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Autore: LilyHerondale    19/11/2013    3 recensioni
Premessa: -Ci sono molte cose che ci accomunano, Jace.-
Il mio nome è Kimberly, la mia è una storia che in pochi conoscono sono rimasta nell’ombra per troppo tempo , ma adesso basta fare la brava bambina è il momento di agire, di dire al mondo chi sono!
La bambina adesso è un adulta, e l’adulta ha deciso che non vuole più nascondersi, che vuole anche lei essere una parte di storia.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jonathan, Luke Garroway, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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Mi sentivo una furia, Sebastian era un tale bastardo, meritava la morte, lui al posto mio mi avrebbe sicuramente uccisa, sentivo il cuore rimbombarmi nelle orecchie, nel petto, per un secondo pensai che mi stesse sfondando il torace, Sebastian cadde a terra, immerso nella pozza del suo stesso sangue, avrei potuto tagliargli la gola con facilità e farlo morire dissanguato, mi chinai su di lui con violenza. Mi bloccò il braccio. 
Fui percorsa da un lungo brivido, guardai Sebastian, semimorto sul pavimento, le mie mani piene del suo sangue, adesso mi sentivo come paralizzata, che mi stava succedendo? perché l'avevo aggredito in quel modo? La scarica d'adrenalina e di rabbia si stava lentamente trasformando in agonia.
Mi inginocchiai, guardavo le miei mani che stringevano un vecchio pugnale di mia madre, lo lasciai cadere a terra e cercai lo stilo.
L'iraze avrebbe richiuso le ferite in poco tempo. Sebastian era uno Shadowhunters molto forte, si sarebbe ripreso.
Feci scorrere lo stilo sulla sua pelle già marchiata e piena di vecchie cicatrici, presi degli asciugamani bagnati, lo ripulii dal sangue mi passai il suo braccio intorno al collo per tirarlo su, era cosciente ma privo di forze, un po' arrancando riuscii a stenderlo sul mio letto, poggiai sul comodino una bacinella con l'acqua per finire di ripulirlo.
Sotto quella luce così tenue che filtrava dalla finestra mi soffermai per la prima volta ad osservarlo nei dettagli.
Aveva la pelle chiara quasi quanto i suoi capelli argentei, le guance rosee quanto bastava per dargli quel tocco di colore, ciglia lunghe e sottili, labbra carnose leggermente screpolate ancora per i miei pugni, ma davano comunque la sensazione di morbidezza allungai inconsciamente le dita, volevo sfiorarle.Aveva spalle larghe,vigorose,forti, tracciate qua e la da vecchie cicatrici, persino il suo profumo di sapone,sudore misto al sangue aveva quel non so che di attraente.
Sebastian fece un respiro affannato, l'iraze stava facendo effetto.
Gli spostai piano una ciocca di capelli argentei e sudati che si era appiattita sulla fronte, quel piccolo contato mi diede una leggera scossa -Sebastian- provai a sussurrare piano per svegliarlo -Sebastian, scusami, non so che mi è preso- Lui rimase immobile, impassibile, solo il petto continuava a salire e scendere ad un ritmo regolare.
Decisi di lasciarlo riposare un po', mi tracciai veloce un Iraze per alleviare i dolori e mi dedicai alle pulizie,la camera emanava quel odore si sangue inconfondibile ,dolciastro, metallico, penetrante e intenso. Dovetti usare diversi flaconi di candeggina per levare tutte le macchie e camuffare l'odore, se Jess avesse sospettato qualcosa, se avesse scoperto Sebastian...con questi pensieri ancora nella testa mi infilai in vasca,scendendo nell'acqua calda le bollicine mi solleticarono il corpo, feci un bel respiro e mi immersi, mi piaceva stare nel'silenzio dell'acqua, chiusi gli occhi e mi lasciai andare ai ricordi Una bambina correva su un prato verde pieno di fiori, sorrideva teneva in mano un cestino, salutava con la manina sorridendo a una piccola figura poco lontana da lei, un altro bambino, con i capelli biondi, anche lui correva verso di lei erano quasi arrivati a sfiorarsi la punta della dita quando il cielo inizia ad incupirsi, la terra si sgretola sotto i loro piedi. La bimba cadde nel buio, cadde e cadde, guardava in alto in cerca di aiuto, la piccola testina bionda allungava una manina, ma la bimba è già troppo lontana per afferrarla, lentamente venne inghiottita dalle tenebre.
Tirai di scatto la testa fuori dal’acqua facendo grandi respiri, mi guardai intorno ero ancora nella vasca, non sapevo dire da quanto tempo ero sdraiata li se minuti ore, ma l’acqua che al’inizio era calda e rassicurante adesso era gelata e di un colore roseo lasciato dal sangue delle mie ferite e da quello di Sebastian.
Mi avvolsi un asciugamano intorno al corpo, mi sentivo ancora indolenzita, mi massaggiai il collo con una mano, i capelli bagnati mi gocciolavano sulla pelle, dandomi i brividi.
Tornai in camera facendo meno rumore possibile, presi della biancheria pulita dal cassetto, una maglietta nera e un paio di pantaloncini grigi mi vestii velocemente Sebastian sembrava ancora addormentato anche se adesso si era spostato su un fianco e mi dava le spalle, avevo già visto la sua schiena, tracciata da quelle cicatrici lineari, mi avvicinai passandogli leggermente la punta delle dita sulla pelle argentea, Sebastian si girò aveva gli occhi spalancati, per qualche minuto rimanemmo a fissarci occhi negli occhi i suoi erano Neri penetranti con un piccolo cerchio argenteo, erano così penetranti, ti osservavano con un intensità quasi inumana, mi prese una mano la portò vicino alle labbra e la baciò, delicatamente -Kim-
-Si?- non riuscivo a pensare, non riuscivo a muovermi ero come inchiodata ai suoi occhi la sua voce era calda, stranamente familiare, sentivo il suo fiato sfiorarmi la pelle 
-Non farlo mai più!- Tutta la dolcezza era sparita, o forse l'avevo solo immaginata, strinse forte la mia mano facendomi scrocchiare tutte le ossa, non mi ribellai, non feci alcun suono, mi lasciò andare, spingendomi verso la parete con forza.
-Spero che tu abbia sfogato le tue frustrazioni femminili perché non si ripeterà mai una cosa del genere!- rimase a fissarmi per qualche istante. Annuii leggermente, un movimento quasi impercettibile, ma lui doveva averlo captato, perché fece un mezzo sorriso e mi lasciò andare spingendomi verso la parete.
Si mise seduto e si stiracchio.
-Adesso non ho altro tempo da perdere con te, ho delle faccende più importanti che mi attendono-.
  
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