Apollo, si ritrovò a pensare la ragazza, ed era proprio quella voce ad avergli valso il posto nella radio. Oltre poi alla sua incredibile parlantina. Di cui era dotata anche un' altra persona... "Apollonius ed io abbiamo preso questa decisione di comune accordo poichè quella Silvia, se tu non te ne fossi accorto, riesce a tirar fuori la parte più competitiva di te stesso e questo piace agli ascoltatori" rispose risoluta la bionda. Celiane Dealy e Apollonius Vane erano, all'inizio della loro carriera, due semplici tecnici del suono. Perchè erano? I due grazie al loro lavoro e alle loro voci si erano innamorati ed in poco tempo erano riusciti a diventare talmente bravi da poter fondare una loro radio, Radio Deava, che in quattro e quattr’otto era diventata la più ascoltata e famosa del paese.

Apollo era stato assunto come speaker dalla Dealy quando aveva solo 14 anni ed aveva fatto successo. Ora a 17 anni e tre quarti era ricercato, famoso ed ascoltato da milioni di persone. Ricordava ancora il momento in cui gli avevano chiesto di fare quel lavoro. Stava discutendo con un suo amico e lei gli si era avvicinata. Con naturalezza gli aveva domandato "Hai una spendida voce. Vuoi lavorare come radiofonico?" e lui senza farselo ripetere due volte aveva accettato.

Gli servivano soldi e perchè non scegliere di guadagnarli con il minimo sforzo? Solo dopo aveva capito che alzarsi alle 5.30 e fare le ore piccole non era proprio una pacchia, sopratutto da quando c'era lei.

Aveva telefonato al suo programma una volta e da allora lo faceva sempre, ogni santo giorno alla stessa ora lui aspettava una sua chiamata ed iniziava a litigare con lei poichè, qualsiasi argomento stesse discutendo il rosso, la ragazza non era d'accordo. Che fossero gli animali o la fisica nucleare.

 

FLASHBACK

"Beh, ecco arrivato il momento delle chiamate. Salve!" trillò Apollo.

"Io non sono d'accordo" aveva esordito lei saccente.

"Chi saresti?" domandò lui irritato.

"Chi sono? Mi chiamo Silvia e ti basti sapere che secondo me hai torto" replicò lei all'istante.

Parlarono, o per meglio dire, si azzannarono sui diversi argomenti per poi sbottare.

"Vipera!"

"Animale!"

"Fessa!"

"Idiota!"

"Scema!"

"Deficente!"

"Antipatico!"

"So-tutto-io!"

"Egocentrico!"

"Oca!"

"Asino!"

"Zitella!"

"Acaro!"

"Pidocchio!"

"Pulce!"

“Farabutto!”

“Strega!”

“Orco!”

“Rospo!”

“Troll!”

“Acida!”

Continuarono finchè non intervenne Apollonius che cercò di calmarli constatando "Quando avrete finito la vostra vasta e infinita lista di insulti, fateci un fischio! Ci sono degli ascoltatori, per diamine!" per poi sussurare a bassa voce "Se ancora ci sono ascoltatori..."

"Dannazione, lo sai che ti odio?" chiese il radiofonico dopo essersi sorbito ben cinque minuti della parlantina della ragazza.

"Anch'io, con tutto il cuore" ribattè lei soddisfatta e riattaccò.

FINE FLASHBACK

 

Quella vipera gli faceva odiare il suo lavoro più delle levatacce di primo mattino e delle ore intere di diatribe con noiosi professoroni boriosi.

Ed ora la sua dolce (come un limone) e amabile (quanto un topo morto) datrice di lavoro aveva deciso così su due piedi di farla venire come co-radiofonica al SUO, e sottolineava SUO, programma?!! Apollonius avrebbe pagato per questo!

 

 

Silvia De Alisia riattaccò e sorrise sorniona prima di mettersi a saltare sul letto, mangiare quintali di cioccolata, guardare la Tv, leggere un libro, studiare chimica e ascoltare la musica di Radio Deava il tutto rigorosamente fatto insieme.

Non sapeva trattenersi dal ridere quando le aveva telefonato direttamente Celiane Dealy in carne e ossa, o meglio in voce e telefono, per avvisare la ragazza della sua assunzione alla radio.

La prima cosa che aveva detto era stata "E' uno scherzo!" poi "Non ci credo..." e per ultima "Lei mi sta prendendo in giro!".

Sarebbe dovuta andare allo studio il giorno dopo alle 7:00 puntuale per iniziare e non pensava sarebbe riuscita a dormire con l'adrenalina che le scorreva nelle vene. Era terribilmente ed irrimediabilmente euforica. Per calmarsi almeno un pò bevve una camomilla e riflettè con un sorriso da ebete stampato un faccia. L'unica nota stonata era che avrebbe dovuto lavorare con quell'animale di Apollo Black ma, che lui l'avesse voluto o no, avrebbe fatto abbassare la cresta a quel ragazzo-animale.

Alzò il volume e iniziò a canticchiare una canzone. Aveva una voce splendida: melodiosa e dolcissima.

Mentre intonava le prime note ascoltò meglio il motivo. Lo adorava e la rispecchiava in pieno.

 

I've never been the type to walk away

I've never been the type to time waste

I've never been the type to settle for my lighted life

I'm always trying to find a better day

 

Non era mai stata una persona che perdeva il suo tempo. Guarda avanti, sorridi al mondo e il mondo ti sorriderà. Cerca di vivere sempre un giorno migliore.

 

I've never been the one to let it go

I've never been the one for moving slow

I've never been the one who stops for lowing that bright light

I'm always trying to find somewhere to go      

 

Non era mai stata una persona che si muoveva piano cercando il momento giusto. Era sempre in cerca di un posto dove andare e dove potersi rifugiare.

 

Cause I'm a climber, a riser, I wanna fly higher

I'm All Of The Above

I'm a tryer, a fighter, a steady qualifier

I just can't get enough

I won't stop, I can't stop

I won't stop till I know I'm alright

 

Voleva volare in alto. Ed era il suo unico obiettivo.

 

Even when my life's a shade of grey

Even when I'm out of words to say

Even when I'm down and out and lost my solid ground

I know I'll always make it throught the rain

 

Anche quando pensava che non ce l'avrebbe fatta. Era arrivata la sua chance.

 

Cause I'm a climber, a riser, I wanna fly higher

I'm All Of The Above

I'm a tryer, a fighter, a steady qualifier

I just can't get enough

I won't stop, I can't stop

I won't stop till I know I'm alright

 

Whatever ups and down I have to go through

I'll still remain the same

So many hearts instead I had to see through

I'm loving every day

Cause I'm a climber, a riser, I wanna fly higher

 

I'm All Of The Above

I'm a tryer, a fighter, a steady qualifier

I just can't get enough

I won't stop, I can't stop

I won't stop till I know I'm alright

 

Non si sarebbe fermata per nulla al mondo, neanche se fosse stato Apollo a chiederglielo in ginocchio.

 

Allora? Che ve ne pare? (è na’ schifezza! Come tutto quello che fai del resto!) Temi, tu, la morte?! (senti scarsa imitazione di Davy Jones non sono in vena di scherzi! Ah, mò che ci penso quella cosa di Silvia che fa tutto contemporaneamente ti sei ispirata a te stessa quando “fai” i compiti per caso?) SSIII! Come hai fatto a capirlo? (Veggenza cara mia!)

 

Grazie a chi legge soltanto (ma chi ti legge a te!), un grazie a chi commenta (e ancora? Ma sei ciocca? Ma chi ti commenta a te!)… Ah, quasi dimenticavo! Il titolo della canzone è “All of the above”. E un grazie particolare al mio adorato compagno di classe Jake (nome in codice) per avermi dato “l’ispirazione” per i vari insulti…

 

Baci

     Charlie o Piccola Ferr!

     E (l’immancabile Rebecca o Martina!)

  
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