Solo
per la tua Voce
Hey! Come va? VI mancavo vero? (A me per niente)
REBECCA! O pestifera creatura di sei anni con faccino angelico! Cuginetta a te
ti vedo tutti i santi giorni quindi risparmiami! (Ma se sei tu che dovresti
risparmiare me pubblicando altre storie! Poi non devi continuare Apri gli
occhi?)
Si è vero! E lo
sto facendo cosa credi! (purtroppo) Ti ignoro… è solo che ho quest’idea da un
eternità ed ora ho deciso di postarla! Siete contenti ve’? (na’ cifra!)
Radio
Deava:
perchè
Silvia De Alisia non si ferma per nessuno
(e
perché Apollo Fudo è deciso a fermarla)
"Ma
sentila!" esclamò "Sprizza energia da tutti i pori, è vulcanica e
fragile nello stesso tempo, cosi svampita e folle, sorridente, solare e
terribilmente distratta... Lunatica... Tenace, determinata e orgogliosa, molto
orgogliosa. Disordinata, sempre di buon umore. Eppure è insopportabile e
presuntuosa. Odia mostrare le sue debolezze, che siano piccole o grandi. Ah,
quasi dimenticavo, e odia me o perlomeno quelli come me. Ma non si deve
preoccupare la cosa è reciproca". Un ragazzo atletico e muscoloso dai
capelli rosso fuoco e due pietre d'ambra al posto degli occhi parlava e
gesticolava tentando di incenerire il tecnico dai tratti fortemente orientali
con due grandi occhialoni rotondi, minuto e magrolino che aveva davanti.
"Apollo dai non farla cosi tragica! Infondo l'hanno solo invitata come
ospite fissa nel tuo programma radiofonico! Che sarà mai!" replicò il
piccoletto. "Che sarà mai!" urlò rosso di rabbia e verde di bile
"Jun, tu-non-capisci la gravità della situazione!" parlava lentamente
come si fa con i bimbi piccoli per poi accellerare di colpo come in preda ad un
attacco di panico "E' una catastrofe di proporzioni bibliche! Quella
ragazza è una calmità naturale...! e non parlo di Reika" aggiunse poco
dopo indicando una giovane che lavorava a Radio Deava insieme a loro
perennemente perseguitata dalla sfortuna. Una bella donna bionda con i capelli
che le arrivavano alle spalle e due begl’occhioni acquamarina sentì gli stepiti
di Apollo e con voce comprensiva gli chiese "Cosa hai?".
Lui
si girò scocciato "Cos'ho Celiane? Me lo chiedi?! Voi non potete farmi
questo!". Aveva una stupenda voce, Apollo, si ritrovò a pensare la
ragazza, ed era proprio quella voce ad avergli valso il posto nella radio.
Oltre poi alla sua incredibile parlantina. Di cui era dotata anche un' altra
persona... "Apollonius ed io abbiamo preso questa decisione di comune
accordo poichè quella Silvia, se tu non te ne fossi accorto, riesce a tirar
fuori la parte più competitiva di te stesso e questo piace agli
ascoltatori" rispose risoluta la bionda. Celiane Dealy e Apollonius Vane
erano, all'inizio della loro carriera, due semplici tecnici del suono. Perchè
erano? I due grazie al loro lavoro e alle loro voci si erano innamorati ed in poco
tempo erano riusciti a diventare talmente bravi da poter fondare una loro
radio, Radio Deava, che in quattro e quattr’otto era diventata la più ascoltata
e famosa del paese.
Apollo
era stato assunto come speaker dalla Dealy quando aveva solo 14 anni ed aveva
fatto successo. Ora a 17 anni e tre quarti era ricercato, famoso ed ascoltato
da milioni di persone. Ricordava ancora il momento in cui gli avevano chiesto
di fare quel lavoro. Stava discutendo con un suo amico e lei gli si era
avvicinata. Con naturalezza gli aveva domandato "Hai una spendida voce.
Vuoi lavorare come radiofonico?" e lui senza farselo ripetere due volte
aveva accettato.
Gli
servivano soldi e perchè non scegliere di guadagnarli con il minimo sforzo?
Solo dopo aveva capito che alzarsi alle 5.30 e fare le ore piccole non era
proprio una pacchia, sopratutto da quando c'era lei.
Aveva
telefonato al suo programma una volta e da allora lo faceva sempre, ogni santo
giorno alla stessa ora lui aspettava una sua chiamata ed iniziava a litigare
con lei poichè, qualsiasi argomento stesse discutendo il rosso, la ragazza non
era d'accordo. Che fossero gli animali o la fisica nucleare.
FLASHBACK
"Beh,
ecco arrivato il momento delle chiamate. Salve!" trillò Apollo.
"Io
non sono d'accordo" aveva esordito lei saccente.
"Chi
saresti?" domandò lui irritato.
"Chi
sono? Mi chiamo Silvia e ti basti sapere che secondo me hai torto" replicò
lei all'istante.
Parlarono,
o per meglio dire, si azzannarono sui diversi argomenti per poi sbottare.
"Vipera!"
"Animale!"
"Fessa!"
"Idiota!"
"Scema!"
"Deficente!"
"Antipatico!"
"So-tutto-io!"
"Egocentrico!"
"Oca!"
"Asino!"
"Zitella!"
"Acaro!"
"Pidocchio!"
"Pulce!"
“Farabutto!”
“Strega!”
“Orco!”
“Rospo!”
“Troll!”
“Acida!”
Continuarono
finchè non intervenne Apollonius che cercò di calmarli constatando "Quando
avrete finito la vostra vasta e infinita lista di insulti, fateci un fischio!
Ci sono degli ascoltatori, per diamine!" per poi sussurare a bassa voce
"Se ancora ci sono ascoltatori..."
"Dannazione,
lo sai che ti odio?" chiese il radiofonico dopo essersi sorbito ben cinque
minuti della parlantina della ragazza.
"Anch'io,
con tutto il cuore" ribattè lei soddisfatta e riattaccò.
FINE
FLASHBACK
Quella
vipera gli faceva odiare il suo lavoro più delle levatacce di primo mattino e
delle ore intere di diatribe con noiosi professoroni boriosi.
Ed
ora la sua dolce (come un limone) e amabile (quanto un topo morto) datrice di
lavoro aveva deciso così su due piedi di farla venire come co-radiofonica al SUO,
e sottolineava SUO, programma?!! Apollonius avrebbe pagato per questo!
Silvia
De Alisia riattaccò e sorrise sorniona prima di mettersi a saltare sul letto,
mangiare quintali di cioccolata, guardare
Non
sapeva trattenersi dal ridere quando le aveva telefonato direttamente Celiane
Dealy in carne e ossa, o meglio in voce e telefono, per avvisare la ragazza
della sua assunzione alla radio.
La
prima cosa che aveva detto era stata "E' uno scherzo!" poi "Non ci
credo..." e per ultima "Lei mi sta prendendo in giro!".
Sarebbe
dovuta andare allo studio il giorno dopo alle 7:00 puntuale per iniziare e non
pensava sarebbe riuscita a dormire con l'adrenalina che le scorreva nelle vene.
Era terribilmente ed irrimediabilmente euforica. Per calmarsi almeno un pò
bevve una camomilla e riflettè con un sorriso da ebete stampato un faccia.
L'unica nota stonata era che avrebbe dovuto lavorare con quell'animale di
Apollo Black ma, che lui l'avesse voluto o no, avrebbe fatto abbassare la
cresta a quel ragazzo-animale.
Alzò
il volume e iniziò a canticchiare una canzone. Aveva una voce splendida:
melodiosa e dolcissima.
Mentre
intonava le prime note ascoltò meglio il motivo. Lo adorava e la rispecchiava
in pieno.
I've never been the type to walk away
I've never been the type to time waste
I've never been the type to settle for my lighted life
I'm always trying to find a better day
Non
era mai stata una persona che perdeva il suo tempo. Guarda avanti, sorridi al
mondo e il mondo ti sorriderà. Cerca di vivere sempre
un giorno migliore.
I've never been the one to let it go
I've never been the one for moving slow
I've never been the one who stops for lowing that bright light
I'm always trying to find somewhere to
go
Non
era mai stata una persona che si muoveva piano cercando il momento giusto. Era
sempre in cerca di un posto dove andare e dove potersi rifugiare.
Cause I'm a climber, a riser, I wanna fly higher
I'm All Of The Above
I'm a tryer, a fighter, a steady qualifier
I just can't get enough
I won't stop, I can't stop
I won't stop till I know I'm alright
Voleva
volare in alto. Ed era il suo unico obiettivo.
Even when my life's a shade of grey
Even when I'm out of words to say
Even when I'm down and out and lost my solid ground
I know I'll always make it throught the rain
Anche
quando pensava che non ce l'avrebbe fatta. Era arrivata la sua chance.
Cause I'm a climber, a riser, I wanna fly higher
I'm All Of The Above
I'm a tryer, a fighter, a steady qualifier
I just can't get enough
I won't stop, I can't stop
I won't stop till I know I'm alright
Whatever ups and down I have to go through
I'll still remain the same
So many hearts instead I had to see through
I'm loving every day
Cause I'm a climber, a riser, I wanna fly higher
I'm All Of The Above
I'm a tryer, a fighter, a steady qualifier
I just can't get enough
I won't stop, I can't stop
I won't stop till I know I'm alright
Non
si sarebbe fermata per nulla al mondo, neanche se fosse stato Apollo a
chiederglielo in ginocchio.
Allora? Che ve ne pare? (è na’ schifezza! Come tutto
quello che fai del resto!) Temi, tu, la morte?! (senti scarsa imitazione di
Davy Jones non sono in vena di scherzi! Ah, mò che ci penso quella cosa di
Silvia che fa tutto contemporaneamente ti sei ispirata a te stessa quando “fai”
i compiti per caso?) SSIII! Come hai fatto a capirlo? (Veggenza cara mia!)
Grazie a chi legge soltanto (ma chi ti legge a te!),
un grazie a chi commenta (e ancora? Ma sei ciocca? Ma chi ti commenta a te!)…
Ah, quasi dimenticavo! Il titolo della canzone è “All of the above”. E un
grazie particolare al mio adorato compagno di classe Jake (nome in codice) per
avermi dato “l’ispirazione” per i vari insulti…
Baci
Charlie o
Piccola Ferr!
E
(l’immancabile Rebecca o Martina!)